Marco Castellani
Poesie
Possibilita' della poesia
Primavera
Vita Familiare - I
Pineta
Aria
Pomeriggio di domenica
La terra e il sorriso
Oriente
Aria di pioggia
Il mare a sera
La mia vera domanda
Mattino d'estate
Quieto amor costante
Revoca dalla polvere
Cèzanne
Miei sogni
Perenne resa al canto
Imprevisti
Alberi
Tutta la vita
Piccola poesia
Per una mattina serena
Mattino
Alla mia sposa
Donna
Piccole
considerazioni
Possibilità della poesia
(Come una premessa)
Come un'onda serena
che sorge da profondità remote,
o forse magari,
da lidi deserti e lontani
ove mi fingo,
tripudio di natura
bellissima e selvaggia,
come una modulazione amica
del reale quotidiano,
bussa al mio cuore stasera,
sì come ha fatto altre volte già,
timida e cortese,
l'eventualita' della poesia,
e piano mi chiama,
paziente ma tenace
chiedendomi albergo
e proponendosi amica,
rischiarando leggera la via,
quasi come potrebbe
un filare di piccole luci buone
nell'oscurità di un sentiero ignoto.
Vita Familiare - I
Ti ho apparecchiato in tavola
perche' tu mangiassi,
amore mio.
Di tenui colori pastello
ho scelto
la tovaglia ed i piatti
che tu potessi
mangiare serena
nella quieta e piccola cucina.
Dalla finestra
l'azzurro terso del cielo
e la serena distesa del parco
al tramonto del giorno,
mi facevano muta e dolce compagnia.
Poi, mentre tu mangiavi,
ho attraversato con la mente
la chiassosa irruenza dei bimbi
ripensando al tuo tenero viso
alla calma di tanti nostri giorni insieme.
Ora infine che hai sparecchiato
nella cucina pulita regna solo,
- silenziosa -
la notte
affogata di stelle,
quieta ed immensa.
Pineta
Una ragazza vestita di bianco
attraversa leggera
l'ombrosa pineta.
Gli alberi quasi a disegnare
volte ed arcate
di chissà quale antica civiltà,
sotto le quali lei procede,
silente.
Aria.
Festa di serene campane a sera
Un cielo blu,
come scherzo di pastelli
di un bimbo che disegna
Cammino respirando quest'aria tersa
e mi vedo improvvisamente
timoroso e schivo
pensando alla mia storia
quasi con timore
di una possibile grandezza
che null'altro poi e'
che la grandezza di ogni uomo
che accetta di esser uomo,
e della sua storia,
della sua consistenza
e in tutto questo,
senza nessuna abilita'
e nessun merito
in tutto questo,
riconoscersi vivo.
Pomeriggio di domenica
Una striscia di sole si appoggia
piano
sul balcone della finestra,
davanti al divano.
Io docilmente ripongo
i pensieri e le preoccupazioni
della mia mente
ai loro posti
(ognuno al suo posto)
per poterli riprendere
- dopo -
e non buttar via nulla
e non irriderli o perderli,
anche se grigi,
infine levo l'ancora
e timido mi immergo
nell'esplosione lieta di colori
della domenica pomeriggio.
La terra e il sorriso
Ma se sapessi a me stesso
dire la piana distrazione
di certi istanti, di certa vita.
Se una carezza, un corpo, una carne - un sorriso
squarciassero il cielo di polvere
verso un respiro piu' ampio
e dopo tanto aspro soffrire
vedere il sole dipanare la sua luce
su verdi valli e alti monti
e godere infine
della pace della buona terra,
e del sorriso delle donne,
cosi' soave, cosi' pieno
cosi' in amore con la terra.
Oriente
Fine di perle e intarsi
ti vestiresti, tu
forse come Oriente suggerirebbe
al tuo cuore in attesa
come soffio di provvida luce
nel giorno che pure
ti pare di già sapere.
Ma non è, e non sai
finochè finalmente non vedi
- come in un lampo,
attonita in un sopreso istante -
di quale nostalgia segreta
ti parla il cuore
e di Oriente credi forse
allora
esser timida preda
nei grani scintillanti
del giorno che scorre,
che sul tuo viso scendono,
che i tuoi begli occhi lambiscono,
a non svelare sorprese
ti sembra,
a non schiudere altri scrigni oltrechè -
su ciò che già sai.
Ma non è, e non sai:
proprio nell' esile istante
in frullìo di segreti colori
e suoni che i tuoi orecchi
ancora non intendono
misteriose trame si dipanano
ed insieme, nascoste armonie,
proprio nell'attimo
che - diresti - di te dimentico,
sfilano lievi tra le tue mani
e di ampi riflessi
sì come damascati d'Oriente
e colorate trame
in cui l'occhio si sperde
docili si avvolgono i tuoi arti,
nella timida e paziente attesa
(paziente quasi d'Oriente)
di te che vedi,
e nella dolente e dolce pietà di te
quasi culla di colori d'infanzia
alfine ti acquieti.
Aria di pioggia
Cosi' ora
con la mente e il corpo
ora mi immergo
in aria di pioggia.
Tra le cose luminose
e i vivi colori
del mattino brunito
rigato di candide goccie,
solcato dal tenero lamento di pioggia,
come pianto di bimbo,
cammino.
Tutto sia semplice,
tutto sia semplice,
da ora.
Il
mare a sera
Un piccolo bimbo ha lasciato
sulla quieta sabbia
del mare estivo
un lieve filare di passi.
Gli occhi si posano
e la mente ricorda
gli allegri schiamazzi del giorno
che l'aria ancora trattiene sospesi
Mentre volgo i miei passi alla casa
esplode silente un blu immenso di cielo e di mare
e la sabbia e il sole vermiglio e i passi,
ora tutto appartiene ad un piccolo bimbo,
tenero infante che gia' dorme,
sereno.
La mia vera domanda
Ma la mia domanda
- mia, piu' intimamente mia -
la mia piu' vera domanda
nello slancio
dell'istante di gioia
che porta a chiedere
un orizzonte piu' vero
per se',
come nella chiusura dei tempi tristi
la mia domanda
reiterata domanda
vibrata domanda della mia anima,
e' che ogni piu' piccolo istante
ogni pur minima
sensazione
della mia vita
ogni
quasi impercettibile
impressione
non vada perduta
ma legata all'eterno
sia
per sempre
amorevolmente
custodita.
Mattino
d'estate
Luminescente il cielo
in quest'azzurro d'aria
evanescente e tersa.
Le case, inondate dal sole,
stupore di questa mattina,
ormai non più gravitano
sull'umida terra
ma lievi brillano invece,
aggrappate sul cielo.
E il cuore è leggero,
per l'idea di un viaggio,
o per una melodia serena
ascoltata sul viale.
Quieto amor
costante
(A mia moglie...
la mia sposa)
Tra noi l'amore,
tenero fiore dell'inizio,
ha poi messo ampie radici
così che anche nella pioggia,
vedi,
è rimasto.
E in tutto questo, amore mio,
in tutto ciò che insieme siamo
il mio compito adesso,
prima d'altro qualsiasi,
sta nel guardare:
si' nel guardarlo radicarsi
sicuro
tra le profondità dei giorni,
e il mistero
dei nostri limiti,
ora che nei preziosi,
nascosti istanti di grazia,
riconosco nella storia di noi
(piccola se vuoi)
il segno di un Destino
buono e grande
e che con entusiasmo
di spavaldo oblio
della mia povertà,
- a me stesso cosi' amara -
tento,
con slancio di un antico amante,
la corrispondenza
e lo speculare intreccio
con cio che tu
- dal fondo di te -
silente e timida mi chiedi,
amor mio.
Tu che mi chiedi solo
- ora lo so -
quieto amor costante.
Revoca dalla polvere
Lo sento, lo capisco,
Le cose son di polvere:
Polvere resta tra le dita
per il troppo amarle
e solo acre polvere
resta nella bocca
per il cieco possesso
Si' da sole le cose son di polvere:
in polvere finirebbero pure i giorni.
E da sola,
sola a se stessa
(digiuna di sguardi d'amore)
la vita stessa
finirebbe nella polvere
Tranne che per la mano
che le tiene insieme
che riscatta le cose
dal loro esser polvere
e sempre le perdona -
si' che risplendano nuove
al loro essere.
Allora si' che le cose,
le cose stesse,
la stessa polvere
in segno discreto mutano,
d'intima meraviglia
e di segreti colori:
l'intima, riposta meraviglia
per l'abbraccio di gioia
alla fine dei giorni
Un solo abbraccio,
come perenne revoca
dalla polvere.
Cèzanne
Stamattina poi che la strada
- oltre il punto d'orizzonte -
si staglia su un cielo che sembra
proprio un quadro di Cézanne,
a timidi passi mi arrampico
sull'orlo di questo mattino,
pur carico della mia
perenne e fredda imperfezione,
pero' attento a non spostare nulla
per non disturbare il giorno,
limpido e terso di robusti colori,
e per non dispederne i tesori,
poiche' mantengo in cuore
un riposto desiderio:
ch'essi siano disponibili sempre,
per la pura gioia
di chi sappia guardarvi
con animo semplice
Miei sogni
Come una speranza tranquilla
è barca sopra l'acqua dei miei sogni
così si sperde il riflesso dei colori
nella profondita' di un magico lago,
di ricordi e speranze
si' ch'io trattengo il fiato
preso da tanta meraviglia
e con tenerezza docile,
d'improvviso e repentino istante,
alfine torno bambino,
e del mio cuore ritrovo
casa e dimora.
Perenne resa al
canto
Vi dico:
cosi' tra me - cosa segreta! -
ho pensato
d'esser piu' furbo
piu' moderno
e forse anche piu' audace
e di calcolate distanze
e di un misurato astio,
poter riempire gli interspazi del giorno,
come pure, le silenti
stellate
notti d'autunno.
Ma tal proposito
ormai quasi afferrato
- e fatto mio -
di un soffio d'inconsistenza
d'improvviso mi beffa,
e dopo tanto cercare,
trovo vuote le mani.
Sicche' ora,
di mia corazza spoglio,
di sottecchio
spio lo specchio
d'occhi altrui,
ove si' povero
mi rintraccio:
fragile, ingenuo e
(piu ancor di prima)
d'amor quasi affamato,
di un tenero cuore
e pure di riveder
negli occhi tuoi d'affetto
gli splendidi
e giocosi riflessi.
E tant'e'
la vergogna di me
che tosto imbastisco,
quale saggio riparo,
il mio proposito di resa.
E con poche parole,
con poche parole solo,
dico pertanto la resa mia
(ne' punto mi curo
se ad alcuno parra'
proposito solo ammantato
d'ingenuo ardore -
che questa e' la verita',
la realta' per il mio cuore):
non si puo' smettere
di cantare il mondo
non si puo' smettere
di cantare il cielo
ne' di chiedere
- chiedere almeno -
d' essere di nuovo come bambino
ancora
e sempre.
Imprevisti.
Mi dico che quello che serve
e' trovare un metodo
un protocollo una procedura uno schema
cui rimanere attaccati
tenacemente attaccati
e guardare cio' che filtra
la luce che passa la mia protezione
il mio schema
e collezionare esperienze
come persona che del mondo ormai conosce
senzazioni odori e sapori
lungo una strada che pero' gia' so
che non brilla piu' della gioia
che brillava il cuore
quando - come imprevisto - mi innamorai
Mi dico questo ma la gioia piu' vera,
in cuor mio attendo.
Alberi.
Alti maestosi alberi
sotto i quali cammini
dipingono ora di un caldo
giallo d'autunno
il cielo e l'orizzonte,
e l'attesa tua silente.
Fascia il sole coi suoi raggi
il suolo brunito,
riscattando la fresca umidita'
della nascosta terra,
di un tenero calore,
tanto che su un magico tappeto
di foglie e di luce
diresti quasi
di muoverti ora.
E di un pensiero lieto
e di un piu' deciso respiro
riprendi ed istruisci
il tuo corpo
immerso ora,
con quieto stupore,
nel silente tripudio
della natura d'autunno.
Tutta la vita
Cosi' d'un tratto
la notte stellata richiama
sentimenti antichi.
Non piu' schiacciato sul presente,
non piu' immemore del passato,
la fragilita' si scoglie
in un piu' ampio orizzonte.
Che bello pero'
avere la possibilita'
di avere pazienza,
per tutta la vita.
(Piccola
poesia)
Cosi' vasto il foglio bianco
prima di posarvi i miei pensieri:
tutto puo' accadere
in questa candida superficie
Che gioia scrivere
cioe' amare
cioe' esistere!
E tu amore mio,
tu che sempre mi esorti,
in ogni cosa,
"non esitare!"
tu amore
mi perdonerai se oggi
avanzo piu' timido
basso lo sguardo
a cercare la terra?
Ancora avrai parole
piano sussurrate
e per me uno sguardo d'amore
cresciuto e custodito con cura,
con la forza del tempo,
nei tuoi dolci occhi di donna?
Fredda puo' essere a volte
delle cose
la superficie,
e nascosto il significato
Ma come i colori giocano
nel cuore
per un solo si',
per un povero arrendersi!
Per una
mattina serena
Chiuso nel cassetto
sta un fascio di fiori e foglie variopinte,
aspettando "tempi migliori".
Tutti i nostri sorrisi
e tutti i nostri affetti - aspettano.
Che una franca risposta
e uno sguardo cordiale
spezzi le guardinghe attese
(che non attendono veramente)
che ci impastano oggi.
Impareremo il sole
di una mattina serena?
Mattino
Oggi il mattino
ha colmato l' aria.
Ho contato allora
stelle e stelle nel primo mattino,
ho cercato stella a stella
e nel cuore,
e di cuore.
Ho cercato e aspetto di trovare
Anche durante il giorno aspro di fatica.
Aspetto di trovare, si'.
Alla mia
sposa
Principessa dei miei sogni
questa poesia e' per te.
Per la gioia che trovo
nei tuoi occhi,
principessa del mio cuore,
quando nei miei occhi leggi
(anche solo un cenno leggi)
dell'amore che ho per te,
Allora che ti apri
di grato respiro
e di tenera gioia
verso me povero.
Generosa come il mare
verso il mio piccolo inadeguato amore
Donna di pane e gioia,
tenera femmina che ami,
primavera di cose liete
che chiedi, amore,
a me chiedi e il tuo sgardo soave
nel chiedere apre e dissolve le mie ombre.
Nel primo giorno di primavera,
come puo' la mia povera arte,
questo ti dono.
Primavera
Primavera nelle cose
nuovamente deste,
aperte verso l'abisso sorridente
del nuovo mattino,
ebbro di rugiada.
Anche nei campi esplosi di fiori
di colori orgogliosi
sfavillanti nel caldo sole.
Nei nuovi fiori, anche primavera,
nei nuovi fiori sui volti delle donne,
nei loro nuovi colori.
Nelle promesse credute o solo sperate
nei loro volti,
nella loro (richiesta) tenerezza.
Anche nell'attesa,
che e' speranza,
del bene per se'.
Donna
Donna, donna madre.
Da subito mi hai amato.
Mi hai cresciuto nella tua carne
So che l'amore con cui fui amato,
con cui da te lo sono, madre,
e' amore che non ha mai misura
ne' possibilita', per me,
di darti mai una giusta ricompensa.
Donna, donna di fascino e bellezza.
Negli slanci dell'adolescenza,
nello struggimento del cercare
l'amore e la corrispondenza
al calore e all'affetto
che anelavo,
e pur gia' presentivo.
Donna, donna sposa.
Che gioia quando anni fa
lessi sul tuo volto,
nella mia timorosa sorpresa
il tuo limpido assenso:
hai detto si' alla mia richiesta
hai donato e piegato te stessa
aprendomi il cuore
portandomi nel tuo tenero abbraccio.
Donna donna madre.
Madre ora dei miei figli
(io padre dei tuoi)
rinnovato stupore.
Esser padre, per tuo merito,
per il tuo amore, solo.
Donna, donna moglie.
Io che arrivo sempre a te
stanco, come dopo una corsa,
e cosi spesso,
col cuore nascosto - e le risposte secche.
Ma il peso della mia poverta'
cosi' insopportabile a me stesso,
si scioglie infine nei tuoi teneri occhi
nel tuo sguardo trepido di amore,
amore ancora
come un rinnovato inizio.
Piccole
considerazioni...
E' noto
che la stanchezza e la dimenticanza
favoriscono la formazione
di strutture ghiacciose
sulle zone periferiche del cuore.
E' noto altresi'.
(dice la scienza)
che tali strutture
- lasciate a loro stesse -
avanzano e ramificano
verso la parte centrale del cuore,
verso il sangue vivo.
Aggiungo io pero',
- in questo arido scenario -
la mia piccola scoperta
(che magari tu sai gia'):
che basta una bella canzone
un sorriso di donna,
una festa di colori in un vaso di fiori
o un fuggevole pensiero di speranza,
o anche (a parer mio)
il sovvenire di un tenero ricordo
che il ghiaccio si scioglie
che gli occhi brillano nello sguardo sereno,
che si vive - di nuovo si vive - da uomini.