Maurizio Zambelli

CRISTALLINA di nome, sci-alpinistica DOC di fatto!

Prima domenica di febbraio 1992. Nevicata recente, tempo bello: partiamo da Lecco con meta il Cristallina. Questa cima rappresenta il più classico e frequentato itinerario di sci-alpinismo della Val Bedretto. Grazie all'autostrada, siamo ad Airolo prima delle otto e imbocchiamo la strada di fondovalle che percorre tutta la Val Bedretto sino al Nufenenpass (chiuso al transito fino a tarda primavera).Parcheggiamo presso l'abitato di Ossasco, punto di partenza della nostra gita sci-alpinistica. Ci premuriamo di portare un'auto più a Nord. lungo la strada, nel punto in cui arriveremo con gli sci in località Ronco. Finalmente si parte! L'aria è molto fredda, fatto inevitabile con un cielo così sereno. Saliamo lungo un sentiero che s’inerpica nel bosco e. dopo numerosi dietro-front negli alberi imbocchiamo la Val Torta. La neve sugli alberi è tanta, e ognuno di noi pregusta già la discesa nella "polvere". Percorriamo tutto il fondovalle finché la pendenza incomincia ad aumentare, e dopo un lungo traverso, in lontananza vediamo la Capanna Cristallina, frequentatissimo Rifugio a quota 2349 mt. Lo raggiungiamo e ci concediamo un meritato spuntino. Il dislivello percorso è di circa 1050 mt., ma ce ne aspetta ancora tanto quindi, non più di dieci minuti e poi via, con direzione Passo Cristallina. 2568 mt. Bisogna aspettare di raggiungere il Passo per vedere la cima, e questo è uno stimolo in più per accelerare l'andatura e non sentire il fiatone o il dolore ai quadricipiti! Raggiunto il passo sulla nostra sinistra si può vedere il Cristallina che si staglia contro il sole; da qui con direzione Sud-Est, traversiamo con un mezza costa e ci portiamo alla base del pendio finale che sale alla cresta verso la cima. Faticosamente, con numerosi traversi arriviamo con gli sci fino a 50 metri dalla vetta. Sulla cresta come ci si aspettava, ci accoglie un vento freddo che ci fa vestire di corsa prima d'arrivare in cima a quota 2912 mt. Raggiuntala, ci ripariamo sul versante opposto al vento, per mangiare qualcosa e scherzare fra noi. La compagnia è sempre quella: Sonia, Antonio, Paolo. Giovanni. Franco, Adriano: quindi gli argomenti per prendersi vicendevolmente in giro ce ne sono! Il più bersagliato è Giovanni, che con i suoi due tentativi andati buchi al Finsteraarhorn... ma a proposito ragazzi, che cima è quella che si vede verso Nord dalla forma così nota? E’ il Finsteraahorn, vero Giovanni! Scendiamo agli sci ed iniziamo la discesa. La neve è bella, ed ora inizia il divertimento! Purtroppo il pendio che aveva richiesto più di 1/2 ora di salita, é bruciato in 2 minuti e 40 secondi. Le curve in questo caso sono come le ciliege... una tira l'altra, cosi ci troviamo subito al Passo Cristallina, ma qui la nostra discesa non è ancora finita, anzi è solo all'inizio. Un sorso d'acqua dalla borraccia e dobbiamo rimettere le pelli di foca per risalire alla Bocchetta di Valleggia a 2700 mt. Il tempo di prendere il ritmo del passo ed eccoci in 20 minuti alla sella. Togliamo le pelli ed iniziamo la discesa sul ghiacciaio di Valleggia. In breve tempo ci troviamo sul pianoro del ghiacciaio e per la terza volta rimettiamo le pelli di foca per raggiungere la bocchetta di Val Piana. La pendenza non è molto, quindi la fatica è relativamente poca! Definitivamente mettiamo le pelli nello zaino, scioliniamo le solette ed iniziamo la discesa per la Val Piana. La neve è veramente "polvere" e la Val Piana è tutto fuorché "Piana"! La pendenza è sempre buona, il susseguirsi di dossi e vallette fa si che le curve si disegnino con armonia sulla neve. Le fermate durante la discesa sono solo per riprendere fiato dopo un numero esagerato di curve! Il fondovalle si avvicina ed è un vero peccato! Ci gustiamo le ultime serpentine in un rado lariceto e per non perdere neppure un metro di dislivello senza curve, procediamo sul pendio che si fa sempre più ripido, ma ahimè! Sempre più fitto! Concludiamo la discesa con gli ultimi metri impegnati a "disboscarci" dal fitto dei rovi in cui ci siamo cacciati! Raggiungiamo soddisfattissimi la nostra auto, contenti di aver portato a termine una così bella gita con neve veramente invernale. Disseppelliamo dalla neve la bottiglia di frizzante nascosta il mattino, e tra un sorso e l'altro ci ripromettiamo di consigliare questa bella gita ai nostri più cari amici, perché nonostante la lunghezza e lo sviluppo (1800 metri di dislivello) troveranno senz'altro "neve per i propri sci! ".