Maurizio Zambelli

ESPRIT LIBRE

Viaggiare per il mondo con gli sci nel bagaglio……

Le prime difficoltà s' incontrano già al check-in all’aeroporto, dove ogni volta ci sono da sfoderare tutte le doti di convincimento a imbarcare la sacca di due metri senza pagare alcun sovrapprezzo sul biglietto. La curiosità delle persone in fila all’imbarco poi è grande e spesso viene chiesta la meta del viaggio, e questo fa sentire un po’ protagonisti i qualcosa di speciale.

Da qui a destinazione, durante il volo, il pensiero è spesso rivolto ai bagagli nella stiva, che tutti i sacconi siano stati caricati e soprattutto, caricati senza danni. Sarebbe una beffa arrivare a destinazione e non avere gli attrezzi del mestiere!

Una volta, un paio di sci, arrivò in Cile con un attacco letteralmente strappato dall’asta e si dovette subito correre ad una riparazione d' emergenza. Un’altra volta, per fortuna successe al rientro, due sacconi di materiale non tornarono mai dall’Argentina! Un bel danno. Nonostante l’assicurazione abbia risarcito in parte il mancante molti mesi dopo. Ragion per cui, questa preoccupazione esiste sempre nel viaggiatore con gli sci.

Ma di gran lunga superiore a questo è la voglia di avventura, di luoghi e di nevi nuove.

Una persona comune, pensa che la neve sia solo l’aspetto dell’acqua in particolari condizioni di temperatura, invece uno sci-alpinista sa che esistono infiniti aspetti della neve, da quella polverosa invernale fatta di cristalli leggeri a quella primaverile o estiva compattata al suolo che fa somigliare i pendii ad immense distese inclinate senza la minima asperità. Fra questi due estremi, esistono infinite sfumature di trasformazione che personalizzano ogni gita sci-alpinistica.

Altro fattore che differenzia le varie cime salite in giro per il mondo è la posizione geografica delle stesse. La neve dell’Alaska è differente da quella della Kamchatka, che a sua volta è completamente diversa da quella Cilena e così via. La massima del mio amico Antonio è questa: " La neve va interpretata, non esiste neve brutta." Sono perfettamente in linea con quest' affermazione "storica", anche se occorre un esperienza di molti anni per avere la tecnica adeguata per potersi divertire su tutti i tipi di neve.

Quindi…appena possibile, compatibilmente con tutti gli impegni….via! verso destinazioni nuove!

Le emozioni cominciano settimane prima della partenza, quando la fantasia viaggia in anticipo al corpo, intorno alle foto o agli articoli letti sulla zona di destinazione. Solitamente m' immagino similitudini con luoghi a me familiari, già visti e sciati e mi soffermo a pensare alle situazioni climatiche o meteorologiche che si dovranno affrontare, sapendo però bene che sarà sul campo che bisognerà affrontare tutto. Il vento, la neve, la sete e la difficoltà ad addormentarsi la sera per la fatica accumulata o per il troppo freddo.

Una non certezza prima di ogni partenza è sempre la qualità delle discese che si dovranno effettuare. Ma, se ci si dovesse far condizionare da questi dubbi, non ci si dovrebbe mai muovere dalle nostre belle Alpi. Qui, esistono salite e discese veramente belle, molte delle quali già effettuate, forti dislivelli, informazioni in tempo reale delle condizioni meteo e della neve così precise che sbagliare una salita sarebbe quasi impossibile!

Ma lo spirito d' avventura e la sete di posti nuovi è tanta, quindi…meglio girare il mondo anche correndo il rischio di qualche "toppata". Cosa comunque mai successa….anzi…ogni volta è sempre migliore della precedente, perché il bagaglio d' esperienze si fa ogni viaggio più grande e completo e l’affrontare situazioni nuove, magari difficili o estreme diventa più facile e naturale.

Ogni tanto, nei momenti di "rewind", penso a dove ho portato i miei amati sci. Nel corso degli anni, sono spesso cambiati, di lunghezza e di forma, all’inizio lunghi 195 cm e stretti, ora corti e sciancrati ma soprattutto sempre più leggeri.

Sono stati, a bordo di una Caddillac, su di una spiaggia di sabbia finissima dello Oceano Pacifico, sulla superficie gelata del Mare Groenlandese, sull’elicottero Russo della guerra Afgana con "l’aria condizionata" dai fori delle pallottole nella carlinga, sui traghetti postali in Norvegia appoggiati ai baccalà essiccati, sulla slitta Inuit trascinata da bellissimi cani ad Ammassllik, sul Piper Taxi Glacier in Alaska, etc.

Lo spirito d' avventura comunque è vivo anche per quanto riguarda lo sci alpinismo sulle Alpi.

Meglio la ripetizione di una cima bella, sicura e già salita oppure l’incognita di una cima nuova magari un po’ più distante da casa o soltanto meno nota?

Certamente, potendo scegliere, la seconda possibilità è la più attraente e quella che solitamente preferisco.

Essenza della vita: fuggire dalla routine del quotidiano e osare, rischiare, conoscere, provare, sbattersi per qualcosa di nuovo. L’entusiasmo che non deve mancare mai in ognuno di noi.