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Un tasto da allenamento

I veri “campioni” della trasmissione in Morse si allenano continuamente. Proviamo a vedere se è possibile costruirsi un “tasto” tutto per noi. Premetto che si tratta di una pagina impegnativa, soprattutto per la parte elettronica.

Sappiate comunque che assistenza, consigli e anche pezzi elettronici (nel limite del possibile) sono a disposizione di chi me li voglia chiedere

Vari modelli a cui ispirarsi

Vagando per la rete ho trovato molti spunti per l’autocostruzione di un tasto per allenamento.

Alcuni sono di semplice realizzazione, altri sono più raffinati e impegnativi.

MPK

Il primo modello proposto è stato battezzato dal suo autore “MPK” ( che sta per Multi Purpose Key, tasto multi funzione).

Esiste in due versioni, la MPK1 e la MPK2.

La prima versione è fatta da una lamina di materiale elastico, sotto la quale è fissato un microinterruttore

 

Ne esiste una versione leggermente diversa e più spartana, dove la lamina elastica è costituita da una sottile lamina metallica (un lamierino di un trasformatore distrutto) incollata sotto al microinterruttore

Una seconda versione prevede che la lamina elastica vada a schiacciare un microinterruttore fissato alla base. Il cerchio nero è un piccolo altoparlante, come quelli che fanno il beeep-beeep nelle radiosveglie, incollato direttamente alla lamina. Non distruggete la radiosveglia di papà, mi raccomando!

 

A tale proposito, una versione ancora più “ridotta” consiglia di usare una lamina metallica elastica da usare come primo contatto, e di mettere una semplice vite al posto del microinterruttore come secondo contatto.  Sullo stesso principio (contatto diretto senza microinterruttore) si basa il progetto successivo, che ricopia la forma del tasto più usato in passato.

Straight key

Una versione molto raffinata è quella che ripete la forma del famoso “straight key”, che si usava e si usa tuttora. E’ una realizzazione molto complessa, che si può senz’altro semplificare rispetto alla foto. La vite vicino alla manopola è il contatto vero e proprio; sotto di essa si trova una molla per il ritorno in alto della manopola e una lamina metallica che fa da secondo contatto con la vite.

La vite a sinistra, invece, è una raffinatezza da esperti: permette di regolare la “corsa” del tasto, avvicinando o allontanando la prima vite alla lamina di contatto. Si può così scegliere se il tasto dovrà fare un movimento ampio (comodo per i principianti) o stretto (per chi vuole “correre”).

Connessione del tasto

Supponiamo di avere finalmente costruito il nostro tasto. Dal punto di vista elettrico, abbiamo costruito niente altro che un pulsante.

Questo pulsante può essere collegato ad una lampada, nel modo più semplice possibile, per trasmettere di notte con la luce.

I più ardimentosi possono sostituire la lampada con un diodo LED, magari ad alta luminosità.

   

Se si vuole fare una cosa davvero esagerata, allego gli schemi originali del progetto MPK; il risultato finale è una basetta dotata di luce e ronzatore, da montare direttamente sul tasto.

Rinnovo la mia offerta di aiuto nel caso vogliate portare avanti la cosa.

  

Una versione semplificata dello schema è questa, nel caso si riesca a trovare un ronzatore già funzionante appena si attacca alla batteria:

In entrambi gli schemi, una volta collegato il tasto si può già iniziare a “lavorare” con il ronzatore.

I morsetti TEST servono per verificare se il tasto chiude bene; è utile nel caso in cui si schiaccia il tasto ma non si sente il cicalino, per vedere se è un guasto del circuito o se è semplicemente il tasto mal collegato.

I morsetto TX sono previsti per il collegamento ad un radiotrasmettitore, ma per il momento a noi non interessa.

I morsetti LINE, invece, potrebbero essere utili per allenarsi in coppia. Basta collegare due o più basette fra loro, e la pressione di uno dei tasti fa suonare tutti gli altri ronzatori.

Spero di avervi dato qualche buona idea.