cardinalino
del venezuela
spinus
cucullatus – carduelis cucullata
il cardinalino in
natura
Taglia
12 cm. con una forma simile ad un cardellino in miniatura,
testa nero brillante, dorso rosso brillante con
infiltrazioni di nero, petto, collo, ventre, sottocoda, e codione
rosso intenso, ali nere con la tipica barratura di colore arancio
più o meno tendente al rosso, coda nera, becco grigio
perla con vertice nero, zampe dello stesso colore del becco. Un
soggetto grandioso in cui il disegno è nitido con il rosso ed il nero
che spiccano in maniera netta. Il dimorfismo sessuale è evidentissimo;
la femmina, infatti, presenta il colore rosso soltanto sul petto e sul
codione, mentre il resto è di un grigio cupo uniforme.
distribuzione
Il cardinalino vive nelle
regioni a clima mite del Venezuela e Colombia e in modo particolare ad
altitudini che rasentano i 1700 metri con temperature sui 18 gradi che
sono costanti per tutto l’anno. Le due stagioni annuali (estate e
inverno boreale) sono caratterizzate da assenza di piogge d’inverno e
da intense durante l’estate, che dura da maggio a novembre.
All’inizio dell’estate inizia la fase riproduttiva. Le uova (4 o 5
bianco-rosa) vengono deposte in un nido abilmente costruito con fibre
vegetali sui cespugli. Dopo 12 giorni nascono i piccoli, ricoperti da un
rado piumino grigio, che vengono alimentati da entrambi i genitori con
semi immaturi e insetti per circa un mese, e poi insieme ad essi
iniziano la loro vita erratica alla ricerca del cibo. Viste le
sfavorevoli condizioni climatiche difficilmente viene iniziata una
seconda covata.
allevamento
Si tratta di una specie di non
facilissimo mantenimento, infatti questo spinus soffre
l’acclimatazione, essendo piuttosto delicato e non sopporta brusche
variazioni alimentari e climatiche. Se non si presta la massima
attenzione possono rimediare la tipica infiammazione intestinale da
stress che può portarli, tramite una lunga agonia fatta di continue
ricadute fino alla morte. Per ovviare a tali inconvenienti è opportuno
inserire i soggetti in un locale tranquillo e fornire la stessa
alimentazione utilizzata dall’allevatore che li ha ceduti e nel caso
variarla molto lentamente. I soggetti che hanno ultimato la prima muta
sono più robusti rispetto a quelli appena svezzati. La temperatura
invernale è opportuno che non scenda sotto i 10 gradi, ma se i soggetti
sono sani, non esistono limiti; l’unico inconveniente è quello di
vederli leggermente "appallonati" durante i mesi più freddi.
riproduzione
Le ore di luce necessarie
oscillano tra le 14 e le 16 al giorno, mentre la temperatura è
sufficiente che non scenda sotto i 18 gradi. Come per tutti gli altri
spinus, il nido va appeso nel punto più illuminato della gabbia e può
essere mascherato leggermente con del "verde". Per evitare
differenze d’età tra i piccoli le uova deposte vanno tolte e
sostituite con quelle di plastica per poi essere rimesse al loro posto
alla deposizione del quarto uovo. Alcuni allevatori per aumentare la
resa quantitativa delle coppie usano balie per allevare i cardinalini,
io sono contrario a questa pratica.
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