Perché sabotare
McDonald’s
Queste pagine sono nate all'interno del Laboratorio Autogestito, luogo
contaminato e contaminante di controinformazione, musica, arte, altrove in un
luogo qualsiasi del verde Trentino. Sono nate in fotocopia, diffuse tra amici
durante i concerti, i dibattiti, le mostre. Molte di queste prime copie sono
macchiate di birra, sporcate da cenere di sigaretta, ad uso e consumo di una
realtà autogestita che amava sognare assieme, lottare assieme, creare assieme.
Questa realtà è stata cancellata dal grigio pensiero dei calcoli politici, che
ci hanno definito incompatibili con la città, per il troppo colore. Era il
mondo alla McDonald's, grigio, piatto, calcolatore che stava iniziando a
dilagare. Molti sono già rimasti intrappolati in questa invisibile ragnatela
qualunquista., Così, prima che questo nulla dilaghi, abbiamo deciso di sferrare
un colpo a questo globalizzato McWorld, al suo cuore, al suo simbolo, decidendo
di rivedere l'opuscolo iniziale, ampliandolo, correggendolo, dotandolo in
appendice d'un piccolo manuale di resistenza alla McInvasione.
Un trenino per il mondo
McDonald's, un mondo fatto di pagliaccetti colorati e divertenti, sorridenti
personaggi e fischiettabili pubblicità, un mondo che dai finestrini appare
sicuro, confortante, amichevole, perfino generoso. Abbiamo provato a spaccare
il McVetro, e l'invitante s'è fatto nauseante.
Questa locomotiva non sarà
ideologica. Pensiamo che la cruda e talvolta grottesca McRealtà sia più
stimolante alla riflessione rispetto ad astratte gabbie mentali simboleggiate
sempre più da sterili slogan, così simili ai McStrumenti, che isolano anziché
liberare.
Luther Blissett e Cyrano
Autogestito
TOP
Il lavoro è servito!
"..Ogni giorno 40
milioni di persone di ogni nazione, razza e religione entrano nei 25.000
ristoranti McDonald's sparsi in oltre 110 paesi. li ristorante di hamburger e
patatine inventato negli anni '50 dai fratelli McDonald è diventato uno dei più
grandi successi imprenditoriali di tutti i tempi."
Così inizia il lavoro di Mario Resca, presidente del McDonald's Development
Italy, titolata McDonald's, una storia italiana (ed. Baldini & Castoldi, Mi
1998). Le centoquaranta pagine di questa spot - opera sono una sintetica summa
del mondo alla McDonald's secondo McDonald's, un elogio fai da te centrato su
parole d'ordine quali efficienza, cortesia, bassi costi, pulizia e naturalmente
possibilità di lavoro, dal trendy dei part-time al più succulento franchising
per giovani imprenditori rampanti. L'ultimo capitoletto, McStorie d'Italia,
presenta quel genere emotivo - persuasivo tanto Caro alle televendite made in
U.S.A., consistente nell'intervista a uno come noi che ha fatto successo, nella
vita come nelle pulizie di casa, coi prodotto presentato. leggiamo assieme cosa
ci dice i( signor Giacomo di Spino d'Adda (CR), diploma da ragioniere, una
passione per il Milan e il baseball, arricchitosi diventando licenziatario
McDonald's: "Io sono un giovane fortunato. Nel 1989 (..) ho iniziato a
lavorare da Burghy come crew, il livello più basso. Così Burghy, poi
McDonald's, per me non sono stati una momentanea opportunità di lavoro, ma
soprattutto un'occasione per crescere, per una sfida professionale e personale.
(...) I soldi me li feci imprestare dai miei genitori. Naturalmente li ho
restituiti con gli interessi. McDonald's mi porta via tutta la giornata, non mi
rimane tempo quasi per nulla. Ma il lavoro è stimolante (...) un fatturato di 9
miliardi l'anno".
LAVORO GRATIFICANTE quindi, il primo McSlogan per attirare su di sé nuovi
investimenti, nuove forze, nuovi abitanti per il McWorld. L'inconveniente, per
quanto riguarda il McLavoro, è però che per ogni signor Giacomo da nove
miliardi l'anno ce n'è qualcuno in più con qualche soldo in meno per un massimo
di nove mesi (di lavoro) all'anno; è il nostro eroe stesso a dircelo:
"Oggi gestisco tre (Mc) ristoranti, con 180 dipendenti, tutti
giovanissimi, con un'età media attorno ai 22 anni. La maggior parte, il 75%, ha
contratti part-time". Controaltare del presidente di McDonald's Italy è
Paul Ariès, esperto francese dei rapporto alimentazione - società, ha
pubblicato nel 1997 un saggio - inchiesta sul McDonald's (Les fils de McDo, La
McDonalisation du Monde, ed. L'Harmattan, 1997) e in merito al McLavoro scrive:
"McDonald's si vuole campione nella lotta contro la disoccupazione e la
povertà. Questo fatto trova due grandi spiegazioni. Da una parte contribuisce
alla creazione d'una buona immagine di sé per svalutare la concorrenza. D'altra
parte prova così che non è malvagio come a volte si dice. McDonald's (...) ha
approfittato della disoccupazione per generalizzare la precarietà". E in
merito all'età e al sesso dei dipendenti, aggiunge: "McDonald's recluta
appositamente un personale giovane e femminile. Questa politica gli permette di
avere degli individui molto più fragili e instabili. (...) L'età media dei
dipendenti è di 22 anni di cui il 66% sono femmine. Quella dei manager è di 26
anni ma col 81% d'uomini, (...) Questa situazione mostra una politica
apertamente sessista."
V'è poi da dire che il
lavoro offerto è sempre più simile a quello di una macchina; sostate un po' ad
una vetrina di McDonald's, ove potete vedere parte del lavoro che viene
eseguito: i prodotti vengono scongelati, vengono buttati nelle macchine che li
cuociono, vengono serviti in velocità, con un sorriso di plastica. Intanto, una
mano digita e digita e digita cifre sulla cassa. McDonald's aspetta l'epoca
gloriosa in cui il cliente non sarà intimorito dai distributori automatici
d'hamburger e patatine. Così, ancora per un po', si dovrà spendere qualcosa per
i dipendenti, e naturalmente la possibilità di difesa sindacale non rientra
nella McFilosofia, e i McDipendenti, precariati come sono, giovani come sono,
macchine veloci come si vorrebbe che fossero, non hanno nessuno su cui contare
nel breve periodo in cui lavorano chez McDonald's, se non su loro stessi,
autogratificandosi magari con il titolo american-kitch di "impiegato del
mese" che il McPensiero ha escogitato per motivare - e rendere così più
produttivi - i lavoratori. Nel 1986 il tedesco Gunter Waltraff descrisse nella
sua Tete de Turc (ed. La découverte, Parìs, 1986) le condizione di lavoro
inumano, l'igiene deplorevole d'un McDonald's d'Amburgo, nonché la cattiva
qualità dei cibo. La filiate tedesca intentò un processo all'autore del libro,
ma poi ritirò le accuse per probabile paura di una ritorsione giudiziaria; un
centinaio d'ex dipendenti si dissero pronti a testimoniare in favore del
giornalista. in attesa dell'uomo macchina. Un'indagine simile è stata fatta da
li Diavolo, quindicinale satirico della Svizzera italiana (numero 57, 5 Maggio
2000), in occasione dell'apertura dell'ennesimo McDonald's in Ticino. Le
interviste ad alcuni giovani dei McStaff, che rendono le fatiche e lo stress di
un lavoro che ha davvero poco di umano, le si possono chiedere a
molino@cybernet.ch .
Il bullone è servito!
Nel massmediatico clima di
allarme - alimentazione, è fin troppo facile dire, nonostante la martellante
pubblicità alla Mutino Bianco, che il nostro cibo non nasce da rustiche
fattorie, ma da laboratori chimici. Forse però ci sbagliamo, forse però siamo
un po' troppo ottimisti in merito alla coscienza alimentare delle masse.
Guardiamo il passante,. guardiamo la gente, guardiamo la televisione. Quando
scoppiò l'allarme diossina, la vox populi era: il pericolo è nelle industrie
belghe, il peri-colo è identificato, il pericolo è finito; noi siamo bravi, noi
rispettiamo le leggi, noi vendiamo sano. In supermercati, macellerie panifici
era tutto un via via di certificati d'italianità dei pr odotto. Ora,
nell'incertezza sulla sicurezza biologica degli organismi geneticamente
modificati (OGM), i( film è sempre (o stesso: (a gente ha paura, la gente
s'interroga, (a risposta è tranquillizzante, in questo caso un rimando dei
problema, a quando il clima sarà migliore, intanto gli OGM pappateveli in
percentuali minime e nei derivati, che la legge lo permette, e ci permette di
non farvi sapere cosa state mangiando. Dal canto suo, il mito europeo non
promette nulla di buono; con gusto schifosamente amarcord, i media ci hanno
fatto abituare ai fatto che l'Unione Europea ingerirà sempre più, comandata
dalla bacchetta economicamente magica delle multinazionali, sulle varie leggi
nazionali che garantivano minimamente la genuinità di alcuni alimenti, dalla
pasta al cioccolato, dalla pizza al miele alle marmellate.
Degli oltre 2 miliardi di
dollari che McDonald's spende ogni anno in pubblicità, motto viene investito
per attirare nel McWorld tutta quella fetta di potenziali clienti che
identifica almeno in parte il cibo dei fast food con il cosiddetto
cibo-spazzatura, divulgando un'autoimmagine di qualità, di genuinità, perfino
salutista.
Nel famoso volantino
"McDonald's. Tutto il gusto della qualità", all'interno del quale,
dopo una breve storia della multinazionale e dei metodi tecnico-burocratici
della stessa sotto la bandiera globalizzante di precisione e qualità, si
passano in rassegna i vari McProdotti, il tutto con un'impaginazione tra
l'asettico e lo scientifico. Così degli hamburgers si dice che "sono di
pura carne bovina 100% senza additivi né conservanti. Sono cotti al punto
giusto in modo tale da poterne conservare il corretto apporto nutrizionale. Le
patatine fritte sono preparate esclusivamente con olio di origine vegetale e
con un procedimento unico che le rende sempre leggere e croccanti. 1 gelati e i
milk-shake sono prodotti con latte di prima qualità e sono ricchi di calcio.
Per questa ragione sono particolarmente indicati per i bambini e gli
adolescenti durante la crescita".
Perfetto! Se non fosse per
il fatto che McDonald's ritirò ai tempi dell'allarme diossina i propri Milk
Shake, certo, per precauzione, e soprattutto se non fosse per un volantino
informativo con gli ingredienti dei propri McProdotti, motti dei quali solo dal
nome non lasciano trasparire nulla di naturale.
Nonostante il carattere
lillipuziano tipico in pubblicità di chi ha qualcosa da nascondere ma che è
obbligato a dire, il gusto della qualità inizia a macchiarsi di addensanti,
coloranti, amidi modificati, edulcoranti, glutammato di sodio, acidificanti,
aromi, sali di fusione, agenti lievitanti modificati e simpatiche siglette
incomprensibili tipo E472e, E41o, eccetera. Prodotti per altro ammessi dalla
legge.
Prendiamo un libro di
medicina nell'alimentazione, quello dei salutista dott. Enzo Rocchi (11 medico
in cucina, ed. La Grafica, Mori 1985), o un altro qualsiasi, il discorso non
cambierà. Oltre ai soliti non bere e non fumare, v'è rimarcato un altro, grave
errore comune: mangiare alimenti manipolati. Inoltrandosi più approfonditamente
nel paragrafo, v'è un primo memento sul fatto che, parlando dell'ingrediente
carne, nel nostro caso pura carne bovina al 100% non si sa mai se questa è
allevata nella fattoria di Nonna Papera o nei più realistici allevamenti -
lager, i feedlots, ove gli animati, siano essi futuri hamburgers o future
McChicken, sono tenuti in strettissime gabbie e nutriti a suon di ormoni e
antibiotici per ingrassarli meglio e in meno tempo. Riportiamo le parole dei
dietologo per quanto riguarda alcuni McIngredienti: "Un breve elenco delle
principali sostanze artificiali comunemente impiegate nell'industria alimentare
comprendono: antiossidanti e conservanti in generale, coloranti, addensanti,
gelidificanti, emulsionanti e tensioattivi, aromatizzanti, dolcificanti,
potenziatori di gusto ''(gluttammati). Fra le altre cose, scopriamo che i
cosiddetti aromi naturali "possono essere imitati, simulati, da sostanze
chimiche artificiali, create in laboratorio C..) a lungo andare possono essere
dannosi per la salute". Troviamo una risposta al quesito iniziale:
"In Italia quando sull'etichetta c'è scritto aromi . naturali, nel cibo ci
possono benissimo essere soltanto aromi artificiali e la cosa non è affatto una
truffa in quanto la legge lo permette".
Per affermare l'insanità
d'una McAlimentazione, basta viaggiare un po' negli Stati Uniti per correlare
visualmente l'altissimo numero di obesi e le nuove forme di ristorazione
veloce. Grottesco è il fatto che l'istituto Nazionale della Nutrizione, organo
nazionale che dovrebbe diffondere consigli nutrizionali agli italiani, abbia
pubblicato una guida sulla sana alimentazione, sulla cui copertina spicca il
McLogo, primus inter sponsor. Capiamo la necessità di un finanziamento, ma c'è
però un limite! Ricordiamo a proposito che nel 1990 un'associazione
statunitense (Associazione Nutrizionale per la protezione del cuore) lanciò una
violenta campagna stampa contro McDonald's accusandolo d'essere "il veleno
dell'America dei nord" (New York Times, 1990). Ed è solo dopo questa
campagna che McDonald's ha introdotto l'olio vegetale nella frittura delle
patatine, olio che ora si vanta di usare, per la salute dei suoi consumatori...
Ma delle McPubblicità
vendute come buone azioni ci occuperemo oltre. Per ora vi consigliamo di
consultare il sito Internet di McDonald's, www.mcdonalds.com, e fare qualche
ricerca sul link food. Troverete la lista completa degli ingredienti, compresi
quelli delle specialità dei vari paesi, nonché il contenuto calorico d'ogni
componente. Interessante anche il link con la lunga lista di tutti i componenti
dei McCibo che possono causare allergia
(www.mcdonalds.com/food/allergens_sesitivities/index.html); il sito è quello
ufficiale di McDonald's, il carattere di queste spiacevoli informazioni è
ovviamente asettico e minuscolo: minuscoli tesori di controinformazione.
Ariès, nel sopracitato
saggio che, assieme al lavoro di Ritzer, costituisce un punto di riferimento
per chiunque voglia approfondire in modo critico l'argomento, si spinge fino ad
affermare il dubbio che l'alimentazione di McDonald's, la sì giudichi corretta
o dannosa, non sia un'alimentazione come le altre. Punto di partenza è l'artificiosità
degli alimenti, la precisione meccanica del loro formato, dei loro gusto, del
loro colore, caratteristiche di cui McDonald's stessa ne fa un vanto. Vediamo
insieme quali sono, ripercorrendo i passi dell'Ariès: " (le patatine
fritte) sono poi impacchettate congelate in pacchi standard da lo Kg. Questi
sono maneggiati con estrema cautela perché gli esperti di McDo hanno calcolato
che se cadessero da un'altezza di un metro perderebbero 30 porzioni ogni 45 Kg.
(...) La resa è così da 888 a 933 porzioni ogni 100 Kg. Queste patatine si
conservano per nove mesi dalla data di conservazione, sono fritte il più
velocemente possibile ancora congelate in modo standard (...) e non resta che
venderle il più presto possibile. Infatti le patatine fritte non possono essere
conservate per oltre 7 minuti. il cliente può scegliere fra tre formati (68 gr,
110 gr, 136 gr). Una porzione grande è sempre matematicamente uguale a 1,42
volte quella normale. C..) L'involucro che le contiene rafforza l'idea d'igiene
ma anche l'illusione d'un maggior volume (le patatine infatti
"escono" dal contenitore, sembrano straboccare ... ) "Secondo
Ritzer, H segreto dei gusto delle patatine è l'unione di sale e zucchero,
combinazione che dona un gusto neutro, in cui ognuno può ritrovare il proprio,
in misura minima. Per quanto riguarda l'olio di frittura, esso è composto dal
90 al 92% dal grasso di manzo, per un 8-10% di olio di cotone. Ariès precisa
che la fonte è dei 1989, e che McDo non ha voluto comunicare informazioni più
aggiornate. Riguardo all'hamburger, dichiara che pesa 103 grammi e misura lo
centimetri, (...) è cotto per esattamente 35 secondi. Il pane in cui è avvolto
è di misure leggermente ridotte per dare, come per l'involucro delle patatine,
un'idea d'abbondanza. Esso non è dei vero pane, a causa del suo colore
eternamente bruno pallido, della sua composizione molle e mai croccante, della
sua assenza di sapore e di gusto. Se si prendono altri ingredienti
apparentemente naturali, il discorso cambia di poco; l'insalata dei Big Mac,
ad, esempio, non è che un'immagine di sé, perché la sua varietà, il suo calore,
il suo condimento la riducono a semplice funzione decorativa. H formaggio
subisce lo stesso trattamento, e diviene un'immagine, una pura sensazione.
Questa iperrazionalizzazione diviene una vera e propria religione della forma e
della misura, col fine, unico e immacolato, del profitto. A conclusione,
riportiamo "la struttura" d'un McHamburger di 80g. individuata da
London Greenpeace, associazione promotrice della campagna anti McDonald's
conclusasi col processo McLibel (vedi più avanti): 46 g. di carne bovina
macinata (lingua, cuore, grasso, cartilagini, tendini, intestino compresi); 10
g. di carne recuperata meccanicamente dal resto della carcassa, e poi tritata;
20 g. d'acqua; 2 g. di sale e spezie; 1 g. di gluttammato monosodico; 5 g. di
polifosfati e conservanti. Ariès, riguardo all'utilizzo di scarti di animali,
vale a dire pelle, ossa, sangue, viscere, eccetera non da una risposta certa,
in mancanza di prove certe, e noi non possiamo che appoggiare la sua scelta.
Tuttavia una risposta al dubbio sull'utilizzo (o non utilizzo) di tali parti
non si è avuta per una scelta di Mc Donald's; infatti le nostre domande
inoltrate (a McDonald's) sono restate per lungo tempo lettera morta, poi
l'ufficio direzione della comunicazione ci ha fatto ufficialmente sapere che
ciò riguarda "segreti di fabbricazione". D'altro canto si sa che la
macelleria moderna utilizza largamente questo tipo di prodotti ricostituiti. La
triturazione industriale permette infatti d'eliminare la durezza di alcuni
componenti come le ossa.
Il McBambino
Il bambino è la vittima
preferita della pubblicità. la sua mente, così aperta a prendere i desideri per
realtà, così innocente nel credere bello ciò che ci è mostrato bello, così
privo di complesse categorie, rimane abbagliato dal McWorld, dalla sua
pubblicità che tocca i cinque sensi: il colore vivo e brillante d'ogni cosa, la
fischiettabilità dei suoi ritornelli mantrici, l'acquolina in bocca creata
dagli esaltatori di gusto e presente in ogni cosa, la gratuità dei
numerosissimi gadgets (bandierine, cappellini, palloncini, nonché i mini
giocattoli contenuti negli happy meal)... tutte cose che attraggono il bambino
e che aggiungono, pasto dopo pasto, anelli alla catena della fantasia
infantile. E non a caso il mensile Focus (dicembre 1999) in un articolo
titolato Così ci persuadono a comprare, sotto una fotografia raffigurante
bambini che si divertono con il McPupazzo Ronald McDonald, scrive: Si attirano
i bambini con i giochi per far spendere i genitori.
Una recente novità di McDonald's è l'organizzazione di compleanni. Quei gioiosi
momenti preadolescenziali ov'è il bambino ad organizzare la sua festa a casa,
ove si progettano per giorni i giochi che si faranno nell'Attesissimo con gli
amici, ove per una volta, accompagnati dalla mamma, si va a fare la spesa
prendendo ciò che si desidera, e che quasi mai c'è in casa, sembrano nel
McCompleanno scomparire. Dice il prospetto informativo per le mamme:
"Organizzare una festa da McDonald's è semplice e conveniente.
Voi prenotate la sala e i tavoli, al resto pensa McDonald's. Bisogna allestire
la sala? Ma no. McDonald's pensa agli addobbi della festa, rendendo la sala
ancor più accogliente e colorata. Bisogna portare la merenda? Macché. Tra Happy
Meal, torte e sorprese, McDonald's sa come stuzzicare (e soddisfare) l'appetito
di tanti piccoli golosoni. Bisogna preparare i giochi? Non scherziamo. Hostess
preparate (e pazienti) faranno giocare e divertire i bambini. Incredibile,
vero?" . Anche qui, se strappiamo il sorriso prefabbricato, troveremo il
solito McMondo di numeri, calcoli, strategie: un documento interno di
McDonald's, riportato nell'opera di G. Wallraff, cronometra con precisione ogni
tappa di questo simpatico party:
Tappa i (preparativi)
circa 15 minuti
Tappa 2 (accoglienza) circa 10 minuti
Tappa 3 (raccogliere le ordinazioni) circa 5 minuti
Tappa 4 (portare le cose ordinate) circa 10 minuti
Tappa 5 (piacere di mangiare) circa 15 minuti
Tappa 6 (giochi, altro) circa 15 minuti
Tappa 7 (partenza)
Altro discorso riguarda
l'indottrinamento dei bambini, vecchio quanto le dottrine, tant'è che il
fascismo ne fece largo uso.
Ultime parole sul bambino sono le ultime novità, riportate anche da
telegiornali e giornali, riguardanti i gadjet McDonald's destinati ai più
piccoli, per renderti felici. L'accusa parte dal quotidiano cinese South China
Morning Post, non è certo leggera. I giocattoli McDonald's, tramite il solito
sistema di subappalto usato da molte multinazionali per ridurre notevolmente i
costi, verrebbero prodotti da bimbi cinesi assai meno felici di quelli che
frequentano i fast food, lavorando in condizioni di sfruttamento inumane.
L'azienda che produce i McGiocattoli, la City Toys Ltd, avrebbe utilizzato, SU
2000 dipendenti, circa 400 bambini, età media 14 anni, facendoli lavorare 16
ore al giorno, sette giorni su sette, pagandoti meno di 400 lire all'ora,
dormendo in dormitori adiacenti alla fabbrica su panche di legno senza
materassi. McDonald's, naturalmente, si è impegnata ad aprire un'inchiesta. (fonte
www.rassegna.it)
Altre McNefandezze
Cos'altro si nasconde
dietro il lucente McWorld? Torniamo al saggio - di Resca, al capitoletto
titolato ,Quelli che- non ci stanno, il cui intento è di contestare e smentire
le principali critiche che intaccano la bella McImmagine. Si elencano succintamente
alcuni McMisfatti, e le uniche difese sono sostenere che queste sono marginali,
magari ideologiche, magari dettate dalla concorrenza. " McDonald's non
piace a certi ambienti politico - culturali perché espressione
dell'imperialismo yankee ( .. ) non piace perché farebbe concorrenza al piccolo
commercio tradizionale, non piace agli ambientalisti perché consuma una
quantità ritenuta eccessiva di materiali difficilmente o per niente riciclabili
( .. ) Non c'è dubbio che McDonald's possa suscitare enorme ammirazione, grandi
passioni, come un'assoluta critica. E' il destino di molte grandi imprese, di
marchi famosissimi in tutto il mondo, portatori, al di là dei loro prodotti,
anche di un'immagine, di una cultura, di un modo di vivere".
Leggiamo un ultimo passo:
"Non renderti complice! McDonald's ti avvelena, il menu si basa sulla
tortura e lo sterminio di milioni di animali, McDonald's distrugge le foreste
ed inquina l'ambiente, affama i poveri, sfrutta i dipendenti, pratica una
pubblicità ingannevole" Volantini di questo tenore sono stati diffusi
davanti ad alcuni locali McDonald's dei nord Italia da un'or ganizzazione che
si chiama Comitato Liberazione Animale con sede in provincia di Bergamo. Questi
volantini sono stati fin'ora tra le pochissime espressioni di contestazione,
per altro marginali ed episodi che, di organizzazioni ambientaliste e
animaliste contro McDonald`s". Il volantino che il Resca riporta la
traduzione del più noto What's wrong with McDonald's? indagine di London
Greenpeace contro i crimini McDonald's diffusa come volantino che aggiunge:
"Le più belle foreste tropicali vengono distrutte a ritmo impressionante
da società come McDonald's e Burger King, che usano i defolianti per disboscare
la giungla e costruire i ranch. In Amazzonia ci sono 100000 allevamenti e
servono 1200 kmq di foresta solo per fornire a McDonald's la carta per un anno.
Un'area di foresta come il Piemonte viene abbattuta ogni mese. C..) Questo
processo causa continue estinzioni di specie animali e vegetali. Inoltre le popolazioni
indigene che hanno vissuto per millenni nelle foreste in armonia con la natura,
sono forzate a lasciare le loro terre". Se McDonald's giudica false queste
accuse, perché il signor Resca non le smentisce dando dati chiari e
verificabili sull'ammontare dei rifiuti che causano, sull'utilizzo della carta,
sulle zone di produzione dei bovini, e perché no, sulle condizioni di
nutrizione e allevamento degli stessi? Resca, giudica marginale il volantino
contro McDonald's... in realtà questo (e siamo sicuri che Resca lo sa bene) è
il volantino di controinformazione più ampiamente distribuito, con oltre due
milioni e mezzo di copie negli ultimi cinque anni. Nella sola Inghilterra oltre
500 McDonald's sono stati volantinati (su 750 totali). Questo volantino ha
provocato la denuncia e il processo iniziato il 28 febbraio 1996 contro due
attivisti in flagranza di volantinaggio davanti a un McDonald's. Con
quest'azione legale si voleva porre fine ad ogni critica, sepellire i
contestatori sotto il peso di processi dai costi proibitivi (si è parlato di lo
milioni di sterline, un po' troppo per due attivisti disoccupati ... ) Il
processo, denominato McLibel, è stato però una sberla per il clown McDonald's.
Oltre a fallire nell'intento di farsi rimborsare le spese processuali, e quindi
a creare un deterrente contro future proteste, i due attivisti sono stati
dichiarati non colpevoli (2 giugno 1997). Gran parte delle accuse alla
multinazionale sono state dichiarate vere, dall'inganno dei cibi sani ai
bassissimi salari, all'inganno e sfruttamento dei bambini. Più in particolare,
leggendo le risultanze del processo, scopriamo
che " ( .. ) In merito alle accuse che McDonald's sfrutta i bambini
usandoli, come più influenzabile oggetto della pubblicità, per spingere i loro
genitori a portarli da McDonald's, esse sono giustificate. Ciò è vero (p.26); (
... ) Al tempo in cui il volantino (d'accusa) fu dato, tra settembre 1987 e
settembre 1990, il cibo di McDonald's era ricco di grassi, inclusi grassi
saturi, di sale (sodio), e di prodotti d'origine animale, ed ha continuato ad
essere così. Molta della pubblicità (di McDonald's) fingeva un positivo
beneficio nutrizionale, non corrispondente in realtà al cibo McDonald's, ricco
di grasso, di grasso saturo, di sodio, e di componenti animali, e allo stesso
tempo povero di fibre (p.21 e 23). ( ... ) la critica che McDonaid's è
colpevolmente responsabile di pratiche crudeli d'allevamento e macellazione di
alcuni animali usati per produrre il cibo è giustificata, vera nella sostanza e
nei fatti (p. 2 9). ( ... ) (McDonald's in Inghilterra) usa pagare bassi
stipendi ai propri lavoratori, contribuendo così ad abbassare le paghe dei
lavoratori nel settore della costellazione. (McDonaid's) è fortemente contraria
ad ogni forma d'unione sindacale dei dipendenti nella loro catena di
ristorazione (p.33 e 37)" Per chi volesse approfondire l'argomento,
rimandiamo alle 45 pagine in inglese dell'estratto del processo sul sito
www.mcspotlight.org che presto aggiornerà il tutto con gli atti completi del processo
e della sentenza (oltre 1000 pagine!). La campagna anti McDonald's è cresciuta
a dismisura, il sito sul processo ha avuto dal febbraio 1996 oltre 18 milioni
di visitatori (fonti autunno 19971). Finalmente una storia a lieto fine.
Per quanto riguarda l'aspetto globalizzante e inumano dei McDonald's (il
macchina - pensiero), si rimanda in toto all'ottimo lavoro sociologico di
George Ritzer (11 mondo alla McDonald's, ed. Il Mulino, 1997). In questa
sede riportiamo qualche dato riguardante la McInvasione pubblicitaria, quella
che Ariès chiama McOvunque: Tredici università nel mondo (il negli USA)
possiedono un proprio McDonald's, Mc Donald's è ormai già presente in
moltissime stazioni dei treni di tutto il mondo, in alcune aree di sosta
dell'autostrada; ha alcuni punti vendita mobili, coi quali raggiunge facilmente
i luoghi ove si svolgono particolari eventi, è presente su alcune chiatte. Ci
sono poi McBus che collegano gratuitamente le scuole e il centro città coi
punti di McRistorazione, delle McVetture su dei treni (la prima nel 1992 tra la
Svizzera e la Germania), nonché unità marittime su dei Ferry (tra Stoccolma e
Helsinki), c'è perfino un McPlane che è decollato a bordo di un McDonell
Douglas da 165 posti ridipinto in rosso vivo portante il McLogo sui fianchi!
All'aeroporto di Francoforte si stà poi realizzando il più grande McDO, 2400 mq
per accogliere con i suoi 780 posti a sedere, oltre 5 milioni di passeggeri per
anno. Ovvia la presenza di punti d'asporto, per i più pigri. (fonti Ariès,
op.cit.) Una nota spetta poi alla valenza estetica dei McDonald's, aspetto
forse meno importante, comunque presente. A parte il disgustoso puzzo di fritto
che infesta l'ambiente circostante, spesso centro storico, è la presenza stessa
di un McDonald's che distrugge quell'armonia tra arredo urbano e tradizione
artigiana che è caratteristica di motti centri storici antichi. Riguardo a tale
aspetto, leggiamo un passo tratto da un'opera didattica di Carlo- Monaco (La
città e lo stato, Ablet edizioni, Bologna 1997), docente in legislazione dei
centri storici presso la facoltà di conservazione dei beni culturali di
Ravenna: "( .. ) qualche distinzione (sull'uso dei centro storico) va
introdotta sulle funzioni commerciali Certamente vanno salvaguardate quelle
relative alla
vendita al dettaglio, specie se legata all'artigianato.
Maggiore perplessità suscita la nascita nei centri storici di shopping centers,
fast food, discount e simili".
Madonne, mondiali,
saponette: storie di fede e committenti
Cosa accomuna un mercante
di fine Trecento a McDonald's? E una Madonna con bambino con una
partita dei mondiali di calcio? Risposta: la prima coppia è quella dei
committenti, la seconda quella degli
eventi. L'ometto inginocchiato ai piedi della Vergine Maria non è un nano, ma
il committente della paia
d'altare in questione, eseguita da Gentile da Fabriano tra il 1395 e il 1400.
La figura del nano-committente
all'interno delle opere devozionali è caratteristica di molta pittura dal tre
al cinquecento, e le motivazioni,
stando a quanto ci dice Giovanni Rucellai sono di rendere omaggio a Dio, alla
propria città, e ovviamente alla figura del committente stesso. Insomma, la
pubblicità moderna non ha inventato nulla. Così la fede calcistica (o altra
moderna fede), nella celebrazione di un evento (un tempo era la messa, ora può
essere una partita dei mondiali, o una qualsiasi partita di calcio ripresa in
tv..) necessita di sponsor a bordo campo che finanzino la riuscita dell'evento.
Finanziando eventi cari a un buon numero dì spettatori, McDonald's onora il dio
denaro, il patriottico e globalizzante sogno americano dell'imperialismo
economico, e naturalmente e soprattutto glorifica e diffonde la propria
immagine in maniera più efficace d'una semplice, indistinta pubblicità
televisiva. Ad esempio di tutto ciò si possono citare alcune celebri
McSponsorizzazioni: nel 1984 ha finanziato la piscina olimpica di Los Angeles,
ha stipulato contratti col comitato per l'organizzazione dei giochi olimpici
d'Atlanta e coi canale televisivo NBC per l'esclusività degli annunci
pubblicitari della sua categoria dal 6 luglio al 7 agosto 1996, fornendo in
cambio pasti per 15000 persone al giorno durante tutta la durata dei giochi
olimpici. Ma le
McSponsorizzazioni non sono assolutamente nulla di nuovo. Perfino la
detestabile consuetudine usata dai
cattivoni di tutte le epoche di finanziare opere caritatevoli per ridipingere
di bontà l'immagine un po' triste
e nefanda che si erano andati costruendo è stata ripresa e campionata dal
nostro Mc; così il rapporto
d'ingannevole amicizia fatto di bombardamento pubblicitario a danno dei Più
piccoli, contrasta nell'immaginario dei McUtenti con la creazione ex novo d'una
fantomatica Fondazione per l'Infanzia Ronald McDonald (il clown simbolo di
McD), promotrice di case di cura per il ricovero di bambini malati... magari a
causa di una cattiva alimentazione. Un'idea simile l'ha avuta un'altra
multinazionale famosa per la sua generosità, la Nike, che per contrastare quelle
documentate voci da corridoio che la volevano sfruttatrice di lavoratori,
bambini compresi, in gran parte dell'est asiatico, ha creato una certa Agassi
foundation (André Agassi è un noto tennista sponsorizzato Nike ... i conti
tornano) per l'assistenza ai bambini poveri di Las Vegas (fonte Nike in
Indonesia, vol.1 n.2, febbraio 1995). Insomma, tutto fa brodo nel McWorld, e la
perfidia è una parola che non esiste. Esiste l'investimento, le strategie di
marketing. D'altra parte, anche i "normali" mezzi di promozione usati
da McDonald's hanno un che di allucinante. Il logo giallo e rosso, la
"M" tondeggiante simbolo di McDonald's, è un immagine allucinante,
che al di là della psicologia dei colori e delle forme (Ariès riconduce
brillantemente questa forma a quella del seno, materno ed erotico....
aggiungendo, in merito ai due colori base: "C..) il rosso evoca la
passione, il dinamismo, il sesso, la carne. li giallo figura l'azione,
l'intelligenza l'espansione, il sole, l'oro" ), è un'immagine martellante,
che dai e ridai ti entra in testa, per poi entrarti, più sottilmente, nei
consumi. Basta girare nei pressi d'un qualsiasi McDonald's per renderesene
conto: flotte di bambini che sventolano McBandierine come se fossero i più bei
giocattoli, ventenni munite di McPalloncino (fa trendy!), insegne di McDonald's
ovunque (binari del treno, stadi, fermate dell'autobus, autobus stessi ... ),
più alcune specialità ad urbem, come a Venezia e in altre grandi città ove
schiere di McPromoters regalano ai turisti preziosissime cartine della città
munite d'elenco di chiese, musei e... i McDonald's.
Succede solo da
McDonald's?
Mc Donald's non deve
essere però preso come unico, grande nemico. Esso è piuttosto un simbolo,
un'icona dell'anfico sfruttamento delle multinazionali su uomo, natura,
cultura. Qua sotto riportiamo un breve elenco d'altre multinazionali criticate
globalmente per la loro politica particolarmente aggressiva, estratto da Kill a
Multi n.1 (vedi il solito sito www.tmcrew.org). Il funzionamento è simile, con
le dovute differenze, a quello di McDonald's. Al centro delle strategie di
marketing, i sondaggi di mercato, Freud al servizio dell'industria.
Nestlé: da anni è in atto
contro d'essa un boicottaggio internazionale a causa dei latte in polvere
venduto
ingannevolmente nei paesi dei terzo mondo, che ha già causato centinaia di
migliaia di morti per malnutrizione. A queste critiche si sono aggiunte da un
paio d'anni quelle relative al presunto uso di sostanze geneticamente
modificate (OGM). il suo fatturato di questa multi è in crescita esponenziale.
Nike; ma anche Reebok, e
Adidas, sono accusate di essere le principali complici dello sfruttamento dei
lavoratori, bambini compresi, in molti paesi del terzo mondo. Di queste multi
se ne sono occupate saltuariamente anche i media; Repubblica dei 24 dicembre
1999 riportava anche in prima pagina la notizia con tanto di foto della
protesta a Giakarta (Indonesia) di ottomila operai Nike per un aumento di stipendio,
attualmente inferiore alle 100000 lire mensili per 60 ore alla settimana tra
colle e solventi, e per protestare contro il licenziamento di 43 operai
"rei" d'aver chiesto alla fabbrica un trattamento salariale migliore.
Repubblica riporta anche la notizia dei precedenti Nike per l'uso di bambini -
schiavi che lavoravano nelle aziende appaltatrici dei suoi prodotti. Più
approfonditamente, L'Express (23-9-99), settimanale francese, ha dedicato 5
pagine al duello commerciale Nike - Adidas, sottolineando come ambedue paghino
gli stessi salari ai loro dipendenti indonesiani: circa 63000 lire mensili
(meno quindi di quanto affermato da Repubblica), con Adidas che paga 1500 l'ire
in più rispetto a Nike ... Leggete [etichetta: made in Tailandia, in Hong Kong,
in China, in Philippines... non casualmente. Inoltre la Nike, assieme a
McDonald's, è la maggior promotrice dell'(anti) cultura del simbolo.
Watt Disney: come già
molti sanno, non è solo il tenero compagna dei più piccoli, l'inventore di
Topolino e amici. Essa è una multinazionale con sedi in tutto il mondo che
produce magliette, pupazzetti, videocassette e innumerevoli gadjets. Ha, guarda
caso; ottime relazioni commerciali con McDonald's (l'audience è simile). Motti
dei pupazzetti degli happy meal sono spesso i personaggi più in voga tra i più
piccoli, sfornati dalle ultime produzioni cinematografiche Disney. Ha un forte
controllo massmediatico, essendo proprietaria di parecchie reti televisive. E'
inoltre accusata internazionalmente di finanziare il governo dittatoriale di
Burma, coi quale ha stretti legami economici (per maggiori informazioni, vedi
il link Kill a Multi su www.tmcrew.org).
Difendersi da
McDonald's
Una casistica delle più
disparate azioni, progetti, proposte volte al fine di porre un freno, se non
addirittura una retromarcia, alla McInvasione. Una summa che ha la pretesa di
spingere a una rivolta globale alla globalizzazione distruttrice di cultura,
differenze, umanità. Ci siamo permessi di dare più spazio al caso Bové, in
omaggio a questo contadino francese attua[-, mente in prigione per essersi
opposto in maniera eclatante, trattore alla mano e folla al seguito, alla
costruzione dell'ennesimo McDonald's.
manifestazioni ed altre
(forti) espressioni di dissenso. Sono sicuramente quelle a più elevato impatto
massmediatico, le più coreografiche, spettacolari, coinvolgenti. Vanno
organizzate a tavolino, valutandone ovviamente pregi e rischi. Occorre
innanzitutto chiarezza, occorre che la gente, il passante, capisca cosa sia in
atto, e perché sia in atto.
La più clamorosa protesta
anti McDonald's, la cui notizia fu massmediaticamente diffusa in ogni parte del
globo grazie all'uso di Internet, fu lo smontaggio di un McDonald's in
costruzione ad opera di oltre trecento persone, metà contadini aderenti alla
Confederation paysehne, metà cittadini a [oro solidali, "capitanate"
dal contadino situazionista josé Bové. Tutto accadde il 12 agosto 1999, come
protesta per le ritorsioni americane contro i prodotti agricoli francesi, in
particolare il formaggio roquefort. Un passo indietro. Nel febbraio 1988, la
caritevole e democratica Organizzazione Mondiale per il Commercio (OMC condannò
l'Unione Europea per essersi rifiutata d'importare la gustosissima carne agli
ormoni dello zio Sam. Scaduti i termini per mettersi in regola, l'OMC (leggi
Stati Uniti) come ritorsione piegò a una sovratassazione dei 100% una lunga
serie di prodotti europei, tipici e genuini, ogni qual, volta essi entrano
negli USA. Tra questi, appunto, il roquefort (prodotto nella zona dove avvenne
la protesta), che nel paese della libertà passò da 30 a 60 dollari al chilo.
Insomma, un "democratico" modo per impedirne la vendita. E così fu
protesta. McDonald's venne preso di mira -guarda un po'- come simbolo
dell'agricoltura e dell'alimentazione industriale che annulla cultura, gusto,
salute e tradizioni per vendere un prodotto standardizzato, neutro, portatore
solo dei suo grigiore esistenziale, della sua precisione così simile a un
bullone, a una vite appena uscita da una fabbrica. Per l'azione José Bové venne
arrestato assieme ad altri contadini. Incarcerato, fu temporaneamente liberato,
uscendo di prigione come un eroe, grazie a un'imponente campagna di solidarietà
che da locale divenne internazionale (cercando in rete Confédération paysenne o
]osé Bové si può aderire alla campagna d'appoggio degli imputati) Per chi ne
volesse sapere di più su questa bella fiaba contro globalizzazione, McDonald's
e OGM, una fiaba che vive e lotta ancora (come tutte le belle fiabe),
consigliamo vivamente l'opera scritta dallo stesso Bové assieme al portavoce
della Confederation paysenne, Francois Dufour, dal singolare titolo "Il
mondo non è in vendita", (Feltrinelli).
Anche l'Italia enumera
episodi simili; a Napoli, fine 1998, un corteo dei Movimento Antagonista
attacca un McDonald's; il giorno seguente il portavoce di McDonald's Italia
afferma nelle interviste che la sua azienda viene erroneamente (?) identificata
con l'imperialismo USA nel mondo. A Locarno, il 16 settembre, in occasione
della Giornata mondiale anti McDonald's di cui tra breve parleremo, una
cinquantina di studenti dei Liceo di Locarno che fanno parte del Kollettivo
Studentesco ed una quindicina di giovani del csoa il Molino di Lugano hanno
occupato la sede della multinazionale in pieno centro e distribuito volantini
ai passanti. Alla presenza di stampa e televisione il gruppo è entrato
nell'edificio e dopo essersi seduti ai tavolini ha estratto ortaggi freschi ed
ha dato avvio ad uno spuntino al naturale ( www.disinfo.net). Nel 1995,
nell'ambito della 11a giornata mondiale anti McDonald's (World Food Day), si
sono avute manifestazioni pacifiche di protesta un po' in tutto il mondo: In Inghilterra
sono stati volantinati oltre 600 McDonald's, e alla protesta hanno aderito
anche alcuni McImpiegati, lamentandosi per le loro basse paghe. Nel West
Midiands i volantini What's wrong with McDonald's sono stati usati dagli
attivisti anche per incartare e distribuire hamburger vegetariani. Nel cuore
dei McWorld, l'americanissima America, hanno aderito alla protesta anche
personaggi dello spettacolo, come Paul McCartney e George Harrison, i quali
hanno tra l'altro devoluto una somma consistente di denaro alla campagna per il
processo McLibel. Coreografica anche la protesta norvegese, ove, a Oslo e a
Trondheim, sono stati contraffatti McPalloncini e distribuiti ai bambini, oltre
all'immancabile volantinaggio. A Parigi, un picchetto ha animato per tre ore
gli Champs Elysees, con cartelloni, bandiere antiMc, controinformazione. La
Giornata Mondiale anti McDonald's si svolge ogni anno in concomitanza con la
Giornata Mondiale per l'Alimentazione indetta dalle Nazioni Unite ed è promossa
dal sito www.mcspotlight.org Alla scorsa edizione ci furono 425
proteste-picchetti in 345 città in 23 paesi, dall'Australia al Brasile,
dall'Europa dell'Est all'est asiatico. Ultime azioni riportate dai media sono
state da una parte l'azione contro le condizioni degli animati allevati in
batteria, in Inghilterra, organizzata dalla PETA ed altre associazioni
animaliste, che hanno distribuito un happy meal fuori da McDonald's, cioè
confezioni del tutto simili a quelle dell'happy meal, ma coperte da immagini di
animali sgozzati e contenente una bambolina insanguinata. Dall'altra l'azione
semidistruttiva nei confronti del McDonald's nella centralissima piazza
Venceslao di Praga, che in quel giorno di manifestazione globale contro la
globalizzazione economica ha ritrovato in parte la sua primavera.
E questo nonostante un
generale silenzio di giornali e televisioni; questi sembrano infatti preferire
un altro genere di Mc Protesta, più anonimo e singolare, come ad esempio il
sequestro di molti Ronald McDonald, i megapupazzi plasticati che kitschiano
ulteriormente molti ingressi dei fast food. E' il caso dei Corriere della Sera
del 16 aprite 1998, che ci informa "(...) esemplari di Ronald McDonald, il
clown in fibra di vetro alto due metri e mezzo che troneggia nei fast food
McDonald's di tutto il mondo, che con un'azione di 'terrorismo demenziale' è
stato sottratto alcuni giorni fa dai ristoranti di Boussy-Saínt-Antoine
(Essonne) e di Bríe-Comte-Robert (Seine-Mame). Un operazione di sabotaggio che
ora rischia di estendersi in tutta Europa (...)Ma le difficoltà per la più
grande catena di fast food mondiale non si limitano alla Francia. Negli Stati
Uniti è cominciato il primo sciopero della storia dei dipendenti McDonald's: a
Macedonia , nell' Ohio, sei giovani attuano un picchetto davanti al locale.
Innalzano cartelli con le scritte "Sciopero" e "Suonate il
clacson" per denunciare la durezza delle condizioni di lavoro." Anche
in Italia, e in modo ancor più divertente, si è attuata questa strategia; E' il
mensile Terre di mezzo (Marzo 1999) a raccontarcelo: "In Italia gli
eco-terroristi anti-hamburger sono entrati in azione il 27 febbraio a Milano,
in uno dei 30 McDonald's della città. A firmare è stato il sedicente gruppo
"Eco-warriors Italia". I rapitori hanno agito con tutti i crismi
dell'anonima sequestri comunicati stampa inviati ai giornali, un orecchio (di
plastica!) depositato all'Ansa in una busta con la minaccia "facciamo sul
serio!" e le condizioni dettate per la liberazione di Ronald. (...) Il
pupazzo è stato rilasciato sano e salvo il 5 febbraio, dopo una settimana di
prigionia, davanti al McDonald's di piazza Duomo; la faccia dipinta di nero e
una lattuga in mano." Altra azione, questa da guinness dei primati, è
stata l'occupazione per 552 giorni, ventiquattr'ore al giorno di un pub
destinato a trasformarsi in un McDonald's, a Hinchley Wood, Inghilterra. Tutto
iniziò il 13 dicembre 1998, quando motti residenti occuparono il parcheggio dei
loro amato pub, The Hinkley Wood, con roulotte e caravan. Il motivo? Il loro
luogo di ritrovo doveva essere trasformato in un McDonald's. Dopo 18 mesi di
controversie e una determinata opposizione dei residenti, che si costituirono
in Residents Against McDonald's (RAM), la multinazionale piegò il capo e
restituì il pub ai proprietari precedenti. (fonte,
www.mcspotlight.com).
Nell'era digitale, estese
manifestazioni di dissenso possono avvenire anche in modo virtuale; lasciando
perdere hackeraggi e cose simili, esistono dei modi abbastanza semplici per
farsi sentire. Ad esempio, abbiamo notizia certa che molte persone hanno
protestato via e-mail contro la brillante idea di Repubblica di collaborare con
McDonald's per aumentare le rispettive vendite (patatine da McD a 1000 lire a
chiunque abbia la copia del giorno di Repubblica ... ). Le proteste sono state
indirizzate alla casella di posta elettronica di Repubblica e all'agenzia
pubblicitaria dei quotidiano. Per lanciare proteste virtuali in rete occorre
inviare la proposta ad una delle varie mailing list che si occupano tra le
altre cose di boicottaggio, ecologia, etc. Molte ne potrete trovare sul sito
www.ecn.org.
Controinformazione. Per
quanto riguarda la controinformazione, essa deve essere il più possibile
semplice, diretta, mirata. Insomma, un'antipubblicità (ovvero informazione che
smaschera il trucco, l'inganno teso a fine commerciali) che ricorre, per
ottenere il massimo effetto, a strategie pubblicitarie (appunto semplicità,
impatto emozionale, pubblico mirato... con l'esclusione ovviamente
dell'inganno).
Per quanto riguarda i
volantini, ad esempio, andranno create almeno due versioni; una per bambini, in
un linguaggio elementare, disegnato, che accenni anche all'inganno
pubblicitario di cui quotidianamente sono vittime; l'altra per quelli un po'
più grandicelli, in un modo più dettagliato, approfondito, contenente magari
l'indirizzo Internet di un sito antiMc, come quello di Tattical Media Crew
(www.tmcrew.org/mcd/index.html), ove tra l'altro potrete trovare già pronte le
due versioni bambino/adulto dei volantino. Prima di fotocopiare l'originale,
non dimenticate di scrivere in un angolino il f.i.p. (dove avete fatto le
fotocopie, casa vostra o associazione o indirizzo della copisteria) e la data.
Altro mezzo di controinformazione, forse ancora più diretto, è l'adesivo.
Almeno nelle grandi città, capita spesso d'incontrare, sulle pareti, sui pali,
etc. qualche adesivo antiMc, a volte banali, a volte geniali. Applicabile
ovunque, si consiglia in luoghi visibili ma non fastidiosi allo sguardo dei
passante, esso dona un'informazione essenziale tramite un'immagine
significativa accompagnata o meno da uno slogan, oppure uno slogan soltanto.
Fare gli adesivi da soli è molto facile! Prendi un pacco da 100 fogli A4
adesivi (Costo 15-18mila, nei negozi per ufficio) e, dopo aver creato un
'prototipo' (l'originale contenente 4 0 più potenziali adesivi), fotocopiatelo
in una copisteria sui vostri fogli adesivi. Ritagliateli, se volete incideteli
sul retro con un taglierino (si staccano meglio) e... contaminate la città. Se
si vuole risparmiare ulteriormente, fotocopiate il prototipo su fogli normali,
ritagliateli, e dietro ogni foglietto attaccate un pezzetto di nastro biadesivo
che sostituirà il foglio adesivo. Sul sito di tmcrew (vedi sopra) o ancora
meglio sul 'sito ufficiale' anti mcDonald's www.mcspotlight.org potrete trovare
moltissime immagini da uttilizzare, tenendo però sempre a mente che il miglior
alleato contro il McWorld è la fantasia. Gli adesivi, per la [oro intrinseca
immediatezza, possono puntare su vari aspetti, lasciando motto spazio al gioco
concettuale, alla demistificazione dell'idolo pubblicitario in modo ironico e
caustico. E' in questo senso che lavora Adbusters (www.adbusters.org),
un'enorme banca dati e base operativa per la sovversione della pubblicità, che
pubblic a anche una rivista trimensile (chiedere copia a Adbusters Media
Foundation, 1243 W 7 th Avenue, Vancouver, BC V6H 1B7, Canada). Sul sito, nel
link spoof ads/food, si possono trovare velenose parodie di pubblicità
McDonald's.
Altro efficace metodo di
sensibilizzazione è quella che tocca gli esercenti e gli abitanti
nell'entourage di McDonald's. Occorre puntare sui concetti di degrado urbano
che la presenza di un McDonald's può portare, a discapito del commercio, della
popolazione e forse maggiormente dell'humus storico-culturale. I centri storici
italiani, anche se motti italiani stessi l'ignorano, sono ammirati in tutto il
mondo, e questo spiega il perché l'Italia sia ai primi posti in fatto di
turismo culturale. Frutto di una stratificazione plurisecolare, portano segni
dei mondo romano, del primo medioevo, del medioevo citadino fatto di botteghe e
torri, del rinascimento, dei fasti barocchi e poi via, via, fino al nostro
secolo. Ed ecco spuntare come funghetti colorati qua e là McDonald's verniciati
a fresco, simboli di una non cultura distruttrice di cultura, di storia, di
differenze. Una rivista d'architettura del calibro di L'a (XLV, P.439) ci
racconta che "La società McDonald's lega la sua immagine al rapporto
qualità - prezzo. I suoi ristoranti sono diffusi in tutto il mondo secondo un
prototipo di arredamento che spesso rasenta il kitsch".
Con queste e altre iniziative, a Roma molti esercenti si sono mossi in questo
senso contro l'apertura di un McDonald's nella centratissima piazza di Spagna,
mentre nel Comune di Casamassima (Ba) è stata l'amministrazione comunale stessa
a fermare McDonald's che voleva insediarsi sul suo territorio.
Prevenzione. Per quanto
riguarda la prevenzione, e, su un'altra onda, il perfezionamento della critica,
occorre acquisire e diffondere una corretta interpretazione dell'immagine
pubblicitaria (distorta, falsificata) che ci bombarda. Andrebbero creati dei
vadecum di difesa dalla pubblicità, svelandone la sottilissima violenza, le
tecniche segrete, le indagini del mercato, le promozioni, etc., perché è solo
una coscienza di tutto ciò che ci può rendere immuni a questo bombardamento di
missili intelligenti, gli unici che esistono. Una liberazione dalla pubblicità
che tocchi il McDonald's ma che non si fermi ad esso, che entri insomma nella
vita quotidiana, tramite piccoli gesti quali l'affiggere sulla propria cassetta
delle lettere un bigliettino con scritto "Non inserire pubblicità al
rifiutarsi d'inserire i dati ad ogni promozione che ci arriva a casa, fino
all'installare sul proprio computer programmi che, navigando in Internet,
impediscano il caricamento di pubblicità (uno di questi programmi è scaricabile
gratuitamente in www.junkbuster.com ) Conoscere alcuni meccanismi pubblicitari,
la loro inconscia potenza, può essere poi utilissimo per i volenterosi che
vorranno fare una contromossa. Occorre innanzitutto non essere prevenuti;
questo libretto, per intenderci, è stato quasi tutto costruito su materiale
della McDonald's, prelevato assiduamente (e tappandoci il naso) all'interno di
vari fast-food, e grazie a questo materiale s'è potuta ricreare una breve
iconografia (le parole d'ordine, le facce sorridenti, i bambini felici ... ).
Insomma, il materiale pubblicitario, rovesciato, è l'arma migliore contro il
mondo alla McDonald's. Tra i due opposti, la conoscenza e la fantasia. la
conoscenza, appunto, come banca dati, come elemento base della preven-
zione, dello smascheramento; guardiamo per esempio alcune pubblicità della
McDonald's o ancora meglio il
suo sito Internet, sembrerà di avere a che fare con un'associazione
ambientalista o per la lotta alla tal malattia, raccolta fondi per questo e per
quello. Ma noi, con la nostra conoscenza, sappiamo che questa nient'altro è che
un'astuta e cinica tecnica pubblicitaria. Lo stesso vale per il discorso alimentare:
lo, mamma, come posso sospettare che il cibo di Mc non sia genuino quando Mc
finanzia una guida per la corretta alimentazione; lo mamma come posso pensare
che Mc sfrutti i miei figli quando finanzia centri per l'infanzia? Mc vuol bene
ai bambini!
Ed è sulla materia
conoscitiva che la fantasia plasma le forme ludico-concettuali della rivolta;
come già detto a proposito di adesivi, giocando sui McSlogan e le McImmagini è
possibile creare falsi volantini pubblicitari, manifesti, etc, in cui ognuno è
libero di dar sfogo alla propria energia (antitetica alla passività del
McWorld) creatrice (e liberatrice). La sopracitata organizzazione no-profit
Adbusters (www.adbusters.org , può essere un'ottima palestra per ricaricarsi di
fantasia, aspettando la creazione di un tal sito anche da noi. Consigliata è
anche la lettura di Non e vero! Di E. Defalchi (ed.Odradek), manuale pratico di
disordinazione urbana.
Per concludere un testo su
McDonald's, è d'obbligo un'ovvietà. La cosa più semplice per combattere il McWortd
è il non farvi parte, per quanto vi è possibile. McWorld's l'abbiamo capito,
non è solo McDonald's, è tutto quanto segue la legge del più forte, e schiaccia
sempre il più debole. Non è cattivo, è biologicamente economico, unico credo il
profitto. E' la monocultura della globalizzazione che viaggia indisturbata sui
canali televisivi e che pian pianino muove i primi passi in rete, è il consenso
della psichiatria pubblicitaria, è la disumanità.della macchina economica
creatrice di falsi desideri e paure, è il fast food dell'ovvio e del numero: un
fast food da boicottare.