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Fonte: http://observer.co.uk/Guardian/0,6961,,00.html

Data: 04.05.03

Segreti di un Rambo dell’età della Pietra.

Pensavano di aver trovato il corpo di un antico pastore, ma l’uomo dei ghiacci di 5,300 anni or sono, si rivela essere stato un guerriero ad alta tecnologia.

Quando gli scalatori trovarono un corpo che sporgeva dal ghiacciaio di Schnalstal nelle Alpi italo-austriache nel 1991, credettero di essersi imbattuti nel corpo di un esploratore smarrito.

Quindi i ricercatori svolsero un esame più ravvicinato ed annunciarono che l’Uomo dei Ghiacci era un antico pastore, un primitivo lavoratore dei campi che si era perduto tra le montagne ed era morto d’ipotermia.

Ma forse solo oggi, dopo 12 anni di pazienti ricerche, gli scienziati possono dire di aver scoperto la verità su Oetzi, l’Uomo dei Ghiacci: e cioè che egli era l’equivalente dell’Età della Pietra di un soldato con equipaggiamento ad altissima tecnologia, comprendenti armi complesse e perfino un kit di sopravvivenza.

Questa è la sorprendente definizione offerta dagli scienziati che hanno completato la ricostruzione del più antico e meglio preservato, corpo umano noto alla scienza. Ciò mostra che Oetzi – così battezzato per via delle Alpi omonime, dove il suo corpo fu scoperto – portava un armamentario sofisticato, ed indossava indumenti caldi e protettivi che avrebbero ben potuto rivaleggiare i tessuti e le divise impermeabili indossate dai montanari e dai soldati di oggigiorno.

L’equipaggiamento di Oetzi includeva un coltello da intaglio di selce, un arco di tasso, pianta dalle potenti proprietà farmaceutiche, tre strati d’abiti fatti di pelli di cervo e capra, un cappello di pelle d’orso, un capiente zaino a scomparti, un’ascia di rame, frutta secca ed altri cibi involti in muschio per protezione, ed un kit per l’accensione del fuoco che includeva selce e minerali per fare scintille.

In aggiunta, l’uomo dei ghiacci aveva segni di tatuaggi sulla schiena che suggeriscono si sia sottoposto ad una sorta di agopuntura, mentre esperti biologi nutrizionisti hanno concluso che il suo ultimo pasto fu a base di carne di capra e pane cucinato in un forno a carbone di legna.

“Oetzi era estremamente ben equipaggiato, ogni oggetto era stato pensato usando i migliori materiali disponibili allo scopo” hanno dichiarato gli scienziati che si sono dedicati allo studio pubblicato su Scientific American. “Gli oggetti sono testimonianza di quanto intimamente questo popolo conoscesse le rocce, i fughi, le piante e gli animali dei loro immediato circondario.”

Lontano dall’essere un povero pastore che si era perduto e vagava verso una morte gelida e solitaria, Oetzi era ben armato e ben protetto quando morì. Alcuni scienziati ritengono che possa essere stato ucciso – una teoria sostenuta dall’annuncio del 2001 degli scienziati italiani, che avrebbero scoperto una punta di freccia nella spalla di Oetzi, proprio sotto la sua spalla sinistra. Questo però deve ancora essere verificato da altri ricercatori.

Il suo corpo è stato scoperto su un’alta sporgenza proprio all’interno del confine italiano con l’Austria. Solo successivamente gli scienziati hanno compreso trattarsi della più antica e meglio preservata mummia della storia.

Quindi si è avuta una vera e propria battaglia tra i due paesi circa la proprietà del suo corpo di 5,300 anni di età, una disputa vinta dall’Italia quando è stato decretato che il luogo dell’ultimo riposo di Oetzi si trovava a qualche centinaio di piedi all’interno del confine.

Oetzi attualmente riposa in una camera speciale – nel Museo di Archeologia del Sud Tirolo di Bolzano – nel quale il suo corpo è preservato in cella termica a meno 6° ed al 99% di umidità.

Investigazioni iniziali hanno rivelato che Oetzi era alto circa 5 piedi e 2 pollici, aveva circa 45 anni, e probabilmente la barba. Quando gli archeologi hanno rivisitato il sito della scoperta del corpo per individuare nuove prove, i ricercatori hanno iniziato a studiare i semi e le piante che trasportava, il contenuto del suo stomaco, lo stato della sua pelle, unghie e capelli, la costruzione delle sue armi e la composizione dei suoi vestiti.

Le analisi hanno portato i ricercatori a rivedere la maggior parte delle loro idee iniziali circa il presunto stato primitivo di Oetzi, hanno dichiarato gli autori di Scientific American; i botanici Professor James Dickson, della Glasgow University e Klaus Oeggl della Innsbruck University, e l’ecologista Linda Handley dello Scottish Crop Research Institute di Invergowrie, presso Dundee.

Per esempio, hanno rivelato che l’arco di Oetzi era fatto di tasso, “il miglior legno per tale proposito per la sua grande resistenza alla tensione e flessione” hanno dichiarato. L’arco di tasso in dotazione all’Esercito Inglese fu il suo vantaggio cruciale ad Agincourt, e pensare che questa nozione era già stata scoperta da Oetzi e dalla sua gente migliaia di anni prima.

In aggiunta, Oetzi è stato trovato portare due pezzi di funghi di betulla, nota per contenere componenti farmacologicamente attivi. In breve, aveva un kit di pronto soccorso.

Quindi vi era il suo abbigliamento: gambali, fascia che cinge i fianchi, ed una giacca di pelli di cervo e capra; una mantellina di tessuti vegetali e corteccia dell’albero del tiglio; un cappello di pelle d’orso; scarpe isolate con erba, con suole di pelle d’orso e tomaie di capra. Era protetto contro il clima alpino.

Chiaramente, gli europei dell’Età della Pietra erano individui sofisticati che sfruttavano le risorse locali e conducevano vite lontane dall’essere brutali.

E’ chiaro che Oetzi ha avuto problemi di salute: la crescita delle sue unghie rivela che è stato seriamente malato per ben tre volte, negli ultimi sei mesi della sua vita. Gli scienziati austriaci hanno scoperto che aveva sofferto d’infestazioni da vermi parassiti intestinali, che gli avrebbero provocato diarrea e dissenteria.

Dickson ed i suoi colleghi hanno portato avanti studi sulle specie di muschio della regione, e concluso –dai campioni rinvenuti nello zaino di Oetzi, che probabilmente arrivava dal castello di Juval e si muoveva verso sud, dove gli archeologi hanno trovato prove di insediamenti preistorici.

Il mistero che deve ancora essere risolto riguarda l’identità di Oetzi. Non era un pastore: come hanno detto gli scienziati, “nessuna lana si trovava sopra o attorno alla sua persona, nessun cane da pastore morto ai suoi piedi, nessun vincastro nelle sue mani”. Non era un cacciatore: il suo arco era pressoché nuovo, e la maggior parte delle sue frecce mancavano delle punte.

“Altre prime idee relative ad Oetzi sono che fosse un fuggitivo, un commerciante, uno sciamano o un guerriero. Nessuna di esse ha una solida base, a meno che il pezzo di fungo che stava portando avesse usi medicinali o spirituali per gli sciamani” concludono.

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