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Su quel che è accaduto al G8 di Genova purtroppo sappiamo tutti a sufficenza, se per sapere si intende quella forma di conoscenza fortemente mediata che è propria dei giornali, ma anche, volenti o meno, della stessa tv. Certo ci manca un vissuto autentico, il fumo dei lacrimogeni, la paura e il dolore fisico delle manganellate, delle crudeltà delle forzedell'ordine.... Qualcosa che forse avremo dovuto provare sulla nostra pelle invece di delegarlo a qualcun altro, salvo poi stare a disettare su tute bianche e nere, su connivenze tra pacifici e incazzati, su mille questioni davvero importanti, ma non certo fondamentali quando alla prova dei fatti è nei salotti che se ne discute. I pacifici contestatori del Genoa Social Forum hanno solleticato i violenti permettendogli di impuntarsi sulla violazione della ziona rossa. E allora? Che i neri fossero tanti o pochi e quale rapporto li legasse a chi stava manifestando pacificamente il proprio dissenso non ha alcuna valenza reale. Di fronte a un vertice spende 250 miliardi per non decidere nulla (tali sono i 5000 miliardi per la lotta all'aids, 600 lire per ammalato), un incazzatura è umanamente inevitabile. E i pacifisti, che troppo spesso fa comodo confondere coi pacificoni non sono affatto persone di natura avverse alla violenza, ma individui che al rifiuto della violenza sono arrivati sovente con un lungo percorso personale, fatto di continue prove.Una morale faticosamente conquistata dunque, un cammino che vorrebbero facesse anche chi pretende di governarli arrogandosi decisioni per cui non è affatto pacifico (!) abbiano mandato. Di fronte alla boria di chi ostenta sorrisi quando dovrebbe chiedere scusa, la rabbia è inevitabile. La risposta della polizia invece non lo era. Ma al di là di questo resta anche la responsabilità di chi ha delegato ai soliti impegnati (centri sociali, associazioni...) una protesta di cui non ha forse compreso l'importanza. Il ragazzo ucciso dal poliziotto non è un eroe per essere stato ucciso, né per l'atto che stava compiendo quando è stato freddato dall'agente, ma solo per essersi esposto in prima persona in un momento che ne gridava la necessità. Contro il presenzialismo di otto fantocci nelle mani dei soliti, potentissimi, noti, una presenza che da sola, e al di là di ogni possibile contraddizione, ci indica cosa dovrebbe essere la vita.
Contro il G8 con le Nike Chi si è dilettato nel divertimento meschino di notare le contraddizioni in tanti ragazzi che marciavano contro la globalizzazione vestendone gli emblemi (bevendo Coca Cola, Nike ai piedi) non ha capito proprio questo, come il tronfio militare di Full Metal Jacket (Kubrick) di fronte alla recluta che sull'elmetto con la scritta born to kill aveva messo un simbolo di pace: che forse non saremo capaci di una protesta alla Gandhi (che ci vorrebbe!), ma che neppure facciamo confusione tra un prodotto, chi lo produce, per far guadagnare chi lo produce. Le Nike restano scarpe tra le più belle in circolazione, se solo non sfruttassero i bambini per farle, facendogli per giunta usare sostanze tossiche, tutto questo per loro sporco tornaconto.... I cibi di Mc Donald che vengono spacciati per sanissimi sono tutt'altra cosa, e in generale manca una legge che impedisca di irretire il consumatore con squisiti paesaggi agresti quando poi le galline vivono in una gabbia in cui non possono neppure alzarsi in piedi....
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