Lettera di Jean-François Labrugère & Philippe Rouyau a Champ Libre
Traduzione a cura di Omar Wisyam (Claudio D'Ettorre)
Grenoble, 13 agosto 1980
Signore,
Le scriviamo per chiederle di pubblicare il libro di Gianfranco Sanguinetti: Du terrorisme et de l'Etat [Del terrorismo e dello Stato].
Non abbiamo il denaro per fare una seconda edizione corretta e non vogliamo ristampare la prima - e non è una questione di denaro - giacché per noi ha troppi difetti. Quella di Martos (Le fin mot de l'Histoire) non è che sia più conveniente.
La seconda edizione verrebbe dunque interamente ricomposta e tirata da un tipografo meglio attrezzato di quello di rue du Loup, a Bordeaux, che ha fatto ciò che poteva al meglio, ma con materiale antiquato.
Delle 1000 copie tirate a maggio, ce ne restano soltanto 50. Un articolo del Canard enchainé del 6 agosto ci ha fruttato più di 10 ordini al giorno. Ed a settembre sarà rimasto ben poco presso i librai. Vendevamo il libro a 20 franchi (P.c.b.): era troppo poco; non siamo rientrati nelle spese. Ed i librai non pagano sempre i depositi.
Può risponderci rapidamente? Se è d'accordo sulla pubblicazione di questo libro, le invieremo il testo corretto il più rapidamente possibile.
Sinceri saluti,
Jean-François Labrugère & Philippe Rouyau
Lettera di Champ Libre a Jean-François Labrugère & Philippe Rouyau
12 settembre 1980
Egregi Signori,
Vi scrivo per rispondere alla vostra lettera del 13 agosto.
Sapevo della vostra edizione del libro di Sanguinetti, Du terrorisme et de l'Etat, sebbene non abbiate ritenuto utile farmene pervenire una copia in occasione della sua stampa.
Penso che abbiate svolto un lodevole lavoro per far conoscere la verità su una questione così scottante, sulla quale hanno sistematicamente avuto presa delle pericolose illusioni. Anche altri, per fortuna, sembrano percorrere la medesima strada. Quanto all'eventualità adesso di una nuova edizione per Champ Libre, il fatto, d'altronde confortante, che questo testo incontri un certo successo di vendita, come mi scrivete, non ha alcuna importanza. Le Edizioni Champ Libre sono del tutto indifferenti a qualsiasi considerazione di ordine economico, che si tratti di guadagni o di perdite. Ed è meglio così, dato l'odierno stato di concentrazione di diffusione dei libri, di servitù dei giornali, di indigenza dei librai, di boicottaggio praticato da tutte le parti, ecc..
Sebbene disponga già da qualche tempo della vostra versione, di quella di Martos e della stessa pubblicazione originale, non ho una conoscenza sufficiente dell'italiano per giudicare quale potrebbe essere la migliore; e non trovo che il problema sia così importante da richiedere alle persone del mio ambiente che hanno queste conoscenze di dedicarvi un momento del loro tempo. Si legge, su Libération del 18 agosto, che la traduzione di Martos è la migliore. Ma chi può credere a qualsiasi cosa scritta su un giornale diretto da colui che, dopo l'assassinio di Baader, è ovunque chiamato, e non senza ragione, July-la-Rousse?
Avevo preso visione, in precedenza, del manoscritto completo di Remède à tout [Rimedio a tutto]. La parte, scelta dall'autore, che avete tradotto, è indiscutibilmente la più interessante. Riconosco che Gianfranco Sanguinetti meriti stima per il coraggio solitario di cui ha dato prova, affermando in Italia quella verità che tante forze vogliono occultare con tutti i mezzi. E sono contento che le sue parole sollevino echi in Francia ed in molti altri paesi, oggi e in futuro.
Ho pubblicato, nel gennaio 1976, la prima edizione estera del Véridique Rapport [Rapporto veridico], un libro eccellente ed esemplare; e naturalmente, non prevedevo di pubblicare, dello stesso autore, un libro meno forte e meno buono.
Sanguinetti affronta le questioni "della teoria e della pratica del terrorismo, sviluppate per la prima volta", aggiungendo inoltre che questo scritto consentirà di "leggere queste cose qui, subito, e soltanto qui". Ma mi sembra che la fermezza di Gianfranco Sanguinetti in questo momento non autorizzi del tutto un tono così perentorio su quest'aspetto della questione. Io stesso ho pubblicato, già nel febbraio 1979, un piccolo libro dove qualcun altro diceva tutta la verità che Sanguinetti doveva pubblicare nell'aprile dello stesso anno (opuscolo che gli fu immediatamente trasmesso e la cui traduzione è apparsa in Italia nel mese di maggio). Inoltre, conservo le fotocopie della corrispondenza scambiata, nel periodo in cui Moro era detenuto, ma ancora vivo, tra Sanguinetti ed uno dei suoi corrispondenti stranieri.
Questo corrispondente lo metteva in guardia, esponendogli tutta la verità sull'affaire, e consigliandogli di rivelarla al più presto. Sanguinetti rispondeva, allora, dichiarandosi risolutamente scettico su quella versione dei fatti; oppure facendo finta di esserlo, per ragioni che mi sono rimaste oscure. Quando si sono persi dei mesi prima di voler ammettere l'evidenza, c'è qualcosa di infondato nell'insistere sulla propria originalità avanguardista.
Mi pare dunque che, dal punto di vista delle Edizioni Champ Libre, le utili verità contenute in Du terrorisme et de l'Etat manchino un po' di freschezza.
Sinceri saluti,
Gérard Lebovici
P.J. Il vostro esemplare di ritorno.
Copia a Gianfranco Sanguinetti.
Traduzione a cura di Omar Wisyam (Claudio D'Ettorre)
Opere incomplete
di
Omar Wisyam
(Claudio D'Ettorre)
http://www.oocities.org/omar_wisyam/index.html