Le Onde di R. N. Elliott
©  di Tiziano Giusto
The Elliott Wave Principle


(Questo articolo è stato pubblicato sul sito www.cobraf.com in data 26.04.2000)

Divorzio fra il Dow e i Tbond ? (Parte seconda)

Sono passati più di 5 mesi dal primo articolo ed è il momento di verificare se le conclusioni erano corrette. Quanto segue è stato ripreso dal testo di allora:

Le conclusioni sono a mio avviso due ed entrambe valide.

1.  O la relazione negativa fra i tassi e il mercato azionario che dura ormai da 18
    anni è terminata e quindi il futuro andamento dei tassi non avrà più nessuna
    influenza sul mercato azionario
.
     Abbiamo visto nel primo grafico che storicamente è già successo e quindi dobbiamo accettare il
     fatto che può accadere di nuovo.

2.  oppure (se la relazione esiste ancora) due considerazioni devono essere fatte:

    a) i tassi non hanno raggiunto il loro apice , ma un ulteriore rialzo risulta probabile
      sopra i livelli del 26.10.1999 a 6,381


    b) e durante questo rialzo il mercato azionario dovrebbe calare fino a raggiungere
      il livello che aveva all'inizio del movimento, cioè 7.721,35.


Prima di procedere oltre voglio ricordare, riprendendolo sempre dall'articolo scorso, quali erano i presupposti che mi avevano spinto a studiare il rapporto fra mercato azionario e i tassi di interesse:

In generale, nei mezzi d'informazione, è ben radicata l'idea che un rialzo dei tassi di interesse possa essere negativo per il mercato azionario come invece un ribasso possa favorire la crescita delle quotazioni.

L'obiettivo di questo articolo è di verificare con i dati se questa relazione esiste realmente e se può essere di utilità in una strategia di analisi del mercato azionario.

Per questa ricerca verranno utilizzati i dati dell'indice americano Dow Jones e i tassi dei TBond americani.

ed inoltre

l'obbiettivo era di verificare il valore dell'indice DJ all'inizio del rialzo dei tassi e alla fine dello stesso per provare l'influenza negativa che questo avrebbe avuto sulle quotazione azionarie.

Nella prima figura sono visualizzati i dati giornalieri (chiusure) del Dow e dei TBond. La linea tratteggiata indica la data in cui è stato pubblicato l'articolo citato sopra.

DJIA Vs. TBOND - Grafico 1

Confrontando il grafico con le conclusioni di allora (riproposte sopra) risulta che:

a)
l'ipotesi .1 è stata soddisfatta al 100% (non esiste più una relazione negativa fra tassi e azioni). Lo dimostra il fatto che un nuovo massimo dei TBond è stato accompagnato da nuovi massimi dell'indice (quindi evidenziando una correlazione positiva);

b)
se invece partiamo dal presupposto che i due mercati sono ancora legati fra loro in senso negativo (nonostante il fatto che i dati degli ultimi mesi non supportino questa tesi) l'ipotesi .2 è stata soddisfatta al 50%. Ci sono stati nuovi massimi dei tassi (punto a) OK) ma il Dow non è calato durante il rialzo ma durante il successivo ribasso dei tassi stessi (punto b) NON OK).

A questo punto la correlazione fra i due mercati, a partire dal minimo di ottobre 1998 fino ad oggi, è di 0,91 (medie mensili di dati giornalieri calcolati fino al 01.04.2000 per un periodo di 17 mesi). E' quindi l'opposto di quello che comunemente si pensa.

La domanda che mi sono posto è la seguente:

E' esistita nel passato una situazione simile a questi ultimi 17 mesi? E se SI, come si è comportato il Dow durante e una volta terminata questa correlazione positiva fra i due mercati?

Ho quindi calcolato una correlazione (tengo a precisare che uso sempre valori logaritmici) a 17 mesi (per tutta la serie storica che ho a disposizione) con l'obbiettivo di trovare periodi simili in cui la correlazione fra i due mercati fosse stata superiore allo 0,8 (80% di correlazione positiva).

Il risultato è rappresentato nella figura 2. Gli intervalli temporali evidenziati indicano il periodo in cui la correlazione è stata superiore a 0,8.

Correlazione DJIA Vs. TBOND a 17 mesi - Grafico 2

Le figure sotto mostrano il comportamento dell'indice Dow nei periodo in cui la correlazione è stata positiva e superiore allo 0,8 (all'interno del rettangolo tratteggiato) e i movimenti immediatamente successivi.

02.1929 - 02.1931 e 07.1931 - 08.1931 01.1951 - 02.1952
07.1955 - 08.1956 03.1959 - 04.1960
02.1964 - 11.1964 e 01.1966 - 02.1966 09.1987


Studiando i grafici possiamo arrivare alle seguenti conclusioni:

a)
durante il periodo in cui la correlazione è rimasta superiore allo 0,8 è stato fatto un apice importante (all'interno del rettangolo) in 7 casi su 8;

b)
nei periodi di generale calo dei tassi d'interesse (vedi grafico di lungo periodo del numero scorso) il risultato di questa relazione ha portato ad un crollo delle quotazioni azionarie (1929 - 1931 - 1987);

c)
nei periodi di generale crescita dei tassi d'interesse (vedi grafico di lungo periodo del numero scorso) il risultato di questa relazione ha portato ad una correzione, sempre importante, ma più lieve (1951 - 1955 - 1959 - 1966).

Sarà interessante vedere come si comporterà il mercato quando la correlazione a 17 mesi scenderà sotto il livello indicato prima di 0,8.

Questo studio non vuole essere conclusivo sull'attuale posizione del mercato azionario americano, ma solo offrire una visione alternativa per la relazione fra tassi d'interesse e mercato azionario visto che negli ultimi mesi la tesi tradizionale sta "perdendo colpi".

©  Tiziano Giusto


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