Ghiaccio di vetta

L'osservatorio del Monte Bianco fu un osservatorio astronomico e meteorologico costruito alla fine del XIX secolo sulla vetta del Monte Bianco a quota 4. 807 m s. l. m. A tutt'oggi rimane imbattuto il record di quota stabilito con questa costruzione nel campo degli osservatori astronomici. L'idea della sua costruzione venne al fisico ed astronomo francese Pierre Jannsen spinto dalle sue esperienze con la spettroscopia durante le quali si accorse del disturbo causato dalle righe di assorbimento dell'atmosfera terrestre nell'osservazione degli astri. Si esce in cresta a circa 60 metri dalla vetta. A quasi 5. 000 m di quota, rimane solo metà dello spessore dell'atmosfera a disturbare le osservazioni e quindi un osservatorio sulla vetta avrebbe consentito osservazioni più accurate.

Dai progetti all'inaugurazione

Il 13 ottobre 1888 Jannsen salì ai 3050 m s. l. m. dei Grands Mulets per iniziare le esplorazioni. Presenta due grandi e ripidi salti ghiacciati e una seconda parte di misto con roccia mediocre, da ultimo una lunga e facile cresta essenzialmente rocciosa che porta in vetta. Il 18 agosto 1890 raggiunse il rifugio Vallot dove rimase tre giorni per eseguire alcuni esperimenti di spettroscopia per poi salire infine in vetta. Jannsen si rivolse all'ingegnere Gustave Eiffel che aveva da poco terminato la costruzione della omonima torre a Parigi, questi avrebbe accettato solo se fosse stato possibile appoggiare la costruzione sulla roccia attraversando al massimo 12 m di ghiaccio. Nel 1891 fu mandato da Eiffel l'ingegnere svizzero Imfeld sulla vetta che cominciò con lo scavare due gallerie di 23 m a 12 m dalla vetta ma la roccia era più in basso quindi Eiffel abbandonò il progetto.

Janssen non rinunciò all'impresa e decise di poggiare la struttura direttamente sul ghiaccio, collaudò l'idea facendo costruire un'edicola sulla sommità in legno. Durante l'inverno effettuò dei test sulla resistenza della neve alla compressiuone a Meudon.