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IL GATTO CHE SAPEVA CANTARE
(Ljudmila Petrusevskaja)

C'era una volta un gatto che sapeva cantare e che la sera cantava per una gatta sua conoscente. Ma quella non gli prestava affatto attenzione, non usciva a passeggio, rimaneva intere serate a guardare i programmi della televisione.
Allora il gatto decise di cantare alla televisione, ma allo studio gli dissero:
- Non prendiamo quelli con la coda.
Lui rispose:
- Sono schiocchezze!
Andò dietro l'angolo, si legò la coda alla pancia e tornò alla televisione.
Ma di nuovo gli dissero:
- Come mai hai il viso a strisce? sullo schermo risulterà strano, tutti penseranno di avere il televisore guasto.
Il gatto rispose:
- Sono schiocchezze!
Andò di nuovo dietro l'angolo, si fregò contro il muro bianco e divenne altrettanto bianco.
Ma alla televisione gli dissero ancora:
- Ma che cosa sono quelle manopole di pelliccia?
Allora lui si arrabbiò e replicò:
- Manopole di pelliccia? ma queste le avete viste?
Ed estrasse le sue lunghe unghie acuminate.
Gli dissero:
- Ma lo sa che con simili unghie non facciamo proprio cantare alla televisione? tanti saluti!
Allora il gatto minacciò:
- E io vi rovinerò tutta la vostra televisione!
Si arrampicò sull'antenna e cominciò ad urlare:
- Miao! Mrrau! Psc-Psci! Cu-cu! Do-re-mi-fa-sol!
E tutte le trasmissioni cominciarono a confondersi. Ma gli spettatori rimanevano pazientemente a guardare.
Il gatto urlava sempre più forte, e per questo tutto si confondeva sempre di più, e il presentatore apparve a gambe all'aria.
Ma gli spettatori stavano pazienti a guardare, giravano soltanto la testa in modo da poter vedere l'immagine capovolta. Fra gli altri, c'era anche la gatta sua conoscente.
Il gatto saltava e correva sull'antenna e per questo le trasmissioni risultarono non soltanto capovolte, ma contorte.
E tutti gli spettatori in risposta si contorsero perché fosse più comodo vedere l'immagine contorta.
E anche la gatta sua conoscente, poveretta, si era contorta tutta.
Ma il gatto toccò con una zampa qualche intreccio di fili sull'antenna e i televisori si guastarono e si spensero.
Allora tutti uscirono in strada a passeggiare.
E anche la gatta sua conoscente uscì a passeggiare con il suo aspetto contorto.
Il gatto la vide dall'alto, fece un balzo, e le si avvicinò e disse:

- Va a passeggio?
Cominciarono a passeggiare insieme, e a questo punto lui le cantò tutte le canzoni che voleva.