Il viaggio di Elisabet - Scena prima
di Stefano Franchetto


(su un lato della scena Elisabet sta osservando un calendario appeso alla parete, fissa sul mese di dicembre)

ELISABET: manca meno di un mese a Natale e sembra che nessuno se ne voglia ricordare!

(Elisabet si gira verso il pubblico e riprende a parlare)

ELISABET: Oh, tutti corrono nei centri commerciali ad acquistare regali, a preparare il cenone di Natale, a comprare dolci e panettoni, ma perché il 25 dicembre sia una festa sembra che ce lo siamo scordati tutti quanti. Natale par essere diventato sinonimo di Babbo Natale ... e pensare che con la nascita di Gesù quel buffo omaccione vestito di rosso non centra proprio nulla!

(a questo punto una voce esterna recita in modo profondo questi passi dal vangelo senondo Luca):

VOCE FUORI CAMPO: Ecco, vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo ... presto nascerà nella città di Davide un salvatore; che è il Cristo Signore. Questo per riconoscerlo è il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoria ... non s’indugi dunque, che si vada a Betlemme per vedere questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere.

(Elisabet che ha ascoltato rapitq la voce si guarda intorno, s’infila una giacca e le scarpe ed esce di corsa pronunciando queste parole)

ELISABET: Sì, è giunto il tempo che anch’io mi rechi alla grotta di Betlemme per accogliere la nascita del Signore!

(Elisabet esce di scena e le luci si spengono)