La Rubrica di Alberto Padovani - 1 marzo 2006 -

 

Da Galilei al calcio.

 

Galileo Galilei scrisse il Dialogo sui massimi sistemi.

Un testo in cui si espongono, confutano e avvalorano le teorie sull’universo, ma in particolare viene affrontato il tema sull’eliocentrismo: è il sole a ruotare intorno alla terra o viceversa?

Sappiamo bene che la risposta è viceversa,ovvero la terra e il suo satellite, la luna, girano intorno alla grande stella definendo così il copernicanesimo. La disputa è tra un tolemaico (sostenitore dell’ideale aristotelico in cui è il sole a girare intorno alla terra) di nome Simplicio, un Copernicano di nome Salviati e un arbitro del contenzioso di nome Sagredo.

Sagredo sarà il perno dell’incontro e penderà a favore del copernicano Salviati. Per  quanto giusto possa essere la sua teoria, i favori di Sagredo saranno determinanti e il pubblico verrà convinto più dall’arte oratoria dell’arbitro che dalle reali scoperte Copernicane. Questo è accaduto anche sabato, difficile trovare un squadra vincente, non si sapeva chi poteva possedere la verità.

Immaginiamo un campo da calcio come il grande universo, composto da un atomo (il pallone) ed altri pianeti ( i giocatori ). L’atomo dovrà bilanciare ciò che li si trova, dovrà servire a compiere degli scopi e  con esso creare materia e svilupparsi. Ecco, quello che dovevano fare gli undici scesi in campo era proprio perfezionarsi, bilanciare il gioco, mettere ordine nelle cose e quindi nelle azioni.  Ci erano riusciti appunto, dopo un primo tempo che non vedeva ne vincitori ne vinti, un’equità nella disputa. Ma ad inizio ripresa è intervenuto Sagredo, che ha prima lasciato in 10 i rossoblu, e poi sempre fischiato a sfavore. Non sempre quindi scoperte, ricerche, equilibri e valori rispecchiano ciò che è la realtà. Galilei sarà costretto all’abiura, il Primomaggio costretto invece alla prima sconfitta del 2006. Ora a distanza di secoli è palese a tutti come Galileo avesse ragione su tutti e le sue scoperte furono positive. Starà alla squadra portare avanti il cammino fino a maggio.

La virtù non sta dunque nel non cadere mai, ma sapersi rialzare dopo una caduta. Le basi ci sono, rendiamole note a tutti.