Sofonisba naviga a Torino
di
Gabriella Montone

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Sofonisba naviga a Torino

Prima di tutto c’è il curioso titolo scelto da Antonella Prota Giurleo, Sofonisba naviga a Torino, che chiede di essere indagato.

Sofonisba, naturalmente, è Sofonisba Anguissola, sotto il cui nome ci siamo riunite come associazione. Questa grande pittrice del ‘500 ha lungamente navigato: prima, per raggiungere la Spagna di Filippo II dove l’aspettava un’eccezionale carriera di dama di corte della regina Isabella, amante dell’arte, ma soprattutto la possibilità di aumentare, dipingendo a corte, la sua fama di artista. Poi il ritorno, sempre per mare, verso la Sicilia, verso una nuova vita; in seguito il viaggio verso Genova e infine di nuovo a Palermo negli ultimi anni della sua lunga vita.

E certo non per caso, seguendo il fascino potente di quest’ immagine abbiamo intitolato ‘Percorsi di navigazione’ le prime riflessioni della Galleria delle Donne sull’arte e sulla creatività.

"Navigare è cosa buona e giusta e dà l’idea della libertà" dice Antonella e sicuramente è così. Libertà di spostarsi, seguendo i propri percorsi, creando le proprie strade. Libertà di ricerca sui mezzi per raggiungere i propri approdi.

L’approdo di Antonella è dare una forma, non in senso metaforico questa volta, alla relazione. E’ trovare la forma di una restituzione che rechi con sé la traccia dello scambio. Gli esiti di questo processo sono all’insegna della sorpresa, della scoperta. Hai consegnato dei materiali, degli oggetti, dei pensieri, dei ricordi, nel fertile disordine dello scambio, e qualcosa di te ti viene restituito, elaborato attraverso lo sguardo e l’attenzione di Antonella che inserisce nel suo lavoro creativo gli stimoli che fermentano negli incontri. Nascono così i Ritratti simbolici, i collages a strappo. Invece Il cielo stellato siamo noi, è un grande telo che, riprendendo la tematica del cielo stellato (sopra di noi, dentro di noi) vuole esprimere la grandezza femminile.

La mostra dà conto non solo di questo presente, ma collega insieme momenti del passato recente, con l’installazione Il luogo della Dea, esposta a Verbania e nella Libreria delle Donne di Milano 2004, e anticipazioni di operazioni future, con Dove leggono le donne, primo nucleo di una documentazione fotografica di mail art che approderà in Perù nell’ottobre 2005.

Ancora una volta la realizzazione di una sorta di percorso collettivo all’interno di un lavoro personale.

Gabriella Montone