09 marzo 2003

Ma quanto e' malvagio Saddam Hussein?

La guerra si fa sempre piu' vicina e apparentemente inarrestabile.
Stati Uniti e Impero Britannico continuano a ripetere che Saddam e' troppo
malvagio e pericoloso per essere lasciato al suo posto.
L'infuriare del dibattito sulla guerra ha pero' oscurato l'esatta
valutazione delle colpe di Saddam Hussein. Incredibilmente sono usciti
pochissimi articoli dedicati alla ricostruzione della storia criminale di
questo dittatore.
E puo' apparire molto strano che cio' accada. Ma come? I potenti devono
dimostrare che Saddam e' l'incarnazione del male eppure i media accennano
solo vagamente al non rispetto dei diritti umani, alle violenze, alle
barbarie, ai crimini contro l'umanita', compiuti da questo serial killer?
Strano perche' generalmente la societa' dello spettacolo non e' avara di
informazioni quando si tratta di demolire un nemico pubblico numero uno.
Ma con Saddam Hussein questa regola non vale.
Ci siamo chiesti a lungo come mai ci sia questa incomprensibile lacuna e
alla fine siamo riusciti a decifrare il mistero.
Per una serie di casualita' fortunate siamo entrati in possesso della
registrazione del dialogo tra un giornalista e il direttore di una rete
televisiva (che per ovvie ragioni di riservatezza non possiamo nominare),
un dialogo che riguarda proprio la trasmissione di un documentario sui
crimini di Saddam Hussein. Eccolo:

DIRETTORE: "Allora e' pronta la scaletta di questo servizio?"
GIORNALISTA: Si certo. Partiamo con un pezzo sulla tortura in Irak. Scosse
elettriche, frustate, stupri. La particolarita' dell'uso della tortura in
Irak e' la vastita'. Migliaia di persone vengono torturate non per
conoscere da loro informazioni ma solo per ottenere uno stato di terrore
diffuso. Si tratta di una tortura preventiva praticata a livello
industriale. Una manifestazione della forza del potere.
DIRETTORE: "Bene, ottimo, e poi?"
GIORNALISTA: Poi parlerei della corruzione del potere, della soppressione
delle liberta' elementari, di intrusione insopportabile nella vita
economica. Solo chi e' amico di Saddam Hussein puo' fare affari in Iraq.
Anche a livello internazionale l'economia irachena e' basata sulle amicizie
del dittatore. Non a caso la Francia e' contraria alla guerra. Sono i
principali alleati economici dell'Irak. Se gli Usa vincono la guerra sono
fuori dal gioco."
DIRETTORE: "Bene ma sorvoliamo sul fatto che se gli Usa vincessero la
guerra si troverebbero a controllare l'economia irachena...Non vorrei dar
corda ai piagnistei pacifisti sul sangue versato per il petrolio."
GIORNALISTA: "Va bene. Poi affronterei il capitolo di Hussein criminale
contro l'umanita'."
DIRETTORE: "Bello su cosa e' incentrato?"
GIORNALISTA: "Hussein e' l'unico dittatore vivente ad aver infranto le
convenzioni di Ginevra utilizzando gas contro popolazioni civili e soldati.
Si tratto' di un vero e proprio massacro.
Hussein e' un pessimo stratega e nel 1980 attacco' l'Iran dei
fondamentalisti islamici convinto di conquistarlo rapidamente. Invece si
trovo' a mal partito e quando l'esercito iraniano varco' il confine
entrando in Iraq lui uso' vari tipi di gas letali contro le truppe."
DIRETTORE: "Bello, ci metta anche un pezzo di repertorio che dimostri che
fin da allora gli Stati Uniti denunciarono questo crimine tremendo.
GIORNALISTA: "Non e' possibile."
DIRETTORE: "E perche'?"
GIORNALISTA: "Gli americani in quel periodo appoggiavano Saddam con tutte
le loro forze. C'e' chi mormora che furono addirittura loro a procurare
armi all'esercito iracheno. Erano terrorizzati all'idea che l'Iran potesse
vincere la guerra."
DIRETTORE: "Ma cosa mi dice...Parrebbe quasi che siano stati gli Stati
Uniti a sostenere questo criminale...Non diciamo sciocchezze e saltiamo
questo pezzo, e' troppo ambiguo..."
GIORNALISTA: "Va bene. Possiamo allora occuparci del genocidio del popolo
curdo. Un vero martirio. Bombardamenti, uso di gas, massacri di interi
villaggi, deportazioni e ancora una volta l'uso della tortura e
dell'omicidio come sfoggio di potere. Si parla di centinaia di migliaia di
morti in gran parte donne e bambini."
DIRETTORE: "Questo si. E qui abbiamo qualche presa di posizione degli Stati
Uniti?"
GIORNALISTA: "No, perche' gli Usa erano preoccupati della presenza dei
comunisti nel movimento di indipendenza curdo. Tra l'altro i curdi vivono
in gran parte anche in Turchia che e' alleata degli Usa e che si e'
adoperata con notevole ferocia per massacrare la parte dei curdi di sua
competenza."
DIRETTORE: "Ma mi sta diventando comunista anche lei? Come si puo' dare in
pasto ai telespettatori una storia cosi'...Potrebbero credere che noi si
voglia delegittimare il presidente Bush...Lasciamo perdere."
GIORNALISTA: "Non sono comunista. Comunque va bene. Ci resta di parlare
dello sterminio dell'opposizione politica interna. Saddam Hussein ha ucciso
tutti quelli che non erano d'accordo con lui. E' arrivato ad ammazzare suoi
intimi collaboratori, perfino i due mariti delle sue figlie. Un vero killer
a tempo pieno."
DIRETTORE: "E adesso non mi dica che anche in questo caso non abbiamo una
qualche protesta statunitense, un'interpellanza all'Onu, qualcosa."
GIORNALISTA: "Lei mi accusa di essere troppo di sinistra ma non e' cosi'.
Gli Stati Uniti a quei tempi dovevano difendere l'Occidente dalla minaccia
comunista. I piu' grandi massacri avvennero alla fine degli anni settanta.
Non potevano attaccare Saddam mentre il suo potere era minacciato dal
potente partito comunista iracheno. C'era una ragione di stato da
difendere. Cosa avrebbero dovuto fare: regalare alla dittatura sovietica il
medio oriente?
Si figuri che la forza dei comunisti era tale che Hussein dovette
ammazzarne decine di migliaia prima di ridurli alla ragione."
DIRETTORE: "Si stiamo freschi. Adesso viene fuori che solo i comunisti si
opponevano a questo criminale nazista. Ha trovato qualche cosa di piu'
potabile?
GIORNALISTA:"Beh! potremmo raccontare del massacro di 500 mila bambini
morti per mancanza di cibo e di cure negli ultimi dieci anni. Saddam ha
continuato a spendere miliardi in armi e lussi sfrenati, facendosi
costruire palazzi sotterranei e statue mentre il suo popolo moriva di
stenti."
DIRETTORE: "No per carita', qui cadiamo nella questione dell'embargo, con i
pacifisti che gridano che sono alla fin fine gli Usa gli ultimi
responsabili di questo genocidio."
GIORNALISTA:"Allora ci resta solo il massacro dei ribelli: durante la
guerra del 1991, ci furono decine di migliaia di morti, interi villaggi
rasi al suolo...Ma anche di questo non possiamo parlare perche' fu Bush
padre a autorizzare Saddam all'uso degli elicotteri per bombardare le
popolazioni che erano insorte sperando che la vittoria usa determinasse un
cambio di regime..."
DIRETTORE: "Va beh! ho capito, lei e' un pessimo giornalista politico. La
trasferisco allo spettacolo. Mi faccia un servizio sugli amori della
Gerini. Dieci minuti non di piu'".

Dario Fo, Franca Rame, Jacopo Fo
 

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