P |
Pacchia: stato di benessere, di spensierata comodità. Il termine viene dalla voce "pacchiare", di origine onomatopeica. |
Pacioccone: bambacione, bonaccione, dal carattere dolce, buono, amicone di tutti. |
Pajata: è la parte più alta dell'intestino del bovino che costituisce una specialità della cucina romana dal gustosissimo sapore. Ridotta in ciambelline legate col filo, è l'ingrediente fondamentale per preparare un ottimo sugo e un primo piatto tra i più famosi dell'arte culinaria romana. |
Pallonaro: venditore di palloncini. Millantatore, fanfarone, spaccone, narratore di imprese inverosimili. |
Panzanella: si può rinunciare a tutto, ma non ad una fetta di panzanella così economica, così rustica, così appetitosa e saporita. Si ottiene con fette di pane raffermo, ammorbidite nell'acqua e condite con olio, sale, pepe, basilico e pomodoro fresco. |
Paraculaggine:
caratteristica
del "paraculo", ossia del dritto che evita tutti i rischi per
ottenere quello che desidera.
Prescia: "vado de prescia", vado di fretta. |
Puntarelle: costole di foglie del "cicorione", tagliate in quattro e condite con una salsa a base di aglio, olio, aceto, sale, pepe e filetti salati di acciughe. Fanno una squisita accoppiata con l'abbacchio a scottadito, al forno, alla cacciatora. |
Puttanata: azione dannosa, vile e perfida. Stupidaggine, sciocchezza. |
Q |
Quartarolo: barilotto da 15 litri, corrispondente alla quarta parte del barile. |
Questurino: agente della questura. |
R |
Raganella: suono della voce catarrosa, quasi un rantolo. |
Riccapezzà: rimettere insieme i pezzi di una cosa rotta. |
Rintorzasse: mandare di traverso. Costrizione a rimangiarsi le parole dette. |
Rintuzzà: controbattere un'ingiuria, una frase offensiva. |
Risicato: di misura appena appena sufficiente. |