Tomba VI
L’ipogeo era apparentemente inedito,
quando nel 1994 venne individuato a seguito delle ricognizioni effettuate dallo
scrivente assieme a Salvatore Merella;
gli venne attribuito il nome di “Tomba VI”, seguendo la numerazione di Contu
che era ferma a cinque ipogei. Chi scrive, pubblicò in seguito la planimetria,
nel 1998,
ed altri cenni a questa tomba fece al Congresso sul Megalitismo di Lunamatrona
nel 2001.
E’ abbastanza strano che la tomba possa essere sfuggita alla ricognizione di
E. Contu nel 1961, così come è strano che, in quell’occasione, nel numerare
le tombe – supponiamo da sinistra verso destra – alla prima si facesse
seguire la terza, quindi la seconda e poi la quarta. D’altronde, come già
ricordato, la Tomba II, di cui Contu parla diffusamente nel 1978,
viene indicata come “sinora
non segnalata e non esplorata”. E’ quindi probabile che le quattro tombe
segnalate nel 1961 fossero in realtà – secondo la numerazione attuale – da
sinistra verso destra: Tombe I, VI, III, IV.
La Tomba VI presenta caratteristiche assolutamente analoghe a quelle
delle tombe II e III: si tratta di una domus de janas riutilizzata, in origine
aperta su una bassa parete di roccia o su leggero declivio, in cui venne
scolpita un’esedra semicircolare, attualmente sepolta da terra e detriti. Non
si notano tracce delle lastre della stele e degli ortostati dell’esedra, che
pure dobbiamo supporre originariamente presenti in analogia con le altre due
tombe. L’esedra è ben evidente soprattutto nell’ala sinistra, mentre quella
destra ha un profilo irregolare.
(da P. MELIS, La
necropoli ipogeica di “Sa Figu” – Ittiri (Sassari), in AA.VV., Studi in onore di Ercole Contu,
Università di Sassari, Facoltà di Lettere e Filosofia, EDES/TAS, Sassari 2003,
pp. 97-123)
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