Strumenti della pubblicità su Internet

 

I metodi per fare pubblicità su Internet (Internet Advertising) sono diversi dai metodi classici. La rete non rappresenta solamente un notevole mutamento di rapporto fra l'emittente e il destinatario del messaggio ma impone scelte e strumenti di diversa concezione. La frammentazione dell'informazione, la semplicità di accesso, e la quasi infinità di risorse reperibili sulla rete hanno reso il soggetto della pubblicità, ossia l'utente-consumatore, più consapevole del proprio potere di click. Non solo, il rapporto fra il mezzo e l'utilizzatore non è più unidirezionale: non è importante che l'utente veda la pubblicità, è importante che l'utente vi clicchi, che esso insomma agisca. L'utente su Intenet, per finire, non rappresenta più un consumatore verso cui rivolgersi, l'utente in Internet è un vero e proprio attore del mezzo, è anch'esso un produttore d'informazione, con esigenze diverse e comportamenti diversi rispetto ad un consumatore offline.

Tutto ciò sembra banale, tuttavia molta della pubblicità prodotta sul Web e molte delle tecniche di promozione della propria azienda o società, passano attraverso l'uso di tecniche che rispecchiano le vecchie modalità di fare pubblicità: un banner è un manifesto pubblicitario digitalizzato, l'e-mail advertising è il vecchio metodo di mandare ai propri indirizzi lettere di promozione, la pagina cosiddetta interstiziale è una sorta di spot. Qualche campagna pubblicitaria creativa e particolarmente originale si può vedere ogni tanto in occasione di qualche concorso (tipo il Trophée de la Pub.com organizzato in Francia da Wanadoo oppure l'Internet Key Award per l'Italia), tuttavia rimangono una minima parte della realtà di Internet. La mancanza di un vero e proprio linguaggio dedicato al nuovo mondo del multimediale e la sua giovanissima età, almeno in quanto fenomeno "di massa", fanno sì che vengano ad incontrasi in maniere molto fitta modalità di vecchia e nuova concezione.

I BANNER:

 

La differenza principale fra pubblicità online e pubblicità offline (nei termini dello strumento utilizzato) risiede nella diversa tipologia del messaggio da comunicare. In genere le pubblicità che vediamo in TV o quelle che scorgiamo per strada hanno come fine quella di vendere un prodotto o consolidare nel consumatore un'idea ben specifica. Sul Web no. Sul Web la pubblicità è come un gateway fra due realtà: quella del sito su cui compare l'inserzione e quella del sito verso cu punta l'inserzione. Deve dunque attrarre e soprattutto informare su cosa troverà. O ancora meglio deve incuriosire. A quest'ultima idea si sono rivolti i grafici della AT&T quando hanno prodotto il primo banner della storia del Web, comparso tra le colonne di Hotwired nel 1994.

 

 

Le dimensioni e la tipologia sono già quelle che diverranno standard di lì a poco. Il Banner è solitamente un'immagine della grandezza di 468 x 60 pixel, animata e linkata verso il sito sponsorizzato (ci sono anche degli standard elaborati dalla IAB). Esistono anche altri tipi di banner (molto utilizzati sono anche i banner statici), tuttavia quelli animati hanno sicuramente una maggior efficacia se si vuole indurre il visitatore a cliccarvi su.

 

COSA COMUNICARE CON IL BANNER:

Prima di poter mettere online un banner è bene chiedersi cosa voler comunicare. Il banner può essere utilizzato per due fini: o per diffondere il nome e la notorietà della propria società o del proprio sito oppure per invogliare gli utenti a cliccare proponendo un "prodotto" che ne soddisfi i gusti. Le due tipologie sono molto distanti tra loro e dipendono naturalmente dal tipo di sito e dal tipo di contenuto che si vuole veicolare. Il banner così come lo conosciamo ora è particolarmente adatto a campagne del primo tipo (quelle rivolte al proprio nome, al "brand") poiché, se diffuso in modo massiccio in luoghi diversi, produce un aumento della notorietà del sito entrando, diciamo così, nell'immaginario virtuale dei propri utenti. Il banner che invece invita l'utente a cliccarvi per trovare qualcosa di utile, ne impone la diffusione in siti con un un'utenza il più vicino possibile al "prodotto" da vendere.

Il tipo di campagna influisce anche sul messaggio da veicolare. I tipici banner da "prodotto" devono veicolare un messaggio il più intrigante possibile in modo da invitare, spesso con subdoli trucchetti (tipo quelli a tema Windows con messaggi di errore), l'utente a cliccare sul banner e ad essere così reindirizzato immediatamente sul sito dove il prodotto è consultabile. L'altro tipo di banner invece può anche evitare delle spinte così forti mettendo in evidenza innanzi tutto il nome della società che pubblicizza e condensando, nel piccolo spazio di grafica, le caratteristiche distintive, le identità del proprio sito o della propria azienda.

 

 

EFFICACIA DEI BANNER:

 

Per valutare l'efficacia di una campagna di banner, generalmente avviata grazie alla collaborazione di una società che gestisce un circuito di banner, si fa ricorso al concetto di click through (CT): ogni volta che un banner viene cliccato e che la pagina verso cui è collegato viene raggiunta genera un CT. Comparato con il numero di impression (singole visualizzazioni sulla pagina di un banner) che quel banner ha avuto nel singolo sito genera il click-through rate (CTR) che è uno dei sistemi più utilizzati per verificare la validità di una campagna di banner. Facciamo un esempio: poniamo che su 100 visualizzazioni di un banner su un sito ne vengano cliccate 30 e poniamo che di queste 30 solamente 25 riescano effettivamente a raggiungete il sito collegato con il banner (le altre o hanno cambiato idea o non sono riuscite a visualizzare la pagina), il nostro CTR sarà di 4:1, ossia di un click ogni 4 visualizzazioni. Il CTR si sta inevitabilmente abbassando; l'utenza è diventata più scaltra e non clicca più sui banner "alla cieca": si calcola che dal 10% (ossia una media di un click ogni 10 visualizzazioni) di CTR si è passati piano piano verso una media di 0,5% - 1% (un click ogni 100 - 200 visualizzazioni dei banner).

 

STRATEGIE DI WEB PROMOTION TRAMITE I BANNER

Lo scambio banner è uno dei metodi di web promotion più antichi e consolidati; ancora oggi, malgrado le critiche e le diffidenze crescenti, fra gli strumenti più utilizzati da tutti i webmaster, soprattutto da quanti non hanno una consolidata struttura aziendale alle spalle e quindi non possiedono i fondi necessari per avviare campagne pubblicitarie a pagamento. Anche i siti medio-grandi, tuttavia, specialmente quelli meno "snob", continuano spesso ad aderire a circuiti di questo tipo, riconoscendo implicitamente l'efficacia di uno strumento che, se utilizzato con intelligenza, costituisce un metodo di promozione utilissimo, che solo un malinteso concetto di professionalità può spingere a ignorare. Naturalmente esistono servizi di scambio ottimi ed altri pessimi, così come esistono buoni o cattivi metodi per scegliere un servizio. Il criterio di base dello scambio banner è elementare: basta iscrivere il vostro sito a un determinato circuito inserendo poi nelle vostre pagine (una o più pagine - questo, in genere, dipende da voi) il codice html che vi invieranno, dopodiché spedire il vostro banner, facilmente realizzabile con appositi wizard, e il gioco è fatto. A quel punto, in base ai banner del network che verranno visualizzati sul vostro sito, avrete diritto a un certo numero di esposizione del vostro banner su siti altrui. I circuiti più seri vi consentono anche di verificare in qualsiasi momento ogni minimo dettaglio della vostra situazione: quanti banner sono esposti sul vostro sito, quanti banner vostri compaiono su siti altrui, clickthroug, ecc.

I BOTTONI:

Il bottone è comunemente classificato come una chiave di accesso ad un percorso esterno, in pratica ci si aspetta un'azione derivata dalla pressione (virtuale s'intende) di un bottone. I bottoni pubblicitari non deludono le aspettative e con un click conducono al sito web a cui sono legati. L'analogia tra questo link animato ed il bottone vero e proprio sono le dimensioni, infatti il bottone è grande quanto basta a contenere una scritta legibile ed una gif animata per dare il giusto risalto, ma le sue dimensioni sono proprio quelle di un bottone come tanti se ne vedono ( o meglio, se ne vedevano, infatti oggi è uso comune personalizzare la forma ed i colori dei bottoni) in giro per la rete di internet. Quindi la sua utilità non differisce assolutamente da quella di un comune banner o di un link esterno, con la differenza che le sue anmazioni interne sono rapide e molto accativanti, di conseguenza sono facilmente individuabili e inducono l'utente a concentrare l'attenzione al fine di leggerne i contenuti.

E-MAIL ADVERTISING:

In molti non si fidano più del banner. La sua semplicità e la indubbia praticità, utilizzato sia dai siti professionisti sia dai molti siti amatoriali, ne ha fatto il sistema più utilizzato negli ultimi anni e ancora oggi chi vuole pianificare una campagna pubblicitaria su Interner affida al banner una buona metà del budget previsto. Tuttavia c'è un sistema che, nato certamente prima del banner, garantisce, se ben utilizzato, una maggiore riuscita della campagna. Stiamo parlando della posta elettronica, il più semplice e funzionale degli strumenti del Web. Per poter avviare una campagna pubblicitaria attraverso le e-mail (lasciando ovviamente da parte la fastidiosa pratica dello spam) sono almeno due i canali ordinari: le mailing list e le newsletter.

Per mailing list, o lista di discussione, si intende un luogo virtuale moderato o aperto, in cui e si discute intorno ad un argomento per mezzo della posta elettronica. Un messaggio inviato all'indirizzo della mailing list verrà letto da tutti i partecipanti alla discussione. La newsletter è, solitamente, un "notiziario" contenente informazioni aggiornate su un determinato argomento che viene inviato dal gestore della newsletter a tutti coloro che ne hanno fatto richiesta. Una delle newsletter più famose d'Italia ("Una battuta al giorno" di Buongiorno.it, tuttora il maggior protagonista del settore dell'e-mail advertising) non era un notiziario ma conteneva una simpatica frase di, appunto, buongiorno. In moltissime delle e-mail o newsletter che affollano il nostro programma di posta elettronica ci sono, prima o dopo il vero contenuto del messaggio, delle pubblicità.

 

I VANTAGGI  E I RISCHI DELL’ E-MAIL ADVERTISING

 

Maggiore aderenza del messaggio con il target: una newsletter, e in maggior modo una mailing list, accorpano in maniera molto più solida navigatori mossi da simili interessi. Fare pubblicità di un sistema di degassazione degli ambienti industriali in una mailing list che parla proprio di strumenti di degassazione è sicuramente molto più profittevole che farla su una mailing list che parla di Javascript.
Maggiore incisività: se il messaggio del banner deve incuriosire e informare allo stesso tempo, il messaggio contenuto in una mail può lasciare spazio anche a maggiori informazioni e dunque far ricorso anche ai soliti strumenti di comunicazione pubblicitaria.
Maggior consapevolezza del pubblico: gli iscritti ad una mailing list o ad una newsletter solitamente hanno trasmesso, in fase di registrazione, alcuni dati personali concedendone il diritto al trattamento. Sono stati, come si suol dire, "profilati". Di loro si conoscono gli interessi, il nome, la zona di residenza e altri dati di questo genere. In più, seguendo le discussioni che si generano sulla lista, si può venire a conoscenza di molte e molte più informazioni.
Maggior controllo: gli iscritti ad una mailing list o ad una newsletter sono calcolabili in modo molto più preciso rispetto ai visitatori di un sito.

 

Il rischio più pericoloso è cadere nella pratica dello  SPAMMING, ovvero spedire dei messaggi non richiesti e quindi non graditi nelle caselle elettroniche degli utenti, i quali tramite l'arma di un esposto al NIC possono deliberatamente (con delle prove concrete naturalmente) far staccare il dominio di provenienza delle e-mail e quindi interrompere la presenza in rete dello spammer.

 

I NEWSGROUP:

I newsgroup raccolgono suddivise per interesse una gran parte delle informazioni che viaggiano in rete, può essere perciò molto utile inviare un messaggio con la url del proprio sito a newsgroup pertinenti. Inviare però questi messaggi a caso su qualsiasi newsgroup e in particolare su quelli dalla natura non commerciale può essere controproducente; infatti facendo “spamming”,difficilmente si otterrà una pubblicità credibile.

 

I MOTORI DI RICERCA:

 

I motori di ricerca rappresentano il centro di passaggio dei navigatori della rete; per questo motivo fare pubblicità su di essi significa poter virtualmente raggiungere tutti gli utenti della rete. Il numero di motori di ricerca è molto elevato (dell'ordine di qualche migliaio) e fare pubblicità su tutti è praticamente impossibile; tuttavia la gran parte del traffico globale è generata solo dai principali: www.altavista.com , www.yahoo.com ; www.hotbot.com ; www.excite.com www.lycos.com ; www.msn.com e soprattutto www.google.com   Nell'ambito locale bisogna tenere in considerazione anche altri motori. Per esempio buona parte dei navigatori italiani passa attraverso www.Virgilio.it; www.Yahoo.it ed www.Arianna.it. Tutti i motori di ricerca offrono diverse forme e modalità per le campagne pubblicitarie. Gli elementi fondamentali sono i banners e i "bottoni".

Le modalità pubblicitarie permettono di pianificare sia campagne di grande visibilità che target mirati; quasi sempre è possibile valutare numericamente gli effetti della campagna pubblicitaria e a volte anche durante lo svolgimento della stessa. Le forme più comuni di targetizzazione sono la pubblicità per parole chiave e la rotazione per categorie. La prima consiste nella visualizzazione del banner quando l'utente ricerca determinate parole chiave. La seconda è tipica di quei motori che hanno un indice di links nella home page o dei canali tematici. Questa pubblicità consiste nel visualizzare il banner in una determinata categoria scelta dal committente.

Il costo del servizio varia molto a seconda della targetizzazione effettuata. Una più mirata targetizzazione significa un maggiore costo della compagna pubblicitaria.
Come unità di misura si usa il C.P.I. ( costo per impression) ovvero il n° di volte che il bannner viene visualizzato, oppure il C.P.M. ( costo per mille impressions).
Chi vuole fare una campagna pubblicitaria ha diverse possibilità: rivolgersi direttamente ai motori di ricerca, ad un network di siti, oppure alle società che rivendono questi servizi. La prima scelta è la più intuitiva e può portare ad un risparmio; tuttavia alcuni motori di ricerca appartengono a dei network e rimandano l'utente a queste pagine. Il network offre la possibilità di fare pubblicità sui singoli siti o su tutti i siti appartenenti al network; inoltre viene spesso data un'ampia possibilità si targetizzazione e di verifica dei risultati. Un esempio di network di siti è www.advertise.com a cui appartiene Virgilio. Le società che rivendono le sponsorizzazioni offrono la possibilità di promuovere una campagna pubblicitaria a più ampio raggio
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