L'Unione Sportiva Triestina vanta una doppia data di nascita: 18 dicembre 1918, giorno in cui venne presa la decisione di unire le due squadre della Trieste e del Ponziana, fondendo così due anime calcistiche in un solo corpo chiamandolo Unione. 2 febbraio 1919, data dell'assemblea ufficiale della nuova società che decise di chiamarsi Unione Sportiva Triestina.

Da Montebello a Valmaura

Le partite si disputarono all'inizio nel cortile della Caserma "Oberdan", per poi spostarsi nel 1919 nel campo di Muggia. Nella stagione 1921-22 la società alabardata dà inizio alla costruzione di un campo di calcio nell'area di Montebello, che viene inaugurato il 6 ottobre 1929 con la partita contro il Torino. Dieci anni dopo, vennero gettate le basi per uno stadio degno della città e dell'Unione, che dopo aver avuto vari nomi, finalmente nella stagione 1967-68 venne battezzato Grezar in ricordo di Giuseppe Grezar.

La Triestina nei versi di Saba
Le prodezze e le glorie calcistiche dei giocatori alabardati, rese eterne da due poesie scritte dal poeta triestino Umberto Saba che, con occhio da poeta e cuore da tifoso, seguì i campionati degli Anni Trenta:

Gli anni di Rocco, Pasinati e Colaussi
Nereo Rocco dopo 117 presenze in campionato, viene consacrato quale stella emergente del calcio italiano con l'esordio in maglia azzurra durante la partita disputata dalla Nazionale Italiana contro l'Ungheria nell'ottobre 1933. La stagione 1933-34 lo vede protagonista con ben 17 reti. Ma saranno le stagioni dal 1935 al 1938 a vederlo protagonista assieme a Pasinati, Colaussi.

Gli anni della guerra
Durante il campionato 1940-41, il clima negli stadi è pesante a causa della guerra che vede anche l'Italia impegnata su vari fronti. Dopo la fine di una partita viene anche diffuso un discorso di Mussolini, che non contribuisce certamente a rendere più serena l'atmosfera. Nel 1942, muore il Duca d'Aosta, presidente onorario della Triestina dal 1932.
Nella stagione 1941-42 la Triestina dopo 5 giornate è sola al comando della classifica con 8 punti. Un evento mai ripetuto dalla squadra in serie A. Purtroppo però, è solo una fase transitoria, l'Unione terminerà il campionato al 8° posto faticosamente conquistato. Nelle stagioni 1943-44, 1944-45 e 1945-46 si svolgono i tornei "Alta Italia" e "Centro-Sud" in sostituzione di quello di serie A. Per due anni di seguito il torneo viene sospeso dopo poche partite a causa dei bombardamenti. La stagione 1945-46 può invece svolgersi regolarmente e l'Unione disputa un campionato nella media e il pubblico, anche se i mezzi erano scarsi, non si fece attendere.
La guerra non era riuscita a distruggere la passione per l'Unione.

I primi campionati del dopoguerra
Il campionato 1946-47 comincia sotto i peggiori auspici, durante la prima partita l'arbitro non convalida un goal regolare alla Triestina e non ne annulla uno segnato a gioco fermo dalla squadra avversaria, mutando così il risultato da 2-0 a favore dell'Unione in un misero 1-1. 
Lo svolgimento della seconda partita viene vietata dal Governo Militare Alleato. Anche la quarta partita è in forse, e l'Udinese decide sportivamente di dare ospitalità al "Moretti" alla squadra triestina. La conclusione del campionato è ancora peggiore dell'inizio: la Triestina per la prima volta dall'inizio del campionato a girone unico vede le porte della serie B, ma soltanto per poco, in quanto la Federazione Italiana Giuoco Calcio decide di non far retrocedere la squadra per il valore morale e simbolico che rappresentava, in quel tempo, per tutti gli italiani. La stagione 1947-48 è invece la stagione d'oro della Triestina, che, con Nereo Rocco come allenatore, si classifica al secondo posto dietro al Torino. 

La tragedia di Superga
A Superga il 4 maggio 1949 scompare il grande Torino, in seguito ad un incidente aereo. Facevano parte della rosa del Toro anche i due ex-alabardati Grezar e Ballarin. 
Grezar, nato a Trieste, viene seppellito nel cimitero di Sant'Anna e quasi vent'anni dopo gli verrà intitolato lo stadio Comunale

Gli anni 50 si aprono sulla partenza di Nereo Rocco alla volta di Treviso, per lasciare il posto al primo dei nove allenatori che si avvicendarono sulla panchina della squadra alabardata in questo decennio caratterizzato da un lento ma inesorabile declino fino alla stagione 1956-57, anno della retrocessione in serie B.

Paron Nereo, un personaggio, uno stadio
Nereo Rocco fu per la Triestina prima indimenticabile giocatore e poi allenatore del miglior campionato disputato dall'Unione. Ma fu anche "padrino" della "sua" Triestina negli anni passati ad allenare il Milan, dando consigli ai dirigenti alabardati durante la campagna acquisti oppure riuscendo a far entrare promesse del calcio triestino nella rosa milanese.

Il ritorno in serie A
Con la meravigliosa stagione 1957-58, la Triestina ritorna di prepotenza in serie A, comportandosi come, se non meglio, nella stagione 1947-48. Bellissimo campionato, ma molto dispendioso dal lato economico, poche settimane dopo la promozione, della squadra non rimane che il ricordo. La stagione successiva però, non ha niente in comune con quella appena trascorsa: a metà campionato, dopo una sequela disastrosa di partite, in occasione dei festeggiamenti per i cinquant'anni della società alabardata, viene annunciato l'esonero dell'allenatore Olivieri e la nomina del suo successore nella persona di Memo Trevisan, ma ormai il destino era segnato: retrocede in serie B assieme al Torino.
La Squadra, nella stagione successiva, accende l'illusione di un ritorno nella massima serie, ma si classifica soltanto quarta.

La serie C
La stagione 1960-61 comincia sottotono fin dall'inizio, e dopo un campionato costellato di sconfitte in trasferta, arriva il risultato finale: la retrocessione (dopo lo spareggio contro  Novara) in serie C.

Di nuovo la serie B
Nuova stagione, nuovo allenatore, viene chiamato Enrico Radio a prendere in mano le redini della Triestina. La promessa viene mantenuta, l'onta della serie C fatta presto dimenticare da un campionato che vede il suo finale deciso all'ultima partita. All'Unione basta un pareggio per essere promossa. E alla fine arriva uno 0-0 sofferto, ottenuto con una partita difesa con i denti.

Gli anni bui
Con la stagione 1964-65, inizia un periodo nero della squadra alabardata. Si comincia con la retrocessione in serie C di quell'anno, dove rimase per 5 stagioni, per poi continuare con la retrocessione in serie D nella prima stagione degli anni 70.

La serie D
Il campionato 1970-71 si apre sotto i peggiori auspici. Durante l'estate ha inizio una profonda crisi dirigenziale che, portò quasi alla cessione della società ad un gruppo di Portogruaro. Alla guida della squadra viene chiamato Sergio Pison, pupillo di Nereo Rocco, che comincia il campionato con una serie di sconfitte più o meno pesanti e pareggi sofferti. Il risultato è già segnato, la retrocessione in D.

Un periodo altalenante
L'annata 1971-72 è l'anno della riscossa che vede l'Unione tornare alla serie C dopo un campionato ben gestito e, soprattutto, un'indimenticabile girone di ritorno. 
Ma ormai il periodo negativo era iniziato e dopo la stagione 1973-74 la Triestina retrocede di nuovo in serie D, dove rimane per due anni, per tornare poi di nuovo in serie C nel 1976 e nel 1978 in serie C1.

La cavalcata alla serie B
Fin dalla stagione 1980-81, si notano i tentativi di riguadagnare le porte della serie B, cosa che riesce alla squadra alabardata nella stagione 1982-83. Dopo 18 anni la Triestina torna a rivedere la luce grazie ad un campionato che ha dell'incredibile. 15 vittorie, 17 pareggi e 2 sole sconfitte. Il campionato 1984-85, viene ricordato da tutti come quello della promozione mancata per un soffio.

Gli anni dello scandalo
Per tre stagioni consecutive, a partire da quella 1985-86, la società alabardata viene investita da uno scandalo in merito a delle scommesse. Il CAF attribuisce in tutto 10 punti di penalizzazione alla squadra in tre campionati. Tutto ciò contribuì a far di nuovo retrocedere l'Unione in C1 nella stagione 1987-88.

Il campionato del miracolo
Con la stagione 1988-89 la Triestina riesce ad ottenere la promozione al primo tentativo dopo la retrocessione.
Dopo una buona partenza (7 punti in 4 gare), i primi scontri diretti determinano la caduta degli alabardati ed un conseguente arretramento in classifica. Ma nonostante tutto la Triestina riesce a riportarsi ai primi posti, si classifica seconda e viene promossa in serie B assieme alla Reggiana.

Una coppa prima di fallire
La stagione 1993-94 è l'ultima disputata dalla società fondata nel 1918. Ma è anche il primo campionato in cui la vittoria vale tre punti e l'allenatore Buffoni usa questa novità con spregiudicatezza. La Triestina è qualificata di diritto alla fase finale della Coppa Italia di serie C e, dopo aver brillantemente superato tutte le fasi eliminatorie, il 12 maggio sul campo del Perugia, reduce dall'1-1 dell'andata, pareggia 2-2 e, per effetto delle reti, mette in vetrina la Coppa Italia.

La nuova Triestina
La Nuova Unione Sportiva Triestina S.r.l. nasce il 27 luglio 1994, per mano di Giorgio Del Sabato che, scegliendo la via meno dolorosa e costosa, fa ripartire la squadra dal campionato Dilettanti. Ma un po' di fortuna è stata messa da parte per la squadra, che nel campionato 1994-95 si classifica seconda e viene ammessa alla serie C2 con delibera federale per completare i quadri.
Nei campionati a seguire la Triestina raggiunge per tre volte i play off, giocando due finali per la promozione, nel '98 e nel '99
senza riuscire a fare il salto di categoria.
E' nel campionato 2000-01 che il quarto posto
stagionale si trasforma a sorpresa nella promozione ai play off.

E così siamo arrivati ad oggi, dove vediamo la Triestina in serie B e ...

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