Mi
è capitato di tutto nell'estate 1997 , ma la cosa più sorprendente e
sensuale che ricordo e stato un mese di vacanza in Trentino con due amici.
I due amici erano per l'esattezza una coppia, lui conosciuto durante il
mio periodo d lavoro come bagnino un anno prima, lei solo qualche mese
prima della nostra partenza per la montagna.
Loris questi era il nome di lui, aveva all'epoca 19 anni, ma ne mostrava
decisamente molti di più, a causa de suo atteggiamento maturo e
responsabile. Lei si chiamava Sabrina , aveva all'incirca trent'anni e un
matrimonio fallito alle spalle. Loris e Sabrina, rappresentavano per me
un'enigma. Non riuscivo a capire come due persone potessero stare sempre
così attaccate ed andare perfettamente d'accordo. Erano l'uno la
proiezione dell'altro, sempre in sintonia nelle scelte e in tutto il
resto. In quel periodo, il mio pessimismo nei confrronti dei rapporti di
coppia era alla massima espressione, fuggivo da tutto quello che potesse
rappresentare una qualsiasi forma di legame stabile.
Una mattina di sole partimmo, io, Loris, Sabrina e il loro piccolo e
stupido cane. Vennero loro a prendermi sotto casa, caricammo le mie valige
e via. Durante tutto il viaggio mi tocco tenere in braccio il cagnolino
che si agitava di contnuo. A testimonianza di quanto me ne fregasse poco
di quell'animale, nemmeno ricordo più il suo nome. IL programma del
viaggio prevedeva una sosta a casa della nonna di Loris, vista la sua
vicinanza con il parco divertimenti di Gardaland. Arrivammo poco prima
dell'ora di pranzo, portammo le valige in casa e li scoprì che avremmo
dormito tutti e tre in un letto. Per Loris non rappresentava un problema
il fatto che ci fossi anche io nel letto, si trattava solo di una notte e
poi così avremmo risparmiato fatica inutile a sua nonna. Passato quasi
tutto il pomeriggio in giro, decidemmo di fermarci a mangiare in una
pizzeria del posto. Trovammo un posticino carino con tavolini anche
all'esterno, condizione indispensabile per chi come noi, viaggia con un
amico pulcioso a presso.
Durante la cena parlammo un po' di tutto e spesso ricadendo sull'argomento
della mia vita sentimentale, Sabrina cercava di farmi sentire un po' in
colpa. Sosteneva che il mio comportamento in amore non avrebbe dato buoni
frutti e che in fondo una relazione stabile, è quello che cercano tutti.
Ma mentre mi diceva queste cose, fissandomi era come se volesse dire
altro. Arrivai addirittura ad immaginarmi , che dalle sue labbra uscisse
una richiesta: "leccamela".
Sabrina non era bellissima, ma sensuale si, e soprattutto aveva trent'anni.
Sono sempre stato convinto che per una donna, i trent'anni siano un'età
stupenda., sia dal punto di vista sessuale e sia anche dal rapporto con il
proprio fascino.
Finimmo di mangiare e decidemmo di tornare dalla nonna di Loris e magari
provare a dormire, il giorno dopo infatti, avremmo dovuto "ucciderci
" con le montagne russe di Gardaland. Arrivati a casa salutammo il
cagnolino, chiudemmo la porta e ci spogliammo per andare a letto.
Chiaramente Sabrina si cambio in bagno, per poi raggiungerci vestita solo
di una maglietta bianca ed un paio di pantaloncini.
Passarono almeno due ore nel buio totale, l'atmosfera era rotta solo dal
rumore del respiro pesante di Loris che dormiva. In questa mia forma di
insonnia, sentivo spesso Sabrina muoversi, non trovare una posizione
giusta e per un po' di tempo, la pelle della sua coscia e la mia mano,
rimasero a contatto.
Capii presto che non dormivo, perché la presenza di lei così vicina mi
eccitava a tal punto, da provocarmi un'erezione. Guardai la sveglia, e mi
accorsi che erano già le tre di notte. Io non dormivo, Sabrina non
dormiva, solo Loris continuava con quel suo respiro simile ad un russare
fastidioso. No so spiegarmi dove trovai il coraggio, ma lo feci. Comincia
con la punta delle dita, ad accarezzare la pelle delle cosce di Sabrina .
la sfioravo con una delicatezza che mai avrei pensato di avere. Il mio
dito sfiorava le sue curve, evitando di toccare i suoi "punti
deboli". Lei restava immobile, non mi disse di smettere, ma la sentii
stringere forte il cuscino. Mentre toccavo Sabrina, il cuore mi batteva
all'impazzata, mi sembrava così assurdo, con lui li a pochi centimetri.
Il più era fatto, non avevo nessuna risposta da parte di lei, ma sentivo
di poterlo fare. Mi abbassai delicatamente fino ad arrivare, con la mia
faccia, vicinissimo alla sua schiena. Le sollevai delicatamente la
maglietta da dietro, scoprendole un po' la schiena. Mi venne naturale
cominciare a leccarla lungo la colonna vertebrale. Lei ebbe un sobbalzo
che fece quasi svegliare Loris, ma scampato il pericolo mi fece
continuare. La leccavo come se fosse il mio cibo preferito. Potevo sentire
l'odore della sua pelle ed il calore del suo corpo aumentare di intensità.
Non potevo più frenare le mie mani, dovevo entrare in quei pantaloncini e
sentire le sue forme. Feci scivolare una delle mani, lungo una sua coscia,
mentre con l'altra le tenevo su la maglia. Cominciai poi a risalirle la
gamba fino a raggiungere l'orlo del pantaloncino. Le mie dita si fecero
strada sollevandolo fino a poter sentire le sue natiche. Tra le mie di
gambe invece, un cazzo gonfio di eccitazione cercava di farsi sentire.
Cominciai ad accarezzarle insistentemente il culo, e sentii Sabrina
girarsi a pancia in giù. Da questa posizione per me era più facile
arrivare a toccare i suoi buchi. La pelle di Sabrina era incredibilmente
liscia e le mani mi tremavano fortissimo. Mi succhiai un dito fino a
riempirlo di saliva, e poi ritornai a cercare il suo corpo. Passando
dall'orlo dei pantaloncini, riuscivo ad accarezzargli le labbra della figa.
Il cuore mi batteva così forte, che temevo potesse sentirlo anche Loris
nel sonno. Le mie dita continuavano a girare e rigirare sulla figa di
Sabrina , mischiando la mia saliva con i suoi umori umidi. Anche lei
cominciava a non farcela più, me ne accorsi da come muoveva
impercettibilmente ma continuamente il culo verso l'alto. Era un chiaro
invito ad infilargliele fino in fondo. Io sudavo dall'eccitazione e lei
continuava a stringere con un braccio il cuscino, e con l'altro come se
niente fosse, abbracciava il suo ragazzo. Mentre masturbavo Sabrina,
sentivo che il mio cazzo ormai pieno, perdeva un po' di liquido dalla
punta. Ero certo che se lei lo avesse anche solo sfiorato, l'avrei
riempita di sperma. Sabrina fece l'impensabile, si girò verso di me,
dando così le spalle a Loris. Era lì di fronte a me, e il buoi era
diventato quasi una penombra. Potevo vedere parte del suo viso, e non
dimenticherò mai la sua espressione in quell'assurdo momento. Si mise di
fronte a me e alzo la maglia fino a scoprirsi il seno. Io non potei fare
altro che toccarglielo con le stesse dita che le infilavo dentro. Sentivo
i suoi capezzoli indurirsi ed il suo prosperoso seno tutto per me. Lei
allungò un braccio, mi prese per i capelli e mi attacco la bocca ad uno
dei suoi capezzoli. Comincia a succhiali come non avevo mai fatto con
nessuna, e lei si lascio andare a qualche sussurrato gemito. Cominciò a
cercare il mio cazzo, prima mi tocco il pacco e poi sentii le sue unghie
entrarmi nei boxer. Pensavo di non resistere, di non riuscire a trattenere
tutta quella eccitazione. Sabrina cominciò a stringerlo quasi come, se
volesse sentirlo pulsare, mentre io con la faccia tra le sue tette, mi
ubriacavo della sua pelle. Improvvisamente si avvicinò al mio orecchio
per dirmi: "adesso mi fotti stronzo". Era un ordine il suo, o
almeno suonava così, come una punizione per averla eccitata. Si girò di
nuovo verso Loris, dandomi ancora una volta le spalle, ma questa volta
avvicinò il culo verso di me. Con una mano si abbassò i pantaloncini e
subito dopo cercò di attaccarsi a me. Era fatta ormai, lei era li con i
pantaloncini abbassati fino alle ginocchia e mi chiedeva di infilarlo.
Mi abbassai anche io i boxer, poi cercai con la punta del cazzo, la sua
figa umida. Era come l'incontro di due amanti che si sentono, si
corteggiano, ma non riescono a toccarsi. Sentivo la punta dl mio cazzo
strusciare sulla pelle di Sabrina, quando il caldo e l'umido della sua
figa mi costrinsero ad entrare. Sabrina era diversa dalle altre donne con
le quali ero stato, me ne accorsi subito. Sentivo la sua figa diversa da
quelle delle mie coetanee, più vogliosa e più esperta. Era una
sensazione strana, come se riuscissi ad accarezzarla tutta, ma allo stesso
tempo come se non finisse mai.
Non durai tanto, l'eccitazione e la mai giovane età non mi permisero di
controllarmi. Appena Sabrina senti che il mio cazzo era pronto a venire,
lo tiro fuori con due dita e fece si che gli venissi in mano. Fu una cosa
strana, lei non ebbe nessun orgasmo quella sera, ma nonostante tutto si
dedico a l mio cazzo con amorevole cura. Lo mosse per farmi venire, lasciò
che le riempissi la mano e parte del polso di sperma, e poi per qualche
minuto continuo a ad accarezzarmelo.
Alla fine di tutto non potevamo svegliare Loris per andare a lavarci, ci
rivestimmo e lei avvicinandomi la mano piena di sperma alla bocca mi
disse: " ora leccalo tutto e dopo dormi stronzo!". Credo che non
dimenticherò mai i miei amici Loris e Sabrina.
Siamo una coppia molto
affiatata che ama giocare con il sesso in tutte le sue normali
sfaccettature… quando eravamo fidanzati amavamo incontrarci per fare
tanto sesso in luoghi atipici e amavamo il rischio di essere visti da
qualcuno mentre eravamo intenti nelle nostre performance amorose.
Lei sapeva essere dolce ed affettuosa, era ed è pulita fuori, la classica
brava ragazza, ma dentro si sentiva troia e non lo dava a vedere.
Questo infatti lo potevo notare solo io, poiché quando facevamo sesso lei
partiva come un treno, si lasciava andare presto, ci metteva poco a
bagnarsi la fichetta, la dovevo frenare, era un ciclone che una volta
messo in moto perdeva il senso dell’orientamento sino alla massima
eccitazione.
La fantasia non ci mancava e ne facevamo uso mettendo a frutto le nostre
idee sul sesso, ma questo potrà essere oggetto di altre storie.
Dopo esserci sposati però, come molti sapranno, subentra una fase di
accomodamento che ti porta a vedere il proprio letto matrimoniale come la
naturale alcova dei propri desideri reconditi e ha giocoforza portato ad
un allentamento dell’attività sessuale.
Ma è alla fine dell’estate scorsa che è successo qualcosa che mi è
rimasto impresso nella mente e che merita di essere raccontato.
In Settembre abbiamo deciso di prenderci un weekend tutto per noi, di
fuggire un po’ dalla città, abbiamo prenotato una notte in un albergo
vicino al mare, un albergo che avevamo già visto e visto anche il
periodo, ci poteva aiutare a dare sfogo a tutte le nostre fantasie sino a
quel momento un po’ represse.
Fu così che io e Luana ci preparammo dapprima mentalmente ad un fine
settimana di sesso. Fu lei che come ogni volta che trascorrevamo delle
vacanze fuori città preparò la valigia non dicendomi cosa ci aveva messo
dentro.
Dovendo fare pochi km per raggiungere la nostra meta indossammo entrambi i
costumi sotto l’abbigliamento da mare, Luana però studiò come non mai
alcuni dettagli che mi fecero già effetto: indossò un vestitino leggero,
azzurro come i suoi occhi e completamente abbottonato davanti, sotto
però lei reggiseno e mutandine (quindi in partenza abbastanza castigata!)
con l’intento di cambiarsi una volta arrivati, ai piedi indossò un paio
di sabot con tacco alto, cosa già inusuale per lei, infine per me
l’effetto sorpresa, una cavigliera d’argento al piede destro, oggetto
che per me fa tanto porca.
Entrammo in macchina e ci avviammo, ma dopo pochi km ci assalì una grande
eccitazione, forse pensando già a quello che ci aspettava, durante la
guida iniziai come avevamo fatto altre volte a sfiorarla, le toccai il
viso, le sfiorai con le dita la bocca poi, mentre a lei saliva
l’eccitazione ed il calore del corpo, le infilai un dito in bocca che
lei succhio mimando una scena da sesso orale, le sbottonai
leggermente il vestitino all’altezza del seno a me più vicino, entrai
con la mano e toccai il capezzolo già turgido, quindi le sfiorai le cosce
che allargò prontamente mentre mugolava dal piacere che le procuravo.
Mentre continuavo a toccarle le cosce le davo della porca, della puttana
in calore, le dicevo che era una troia succhiacazzi che non aspettava
altro che farselo infilare, lei gemeva e ripeteva che si era una troia in
calore, una porca senza ritegno che si fa sbattere in qualunque momento,
sempre pronta a ricevere un bel cazzo…
Non riuscivo ancora a capacitarmi come potesse essersi trasformata da
moglie perbene ad amante infoiata.. ma non smisi e nonostante le peripezie
della guida continuai l’opera dicendole che per dimostrarmi che era una
vera porca doveva togliersi le mutandine…
Accolse la mia proposta, ormai in preda all’eccitazione, si piegò
leggermente, si fece sfilare le mutandine del costume attraverso le
sottili gambe…e con un gesto di sfida le posò sul cruscotto della
macchina, come a far vedere a chi ci affiancava che lei sotto non
portava niente…
Mi sentivo come un burattinaio, avevo in mano i fili del gioco e decisi di
sfruttare al meglio l’occasione che mi si era presentata…iniziai a
dirigerla, a dire cosa doveva fare.
Le feci alzare il vestito da sotto il sedere in maniera tale da poggiare
il suo culo sulla pelle calda del sedile, poi le dissi che doveva aprire
ancora di più le cosce in quando sorpassavamo i camion per poter
meglio mostrare i peli fradici della sua fica.
In realtà lo fece solo una volta, poi presa dal rimorso tornò in sé e
rifiutò le successive volte…ma ancora invidio quel camionista che ha
avuto la fortuna di vederle il pelo infoiato mentre le mutandine erano in
bellavista sul cruscotto!
Eravamo però oramai entrambi partiti per il nostro gioco…continuai a
darle delle indicazioni, a dirle frasi sconce e contemporaneamente le
toccavo con le dita la fica…la penetravo dolcemente e lei, sempre
oscenamente a gambe aperte…
Le presi poi le dita odoranti di fica e gliele feci leccare dicendole che
era l’odore di una troia…
Snia11_it@yahoo.it
La volta in cui mi accorsi di provare non
rabbia o gelosia ma piacere fu quando, al mare, mia moglie prese il sole in
topless. Eravamo su una spiaggia laziale allora poco frequentata ed in un
orario durante il quale la spiaggia è quasi deserta. Fu per queste ragioni,
probabilmente, che mia moglie trovò il "coraggio" di togliersi il pezzo di
sopra. La cosa non provocò particolare emozione a nessuno dei due perché
quasi nessuno passava e perché comunque per la maggior parte del tempo
rimase stesa a pancia in sotto. Fu verso la fine della giornata che acadde
il piccolo fatto che tanto dovette cambiare la nostra vita erotica: mia
moglie si alzò in piedi e prese a pettinarsi in riva al mare, tendendo così
il suo corpo, le tette belle al vento, quando passarono, intenti a far due
chiacchiere, tre ragazzi.
Non fecero molto per nascondere il fatto che se la rimirassero ben bene,
anzi un sorrisetto più che voglioso comparve sulla bocca di tutti tre, che
continuando a camminare non si fecero compunque scrupolo di girarsi ancora
un paio di volte per guardarla meglio. La cosa, immediatamente, mi provocò
una fitta di gelosia e rabbia notevole ma, una frazione di secondo dopo,
riconobbi la classica scossa dell'eccitazione erotica. Ci misi un po' a
realizzare esattamente che cosa significasse questo: godevo se qualcuno
guardava mia moglie. Soprattutto se la guardava cogliendola nuda o seminuda.
Improvvisamente tutto l'erotismo praticato fino ad allora con mia moglie mi
sembrò un gradino, o più, in basso come qualità di queste nuove sensazioni
che stavo provando. Iniziai allora una sottile ma massiccia opera di
convincimento nei confronti di mia moglie perché passasse ad un
abbigliamento un po' più "moderno", come lo definivo allora.
Qualche settimana dopo, circa un mese e mezzo, mi si presenta una nuova,
insperata situazione: ritrovo, dopo anni che ci eravamo persi di vista, un
amico che nel frattempo s'è trasferito in un'altra regione (noi siamo di
Roma) aprendo un negozio di abbigliamento femminile! Il mio cervello
comincia, mentre io e il mio amico ci diciamo le solite banalità tipiche di
questo tipo di incontri, a mettersi in moto congegnando un piano che deve
portare me e mia moglie al negozio di questo tipo, che mi ispira fiducia, è
carino ma non finto, è simpatico ma non banale, e lì poi inventarsi
qualcosa. E' così che, parlando e riparlando, gli propongo, e lui non si
rifiuta, di andarlo a trovare, di domenica così non abbiamo problemi, nel
suo negozio in modo da consentire a mia moglie di vedere che cosa ha. La
domenica fatidica inizia benissimo: senza che io dica nulla a mia moglie,
lei, forse ispirata dalla bella giornata di fine ottobre, fredda ma solare,
si veste esattamente come piace a me! Calze autoreggenti, minigonna
(tranquilla, niente di mozzafiato), camicetta bianca ma, soprattutto, un
intimo violetto chiaro trasparente. Come imbocchiamo l'autostrada mi fermo a
fare il pieno e subito il primo segno che quella sarebbe stata una giornata
incredibile. Succede che mentre la pompa sta lì che eroga benzina, il
ragazzo si mette a pulire il lunotto anteriore (un classico! ma chi lo
sapeva allora?) e che mentre pulisce, con sapiente "nonchalance", guarda
all'interno dell'auto in direzione di mia moglie.
Con un brivido di piacere realizzo che mia moglie ha le cosce notevolmente
scoperte, non solo: le ha leggermente, molto leggermente, divaricate. E che
proprio in quel momento compie un mezzo giro su stessa per prendere il
giornale dal sedile di dietro, allargando ancor più le cosce. Scendo
dall'auto, eccitato come un torello e con la stessa nonchalance del
benzinaio, passo davanti alla macchina e ammiro lo stesso panorama: mia
moglie, con il visetto tranquillo della persona più innocente del mondo, il
giornale in mano, le cosce nudissime, la gonna bella tirata su, i bordini
delle mutandine violette trasparenti. E il benzinaio lì che rimirava tutto.
Sentii il cazzo che immediatamente andava a mille. Ma non era finita: il
tizio, con gli occhi, fece un segno al suo collega perché venisse a dare
un'occhiata. Ed eccoli lì, bravissimi a far finta di guardare da un'altra
parte e a parlare fra di loro, mentre occhieggiavano verso le cosce aperte
di mia moglie. Pagai, rimontai in macchina, diviso a metà tra l'eccitazione
di quelli che avevano goduto quella vista di mia moglie e la consapevolezza
di quello che stavano pensando di me. Guidai per qualche minuto con la testa
in fiamme, riguardandomi mentalmente fotogramma per fotogramma quello che
era successo, cercando di immaginare i commenti dei due sulle cosce e le
mutandine di mia moglie. Chissà se erano riusciti a vedere la fica? Non
riuscii a trattenermi e le chiesi:
"Ma ti sei accorta di quello che è successo?"
"No, che è successo?" rispose lei, tradendo con il viso il fatto di sapere
benissimo che cosa era successo.
"E' successo che quei due t'hanno guardato ben bene perché avevi le cosce
scoperte. E quando sono sceso mi sono accorto che ti si vedevano pure le
mutande!"
"Non me ne sono accorta", continuò a mentire, "comunque, vuol dire che la
loro giornata di lavoro oggi sarà stata un po' più piacevole".
Inutile dire che questa risposta contribuì ulteriormente, se ce ne fosse
stato bisogno, a far andare il mio cazzo sulla luna.
Non vedevo l'ora di arrivare dal mio amico. E infatti la giornata non era
neanche cominciata...
Ormai avevo la testa solo su quello
che era successo: i due ragazzi che compiaciuti guardavano tra le cosce mia
moglie rimirandosi le mutandine violetto trasparente. E infatti mentre
guidavo, gli occhi continuamente mi andavano sulle sue gambe, belle, nude,
offerte ad ogni sguardo. E fu qualche chilometro dopo che un altro episodio
venne a contrassegnare quella giornata. Sorpassato un camion, il guidatore
prese a lampeggiare e a suonare il clacson. Lì per lì pensai di avere
qualche problema all'auto o qualcosa di simile ma neanche il tempo di
realizzare e già il camion era scomparso dallo specchietto retrovisore.
Qualche minuto dopo, però, ecco un altro camion: mi appresto a superarlo, mi
accosto e noto che il tipo alla guida era notevolmente spostato sul bordo
del finestrino guradando ansiosamente un po' fuori un po' nello specchietto
retrovisore posto fuori dalla cabina. E allora realizzo!
Loro, i camionisti, dall'alto del loro mezzo si gustano tutta la scena delle
donne in minigonna sedute vicino al guidatore o al posto di guida! E chissà
quante ne vedono, quante situazioni! Rallento, resto qualche minuto
affiancato al camion, mia moglie ha la gonna cortissima tirata un bel po'
lungo le cosce, c'è questo colore delle sue gambe tutte esposte fuori che
acceca, lei ha un sorrisino sulle labbra che mi manda scemo, il camionista
guarda dentro la nostra auto, ha la faccia mezza infoiata e mezza
compiaciuta, suona il clacson, lo sorpasso e lui comincia a suonare. Io e
mia moglie ridiamo, ci piace questo gioco, sento una complicità mai provata.
Abbiamo scoperto quant'è eccitante fare i maiali anche fuori dalla nostra
camera da letto. Non ci diciamo nulla ma è come se ci fossimo rivelati un
sacco di cose. Ma ecco che dietro un curvone, siamo costretti a rallentare
prima e a procedere a passo d'uomo poi. Ci sono dei lavori, l'autostrada è
semiparalizzata, si procede lentissimamente su due sole corsie. E allora
trascorriamo altri minuti di grande godimento. Siamo costretti a stare
affiancati a parecchi camion, adesso, e non possiamo superarli. Tutti i
camionisti, uno dopo l'altro, si sporgono dai finestrini, guardano
tranquillamente dentro la nostra auto, molti dicono qualcosa che non capiamo
ma intuiamo benissimo, mi accorgo che hanno il microfono del CB in mano,
sicuramente si stanno passando la voce, chissà che cosa si staranno dicendo,
qualcosa tipo "Sulla Punto bianca targata Roma c'è una bella fica con le
cosce di fuori, se si fa attenzione le si vede anche il pelo...". Muoio
dall'eccitazione, guardo mia moglie, entrambi stiamo godendo da matti quella
situazione. Allungo una mano, apro due bottoni della camicetta di mia
moglie, lei fa finta di opporsi, poi mi lascia fare, adesso ha le cosce
completamente scoperte, io gliele accarezzo e scopro definitivamente le sue
mutandine trasparenti, ha la camicetta aperta, le si vedono le coppe
violette del reggiseno. Ci sono tanti camionisti che se la gustano.
Difficilmente scorderò questo momento. Ancora adesso, a due anni di
distanza, quando ci penso mi monta un'eccitazione pazzesca. E dovevamo
ancora arrivare dal mio amico...
Notevolmente eccitati da quanto era successo lungo l'autostrada, giungemmo a
destinazione. Massimo era già lì che ci attendeva davanti al suo negozio,
chiuso per turno. Dopo un caffè, che servì a far prendere loro confidenza,
entrammo e subito mia moglie cominciò a guardare i tanti capi femminili
appesi lungo le pareti. I primi che provò furono abbastanza "normali", ma ad
un certo punto io scelsi un vestitino bianco che mi sembrava più sexy del
normale. E infatti, quando uscì dal camerino era praticamente nuda, con solo
le mutandine, visto che si era liberata del reggiseno e il vestitino bianco
era completamente trasparente. Da quel momento indossò, uno dopo l'altro,
tutti vestiti scollati, cortissimi, dalle ampie maniche, e la visione del
suo corpo, delle sue tette, del suo bel culetto inguainato dentro le
mutandine trasparenti color violetto riempì per tutto il pomeriggio gli
occhi miei e del mio amico. Per non parlare delle tante carezze con cui le
nostre mani sfiorarono e toccarono i suoi fianchi, le sue cosce, i suoi
seni, con la scusa di dover "aggiustare" qui e là una camicetta, una gonna o
un vestito.
Andammo via tutti e tre notevolmente eccitati, e più di una volta lungo la
strada del ritorno la mia mano risalì lungo le cosce di mia moglie fino ad
insinuarsi sotto le mutandine riassaporando mentalmente le due ore trascorse
durante le quali si era divertita a fare la puttanella nel chiuso di un
negozio con due uomini. Uno dei due vestiti che comprammo tornò utile già il
week-end successivo, durante il quale facemmo una gita ad Orvieto. Come
molte e molti di voi sapranno, nella cittadina umbra uno dei principali
monumenti è il cosiddetto pozzo dei desideri, per scendere all'interno del
quale occorre percorrere un ampia scala che dà sul pozzo vero e proprio.
Bene, il vestito che mia moglie indossava quel giorno era bianco, molto ma
molto corto, notevolmente scollato. Mentre scendevamo le scale, mia moglie
si affacciò a guardare in giù, mentre io rimanevo un po' all'interno per
trovare un buon punto luce e scattare qualche foto. Nel momento in cui si
affaccia, il suo vestito, da dietro, le risale fino al culo, mettendo in
mostra le sue mutandine bianche e lasciandole le cosce completamente
scoperte. Proprio in quel momento sopraggiunge un gruppetto di ragazzi, solo
due si accorgono di mia moglie e gli occhi quasi schizzano loro fuori. Io
sento immediatamente la classica frustata dell'eccitazione erotica, mi
avvicino a lei mentre i due ragazzi si sono spostati di lato e mi accorgo
che adesso mia moglie sta offrendo loro anche la visione completa delle
tette belle libere sotto il vestito mentre si sporge a guardare in giù.
Continuiamo il nostro giro, questo gioco è sempre più bello, ma molto doveva
ancora succedere nei mesi a venire...
Ormai avevamo definitivamente capito che eravamo entrati in un gioco erotico
completamente nuovo: a me faceva impazzire
dall'eccitazione se qualcuno guardava mia moglie, se le guardava le cosce,
se i benzinai o i camionisti sbirciavano tra le sue gambe ammirando il pelo
sotto le mutandine "distrattamante" esposte, se occasionali passanti le
vedevano il seno lasciato scoperto dalla camicetta o dal vestito. A mia
moglie piaceva sapere che io ero eccitato perché un camionista o un
benzinaio la stava guardando tra le cosce ma soprattutto, scoperta la sua
vera natura di puttana, piaceva essere guardata e rimirata dai maschi. Così,
ogni volta che dovevamo fare benzina, si preparava, mentre arrivavo al
distributore si tirava su ben bene la minigonna in modo da far vedere tutto
ben bene, oppure quando ci ritrovavamo negli ingorghi del raccordo anulare
di Roma, ci accostavamo ai camion in modo da offrire ai camionisti la comoda
visione di lei placidamente seduta con le cosce scoperte, con il reggicalze
bene in vista, intenta a mettersi comoda e mostrare mutandine e fica.
Poi andare al mare significava non solo prendere il sole ma anche mostrarla
con le tette di fuori, in tanga, per la gioia di tutti quelli che passano e
ripassano davanti le ragazze in topless, alcuni facendo finta di niente,
altri guardando ostentamente con un sorriso malizioso sulla bocca. Poi, un
giorno, per motivi di lavoro, conobbi un ragazzo che, di mestiere, faceva il
fotografo! Quale migliore occasione per un altro giochetto, pensai
immediatamente! Per farla breve, organizzai, con la scusa della curiosità di
far fotografare mia moglie da un professionista, una mattinata alla
Borghesiana, durante la quale per un'oretta buona lui si
limitò a fare foto di tutti i tipi ma neanche una un po'... osè. Mia moglie
aveva indossato, per l'occasione, un completino giacca e
gonna (corta ma non troppo) sotto i quali aveva messo un reggiseno bianco
traforato e un paio di mutandine bianche molto intriganti ma non da porca.
E così dopo un po' di questo tran tran normale, proposi qualche scatto con
me e mia moglie insieme: fatte due, tre foto delle solite, presi a baciare
mia moglie, sempre più "calorosamente", fino a sbottonarle la giacca
mettendo in mostra il reggiseno, che le sbottonai subito tirandole fuori le
tette e cominciando ad accarezzargliele e a baciarle, sotto lo sguardo
esterrefato del fotografo. Il rumore di un trattore che si avvicinava sempre
più ci fece ricomporre, ma un altro piccolo tabù era stato infranto...
Ormai molte cose erano successe e cambiate: fu così che contattai tramite
fermoposta il lui di una coppia che su una rivista di annunci erotici
cercava altri mariti con cui guardare le foto delle rispettive mogli. Ci
incontrammo e ammirammo le nostre maialine nelle varie pose che avevamo
scattato loro e, vista la reciproca simpatia, decidemmo di organizzare
qualcosa per coinvolgere le nostre lei.
Dopo una prima conoscenza a quattro attorno ad una birra, durante la quale
le due mogliettine si trovarono simpatiche, l'occasione ci venne data dalla
notte di San Silvestro, che decidemmo di festeggiare insieme a casa loro. Io
e Nico eravamo d'accordo che avremmo fatto di tutto perché la serata
decollasse dai panettoni a qualcosa di eroticamente interessante...
La serata trascorse assai piacevolmente e più di una volta le chiacchiere e
gli scherzi scivolarono su doppi sensi e apprezzamenti sull'abbigliamento
delle nostre mogliettine: mia moglie aveva un tailleur blu scuro la cui
gonna era cortissima, sotto la quale indossava un paio di mutandine
trasparenti e calze tenute su dal reggicalze. Elisa indossava pure lei una
minigonna ma sopra aveva una maglia il cui collo era talmente largo che
quando si abbassava la visione delle sue tette era semi-totale. Poco dopo la
mezzanotte, colpo di genio di Nico: facciamo un gioco con le carte e chi
perde si sottopone ad una penitenza?
Sì, come i ragazzini, ma la variazione sul tema non è propriamente
adolescenziale... Le due mogliettine, maiale, ci stanno e così iniziamo. Le
prime penitenze sono soft ma non meno intriganti: camicette sbottonate,
gonne sfilate, carezze sulle cosce... Verso le due del mattino decido di
alzare il livello e, non appena mia moglie perde, decreto che la penitenza
che le spetta è quella di andare per 5 minuti da sola in camera da letto al
buio con me e Nico. Superato un primo momento di (finto) imbarazzo, entriamo
in camera da letto, Elisa resta fuori con l'orologio, ci ritroviamo io, Nico
e mia moglie dentro la stanza.
Nico spegne la luce, nella penombra vediamo chiaramente le figure di ognuno.
Mia moglie fa una risatina nervosa, poi io l'abbraccio mentre Nico, un po'
nervoso e molto eccitato, gira dietro. Io comincio a baciare mia moglie e
intanto le metto mani sulle tette, poi comincio a sbottonarle la camicetta,
le tiro fuori i seni, Nico da dietro ha iniziato a palparle il culo. Lei è
stretta tra noi, ha un uomo davanti che le appoggia il cazzo sulla fica e le
succhia le tette e un altro che le ha appoggiato il cazzo sul culo, poi le
alza la gonna e infila le mani sotto le mutandine. Anch'io le infilo le mani
sotto le mutandine e le infilo le dita nella fica, anche Nico vuole toccarle
la fica, ci scontriamo con le dita sulla fica di mia moglie, e intanto
l'abbiamo mezza denudata, lei comincia a gemere. "Ti piace, eh?", le dico.
Lei non risponde, ma mugola come una troia e glielo dico: "Sei una troia, lo
sai?". Intanto Nico da dietro le ha calato le mutandine, lei si è messa a
pecorina e mi succhia il cazzo mentre Nico le slappa tutta la fica. In quel
momento Elisa bussa alla porta: i cinque minuti sono finiti, apre e trova il
marito che lecca la fica a mia moglie, e mia moglie che succhia come una
invasata. "Che maiali!", esclama.
Nico si stacca da mia moglie, la raggiunge e le dice: "Ti dispiace non
partecipare?" e comincia a toccarla e a spogliarla. Finiamo tutti e tre sul
loro letto e scopiamo come poche altre volte nel passato. Ogni tanto le mie
mani vanno sulle tette e sul culo di Elisa e così quelle di Nico su mia
moglie. Alla fine veniamo sulle loro tette. Tornando a casa, alle 5 del
mattino, sul Raccordo Anulare di Roma, penso a mia moglie che s'è fatta
leccare la fica da un altro che l'ha pure toccata dappertutto.
Sono eccitatissimo.
Siamo una normale coppia felicemente
sposata ormai da qualche anno, vicina alla quarantina, con prole e con
normalissime abitudini simili se non uguali alla grande maggioranza delle
persone. Io sempre immerso nel mio lavoro oltre a qualche hobby più o meno
occasionale, mia moglie mamma a tempo pieno ( decidemmo di comune accordo,
anche se con sacrificio, che lei lasciasse il lavoro per dedicarsi
completamente alla famiglia ), molto attenta a tutti i problemi e sempre
pronta a sacrificare la sua giornata pur di seguire con la massima
attenzione i figli e la casa. La nostra vita matrimoniale , preceduta da un
lungo periodo di fidanzamento, è
stata sempre contrassegnata da un completo accordo sia per quanto riguarda
le cose di tutti i giorni che per quanto concerne l’intesa sessuale . Anna ,
è questo il nome di mia moglie, pur ostentando un aspetto molto controllato,
ha sempre avuto una grande attenzione nel vestire anche se, pur non avendo
preclusioni, non ha mai oltrepassato certi limiti diciamo di normalita’. Di
carattere non si puo’ sicuramente definire o lontanamente avvicinare a certe
donne che trasudano ipocrisia da tutti i pori della pelle tanto che il suo
aspetto è sempre sereno ed estroverso. Fisicamente è il tipo di donna
affascinante ed , aggiungo io, molto sexy anche quando non vuole esserlo, è
alta un metro e sessanta con un seno di terza misura ed un culetto che tende
da sempre ad essere un pochino...abbondante, viso delicato con occhi scuri ,
capelli biondo cenere molto sottili ma mossi e labbra che sembrano disegnate
dal più grande artista del mondo e per finire, le sue gambe....sempre
inguainate da calze leggere e delicate e sorrette da scarpe snelle e
rigorosamente con tacco alto.......insomma una donna molto affascinante ed
attraente.
Amarsi è stata la costante di tutti questi anni che sono trascorsi anche per
noi con alti e bassi ma sempre con un senso di rispetto reciproco che ci ha
permesso di superare in ogni occasione gli ostacoli più difficili tanto da
non sfiorare in nessuna occasione mai, la sempre temuta situazione di
monotonia matrimoniale.
Ho dovuto necessariamente fare questa lunga premessa nella speranza di dare
più risalto a cio’ che sto per raccontare, penso infatti che l’importanza di
un accadimento stia non tanto nella quantita’ dello stesso ma nella qualita’
ed ancor di più nella situazione nel quale esso si sviluppa.
Una domenica di agosto di un paio di anni fa, fummo invitati da alcuni
nostri amici ad una festa di comunione come tante se ne celebrano in quel
periodo dalle nostre parti. Io non ero molto entusiasta della cosa ma , al
contrario di me Anna aveva voluto curare ogni particolare come d’altronde è
suo solito fare e siccome si trattava di dover andare in una cittadina
distante un centinaio di
chilometri dalla nostra, mi aveva praticamente costretto gia’ dalla mattina
al lavaggio dell’automobile mentre lei aveva pensato all’acquisto del regalo
e all’abbigliamento .
Che quel pomeriggio sarebbe divenuto speciale lo si capì già’ mentre eravamo
a casa poco prima della partenza infatti dopo essermi preparato a dovere ed
in anticipo, come faccio di solito, rimasi in attesa che anche Anna si
vestisse. La vidi uscire dal bagno nuda con la carnagione appena abbronzata
ed accuratamente levigata e con la peluria del suo pube debitamente curata.
Aveva spalmato il suo corpo con della crema pertanto non indossò nulla e si
sedette davanti allo specchio per truccarsi. La vista di quelle gambe
leggermente aperte e di quella schiena inarcata e protesa per meglio
controllarare il suo viso mi crearono subito un piacevolissimo eccitamento
tanto che , con diverse motivazioni, feci in modo di passare più volte in
camera per poterla vedere il più possibile, finché arrivai a sedermi sul
letto fingendo una improbabile conversazione. Dopo poco Anna terminò il suo
trucco e si diresse verso il guardaroba da dove tirò fuori un completino
intimo nuovo tutto di pizzo con slip abbastanza sgambati e reggiseno a
balconcino di colore bianco , indosso’ i due indumenti con una calma che a
me sembrò interminabile....era bellissima e molto attraente....dopo indosso’
un paio di scarpe chiare con tacco alto ed infine la sorpresa......dal
guardaroba uscì il nuovo completo comperato per l’occasione...era chiaro,
color verde acqua ed era formato da un abitino con spalline di forma
semplice,
completato da una giacchina corta dello stesso colore. Anna indosso’ l’abito
e subito mi resi conto che era ben accostato al suo corpo tanto da
evidenziarne senza esitazioni le forme bellissime del seno e dei fianchi ma
cosa decisamente più sensazionale era più corto di dieci o quindici
centimentri rispetto alle sue abituali lunghezze al punto da scoprirle le
gambe oltre la meta’ delle sue
cosce....... lei era assolutamente eccezionale ed attraente.
Uscimmo di casa ed io mi avviai verso l’automobile, Anna chiuse il portone e
mi raggiunse poco dopo, apri’ la portiera e salendo ci rendemmo conto che
per sedersi quell’abitino aveva bisogno di andare ancora un po più su’
scoprendole quasi completamente le gambe. Una volta partito iniziai a farle
complimenti ed ogni tanto, non potendone fare a meno, a toccarle le gambe
arrivando in più
occasioni a lambirle le mutandine che in più occasioni diventavano visibili
senza troppo sforzo. Anna provo’ ad accavallare le gambe ma subito dopo
desistette perche’, mi disse, l’abito le tirava troppo e poi scopriva
troppo.....rimase cosi’ a gambe unite sedendosi un pochino di lato quasi a
cercare di nascondersi solo che non esisteva posizione che la proteggesse
adeguatamente.
Imboccai l’autostrada e dopo qualche chilometro ebbi la necessita’ di
fermarmi per fare rifornimento nonché per un desiderio di caffe’....che mi
assaliva già da qualche minuto. Mentre arrivavo alla stazione di servizio
invitai Anna a scendere con me per prendere qualcosa al bar ma lei mi disse
che preferiva attendere in auto, così fermatomi, scesi e chiesi al benzinaio
, un ragazzo
bruno che subito mi saluto’ molto cordialmente, di fare il pieno.
Mi diressi verso il bar che si trovava , come spesso accade negli autogrill,
a dieci metri dalla pompa di benzina, entrai ed attesi che fosse pronto il
caffé che avevo chiesto nel frattempo e mentre iniziai a berlo mi girai
quasi a controllare, verso la mia auto sfruttando la vetrata del bar
stesso.....vidi l’auto con dentro mia moglie e vidi il benzinaio che con
molta solerzia stava nettando i vetri non mostrando alcuna fretta di finire
.
Non volevo credere ai miei occhi ma era proprio vero.......quel ragazzo
stava decisamente sbirciando attraverso i vetri....lo si capiva
benissimo......io Invece di reagire in qualche modo ( in altre occasioni
molto meno palesi di questa avrei dato seguito con azioni non proprio
...razionali alla faccenda), rimasi letteralmente bloccato a guardare, con
addosso una strana ma travolgente
eccitazione mai provata prima........cosa stava succedendo? Qualcuno
guardava impunemente le cosce di mia moglie ed io ero li fermo a guardare?
Terminai di bere il caffe’ ed uscii incamminandomi verso la macchina, il
ragazzo mi venne quasi incontro ed io estrassi i soldi dal mio portafogli
facendo finta che nulla fosse successo e guardandomi bene dal far trasparire
anche lontanamente che mi fossi accorto della scena. Salii in auto e con lo
stesso silenzio di poco prima, misi in moto e partii. Pur decisamente
frastornato e
confuso, capii subito che Anna aveva cambiato umore e che qualcosa era
successo, evitai però, per qualche minuto, di parlare anche perche’ non
avevo l’idea precisa o le giuste parole per cominciare ma alla fine fu lei a
rompere il silenzio chiedendomi se mi fossi accorto di quello che le era
successo........avrei voluto per un momento dire di si ma non ne ebbi il
coraggio e cosi’ risposi negativamente e le chiesi delucidazioni. Anna
inizio’ a dirmi che il ragazzo della stazione di servizio con la scusa di
pulire i vetri
dell’auto si era soffermato senza troppo riguardo a guardarle le cosce e che
con sicura probabilita’ aveva potuto vedere , vista la posizione
privilegiata, anche le mutandine ( preciso che mentre parlava la mia
eccitazione era diventata quasi insopportabile ) aggiunse inoltre che il suo
imbarazzo era stato ancor più forte vista la impossibilita’ di muoversi o
cambiare posizione in quanto , secondo lei, le cose sarebbero peggiorate ed
era per questi motivi che aveva, suo malgrado, deciso di rimanere con le
gambe unite perche’, aggiunse, il cambiare posizione avrebbe alimentato
probabilmente ulteriori sguardi indiscreti. Avrei potuto sopire in quel
momento la discussione ma dalle mie labbra uscirono invece parole che
avrebbero segnato per noi un nuovo quanto esaltante punto di partenza:
infatti dissi ad Anna, con una semplicita’ quasi disarmante, che la cosa non
mi sembrava poi cosi’ grave e che in qualche modo sarebbe stato difficile se
non impossibile che un altro uomo non avesse notato quelle gambe che
uscivano cosi’
imperiosamente da quell’abitino. La sua replica immediata fu quella di
tentare ancora una volta di coprirsi meglio le gambe, poi invece mi disse se
non era il caso di tornare indietro per indossare un altro capo
meno....appariscente (mentre lo diceva tento’ anche di addossare la colpa
della eccessiva cortezza dell’abito alla commessa del suo abituale negozio
), ma io, dopo averle messo
una mano sulla coscia , le dissi che tutto sommato poteva andare cosi’e che
quell’abitino non mi sembrava poi cosi’ audace anche se in realta’ lo era e
come, ma le mie parole sembrarono tranquillizzarla .
Continuai il viaggio guardando magneticamente le sue gambe e ripensando a
quello che era successo, ero talmente frastornato che mi ritrovai nella sala
dell’hotel dove eravamo stati invitati quasi senza accorgermene, ma fu
proprio Anna a svegliarmi.... chiedendomi ancora una volta se stava bene o
se era esagerata ed io , dopo averla guardata di nuovo come per
controllarla, la esortai a godersi tranquillamente la festa senza problemi.
Cio’ che temevo ma che desideravo ardentemente non tardo’ a verificarsi
infatti mia moglie fu subito al centro dell’attenzione sia degli uomini che
delle donne presenti , queste ultime con occhiate o complimenti diretti ma
credo anche con commenti, gli uomini invece iniziarono a girarle attorno in
vari modi cercando , vista la presenza delle loro rispettive donne, di
godere il più possibile della sua vicinanza, un mio amico invece fece di più
tanto che con la scusa di fare foto alla fidanzata, Anna era seduta in quel
momento insieme a lei , fece quattro scatti alle due donne sedute
spostandosi in diverse posizioni ( dopo qualche giorno ci fece dono solo di
una delle quattro foto dicendomi che era l’unica e non sapendo certamente
che io invece lo avevo visto , le altre tre io non le ho mai godute ma la
mia mente le ha ben impresse come se fosse successo, tanto che diverse volte
ho fantasticato del mio amico mentre si masturbava guardando le gambe di mia
moglie ), poco dopo Anna fu invitata a ballare ......vi confesso di non aver
dimenticato nulla di quel momento.....si trattava di un ritmo di mambo e lei
che ama molto ballare, non resistette alla tentazione ma durante
...l’esibizione, per due volte scopri’ le gambe fino a mostrare , anche se
per una frazione di secondo, le sue mutandine.
Oramai non riuscivo più a capire cosa mi passasse per la testa, mi sembrava
tutto cosi’ strano, travolgente, avrei voluto essere geloso ma non mi
riusciva, avrei desiderato Anna con un altro abito non cosi sexy come
quello, ma al contempo desiderai che quel vestito fosse ancora più corto
anzi ebbi la netta sensazione di desiderare che si spogliasse completamente
li’....in mezzo alla
sala, donandosi in pasto a chi, di sicuro, avrebbe fatto qualunque cosa pur
di vederla nuda............insomma una cosa era ormai certa.........avevo
capito che il piacere che provavo nel vedere mia moglie così vestita in
mezzo alla gente, altro non era che l’inizio di un nuovo rapporto tutto da
scoprire insieme alla donna che amavo , mi rimaneva pero’ di capire cosa ne
pensasse effettivamente lei. Il ritorno , a notte inoltrata, fu dominato
dalla mia voglia di parlare con Anna , cosa di cui continuavo ad avere
timore, e da una eccitazione che era insostenibile e che prese subito il
sopravvento non appena saliti in auto infattti iniziai a toccarle le gambe
tanto ammirate, a carezzarla, poi imboccata l’autostrada le chiesi di
sfilare le mutandine per meglio poterla toccare, lei lo fece senza batter
ciglio sollevandosi il vestito e rimanendo con il suo culo a contatto del
sedile, ma io non ero ancora soddisfatto e cosi decisi ,
toccandole la schiena, di tirarle giu’ la chiusura a zip .....le scoprii le
spalle e lasciai che l’abito cadesse sui fianchi quindi le dissi di
togliersi il reggiseno.....rimase cosi’ nuda completamente con l’abito
arrotolato sui fianchi......avrei voluto fermarmi e scoparla invece iniziai
a masturbarla trovandola eccitata come poche volte era capitato; lei però
spaventata dall’idea che qualcuno potesse vederla decise di indossare la
giacchina , questo permise a me di poterla avere nuda ma più disponibile e
tranquilla.
Allargo’ le sue gambe lasciandosi masturbare in un modo talmente
coinvolgente che dimenticai completamente il mio precedente desiderio di
scoparla, mentre la toccavo lei prese a carezzarsi i seni ma poi
all’improvviso si chino’ su di me e dopo avermi slacciato i pantaloni avolse
il mio pene con un calore irripetibile.
Arrivammo a casa senza parlare minimamente delgli accadimenti di quella
giornata e per diverso tempo ancora , quasi tre mesi, ci fu tra di noi un
silenzio completo come per dimenticare ma che invece si rivelò poi fatto per
riflettere meglio....
.....avevamo bisogno di tempo.
Sto tornando a casa in moto, mentre
piove. Non vedo l'ora di entrare in casa e cambiarmi i vestiti bagnata. A
casa c'e' Tania che mi aspetta. E' giovedi, e mi aspetta un lungo fine
settimana. Entro, bagnato fradicio. Tania mi saluta dalla cucina. Mi da un
bacio veloce, non volendosi avvicinare a me bagnata e freddo come sono. Mi
porge un asciugamano scusandosi "Mi spiace non sono potuta passare dalla
lavanderia, oggi. Puoi metterti l'accapatoio." Io sorrido pensando che cosi'
ci mettero' meno a spogliarmi, dopo. Tania continua a raccontarmi "Oggi io e
Karen siamo andate a fare acquisti e abbiamo fatto tardi." "Va bene, " dico
io "tanto non devo piu' uscire." Lei sembra esitante, come se avesse un
pensiero che non mi vuole dire. "Cose c'e' " chiedo io. "Karen e' rimasta
qui." mi dice sottovoce "e' nel salone." Lei e' una nostra cara amica, ma
quando e' da noi, di solito rimane fino a molto tardi. Io avevo in mente di
passare la serata con Tania vicino al caminetto, noi due soli. Se Karen
rimaneva li, non avremmo certo potuto fare cosi'. Ritorno in salone
salutando Karen. Lei scherza sul fatto che vuole essere sicura che io sia
asciutto prima di baciarmi. Le sue labbra sono invitanti, piene e calde.
Quando passo vicino a lei per sedermi sul divano, lei mi da uno schiaffo sul
sedere, ridendo. Chiacchieriamo insieme per parecchio tempo di film e altro.
Infine il discorso passa sugli appuntamenti e rapporti tra noi. Karen parla
dei suoi ultimi uomini che ha avuto e scherza su come facevano l'amore.
Questi discorsi mi stanno facendo eccitare, sotto l'accapatoio. Infine Karen
chiede a Tania "Non avete caldo?" "Un po' " dice lei "ma sto bene" "Pero' io
mi tolgo il maglione." dice Karen Si toglie il maglione e la camicia che
porta sotto si alza insieme. Siccome non ha reggiseno io ammiro le sue tette
sode. Lei si accorge quando si e' sfilata il maglione e si tira giu' la
camicia e io faccio un commento sul suo seno. "Sei allegro?" dice Karen
"Beh, hai dato un bello spettacolo, anche se e' durato troppo poco" Anche
Tania ammira le sue tette come appaiono sotto la camicia quasi trasparente.
Nota i capezzoli scuri che spingono contro la stoffa. Tania racconta come a
me piacciano le tette grosse, specialmente i capezzoli grossi che si vedono
attraverso i vestiti. Karen replica che a tutti gli uomini piacciono le
tette grosse. "Non e' vero " dico io "a me piacciono le tue perche' sono ben
fatte." Tania mi chiede se lei mi ha pagato per dire quello "Lo dico da
esperto" rispondo "tutte le donne vorrebbero avere le tette grosse, come
tutti gli uomini vorrebbero un cazzo grosso." Tania mormora qualcosa a Karen
ed entrambe ridono. Si alzano a vanno davanti al caminetto. "Ok " dice Tania
come un sfida "chi ha le tette piu' belle?" Insieme, le si sbottonano le
camicette insieme, mostrando le tette. "Ummmm " dico "beh, non so, sono le
tue piu' belle" Cerco di cambiare soggetto, perche' la mia eccitazione alla
visione di quelle due fighe mezze nude, sta aumentando. Tania mi da
un'occhiata, commentando che non sono stato onesto. Karen ritorna al sofa
dopo essersi slacciata la camicia. Tania passa davanti a me, con le tette
dondolanti e i capezzoli eretti. Si siede vicino a Karen. "Non volete
coprirvi, ragazze?" chiedo nervosamente. "Fa caldo " dice Tania "perche' ti
dispiace lo spettacolo?" e ridono tutte e due. Karen chiede a Tania se non
si e' mai rasata i peli del pube per il costume da bagno. Parlano sul fatto
di radersi per provarsi i costumi che hanno comprato. Io ho un'erezione
tremenda sentendo i loro discorsi. Karen si alza e si slaccia la gonna,
facendola scivolare a terra. Sotto non porta niente. Ora e' li, in piedi,
tutta nuda, sorridente. "Ecco vedi come sono i miei peli" dice indicando la
figa. Tania dice che io non vedo bene. Karen si siede e apre la gambe. "Vedi
che ho ancora dei peli qui sotto". Io vedo la sua figa praticamente depilata
e le labbra aperte. Vedo l'interno, decisamente bagnato. "Vorrei anch'io
essere cosi'" dice Tania "vorresti aiutarmi?" mi chiede. Andiamo tutti verso
il bagno, Tania in testa, mentre loro due ridono e fanno battute. Tania si
spoglia e si siede sul bordo della vasca. Karen prende la schiuma e il
rasoio. Noto che Tania ha i capezzoli ancora piu' turgidi e mi fissa tra le
gambe, indovinando il mio cazzo enorme. Karen e' in piedi vicino a me. Io
inizio il lavoro di depilatura di Tania. Karen mi apre l'accapatoio,
facendolo svivolare in terra. Ora siamo tutti e tre nudi. Con la massima
attenzione pulisco da tutti i peli la fregna pulsante. Come finisco sento il
respirare pesante di Tania e le sue tette arrossite. Insieme laviamo via la
schiuma con dell'acqua calda. Sento le labbra lisce e scivolose. I fianchi
di Tania si agitano mentre anche Karen gliela accarezza. Appena Karen tocca
il clitoride, Tania salta, ansimando. Poi si osserva allo specchio,
ammirandosi, toccandosi. "Sei molto sensibile" dice Karen "Si molto di piu'
cosi' " risponde "quasi venivo quandi mi hai toccato il clitoride" Karen
prende la schiuma e sedendosi dove era prima Tania dice "Siccome siamo qui,
perche' non mi togli anche questi ultimi riccioli?" Tania la fissa,
incredula come me. Io la fisso nei suoi occhi marroni, luccicanti. Tania mi
incita. Karen si china indietro, aprendosi le labbra. Tania l'aiuta a tenere
tesa la pelle. Finisco notando che anche la sua figa e' bagnata, quasi
gocciolante. La lavo con l'acqua come ho fatto con Tania. Quest'ultima
prende dell'olio e lo versa nelle mani, passandole sulle labbra rasate di
Karen. Io mi siedo vedendo che Tania estende il massaggio all'intera figa.
Io faccio lo stesso con Tania. Ora le loro fighe sono lubrificate e ben
bagnate, non solo dall'olio. Ritorniamo in salotto, loro mostrandosi le loro
fregne rasate, ridendo. Scherzando improvvisano una sfilata. Karen fissa il
mio cazzo. Tania si avvicina, ancheggiando, mi mette in faccia la figa,
ritraendosi appena io mi avvicino. "Adesso tocca a te farti rasare quel
bosco che hai sotto" dice mostrandomi un paio di forbici. Io mi sdraio e mi
mette un asciugamano sotto. Inizia a tagliare i peli attorno alla mia asta
dritta. Karen si siede vicino a me e osserva con attenzione. Io mi sento
scoppiare il cazzo, ho voglia che qualcuna di queste due me lo prenda in
bocca. Leggendomi nel pensiero, Tania mi prende l'asta e lo muove tra le
labbra di Karen. Lo sento entrare nel calore delle sue labbra. Tania intanto
continua a radermi. Poi si scambiano i ruoli, Karen mi taglia e Tania lo
prende in bocca. Infine andiamo tutti insieme a fare la doccia. Ci
insaponiamo a vicenda, e io aprofitto per toccarle insieme e loro non si
tirano certo indietro. Le asciugo con attenzione, leccandole poi le fighe
ora esposte. Ritorniamo infine in soggiorno, ridendo, eccitati. Tania mi
accarezza, facendomi notare la delicatezza della pelle. Mi lecca le palle
fino al cazzo e poi lo succhia fino alla cappella. Intanto Karen lavora alla
figa di Tania, infilandole un dito dentro e facendo lo stesso con se stessa.
Karen e' vicino a me e la raggiungo, leccandole la fessura gocciolante. Ora
Tania sta pompando con la mia asta tutta in gola, mentre stimolo Karen che
geme. Ma Tania ora reclama la mia lingua. Si scambiano posizione. Karen
afferra il mio cazzo luccicante di saliva e lentamente lo infila fino in
gola. La sua bocca e' ancora piu' calda di Tania. Tania si china
permettendomi di raggiungerla con la lingua. La faccio svivolare sulle
labbra, sul clitoride e poi dentro il buco gia' fradicio. Karen estrae il
cazzo e apre le gambe, siedendosi sulla mia asta pulsante. Sento la figa
fradicia succhiare il mio cazzo fino in fondo mentre lecco la fregna di
Tania. Suggerisco di cambiare posizione. Tania si stende sul divano a gambe
spalancate, Karen si siede sul bracciolo, sopra la testa di Tania. Io mi
sdraio su Tania, infilandola in solo colpo fino in fondo tanto e' bagnata e
facendola gridare si piacere. Alzando la testa posso leccare anche Karen,
raccogliendo le gocce che escono da lei. Io sbatto Tania mentre lecco il
clitoride di Karen. Tania da sotto alza una mano infilando un dito nel culo
di Karen. Mi sento quasi venire con quelle due fighe. "No, non venire ancora
" geme Tania Ma io infine vengo con una serie di spruzzi mentre sento che
anche loro due vengono gridando. Ci riprendiamo e andiamo in camera da
letto. Tania bacia me e poi Karen fa lo stesso. Poi loro due si baciano, con
la lingua. Si toccano. Il mio cazzo si riprende alla vista di loro due. Si
sdraiano e le loro gambe si intrecciano, facendo scivolare le fighe l'una
contro l'altra. Tania dice a Karen "Voglio leccarti" "Si" geme l'altra.
Tania lecca la tette di Karen, afferrendo i capezzoli tra i denti. Con la
mano stimola il clitoride mentre Karen geme e si contorce sotto lei. Io da
dietro tengo le mani di Karen sotto le mie ginocchia e lei inarca la schiena
rovesciando la testa indietro, in un profondo gemito. Tania si sposta
leccando le labbra della figa e passando poi al clitoride. Il tocco della
lingua fa gridare Karen che aprendo la bocca mi afferra il cazzo per la
cappella. Io prendo le tette di Karen con le mani, stringendo i capezzoli
con due dita. Tania infila la lingua nella figa e insieme un dito nel buco
del culo. Karen e' in delirio alle sensazioni unite sui capezzoli, sul
clitoride e nel culo mentre mi succhia il cazzo. Karen sta per venire quando
Tania si ferma e anch'io mi fermo. Karen mi lascia andare il cazzo e
ansimando dice "Fatemi venire. Voglio venire. Laccamela." Tania si alza e mi
raggiunge baciandomi sendosi sulla faccia di Karen cha la lecca. Poi ritorna
alla figa di Karen e io riprendo la mia azione sui suoi capezzoli non
dimenticandomi di infilare il cazzo nella bocca avida. Con pochi colpi di
lingua Karen inizia a gridare agitando i fianchi e strusciandosi sulla
faccia di Tania dl clitoride fino al culo. Io le strizzo con violenza i
capezzoli, duri e lunghi, tenednole le braccia bloccate. Il primo orgasmo la
fa gridare di piacere, un urlo che viene soffocate dal mio cazzo. I suoni
fanno vibrare la mia asta fino alle palle. Tania ed io non smettiamo le
stimolazioni, facendole raggiungere il secondo ed il terzo, ancora piu'
potente orgasmo. Ora vengo anch'io, riempiendole la bocca di sborra. Karen
ai miei spruzzi ha un'altro orgasmo che le fa aprire la bocca. Il mio cazzo
scivola fuori ancora spruzzando e ripempiedole la faccia e le tette di
sperma. Tania la raggiunge leccandole la faccia e leccandomi il cazzo
gocciolante. Ora e' la volta di Tania che chiede a Karen di farla venire.
Ripetiamo la scena mettendo Tania di sotto e Karen che la lecca tra le
gambe. Io mi siedo sopra Tania come prima ma Tania mi ordina "Mettiti dietri
di lei e scopala mentre mi lecca." Io mi alzo e mi metto dietro a Karen e la
accarezzo, lei gemendo. Tania e' sdraiata a 69 con Karen. Tania ripete "Dai
infilaglielo dentro. Scopala". Io afferro i capezzoli di Karen, enormi, tra
il pollice e l'indice, stringendoli. Infilo il mio cazzo di nuovo duro nella
figa piu' che fradicia di Karen. Entra in solo colpo facendola gemere tra le
labbra della figa di Tania. Io la martello mentre stringo i capezzoli e lei
lecca il clitoride. Tania intianto lecca il mio cazzo da sotto mentre entra
ed esce. "Scopami daiii Scopami Fammi venire" grida Karen. Tania da sotto
cambia, passando a leccare le mie palle e il clitoride di Karen, anche lei
gemendo "Scopala, falla venire" Quasi insieme io e Karen veniamo. Sento la
figa pulsare e contrarsi mentre io la riempio con una serie di spruzzi. Le
nostre grida si confondono. Karen mentre viene chiude i denti sul clitoride
di Tania, facendola venire anche lei. Lo sperma che esce dalla figa di Karen,
insieme ai suoi succhi scivolano sul viso di Tania, sulle tette fino allo
stomaco. Tania prende il mio cazzo dalla figa, facendo uscire un rigagnolo
di sborra su di lei. Mi prende in bocca il cazzo mezzo duro e con pochi
colpi sulla cappello mi fa venire di nuovo nella sua bocca. Ci stendiamo
tutti insieme, distrutti, accarezzandoci e baciandoci. Abbiamo ripetuto in
seguito queste prestazioni, sempre noi tre, con molte varianti. Loro due
sono diventate amiche piu' che mai, perdendo ogni inibizione appena ci
spogliamo. I nostri incontri si sono fatti piu' frequenti e tutti abbiamo
imparato a vestirci in modo molto sexy per i nostri incontri.
Come tanti mariti ho scoperto che
mostrare la mia amata moglie mi eccita da impazzire. E come tanti mariti
tutto è iniziato per caso, poichè non mi sarei mai sognato di indurre mia
moglie a esibirsi davanti a degli sconosciuti, primo perchè sono molto
geloso, secondo perchè la mia compagna è molto riservata e di mentalità un
pò bigotta. Ciò premesso ci tengo a dire che mia moglie è una bella donna
sulla trentina , alta con un gran bel sedere, di quelli che fanno girare gli
uomini. Il nostro rapporto è ottimo, c'è un'intesa a letto perfetta ma non
era ancora completa, come se mancasse qualcosa. Io non osavo chiedere cose
strane, anche perchè come ho già detto ero molto geloso.Tutto è iniziato un
giorno d'estate, una giornata assolata e calda.Quella mattina mia moglie
decise di fare un pò di giardinaggio,e munitasi di attrezzi iniziò la sua
opera di pulizia delle erbacce. L'abbigliamento era però fuori luogo, aveva
un vestitino estivo molto leggero che arrivava alle caviglie senza
abbottonatura in vita. In poco tempo si accorse che piegandosi in avanti
strisciava nella terra sporcandolo, io naturalmente mi limitavo a guardare e
a commentare con battute di spirito, seduto poco distante.Con un gesto che
non mi sarei mai aspettato si tirò su il vestito legandolo all'altezza della
coscia poco sotto le mutandine,quasi a darmi una risposta alle battute
dispirito che continuvo a fargli. In breve mi accorsi che quando si piegava
a novanta gradi, come usano fare le donne , quel poco di stoffa che gli
copriva il sedere, si alzava lasciando intravedere le mutandine.Già quella
fu una scena per me fu molto eccitante e non riuscivo staccare gli occhi da
quel culo che rimaneva quasi del tutto scoperto, poichè le mutndine erano
entrate notevolmente nel solco delle natiche.
Il mio sguardo si dissolse da quella piacevole immagine, quando mia moglie
cambiò posizione e si spostò un metro più in là, anch'io cambiai orizzonte e
allora mi accorsi che poco distante c'era un muratore che stava lavorando
nella casa accanto alla nostra.Notai che si era fermato per guardare mia
moglie nonostante la mia presenza, cambiai posizione, mi alzai e mi portai
in linea tra lei e il muratore per accertarmi che non riscisse a vedere
nulla. Con mio disappunto invece lo spettacolo che mi si presentò fù ancora
migliore di prima, adesso si vedeva molto bene anche il pelo della figa
poichè nel muoversi aveva allargato le gambe, notai anche che il lavoratore
era in una posizione privilegiata al primo piano. Stavo per richiamare mia
moglie a ricomporsi ma mi trattenevo come se il guardone occasionale fossi
io: guardavo l'uomo che non riusciva a staccare gli occhi dal culo di mia
moglie e notai che si stofinava vistosamente la mano sui pantaloni. Provai
allora una sensazione mai avuta, un misto di gelosia e di eccitamento,
guardavo il culo della mia dolce mogliettina con mezza figa di fuori e
quell'uomo che se avesse avuto l'opportunità certamente le avrebbe fatto un
bel servizio. Confesso che mi venne molto duro e dovetti interrompere quella
situazione perchè ebbi paura delle conseguenze, solo dopo qualche ora
riuscii a mettere a fuoco quello che era accaduto. La sera non vidi l'ora di
andare a letto per poter fare l'amore, non riuscii a trattenermi e le dissi
quello che era successo la mattina, mia moglie fu per mio stupore
interessata alla storia e anche eccitata, mi disse "hai visto che c'è altra
gente interessata al mio culo..." quella fù la goccia che fece traboccare il
cazzo, e venni.
Nei giorni seguenti pensavo a quell'episodio e mi eccitavo puntualmente,
scoprii allora un nuovo lato dell'erotismo a cui non avevo mai pensato
prima, con mia moglie facevo cadere l'argomento spesso su quell'episodio
provocandola che non ci sarebbe mai riuscita a farlo volutamente.Lei non
sopporta di perdere, ed io lo so, e alla prima occasione me lo dimostrò, fu
tornando dal mare che colse l'opportunità. Mi fermai a fare benzina e notai
lei un pò tesa, dissi al benzinaio di fare benzina, e mi accorsi con la coda
dell'occhio che appena l'uomo si allontanò lei si sfilò lo slip in un
attimo, rimanendo con la figa bene in vista. Come consuetudine quando c'è
una donna in macchina ti puliscono sempre il vetro, e senza ritegno non
esitò a far vedere il pelo al fortunato, mi eccitai tantissimo pareva non
finire mai quel momento, guardavo l'uomo che non si perdeva un pelo, e mia
moglie che ormai aveva allargato le gambe mostrando sicuramente lo spacco
della figa.Andando via notai lei un pò in imbarazzo e le dissi che era stata
molto brava e che mi era piaciuto molto, mi ringraziò e mi disse che con un
pò di coraggio in più lo avrebbe anche rifatto, se mi avesse fatto piacere.
Non disdegnò di dirmi che un pò di eccitazione l'aveva provata anche lei, e
quel giorno scoprimmo di essere affiatati anche in questo.
Esempi Javascript: esempio pratico
|
|