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Polizia di Stato

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non sono bella di viso, lo riconosco. Ma ho un corpo splendido a detta di tutte le mie amiche ed i miei amici, ottenuto con anni e anni di allenamenti di atletica. Non vedo mia zia Dany da moltissimi anni, fin da quando se ne andò di casa dicendo a mio pa dre che sarebbe andata ad abitare a Roma, per fare del cinema o dello spettacolo. Ci rimasi male, perchè le volevo un gran bene, così questo Giugno, appena dopo l'esame di maturità ho deciso di andarla a trovare. Non è stato facile ottenere da mio padre il permesso, perchè zia Dany non ha dato molte informazioni sulla sua attività in famiglia, ma dopo molti sforzi ce l'ho fatta! Arrivo a Roma di mattina presto e a casa di mia zia non trovo nessuno. La portiera dello stabile gentilmente mi fornisce l'indirizzo degli studi dove la zia sta lavorando e mi ci reco immediatamente. È un capannone basso alla periferia della città, entro e trovo una segretaria che mi guarda dalla testa ai piedi. "e tu? Cosa cerchi qui da noi?" Non so perchè, ma non dico che sono la nipote di Dany, e rispondo di essere venuta per un provino. "Carta d'identità, prego. E firma questo foglio". Era una liberatoria secondo cui accettavo volontariamente di sottopormi al provino assumendomi tutte le responsabilità. Non ci badai. Venni accompagnata in un camerino e mi fecero indossare solo un costume riodotto, appena sufficente a nascondermi il seno sodo ed il culo di marmo, poi mi fecero accomodare sul set. La regista, una donna sui quaranta anni, belloccia, ma truccata troppo mi spiega cosa devo fare: avrei impersonificato una ragazzina alle prime esperienze e mi da una maschera di cuoio da calzarmi sul viso, lasciando libera solo la bocca e gli occhi. Mi distendo su un divano e mi dice di iniziare a toccarmi il seno. Capisco il genere di film che stanno girando e sto per spiegare chi sono in realtà quando da una porta entrano due donne meravigliose, nude, abbronzate, con due seni superbi e delle gambe da urlo. Una è mia zia Dany. Mi toccano, mi accarezzano togliendomi il costume e mi infilano le loro lingue ovunque. Decido di non dire nulla. Sono un lago di eccitazione e mia zia continua a succhiarmi il clitoride con una abilità che mi stordisce mentre l'altra donna, sotto di me, mi bagna il buchetto con la lingua. Non mi accorgo che si sono sistemate in vita dei falli artificiali legati con delle cinghie e che mia zia, da dietro, inizia ad allargarmi le labbra della vagina per penetrarmi... Allora le sussurro all'orecchio che sono ancora vergine e che sono sua nipote Katia venuta a trovarla da Mestre. Si ferma per un attimo, poi solleva il pene finto e me lo appoggia sull'ano. Spinge piano fino a superare la barriera dell'anello muscolare e mi impala fino alla radice del lungo pene di gomma. Urlo di dolore e di piacere, mentre l'altra donna da sotto, mi sfrega il glande del suo membro finto sul clitoride infiammato. Stragodo e le inondo di liquido vaginale. La regista dice stop. Mi fa i complimenti per l'interpretazione e mi conferma per la parte, ma io rifiuto. Mia zia Dany si avvicina e mi sussurra all'orecchio: "Disgraziata, ne parliamo a casa!" Ma io so che non vuole mica parlare...

 

 

 

 

Torno a casa volentieri, sono stanco ed ho voglia di rilassarmi, mi fermo in rosticceria a prendere qualcosa per la cena e appena chiusa la porta mi tuffo sotto la doccia con piacere. Ceno in accappatoio e mi allungo sul divano senza badare alla televisione, sprofondato in un piacevole dormiveglia che mi rilassa i muscoli ed i nervi.

Invece devo essermi addormentato perché il campanello della porta mi sembra un suono lontano e ovattato, ci metto diversi secondi a realizzare che qualcuno sta suonando, mi alzo e assonnato vado a vedere che cosa succede, sono le undici passate, ma chi può suonare a quest'ora ? Guardo dallo spioncino e vedo sul ballatoio due ragazzi giovani, un uomo ed una donna, ci metto un po' a riconoscere la coppia che abita di fronte, ma che cosa vorranno mai ?

Mi rendo conto di essere in accappatoio, me lo stringo addosso alla meglio e apro la porta con aria interrogativa. Entrambi sono sorridenti e con l'aria desolata, lui mi dice tutto d'un fiato.

-- Ci scusi, abbiamo visto che c'era ancora luce, meno male, cosi' ci siamo permessi di disturbarla, ci scusi per favore.

Rispondo con un gesto amichevole e li guardo con aria interrogativa.

-- Vede, siamo usciti a cena da amici fuori città e adesso non riusciamo più a trovare la chiave della porta d'ingresso. Abbiamo guardato dappertutto anche sulla macchina ma non c'è niente da fare, siamo chiusi fuori. Dovremmo chiamare qualcuno che ci apra la porta, accidenti, è anche blindata !

Ormai mi sono svegliato e con un sorriso li invito ad entrare.

-- E' un bel problema perché siamo al quinto piano, niente da fare con le finestre poi trovare uno che vi apra la porta sarà difficile a quest'ora, sicuramente vi costerà una fortuna.

Li faccio sedere sul divano, in fondo mi dispiace anche se li conosco poco, lui avrà venticinque anni, lei qualcuno di meno, abitano da un anno nell'appartamento di fronte ma a parte qualche saluto in ascensore non ci siamo mai parlati. Hanno un'aria abbattuta e la signora tiene gli occhi bassi quasi fosse tutta colpa sua, nel complesso e' una bella morettina, giovane e fresca come una gazzella, credo che siano sposati da poco, probabilmente da quando sono venuti ad abitare qui. Mi fanno tenerezza e cerco di aiutarli come posso.

-- Sentite, vi faccio una proposta, se volete potete arrangiarvi e dormire da me questa notte, domani mattina tutto sarà più facile e risparmierete tempo e denaro. Se vi adattate per me non è un disturbo, davvero.

Li vedo perplessi, cercano di fare complimenti ma capisco che l'idea è attraente, rapidamente accettano e finalmente li vedo sorridere, lei sembra molto sollevata e finalmente mi mostra i suoi occhioni scuri, molto, molto vivaci. Il divano in soggiorno si può trasformare in un letto ma c'è posto per uno solo, vado a prendere alcune coperte ed un cuscino, siamo in Luglio ed il problema del freddo non dovrebbe esserci proprio.

Dalla cucina ritorno con qualche birra fresca, vedo che l'idea e' molto gradita, scambiamo qualche chiacchiera poi ormai è ora di andare a letto. Regolo il condizionatore al minimo e mi avvio in bagno per primo, meno male che ho già fatto la doccia così mi sbrigo in pochi minuti e lo libero per i miei ospiti che sono rimasti seduti sul divano in attesa. Mentre mi ritiro in camera vedo che Maura, così si chiama la signora, si ritira in bagno.

Ormai il sonno se ne è andato per cui mi attardo a leggere per un po', sento che loro usano il bagno poi armeggiano in soggiorno preparando i letti, uno sul divano ed un altro sul tappeto a fianco. Ormai tutto l'appartamento è silenzioso ma prima di addormentarmi mi ricordo di non aver preso con me dell'acqua per la notte, non vorrei svegliarli nel caso mi venisse sete. Per non disturbarli spengo la luce e mi avvicino alla porta chiusa senza fare rumore, apro con circospezione e sto per entrare in soggiorno quando mi accorgo che sul tappeto c'è del movimento, mi fermo di botto e lascio che gli occhi si abituino all'oscurità che non è poi così profonda grazie alla luna piena che brilla fuori dalla finestra.

Non c'è dubbio, i due ragazzi stanno scopando, mi sembra più che normale alla loro età e freschi di matrimonio, lui e' coricato e lei lo sta cavalcando con buona lena, vedo che si muove facendo roteare il ventre, lo spettacolo è proprio invitante quanto inaspettato. Marta tiene il busto eretto ed e' proprio di fronte a me, direi ad un paio di metri di distanza, scuote la testa ma ha gli occhi spalancati, li vedo brillare alla luce della luna, ha due tettine piccole ma sode con i capezzoli dritti e pronunciati.

Non può non avermi visto fermo sulla porta, ma continua la sua montata come se io non ci fossi, anzi con lena sempre maggiore, apre la bocca e si morde le labbra, ma i suoi occhi non mi perdono di vista un momento.

Io resto fermo e silenzioso, non posso nascondere che lo spettacolo che ho davanti agli occhi non mi provochi una immediata erezione, i calzoni del pigiama non riescono a nasconderla, il ragazzo invece non può vedermi ed in ogni caso sembra completamente coinvolto nell'amplesso. Marta se lo lavora con grande abilita', ormai entrambi non riescono a trattenere i gemiti, quando lui inizia ad eiacularle dentro lei si impala a fondo e si agita con tutto il corpo in preda ad un orgasmo travolgente. Restano fermi ma sento i loro respiri affannosi, io mi ritiro silenziosamente in camera per non turbarli e li sento usare di nuovo il bagno poi dopo pochi minuti il silenzio totale avvolge di nuovo l'appartamento

Lascio perdere l'acqua e cerco di addormentarmi, ho la verga in tiro e non e' facile prendere sonno che in ogni caso non riesce ad essere profondo e rilassante.

Devo aver fatto sogni erotici perché mi sveglio all'alba, cosa inusuale per me, con una mazza durissima tra le gambe ed una voglia di scopare da perdere la testa. Dal soggiorno non viene alcun rumore, decido di andare in cucina a bere qualche cosa, tanto per rilassarmi un poco, mi alzo e noto che il pigiama davvero riesce a nascondere poco della mia erezione, apro la porta con circospezione e attraverso il soggiorno. Lui sta dormendo bocconi sul tappeto mentre Marta e' distesa sul divano, deve aver fatto caldo perché entrambi hanno solo gli slip addosso, non posso fare a meno di ammirare i loro fisici giovani e prestanti nella luce dell'alba.

In cucina cerco di non fare rumore e bevo un bicchiere d'acqua, il mio problema non si è proprio risolto, anzi, sono più duro e rigido di prima, se voglio riprendere sonno devo masturbarmi e scaricarmi la tensione nel basso ventre. Sempre silenziosamente attraverso di nuovo il soggiorno e mi dirigo verso il bagno dopo essermi soffermato qualche secondo ad ammirare le tettine acerbe ed il ventre piatto di Marta che sembra dormire profondamente. Nel sonno si muove sensualmente ed allarga le gambe, mi trovo a poca distanza e la luce dell'alba mi permette di ammirare lo slippino leggero che sottolinea il clitoride e la fessura che ha sotto. Non staccherei più gli occhi da quello spettacolo ma il mio bisogno e' ormai troppo urgente.

Entro in bagno e mi siedo sullo sgabello lasciandomi scivolare i calzoni ai piedi, in effetti ho un'asta durissima con la cappella congestionata, comincio ad accarezzarmi con gli occhi socchiusi cercando di rivedere i particolari della ragazza che sta dormendo nella stanza accanto, davvero eccitante, penso che abbia una bella prugnettina stretta e vivace, mi piacerebbe proprio infilarmici dentro sino alle palle. Peccato che ci sia il marito addormentato al suo fianco, peccato davvero. Man mano che accarezzandomi faccio crescere la mia eccitazione riesco a ragionare con fatica e certi scrupoli mi sembrano sempre meno giustificati. Mi sfilo i calzoni e apro la porta del bagno, ho voglia di rivedere Marta, ma non sono in una buona posizione, ho davanti il marito che dorme sul tappeto, accidenti.

Con la mano che continua a menarmi l'asta dura esco dal bagno e mi avvicino al divano, lei e' sempre distesa con il seno piccolo verso l'alto, ha i capezzoli a punta circondati da una aureola sollevata, mi lecco le labbra e mi avvicino menandomi sempre con piacere, ho paura di svegliare qualcuno ma non resisto alla tentazione di avvicinarmi al divano, ormai sono a pochi centimetri.

Con un tuffo al cuore mi accorgo che Marta si sta muovendo nel sonno, allarga le gambe e si infila una mano nelle mutandine, forse un sogno erotico, non so, pero' questa visione moltiplica la mia voglia, sono come ipnotizzato. Lentamente la sua mano abbassa l'indumento e mette a nudo tutta l'intimità che c'è sotto, con due dita Marta si sta massaggiando il clito poi scende lungo la fessura e la spalanca, io sto perdendo completamente la testa, il bacino si muove lentamente mimando un amplesso dolcissimo, mi sto masturbando come un forsennato davanti a lei senza distogliere gli occhi un momento da Marta distesa davanti a me.

Prima un dito, poi due dita spariscono nella grotta calda e bagnata e dai movimenti ormai convulsi mi accorgo che lei sta venendo, mi avvicino di più, ormai le sono sopra con la mia asta in mano che sta per esplodere, mi lascio andare e i primi getti di sperma le arrivano sul ventre, poi sui seni, poi mi abbasso e le allago di seme bianco e denso il cespuglio nero tra le gambe. Mi sembra di non poter smettere più di sborrare, intanto lei ha aperto gli occhi e mi guarda l'asta con occhi fissi mentre con la mano si spalma il mio seme addosso respirando affannosamente, ha i seni lucidi e bagnati ed il ventre coperto dal mio sperma.

Restiamo un attimo a fissarci negli occhi poi io mi giro e ritorno in bagno a ripulirmi. Quando esco Marta è ancora distesa sul divano ma appena rientro in camera la sento in bagno che fa scorrere l'acqua. Io mi distendo a letto, sono ancora eccitato e mi rendo conto di aver corso un bel rischio, pero' Marta con tutta la sua aria timida e discreta riesce a sviluppare una sensualità sconvolgente, il mio arnese non ne vuol sapere di mettersi calmo. Decido di lasciare la porta socchiusa, non riesco a fare a meno di ammirare Marta.

Esce dal bagno completamente nuda, ormai c'è il sole in soggiorno, da dove mi trovo riesco a vederla muoversi vicina al divano, non può non accorgersi della porta semi aperta. Invece di coricarsi si rigira in piedi un momento, ho modo di ammirala in tutta la sua freschezza e gioventù, poi si abbassa sul marito, lo fa girare e gli sfila i boxer. Lui probabilmente non si rende conto subito di quello che sta succedendo ma non si oppone, in un momento il suo cazzo si trova risucchiato nella bocca della moglie.

Non deve essere una circostanza nuova per lui perché vedo che si gusta il bocchino senza fare alcun gesto di stupore. Marta e' accovacciata e mi mostra il sedere, in quella posizione ho davanti il buchetto e tutta la fessura pelosa, immediatamente mi ritrovo duro ed eccitato come prima. La vedo succhiare con foga e gusto, anche lui deve ormai essere completamente eretto, infatti Marta si solleva un attimo, si gira e si impala con la verga rimanendo pero' rivolta con il viso nella mia direzione.

Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ginocchia piegate e i capezzoli duri, pompa come un'ossessa mostrando il culo al marito che rimane disteso dietro di lei. Io sono sul letto con la verga in mano e la guardo fissa, ad un certo punto mi fa cenno di avvicinarmi mentre non smette di muoversi. Io abbandono ogni precauzione e in due secondi le sono davanti, ho la verga all'altezza della sua bocca, lei la ingoia e inizia a succhiarmi seguendo lo stesso ritmo che impone al marito. Vedo lui che allunga le mani e le afferra i fianchi, capisco che sta per venire e anch'io non sono in grado di resistere tanto più a lungo. Quando si blocca per ricevere nella vagina la sborrata del marito io mi scarico nella sua bocca che fa fatica a contenere tutto il mio seme. Rimango immobile fino alla fine poi di scatto rientro in camera e chiudo la porta, non so se il marito si è reso conto di quello che è successo veramente.

Riesco ad appisolarmi per un'oretta poi sento dei rumori in cucina, mi rivesto con il pigiama ed esco con aria assonnata. Loro sono al tavolo e si stanno preparando un caffè. Marta sembra meno intimidita e mi dice sorridente.

-- Stiamo cercando di organizzarci una piccola colazione, prende il caffè con noi ? Sono io la donna di casa oggi e voglio preparare tutto per voi.

Accetto volentieri, facciamo colazione insieme ridendo e scherzando, ormai sono le otto passate e bisognerebbe cercare qualcuno che apra la loro porta perché io devo uscire tra non molto.

-- Se volete cerco il numero di telefono di qualcuno che vi apra la porta di casa, ormai dovrebbe essere un'ora adatta.

Li vedo ridere di gusto e lui mi dice allegro.

-- Non è necessario, l'abbiamo ritrovata. Marta ha un buco nella fodera della borsetta e si era infilata sotto, questa mattina l'ha trovata cercando il trucco, meno male, ci sarebbe costata una fortuna.

Non sembra prendersela poi tanto con la moglie che sorride divertita, davvero mi ha fatto piacere risvegliarmi con loro per casa, di tanto in tanto una ventata di gioventù e allegria mi fanno piacere. Ci alziamo e li accompagno alla porta, mentre ci salutiamo Marta mi guarda fisso negli occhi e dice tutto d'un fiato.

-- Ci scusi per il disturbo che le abbiamo arrecato, ci ha fatto un grosso favore e vorremmo ricambiarlo. Mi piacerebbe averla a cena da noi una delle prossime sere, non mi dica di no, per favore.

La loro freschezza e lo sguardo profondo di Marta non mi fanno nemmeno passare per la testa di rifiutare, accetto volentieri per una delle prossime serate.

Rimasto solo mi preparo ed esco per andare in ufficio, fa già caldo fuori, non vedo l'ora di raggiungere l'aria condizionata dell'ufficio.

 

 

 

 

 

    

 

C'incontriamo all'imbrunire e, scambiate quattro chiacchiere, fra un convenevole e l'altro, decidiamo di recarci in trattoria per un boccone e per conoscerci meglio. La serata scorre spensieratamente fra sguardi ammiccanti e sorrisi invitanti.
Giulio e Sabrina c'invitano a chiudere la serata a casa loro. Non appena entriamo nell'ampio salone, prima di andare a cambiarsi, ci suggeriscono di spogliarci. Li prendiamo alla lettera.
Mi spoglio completamente mentre Susy tiene addosso un reggiseno a balconcino che lascia scoperti i capezzoli, appena velati dalle eleganti trasparenze del tulle nero, come le calze a rete appena sotto il reggicalze a incorniciare con seriche merlettature il folto bruno del basso ventre.
Rimaniamo in piedi mentre i nostri amici rientrano anch'essi seminudi. Sabrina indossa un body mozzafiato che lascia trasparire la folta peluria bionda attorno alle labbra polpose della vulva dischiusa. Giulio, anch'egli nudo, ostenta il suo membro robusto incorniciato da folti riccioli bruni interamente rivestito da uno slippino trasparente, anch'esso in tulle nero, che nell'avvolgerne l'intimità lascia fuoriuscire, solamente il glande rosseggiante perfettamente scappellato e, più in basso, i testicoli gonfi di succo.
Sabrina scioglie le graffette che le celano il sesso rivelando l'eccitante fessura rosea e palpitante già umida di piacere. Chiama a se Susy che, seppure esitante, si inginocchia fra le sue cosce inebriandosi del profumo di quel sesso avido d'attenzioni. La lingua si allunga verso la robusta clitoride e comincia a trastullarla sollevandola e abbassandola, ruotandovi attorno, ora in senso antiorario, ora in senso orario. Di tanto in tanto scivola più in basso ad aspirarne il piacere pastoso, ad insinuarsi fra le piccole labbra nell'umido pertugio generosamente offertole dalla sua amante.
Anche Giulio mi invita ad avvicinarmi ai suoi gioielli, quindi mi induce a piegarmi contro il suo basso ventre, e anche la mia lingua, abbandonato ogni ritegno, si muove spudoratamente lungo l'asta carnosa, stretta nell'abbraccio del ruvido tessuto, perfettamente eretta e grondante d'umori laddove palpitante la cappella riluce di godimento alla tenue luminosità della stanza.
La mia saliva si mesce a quella rugiada dolciastra, mentre le mie labbra con delicatezza gli si stringono attorno per meglio aspirarne l'intima essenza, il liquore tiepido fuoriesce regolare al ritmo della suzione, impastandomi la bocca ma il gusto è piacevole ed aspiro ancor più voracemente la pastosa pietanza. Mi ritraggo un poco e, scivolato ancora lungo l'asta turgida, che provvedo ad umettare, raccolgo fra le labbra i grossi testicoli, l'uno dopo l'altro, titillandoli delicatamente.
Giulio pare apprezzare e scivolato un poco verso il basso sulla fresca pelle del divano e dilatate al massimo le gambe mi offre il forello da leccare, anch'esso palpitante e ben in mostra attraverso un apposita fessura nel curioso indumento.
Vi insinuo la lingua forzando appena e, lentamente, penetro fra le sue viscere rivestendole di collosa saliva. Ripeto più volte la stessa operazione fino ad intridere di bava le grinze carnose. Il forello si schiude docile ad ogni nuovo assalto ed io mi affanno a cercare di prenderlo ancora più a fondo.
Dalla mia posizione posso osservare Cristina con le cosce spalancate con il sesso incollato alle labbra della mia Susy, intenta a percorrerne per intero le tenere carni ora regolarmente ora irregolarmente. La sua lingua guizzante passa, alternativamente, dalla vulva rosso fuoco allo stretto forello affondandovi dolcemente per delicatamente ritrarsi, strappando alla sua amante mugolii e lamenti.
D'improvviso Cristina si irrigidisce per poi abbandonarsi, la voce rotta dal piacere, a spasmodici fremiti accompagnando il frenetico levarsi e abbassarsi del ventre con un altrettanto convulso tremolio delle gambe dapprima tese a mezz'aria quindi ben strette attorno al collo della mia donna a cingerle le esili spalle.
Susy si alza e si accosta a Giulio cominciando a carezzare con le labbra il glande rigonfio. Ce lo passiamo l'un l'altra con decise linguate stillandone golosamente il piacevole succo fino a che la sborra, copiosa, non schizza dal membro esausto ad innaffiarci i volti e ad intriderci i capelli. Ci ripuliamo l'un l'altra mandando giù golosamente la tiepida salsa mentre Giulio e Cristina pienamente appagati si baciano con passione.
Dopo una doccia salutare rientriamo nella stanza, laddove Giulio e Cristina completamente nudi ci invitano a seguirli nell'ampia camera da letto. La mia mogliettina, fresca e profumata, dopo una doccia salutare, si stende sul lettone matrimoniale, ancora stretta nell'accappatoio.
Giulio le si accosta. La bacia sulle labbra sensualmente quindi, aperto un poco il morbido tessuto, scivola con la lingua a carezzarle i seni penduli dalle areole brune.
Susy è super-eccitata e comincia a mugolare non appena Giulio prende a suggerle i capezzoli protesi allo spasimo. Li accarezza con la lingua, l'uno dopo l'altro, con un movimento rotatorio attorno ai delicati bottoncini che poi provvede a stuzzicare ben bene in punta.
Sabrina dischiude il sipario di cotone che copre il basso ventre della mia donna, liberando il folto bruno del pube: un nugolo di peli scuri e arricciati appena sopra la vulva palpitante, laddove svetta la clitoride rigonfia. Una mano scivola a carezzare le polpose merlature delle grandi labbra per insinuarsi nel calore umido di quel sesso avido di piacere, dilatando i lembi di carne e immergendosi, sempre più profondamente, nella vagina fradicia d'umori.
Io nel frattempo, mi accosto a Sabrina per gustare da vicino l'eccitante prorompenza delle sue generose forme, e ammirare, estasiato, la magia di quel corpo completamente nudo. Sabrina inginocchiata nel letto proprio sopra l'invitante intimità di Susy, scosta ancor più le cosce dalla candida pelle, in modo da consentirmi di osservarle meglio la fica fradicia, laddove le carni son più tenere e bagnate.
Lei continua a frugare nella vulva di mia moglie, stuzzicandole la clitoride col frenetico movimento delle dita, mentre io mi accosto al forello bruno e, scivolando con la lingua fra le natiche tondeggianti, comincio a leccarlo, penetrandovi un poco. Scivolo, quindi, verso il basso a dissetarmi di quel succo delizioso, che mi gronda fin sulle guance. Insinuo la lingua ben in fondo nella vagina pulsante tenendo ben scostate le grandi labbra, affondandovi per poi ritrarmi e, repentinamente, possederla ancora.
Giulio nel frattempo, liberatosi dell'accappatoio, agita il suo grosso membro contro la bocca di Susy. Accostandovisi, con studiata lentezza, le avvicina la cappella dorata d'umori per subito discostarla al famelico assalto della sua lingua. Umori collosi fuoriescono dallo stretto meato per disegnare tele di rugiadoso piacere tra il glande arrossato e la lingua della mia donna. Finalmente Giulio si immerge nel calore di quelle labbra che, ben presto impastate di secrezioni dolciastre, si impegnano in un avida pompata. Io posso osservare eccitato il ritmico incavarsi e distendersi delle guance di Susy al ritmo sempre più frenetico della suzione. Giulio bagnato fradicio irrora d'umori la lingua di mia moglie scavandole ben bene le guance con fare disordinato.
Le donne si dimenano freneticamente. La vulva di Sabrina esplode di piacere sotto le sferzate della mia lingua. La donna si abbandona agli spasmi dell'orgasmo, accosciandosi contro il mio volto comprimendo la clitoride vibrante contro le mie labbra dischiuse. Sono costretto a trattenere il respiro fino a che soddisfatta non si accascia nuovamente contro il basso ventre di Susy.
La sua lingua ne percorre le avide mucose fino a che anche mia moglie non esplode di piacere mugolando e torcendosi.
A questo punto Giulio si alza col membro rigido in bella mostra e sostituisce Sabrina fra le cosce di Susy. La solleva un poco accompagnando le sue tondeggianti natiche a posarsi contro le sue ginocchia, quindi mi invita a prendergli l'uccello e a gudarlo nella fregna della mia donna.
Afferro l'asta protesa e l'accosto alla vagina paonazza mentre Susy, impaziente, si morde le labbra osservando di sottecchi il suo amante con aria complice. Posso ammirare, estasiato, mescersi l'umore dell'uno con quello dell'altra non appena l'uomo si abbandona, pieno di desiderio, all'umido abbraccio delle labbra carnose. Posso ammirare la verga protesa di Giulio affondarvi decisa, bramosa di desiderio, dapprima con studiata lentezza quindi con maggiore foga.
Adesso la possiede pienamente e comincia ad agitarsi dentro di lei con un andirivieni senza posa a cercare, veemente, con gran colpi di bacino, l'abbraccio di quell'intimità tanto spudoratamente offerta.
Susy si dimena, mugola, urla, al poderoso assalto del maschio che, infaticabile, si insinua fra le sue carni scotendole e tormentandole nel concitato accavallarsi di piacere e dolore.
Cristina mi invita a posare le labbra contro il folto di riccioli scuri che costella il pube di Susy. Nel frattempo per agevolare l'operazione Giulio, sempre ben dentro la fregna della mia donna, è sceso dal letto rimanendo pressoché in piedi e tenendo a piene mani le natiche di Cristina continuando a possederla senza ritegno. Dalla mia posizione nel brucarle la folta peluria posso dare alcuni colpi di lingua al bottoncino di Susy che nel frattempo ha preso fra le sue labbra il mio cazzo ormai pronto a sborrare. Di tanto in tanto il membro di Giulio fuoriesce dall'umido pertugio e Cristina prima di riporvelo l'accosta alle mie labbra invitandomi a leccarlo e succhiarlo ed io posso gustare la pietanza del piacere dell'uomo unito a quello della mia mogliettina. Anche Giulio si tende e dopo aver spruzzato parte della sua semenza nel ventre agitato di Susy si ritira sprizzando altri getti copiosi contro il mio volto e la peluria arricciata della sua amante. Lo sperma mi schizza sulle guance scivolandomi fin sulle labbra. L'assaporo voluttuosamente, mentre anche io schizzo la mia broda fra le guance di Susy e di Cristina che nel frattempo si è unita alla mia amante. Le donne si baciano appassionatamente, passandosi lo sperma che serbano, ancora caldo, fra le labbra.
Giulio mi avvicina il suo membro ormai flaccido, fradicio di semenza, ed io lo ripulisco ben bene per poi ripetere l'operazione con la vulva di mia moglie. Meticolosamente provvedo a ripulirla dalle dense chiazze biancastre che la ricoprono. La salsa di Giulio ne fuoriesce copiosa al suo irregolare palpitare e a me non rimane che raccoglierla e deglutirla.
Tutti insieme ci stringiamo l'uno all'altro abbandonandoci ad una chiassosa risata. Nuove avventure ci attendono con i nostri nuovi amici.

 

 

 

 

Non sono mai stato attratto dalla mia vecchia prof di francese delle medie, infatti non è che sia una gran bella donna, ma l'altro giorno stranamente la ho sognata,era un sogno stranamente chiaro, potevo riconoscere ogni minimo dettaglio e potevo capire ogni singola parola anche se si parlava poco... Prima di raccontarvi il sogno vi descrivo la mia prof. ha circa 50 anni,ha capelli biondi corti,si riempie di trucco un pò come pamela anderson ma alla fine non ci assomiglia per niente, le tette da come ho visto io ne ha pochissime per non dire per niente...avete capito perchè non ne ero mai veramente attratto adesso?
beh adesso vi racconto il sogno,io e lei eravamo soli nella sala computer,poi all'improvviso la presi per mano senza dire niente e la trascinai per mezza scuola che era vuota!non c'era un'anima viva tranne noi due,lei mi chiese continuamente dove la stessi portando ma io non risposi, arivammo alla porta che racchiudeva la stanza dove i bidelli tenevano gli attrezzi per pulire la scuola,io spalancai la porta e la trascinai dentro,anche lei divenne muta.
Vidi un tavolo e non so con quale forza presi la prof ai fianchi, la tirai su e la appoggiai sul tavolo.
Infilai una mano sotto la sua gonna e con l'altra gliela strappai di dosso,mi accorsi che non aveva le mutande , e così vidi la sua figa rasata e slabbrata,la guardai e mi accorsi che aveva un viso che rispecchiava tutta la sua voglia in se,allungai la mano sulla figa ed incominciai a stimolargli il clitoride, lei si muoveva continuamente ed infine appoggiò le gambe sulle mie spalle,mi chinai e gliela leccai, poi mi disse: , non ci pensai due volte e glielo infilai dentro(stranamente ero subito nudo) io godevo e lei godeva, poi me lo chiese anche nel culo, tirai fuori il cazzo tutto umido, e lo spinsi lentamente nel culo, all'inizio faceva delle smorfie di dolore lo si vedeva chiaramente ma poi quelle smorfie di dolore si trasformarono in smorfie di goduria, godavamo entrambi da matti, prima di venire lo tirai fuori e glielo misi in bocca dopo poco gli sborrai in bocca e lei da brava troia mandò giù tutto, da bravo "scolaro" la volevo fare venire anche a lei anche se ero sfinito

 

 

 

 

Snia11_it@yahoo.it

 

 

 

Manda le tue foto

 

Conobbi Giulia in modo del tutto casuale, ad un concerto; fu amore a prima vista, ed i primi giorni li passammo da soli in preda alla passione e ad un geloso rapporto a due.
Lei in materia di sesso aveva dei problemi, anche se a parole era molto aperta ed aveva avuto innumerevoli esperienze; io con incredibile sensibilità (lo dico perchè sono in realtà molto egocentrico) riuscii ad immedesimarmi nel suo animo femminile e a scioglierla completamente rivelando una donna caldissima.
Facevamo l'amore in tutte le posizioni e con preliminari lunghissimi ma lei esigeva sempre dolcezza; col tempo arrivammo ad introdurre nel nostro rapporto un certo impeto, un trasporto sempre maggiore nel culmine dell'atto, e piano piano arrivarono anche le parole, non di turpiloquio ma di incitamento come
"DAI, DAI , VIENI ......." oppure semplicemente gemiti di piacere. Non arrivammo mai al rapporto anale perchè a lei non interessava ed io non spingevo troppo in questo senso.
Prediligevamo sempre i rapporti fatti " con affetto", dal davanti, io o lei sopra.
Andammo ad abitare insieme in una vecchia casa in campagna e cominciammo a comportarci come marito e moglie.
Per quanto mi riguarda, in materia di sesso sono sempre stato un agitato; evidentemente questo stato dei rapporti mi appagava e mi stava stretto ad un tempo; lì per lì non me ne rendevo conto ma ero sempre a caccia di femmine in ogni ambiente.
Mi accorsi di avere dentro di me uno spirito perverso che godeva in modo sfrenato dei contatti "strani" con femmine sconosciute nei luoghi pubblici; mi risulta facile fare conoscenze occasionali ed ebbi una piccola storia extra, molto coinvolgente emozionalmente ma di breve durata.
Lei se ne rese conto e ci fu un periodo di confessioni reciproche e di grande confusione.
Contemporaneamente Giulia cominciava a fare discorsi sempre più liberi, a volte in spiaggia faceva apprezzamenti fisici sui bei maschi che vedevamo; io facevo buon viso ma in realtà ero gelosissimo sia affettivamente che sessualmente.
Io e mia moglie abbiamo coltivato sempre molte amicizie di ogni tipo, da persone aperte quali siamo.
In particolare fin dai tempi dell'università siamo rimasti sempre in contatto con Jakob, un ragazzo nigeriano di cultura elevata molto inserito in Italia; in quei giorni lo vedevamo spesso e una volta ci disse che sarebbe dovuto andare via dalla sua stanza in affitto, che se ne liberava un'altra dopo un mese e che doveva quindi andare in una pensione per questo periodo.
Jakob non è bellissimo ma alto, simpatico e gioviale e con un fisico atletico; fu quindi con una punta di gelosia che mi sorpresi alla immediata offerta di ospitalità di Giulia nella nostra casa in campagna.
Di lì a pochi giorni Jakob si trasferì da noi; i rispettivi impegni di lavoro ci trattenevano spesso fuori casa ma ci trovavamo sempre la sera a cena; lui era sempre presente alle nostre conversazioni con quella semplicità e schiettezza tipica di quella gente, che devo dire conquistò anche me.
Due domeniche dopo andammo al mare ed invitammo Jakob che accettò con entusiasmo; sulla spiaggia in costume provai non invidia, perchè anch'io ero messo bene ed in forma, ma apprezzamento per il suo corpo perfetto ed asciutto; dal costume spiccava un pacco di veramente grosse proporzioni.
Giulia iniziò a fare anche davanti a Jakob gli apprezzamenti per i fisici che mi lasciavano interdetto; a maggior ragione in presenza di un terzo uomo e che uomo per giunta ! Jakob rideva.
Ad un certo punto addirittura lei disse :
"Quello me lo farei !!!!" e si girò a guardarmi ridendo del mio sgomento.
Ci lanciammo in una discussione sulla fedeltà; io (incredibile proprio io !) sostenevo che in amore le donne cercano quasi sempre e solo un coinvolgimento sentimentale; Giulia diceva che no, che la donna moderna è emancipata e può cercare l'uomo anche solo per una storia di sesso; Jakob che al suo paese quando due si piacciono lo fanno e basta in tutti i modi e senza pensarci due volte come invece facciamo noi italiani, tanto fumo e poco arrosto.
Andammo in acqua a fare i tuffi lanciandosi l'un l'altro; c'era un clima di gioco stupendo; ad un certo punto Giulia per scherzo tirò giù il costume a Jakob; lui si divincolò per rimetterselo e venne fuori dall'acqua per un momento, mostrando un membro scuro e molto grosso anche se non in erezione; il mio sguardo incrociò quello di Giulia e vidi che sì, anche lei l'aveva notato e ci si era soffermata !
La sera rientrammo a casa stanchi ma felici; cenammo e piuttosto tardi ci sdraiammo sul divano a vedere la televisione; facendo zapping fra le altre cose beccammo "Emmanuelle"; rimasi affascinato dal film, inoltre con tutti i discorsi che avevamo fatto non potevo cambiare canale altrimenti avrei fatto la figura della suora.
Ricordo benissimo la scena; era proprio quando lei si mette a guardare dal buco della serratura ed arriva un nero colossale che la fa da dietro; l'inquadratura del viso di lei è un capolavoro.
Mi distolgo un attimo dal film e vedo qualcosa che mi riempie di emozioni contrastanti: lei sta guardando Jakob che gli è sdraiato accanto.
Lui ha gli occhi incollati alle scene del film; di sicuro non porta niente sotto la leggera tuta perchè una erezione portentosa gliela tende dandogli un aspetto veramente osceno.
Lei è magnetizzata da questa visione; lui si gira e la vede così ; si guardano e lei arrossisce in modo vistoso.
Jakob distoglie lo sguardo e si ricompone a sedere eretto in modo da nascondere il vistoso gonfio.
Da lì a che ce ne andiamo a letto lei rimane imbambolata con gli occhi alla TV senza parola.
La notte facciamo l'amore; è calda ed insaziabile e addirittura arriva a due orgasmi (cosa per lei non abituale); dato quello che era successo, la cosa mi rassicura e mi addormento tranquillo.
La mattina dopo devo partire presto; dopo mezz'ora di automobile mi rendo conto che ho lasciato a casa portafoglio, documenti, chiavi ecc. e devo tornare a casa.
Entro al piano di sotto e inizio a salire le scale quando un brandello di conversazione mi blocca mettendomi sul chi vive:
"JAKOOOB ? "
" Sì ? "
" Aprimi presto mi scappa forte ! "
" Ma sono nudo in vasca da bagno ! "
" Eh dai ma chi se ne frega ! "
Sento il cigolio familiare della porta del bagno.
Qualcosa mi spinge a fare le scale silenziosamente e a spiare non visto.
Giulia si è seduta sulla tazza del WC con la camicia da notte e sospira
"Ah finalmente" soddisfatta; dalla mia posizione in fondo al corridoio posso solo vedere lei e sentire lo sciabordare dell'acqua nella vasca dove Jakob si sta lavando.
Si alza e armeggia nel mobiletto :
" Per favore mi tagli le unghie dei piedi ? "
" Ma........"
" Dai non fare il timido su ! "
" E va bene...."
Lei si dirige verso la vasca; non la vedo più.
Sono sgomento; non so cosa fare; resto in ascolto ma...silenzio.
Dopo qualche minuto sento ancora sciabordare e sgocciolare; non capisco se qualcuno è entrato o uscito dalla vasca.
La porta della camera è aperta ; da lì si vede tutto.
Esco sul terrazzo e lentissimamente apro la porta finestra della camera; in puna di piedi entro e mi immobilizzo; sento ancora l'acqua muoversi e poi gemiti femminili purtroppo familiari :
" OHHHH ! MMMHHHH! Siiiiii........"
Mi affaccio alla porta della camera : Giulia mi dà la schiena ed è in ginocchio nella vasca piena fino all'orlo ed è piegata in avanti, in modo che le sue tette si appoggiano sul bordo; la sua faccia è incollata alle mattonelle ed è tutta gocciolante, rossa e stravolta; sta a gambe divaricate mettendo in mostra il suo bellissimo culo rotondo e paffuto mentre Jakob la sta leccando da dietro.
Mi si mozza il fiato; gelosia, perversione ed eccitazione si mescolano fino a fare una sensazione unica ed irripetibile.
E' bravissimo; con la sua lunga lingua rosa alterna profonde lappate a tutta la passera a rapidi colpi quasi a voler violare la rosetta anale, e a stimolare il clitoride, e quando succede questo lei si inarca e geme.
Sono impietrito; mio malgrado sto avendo una erezione, comincio a toccarmi.
Jakob prende lo spruzzatore della doccia, fa venire l'acqua e comincia ad usarlo su di lei dirigendo il getto sulla sua fica mentre si avvicina e comincia a strusciare il cazzo enorme sui suoi glutei.
Dopo diversi minuti di questi giochi, lui lascia a lei lo spruzzatore e comincia a masturbarla direttamente con la sua verga; poi la penetra d'un sol colpo e rimane fermo dentro di lei, evidentemente godendosi il piacere di essere dentro alla fica che a giudicare dallo sconvolgimento di lei doveva essere veramente bollente.
Lei dopo un attimo inizia ad impalarsi in modo osceno roteando il bacino e viene colta da un orgasmo travolgente, mentre lui le sta sverginardo il culo prima con un dito e poi con due.
Lui esce fuori e punta il cazzo durissimo sul buco posteriore.
A questo punto ero al parossismo, me lo stavo menando di brutto e non capivo più nulla.
Lei:
" NOOOHHH..."
con la poca razionalità residua, ma il cazzo aveva già dilatato lo sfintere:
" PIANO, PIANO OOOOHHHH....."
Il mazzo palpitante scese fino alle palle; lei a questo punto perse ogni ritegno:
" SIIII ..... dammelo tutto ..... è enorme.... spaccami tutta .... Siiiiii..... Ohh....."
Si masturbava dal davanti furiosamente mentre il nero la possedeva impetuosamente; lui affrettò i colpi mentre lei:
" SIIII... voglio che mi riempi il culooohhhh..."
Venimmo tutti e tre insieme e lui lo estrasse dal suo culo oscenamente aperto e traboccante di sperma.

 

 

 

Snia11_it@yahoo.it

 

 

 

Quella che vi voglio raccontare è la storia di come il rapporto fra me e la mia ragazza abbia avuto una svolta drastica grazie ad un sito internet.
Da qualche giorno, avevo scoperto per caso un sito dove erano disponibili delle storie erotiche, probabilmente qualcosa di analogo a quello che state vedendo ora. La mia tecnica mi consentiva di raccogliere in pochi minuti una notevole quantità di storie: le visualizzavo, selezionavo tutto il testo e lo incollavo in word, quindi tornavo a internet, visualizzavo un'altra storia e così via. Alla fine stampavo decine di pagine di storie che mi andavo comodamente a leggere in camera mia (e potete immaginare cosa facevo mentre leggevo). Tutto questo mi rendeva pieno di fantasie e di voglia di sperimentare cose nuove.
Il mio rapporto con C., dal punto di vista sessuale, è molto particolare: lei è di cinque anni più grande di me, che ne ho 29, ma sessualmente è alle prime armi. Ha dedicato la propria vita allo studio, ed effettivamente sta avendo molto successo professionale. Coi tre ragazzi precedenti, ha avuto una relazione molto "casta": col primo, con cui era stata quattro anni, non aveva mai fatto un bocchino, né si faceva leccare la passera, addirittura non si toglieva la maglietta per vergogna. Col secondo aveva cominciato a disinibirsi, arrivando a fare qualche pompino, ma assolutamente senza mai farsela leccare, né accettando che lui le venisse in bocca. Col terzo, addirittura aveva avuto solo tre rapporti in due anni. In effetti lui era molto poco dotato, veniva prestissimo, non era capace di darle soddisfazione, ed oltretutto non ne aveva mai voglia, insomma, un disastro di uomo.
Poi ci siamo conosciuti. Lei mi ha detto subito, quando ci siamo messi insieme, che sessualmente non dovevo aspettarmi un granché, anche se questa sua incapacità le pesava.
Ma non è stato così. Dopo solo due settimane, durante un week-end in montagna con gli amici, per non farsi sentire dai vicini di camera, è andata sotto le coperte, e mi ha fatto un bel bocchino, lasciando che le venissi in bocca ed ingoiando tutto. Dopo era sconvolta. Ha detto che non capiva cosa le era successo, che non aveva mai avuto una voglia tale di succhiare il cazzo a qualcuno.
E dopo qualche mese, cedette alle mie richieste e mi concesse anche il culo, cosa che aveva escluso tassativamente quando ne avevamo parlato inizialmente.
Comunque, da un paio d'anni la nostra storia va avanti come tante: qualche bella scopata, qualche periodo di astinenza, qualche periodo di maggior desiderio e così via.
Da quando ho iniziato a leggere queste storie, però, è nato in me una enorme voglia di provare. In ufficio, quando comincio a pensare, devo andare con la seggiola sotto la scrivania per nascondere una evidente erezione, e le fantasie si sprecano.
Incredibilmente, una domenica lei mi viene a trovare e mi dice: "Ho fatto un sogno incredibile. Facevamo l'amore mentre un estraneo ci filmava. E mi piaceva proprio". Sapendo che, a quanto diceva, non faceva mai sogni erotici, era un bel passo avanti. Io le chiesi, fingendo di scherzare, se non le andava di usare quella vecchia telecamera che avevo nell'armadio. Ovviamente la risposta fu no. Ma durante la settimana non riuscivo a resistere. Così, un pomeriggio, piazzai la telecamera a fianco del televisore ai piedi del letto, e la collegai col televisore stesso. Poi le telefonai e le dissi di venire da me con le calze autoreggenti (unica concessione che la sua educazione castigata faceva alle mie fantasie).
Quando arrivò, disse che doveva andare in bagno. Uscì dopo pochi minuti. Era bellissima. Era sempre stata una bellissima ragazza, con un corpo molto sensuale, ma vederla così, con un completino di pizzo nero e le calze autoreggenti, mi dava veramente la carica. Mi avvicinai (ero già in mutande) e cominciai a baciarla. Con una mano, accesi la telecamera e sintonizzai la televisione sulla telecamera. In pratica, potevo vedere quello che avrei registrato. Lei disse di no, ma io ero irremovibile. Avviai la registrazione e ci sdraiammo sul letto. Lei mi salì a cavalcioni, ed iniziò a mugolare di piacere mentre mi sfregava le mutandine contro il cazzo. Era incredibilmente eccitata. La tirai verso la mia faccia, spostando leggermente le mutandine, ed iniziai a leccarle la passera. Lei era bagnatissima, e continuava a gemere e ad inarcarsi per il piacere. Dopo un po', si tolse le mutande e si girò, iniziando a succhiarmi il cazzo mentre io continuavo a leccargliela. Facemmo un sessantanove coi fiocchi, perfetto anche esteticamente, come potevo verificare guardando la televisione che ci trasmetteva in diretta. Ero eccitatissimo, sapendo che tutto quello che stavamo facendo sarebbe poi stato disponibile su videocassetta, e lei lo sapeva.
Quindi si comportò come non avrei mai detto: si sdraiò sul letto, con la testa appoggiata sulle mie gambe (io ero seduto sul cuscino). Senza che le dicessi niente, iniziò a infilarsi le dita nella figa, masturbandosi selvaggiamente, e tenendo le gambe ben aperte verso la telecamera. Io non potevo resistere, e le misi l'uccello in bocca. Lei si inarcò, e iniziò a succhiarmelo mentre continuava a masturbarsi. Poi lo tolse dalla bocca, e masturbandomi con una mano, gemette: "mettimelo dentro, voglio sentire il tuo cazzo duro dentro di me". Io ero troppo eccitato per reagire. Obbedii, ma non prima di averle sfregato la cappella contro il clitoride per qualche istante, fino a farla venire con violenza.
Iniziai a scoparla in tutti i modi possibili, spingendo come un forsennato o stringendola fra le braccia e facendola sentire veramente posseduta.
Quando era lei ad essere sopra, notai che si voltava spesso verso la telecamera, e cercava di fare inquadrare bene il cazzo che entrava in lei.
Dopo parecchio tempo (ho scoperto riguardando la cassetta che erano già 45 minuti che scopavamo), l'ho sdraiata sul letto, le ho alzato le gambe, e mi sono sdraiato su un fianco, inserendole il cazzo con un colpo secco. Lei ruotò leggermente, in modo che la telecamera potesse riprendere attraverso l'esiguo spazio fra le nostre gambe. Quando vidi che stava succhiandosi le dita con cui si era masturbata, guardando la telecamera con gli occhi lucidi di desiderio, non riuscii a trattenermi, e le venni nella figa, riempendola tutta.
Dopo avere spento le telecamera, ci lavammo e ci mettemmo a letto a rivedere le nostre performance. La registrazione era perfetta. Quel vecchio rottame di telecamera non era poi così male. Anche l'audio riportava fedelmente tutti i suoi gemiti e le nostre parole. Dopo qualche minuto, cominciò a risvegliarsi qualche ormone in me. Ma non volevo fare la solita scopata. Le chiesi se aveva bisogno di andare in bagno. Mi disse di sì, che avrebbe volentieri fatto un po' di pipì. Dissi che volevo guardarla mentre lo faceva. Sorrise, e si alzò prendendomi per mano e aprendo la porta del bagno. Appena entrati, si diresse verso il water. Ma non era quello che volevo. La tirai verso la vasca, mi ci sdraiai dentro e la misi a cavalcioni sopra di me, con la figa all'altezza del mio petto. Lei capì che volevo scopare così, ma si sbagliava. Le chiesi di bagnarmi con la sua pioggia dorata, ma era troppo imbarazzata. Dovetti supplicarla, finchè non sentii un liquido caldo bagnarmi il petto. La guardai in volto. Aveva l'espressione di chi sta godendo furiosamente, e così era. Finito di urinare, si alzò in piedi, mentre alcune gocce continuavano a cadere su di me.
Non ricominciammo a scopare, perché la sua figa era ancora arrossata dalla scopata di prima (non mi ero certo risparmiato, e a detta delle ragazze con cui sono stato, sono anche ben dotato).
Ci facemmo una bella doccia, e andammo a letto abbracciati, sentendoci così vicini ed intimi come non eravamo mai stati.
E' proprio vero: certe cose aiutano molto a sentirsi complici, e possono anche rigenerare una coppia un po' in crisi.
Adesso, credo che nei prossimi tempi la vecchia telecamera avrà molto da fare.