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Polizia di Stato

 

 

 

 

 

           

 

Per questioni di lavoro viaggio molto con il treno, e siccome odio le cuccette, prendo sempre il Vagon Lits. Questa volta sono molto arrapato e penso di farmi una bella sega, inizio un lento e sinuoso movimento quando bussano alla porta. Sarà il controllore, penso tra me, invece mi trovo davanti una morona dagli occhi verdi come due smeraldi che mi chiede di entrare, anzi, mentre lo dice è già entrata. Mi racconta che sta scappando da un fidanzato gelosissimo e che ha preso al volo il primo treno che capitava, non ha il biglietto e teme che il controllore la faccia scendere e la multi.
Mi implora con occhi da gatta e mentre me lo dice, per convincermi inizia a toccarmi il cazzo che diventa duro in un baleno. Non aspetto oltre e glielo schiaffo in bocca. Ha una bocca bollente ed una lingua che sembra un serpente, mi lavora da vera troia. Allungo la mano tra le sue cosce e.....sorpresa! Trovo un bel cazzetto già duro che svetta con la cappellina rosea tra le sue mutandine. Lei sorride, mi guarda con aria complice e mi implora di non smettere di toccarla. Contrariamente alle mie abitudini non mi da fastidio farlo, ed in breve ci ritroviamo in un bollente 69! Dopo esserci ben bene inumiditi di saliva i rispettivi buchini passiamo all'azione. La giro e la penetro nel culo burroso e caldo. Lei si agita come una troia in calore e spinge come non mai.
Avverto lo schizzo imminente e la giro di scatto mettendoglielo tra le labbra. Dopo pochi colpi di lingua inizio a schizzare una marea di sperma che lei non disdegna bere e gustare con la lingua. Finito con me, mi mette il suo bigolo in bocca e schizza anche lei copiosamente. Ci addormentiamo esausti....ma al risveglio si ricomincia....e stavolta tocca me!


           

 

 

Era una sera di fine maggio, ero in casa della mia ragazza ma lei e suo padre erano in un'altra stanza. Io mi trovavo nel salotto seduto sul divano mentre Pia, la madre della mia ragazza, una splendida donna di 44 anni, parlava al telefono seduta poco distante da me.
Indossava un vestitino estivo, fresco, di quelli leggeri che lasciano scoperte le gambe; lei parlava al telefono ed intanto muoveva il piede; era così eccitante che subito il mio sesso si è ingrossato e non ho potuto fare a meno di non massaggiarlo da sopra i pantaloni.
Il rigonfiamento era tale che lei se ne accorse e vedendo che io mi stavo masturbando cominciò ad accarezzarsi le gambe ed ad andare su con le mani, alzando sempre più il vestitino. Poi chiuse il telefono, si alzò e venne da me, mi allargò le gambe, sbottonò i jeans, lo tirò fuori e cominciò ad accarezzarlo e a baciarlo. Io stavo impazzendo, cominciai a sfiorarle i capelli, i suoi lisci e morbidi capelli biondi, e a premere il suo viso contro il mio pene. Lei lo leccava, avidamente; sentivo la sua lingua sulla cappella e poi giù lungo tutto il pene e quelle mani da sarta che lo accarezzavano. Presto mi portò alla massima eccitazione con la sua esperienza ed io venni abbondantemente, inondandole la bocca e riempiendola a tal punto che lo sperma le traboccava dai lati della bocca fin quando non lo ingoiò tutto.
4 anni fà io e sua figlia ci siamo lasciati ma io e Pia continuiamo ancor'oggi a vederci e a godere insieme.

 

 

 

 

Io e Peter rimanevamo sempre in ufficio la sera fino a tardi, per poi uscire insieme andando in giro per la città a caccia... quella sera però avevamo i conti da chiudere e quindi non si parlava che di lavoro! Iniziavano a girare per l'ufficio le signore delle pulizie e una di queste (Irene) in verità mi arrapava da tempo, avendo una predisposizione io per le tettone oltre che per i fondoschiena un po'... quella sera però non avevo tanta voglia, ma quando la vidi con la gonna corta e lo spacco che le arrivava fino all'inguine allora mi prese un pensiero in mente... chissà se ci stà o fa tutta scena! Decisi allora di lanciare la sfida, mi avvicinai a lei e le chiesi che prodotto usasse di solito, visto il buon profumo e lei mi disse che non lo ricordava ma che se la seguivo nello sgabuzzino me lo avrebbe mostrato di persona. La segui subito e lei iniziò a guardarmi in modo strano, aprì la porta e mi fece segno che il prodotto era in alto che dovevo salire sulla sedia per prenderlo. Salii e cercai ma mentre cercavo lei infilò una mano nei miei pantaloni fino a risalire alla patta; aveva la mano calda, abbassai lo sguardo e vidi lei che si era messa una mano tra le cosce, e mi guardava con sguardo strano come a dire: che aspetti? scesi con un balzo e lei afferrò di colpo la mia testa per affondarla fra i suoi seni. Addosso aveva un profumo che mi fece attizzare subito, iniziai a baciarla e stringerla a me mettendo le mani in ogni posto. Quando le alzai la gonna, con la mano sinistra strinsi a me il culo marmoreo e mi resi conto che aveva un perizoma, mi bastò poco per infilarle un dito nel culo, lei ebbe come un sussulto quasi a stringere le chiappe, ma poi mi lasciò giocare. A un certo punto si inginocchiò, mi abbassò i pantaloni e prese a giocare con il mio uccello... non avevo mai provato sensazioni simili, era una vera professionista del pompino... anche quando ero al massimo dell'eccitazione lo ingoiava tutto senza lasciare nulla fuori e ad un certo punto mi sentii anche succhiare le palle, mentre con il mignolo cercava il mio buco di culo... iniziò a passarselo tra le tette e prenderlo in bocca facendolo scivolare verso quei meloni ogni volta che voleva. Di colpo però si fermò ed esclamò: te la senti di incularmi? non me lo feci dire due volte; la voltai le feci aprire le gambe e le sollevai quel poco di gonna che aveva e infilai la mia mazza turgida in quel che sembrava un buchino ma che poi si rivelò... un pozzo senza fondo! Mi trovavo con una porca e non sapevo cosa fare per primo... era il mio sogno che si realizzava, decisi allora di "giocare sporco"! passai all'attacco le dissi di salire sul primo scaffale in maniera che la fica si trovasse all'altezza giusta, lei alzò le gambe e mi si presentò una fica fulgida priva di peli, la penetrai con vigore e le mie spinte sembravano che le facessero arrivare il cazzo in gola. Tutto tremava sullo scaffale e la sua collega di colpo si precipitò nello stanzino per capire cosa era quel casino. Ci trovò che la stavo inculando di nuovo con lei che si aggrappava alla porta penzoloni, io ero quasi al limite e subitò ci pensò lei ad acchiapparmi al volo l'uccello spompinandomi a dovere e togliendo tutto il finale alla Irene. Mi prodigai in una saettante sbrodolata che si spalmò per tutta la spalla di Irene; Franca (la collega) allora iniziò a leccarla tutta e lei scese dalla porta, iniziando a baciare Franca e spogliandola avidamente. Al vedere quelle due troie infoiate che si slinguavano i capezzoli, mi prese di nuovo a farsi duro e decisi di sodomizzare la Franca: la feci inginocchiare con la testa sul pavimento e il buco del culo ben in vista, Irene leccava fica e culo per ammorbidire il tutto e io da sopra, quasi a sedermi su di lei diressi il cazzo verso il basso e infilai i miei 22 cm nel culo di Franca che era più stretto di quello di Irene, quindi più provocante... Iniziai a fare un culo-fica fica-culo, toglievo da una parte e mettevo dall'altra e provavo sempre più piacere, ma questa volta toccava ad Irene bere il mio liquido cosmico decisi allora di farle appoggiare il suo petto da terra sulla schiena di Franca e appoggiando il mento sul Culo di Franca pompai per l'ultima volta con violenza la Franca che gridò di dolore/piacere e decisi di venirle tra le chiappe. Tolsi allora il nerbo e inondai Irene in pieno viso ficcandogli il cazzo in bocca e lei prese a cercare quel po' di sperma che era andato sulle guancie per passarlo alla collega... tanto per non farne perdere goccia! D'un tratto arrivò Peter che mi cercava da un po' per l'ufficio, io ero esausto ma lui era fresco, le due cagne fecero di lui un sol boccone e in un attimo Peter era costretto a sodommizzare Irene leccando la fica di Franca. Mi si presentò quindi l'occasione rilassandomi di farmi fare una spagnola da Irene che con i meloni che si trovava faceva una grande figura! Me lo rese turgido al punto giusto ma quando era il momento di venire pretese che gli venissi in bocca perchè era poca la razione che aveva preso prima! Ci lasciarono sfiniti a terra e rivestondosi ci lasciarono con una promessa: la prossima volta si sarebbero impegnate di più... nelle pulizie!

 

           

 

 

 

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Mi chiamo Patrizia e non vedo l'ora di trovare un ragazzo che mi faccia provare l'eccitazione che provo quando faccio sesso con me stessa.....ogni mattina, prima di alzarmi, mi viene voglia e quindi scendo con le mani fino a toccare la mia patatina....mi metto un ditino sulla clitoride e con l'altra mano prendo la bottiglia che tengo sul comodino di notte per bere.....poi la infilo piano piano e la muovo una dentro e fuori il buchino della vagina. 
All'inizio tengo le gambe aperte per fare entrare la bottiglia senza che mi faccia male...intanto mi strofino con l'altra mano la clitoride infilo la bottiglia sempre più dentro.....quando vengo serro le gambe e spingo la bottiglia più dentro possibile".

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Io sono Caterina....mi spaventa parlare di queste cose ma allo stesso tempo mi piace....con i ragazzi non ho ancora fatto nulla perchè non sono capaci di farmi diventare eccitata come ci riesco io quando sono in camera da sola.
Io mi masturbo soprattutto con le dita....senza tutti quegli oggetti che usano le mie amiche.
Inizio accarezzandomi delicatamente il corpo, i capezzoli, i genitali.
Qualche volta ho tutte e due le mani sui genitali, ma non sempre....cerco di aspettare a toccarmi finché non mi sento bagnata, perché se non sono bagnata, di solito faccio fatica a fare entrare le dita.....così strofino e accarezzo delicatamente la patatina, poi sollevo le gambe in aria molto aperte e strofino con un po' più di forza....questo mi porta quasi all'orgasmo che raggiungo quando riesco ad infilarmi fino in fondo due dita che muovo non solo su e giù ma anche in modo circolatorio".

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Ero nel mio letto con il mio ragazzo Luca.
Tutto filava liscio fino a quando mi slacciò il reggiseno, io gli abbassai le mutande e mi accorsi che lo aveva più piccolo di come me lo aspettavo!!!
Ci rimasi di merda!!!
Lui mi chiese che cosa avessi ed io, delusa, scappai via dopo essermi rivestita.
Il giorno dopo lo lasciai!!!!!!!!!!!

 

           

 

 

 

Dopo l' estate della Grecia il discorso esibizionismo venne affrontato più volte tra me e la mia ragazza e le conclusioni a cui giungemmo furono che entrambi eravamo tentati ed eccitati ad immaginare situazioni piccanti. Non se ne parlò più fino ad una serata di primo autunno. Era un venerdì sera e decidemmo di passarlo in un grande centro commerciale appena aperto vicino casa mia. Io, pur non amando la ressa ci vado volentieri perché è una vera manna per il voyeur, la nuova frontiera dell' occhio indiscreto per me è finita lì. Altro che discoteche e club privè, tra i banconi del supermercato e tra i corridoi su cui si affacciano i negozi se ne vedono di tutti i colori: minigonne e tacchi che appena una si abbassa per raccogliere qualcosa da uno scaffale si scoscia fino al limite della decenza, ragazzine scatenate e giovani mamme con spacchi e grandi scollature che sembrano fare a gara a chi osa di più. Io naturalmente sono diventato un esperto osservatore e conoscitore di questi posti e potrei costruirci sopra almeno un paio di resoconti dettagliati, ma non è di questo che voglio parlare questa volta. Bensì di un esperienza personale capitatami quella sera. E' la mia ragazza a venirmi a prendere e con la sua auto ci dirigiamo a questo centro commerciale. Mi chiede di guidare io da lì in poi e lei si sposta dalla parte del passeggero. Durante il quarto d' ora di viaggio è insolitamente agitata e fa strane domande " non noti niente di strano in me ? " La osservo attentamente, per prima cosa i capelli ma mi sembrano intatti. Poi controllo che non abbia un nuovo capo di abbigliamento, neanche questo, indossa un paio di pantaloni di tela blu leggeri ed una camicia azzurrina con sopra una giacca di foggia maschile, tutto già visto. Scarpe basse di cuoio e non porta le calze "proprio niente " rispondo io distratto dalla guida. Lei sbuffa con fare da bambina capricciosa ma non è arrabbiata, si direbbe divertita. Poi dice una frase destinata a funzionare da campanello d' allarme per me " la novità c'è ma non si vede perché potrebbe non essere visibile " " hai comprato un nuovo completino intimo ? " Ancora non ci arrivo " diciamo di sì, si tratta di un nuovo completo che non ho mai messo in passato ma non ho dovuto comprarlo perché, come dire, l' ho sempre avuto " Bingoo, ho appena realizzato che la mia ragazza è nuda sotto i vestiti e scopro di essere pervaso da un misto di agitazione e senso di impotenza. Infatti l' unica cosa che riesco a fare è manifestare timidamente il mio dubbio circa la verità delle sue affermazioni. Lei allora prende la borsetta posata sul sedile posteriore e ne estrae un paio di mutandine ed un reggiseno bianchi e me li sventola sotto il naso a mo' di prova. Hanno su di me la funzione di potente afrodisiaco, la mia regione pubica, fino a questo momento estranea a tutto quanto, ha un violento sussulto che dimostra la sua presenza. Ora finalmente comincio ad eccitarmi, la molla è scattata, sento erigersi dentro le mutande il membro e ritorno padrone della situazione " già e chi mi assicura che quello nella borsetta non sia un completo di scorta e che tu ne abbia addosso un altro ? " La provocazione sortisce l' effetto desiderato in quanto lei si allunga sul sedile, abbassa la zip dei pantaloni ed in tono di sfida dice " controlla tu stesso " Non me lo faccio ripetere ed il resto del breve viaggio lo passerò con la mano destra intenta ad accarezzare la folta peluria, umida che trovo sotto la patta aperta. Il palpeggiamento non è agevole, a malapena riesco ad insinuarmi tra le grandi labbra, quando ci riesco le apro con le dita e cerco la fessura da percorrere con la mano. Lei è visibilmente eccitata ma si guarda in giro preoccupatissima. In realtà i rischi che dall' esterno si capisca qualcosa sono nulli. Arrivati, parcheggiamo, ci diamo una riassettata ed entriamo nella bagarre del centro commerciale. Vedo tutto sotto un' altra luce, penso in continuazione al fatto che lei non ha indosso biancheria e mi sforzo di pensare se la cosa può essere notata. Mi rendo conto che non è così, la giacca copre il sedere e, sul davanti, anche se portata aperta, nasconde il petto. Come prima uscita 'naked' la mia ragazza ha scelto un abbigliamento da 'massima protezione'. Pazienza. Mi limito a pizzicargli le chiappe per provare l' ebbrezza di sentire la pelle sotto il tessuto ed ogni volta la vedo sussultare arrossendo. Proprio una di queste mie palpeggiate un po' più audace delle altre la convince a chiedermi di ritornare a casa. In macchina, sulla strada del rientro, ha luogo il secondo atto. La invito a guidare lei stavolta e le sfilo la giacca che poso sul sedile posteriore. Accetta di buon grado. Meno quando le chiedo di slacciare di nuovo zip e bottone in vita dei pantaloni. Però esegue ed io ricomincio a toccarla con maggiore libertà di movimento. Sono tutto proteso verso di lei ed ogni tanto le tocco anche i seni da sopra la camicetta. I capezzoli si sono induriti e fanno bella mostra di se attraverso il tessuto. Allora slaccio un paio di bottoni della camicia e praticamente ho libero accesso a tutto il suo contenuto che adesso maneggio a piene mani. Le sue rimostranze sono blande ed oramai la sua unica preoccupazione è di non farsi vedere troppo da fuori.

La tranquillizzo, innanzitutto siamo su strade poco frequentate e poi è buio e dagli abitacoli delle altre auto è difficile scorgere i particolari di ciò che avviene dentro la nostra auto, tutt' al più si noterà la mia sagoma che ondeggia da un sedile all' altro. Fermi ad un semaforo rosso butto lì la mia richiesta bomba :

" con i pantaloni così non riesco a toccarti come vorrei, perché non te li abbassi fino a metà coscia ? se però temi di non riuscire a guidare con tranquillità lasciamo subito perdere" (la mia preoccupazione è reale ma non sarà giustificata) Con mia grande sorpresa, senza obiezione alcuna, come se fosse la domanda che ardentemente si aspettava che le facessi, esegue il compito. Con gli occhi puntati sullo specchietto retrovisore per controllare l' auto ferma in coda dietro di noi, porta entrambe le mani sul bordo dei pantaloni, si punta coi piedi sul tappetino del pianale e si solleva col sedere dal sedile quel tanto che basta per abbassare i pantaloni. Ripartiamo e per un po' mi limito a guardarla, il bianco delle cosce risalta con lo scuro dei sedili e della tappezzeria, la camicia slacciata lascia intravedere un seno anch' esso bianco. La guida è regolare, priva di scossoni, se appoggio una mano sulle cosce sento i muscoli tendersi alternativamente quando i piedi delle rispettive gambe agiscono sui pedali di freno ed acceleratore o della frizione. Mi diverto a farlo. Decido di allungare la strada che ci porterà al solito parcheggio dove concludiamo in bellezza la serata.

Ne scelgo una che contempla altri due semafori. Prima di raggiungerli mi accorgo che i lembi della camicia le coprono il pube nascondendo alla vista il pelo. Provvedo scostandoli e questa volta lei reagisce energicamente per dimostrare il proprio disappunto, ma sono irremovibile, ora anche tutta la figa è visibile e ricomincio ad accarezzarla con dolcezza. Lei apprezza tanto che al secondo semaforo (il primo per nostra sfortuna lo troviamo verde) allarga sensibilmente le gambe per favorire il mio tocco. Arriviamo così al parcheggio che lei è praticamente mezza nuda e facciamo l' amore con grande foga e grande passione.

Due giorni dopo lei mi mostrerà i pantaloni di tela blu come inconfutabile prova dell' eccitamento provato quella sera, constato che essi hanno una vistosa macchia intorno all' inguine, più che una macchia una sorta di alone chiaro che, annusato, ha l' inconfondibile odore della mia femmina. Non l' ho mai ringraziata abbastanza per quella sera.

Dopo quella sera parlammo spesso dell' accaduto inserendolo nel discorso più ampio dell' esibizionismo e lei si lasciò sfuggire che, cosi come era riuscita a fare una cosa da entrambi ritenuta impensabile solo pochi mesi prima, allo stesso modo, più avanti e senza fretta, sarebbe riuscita ad osare di più, come ad esempio farmi vivere una serata simile con indosso un vestito invece dei pantoloni (per la cronaca quando la conobbi il suo guardaroba non conteneva nemmeno l' ombra di un vestito ed invece ora ne possiede una mezza dozzina, i primi due dei quali acquistati l' estate scorsa e sfoggiati per la prima volta proprio durante la vacanza in Grecia). Io non diedi molto peso a queste promesse che invece si rivelarono veritiere.


 

           

 

 

 

           

 

 

Mi trovavo ad una festa, quando il mio ragazzo mi avverte che deve andare a prendere una cosa in macchina, allora resto in compagnia di tre suoi amici. Dopo un po' di tempo, mi accorgo che non arriva e loro cominciano a dirmi cose tipo "Chissà con chi è andato...." e quindi mi propongono di vendicarmi e mi portano nel bagno, lì mi fanno inginocchiare e si sbottonano i pantaloni... comincio allora a ciucciargli i piselli mentre loro mi dicono cose tipo "Ti piace eh? troia che non sei altro" Mi prende una libidine folle e comincio a leccargli le palle mentre mi tengono i capelli, infine vengono nella mia bocca costringendomi ad ingoiare.

 

           

 

 

 

 

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Sono una donna sposata di 42 anni e spesso mi capita di fare sogni erotici. In uno di questi, sogno di stare a casa, suonano al citofono, è un amico di figlio sui 24 anni. Lo faccio salire gli dico di aspettarlo nel salone. Nell'offrire all'ospite qualcosa da bere mi accorgo di stare nuda con la bottiglia di coca-cola nella vagina. Lui la sfila e beve attaccandocisi, poi tira fuori il suo pisello e mi penetra dapprima dietro poi davanti. Mentre lo cavalco entra mio figlio con un altro suo amico senza smettere li saluto. Allora si spoglia anche lui e io glielo succhio; ma come se non bastasse si materializza un quarto ragazzo che assume le sembianze di un altro suo amico il quale mi lecca i piedi. Quando mi sveglio sono totalmente bagnata e mi accorgo di avere la mano nella figa....

 

           

 

C'incontriamo all'imbrunire e, scambiate quattro chiacchiere, fra un convenevole e l'altro, decidiamo di recarci in trattoria per un boccone e per conoscerci meglio. La serata scorre spensieratamente fra sguardi ammiccanti e sorrisi invitanti.
Giulio e Sabrina c'invitano a chiudere la serata a casa loro. Non appena entriamo nell'ampio salone, prima di andare a cambiarsi, ci suggeriscono di spogliarci. Li prendiamo alla lettera.
Mi spoglio completamente mentre Susy tiene addosso un reggiseno a balconcino che lascia scoperti i capezzoli, appena velati dalle eleganti trasparenze del tulle nero, come le calze a rete appena sotto il reggicalze a incorniciare con seriche merlettature il folto bruno del basso ventre.
Rimaniamo in piedi mentre i nostri amici rientrano anch'essi seminudi. Sabrina indossa un body mozzafiato che lascia trasparire la folta peluria bionda attorno alle labbra polpose della vulva dischiusa. Giulio, anch'egli nudo, ostenta il suo membro robusto incorniciato da folti riccioli bruni interamente rivestito da uno slippino trasparente, anch'esso in tulle nero, che nell'avvolgerne l'intimità lascia fuoriuscire, solamente il glande rosseggiante perfettamente scappellato e, più in basso, i testicoli gonfi di succo.
Sabrina scioglie le graffette che le celano il sesso rivelando l'eccitante fessura rosea e palpitante già umida di piacere. Chiama a se Susy che, seppure esitante, si inginocchia fra le sue cosce inebriandosi del profumo di quel sesso avido d'attenzioni. La lingua si allunga verso la robusta clitoride e comincia a trastullarla sollevandola e abbassandola, ruotandovi attorno, ora in senso antiorario, ora in senso orario. Di tanto in tanto scivola più in basso ad aspirarne il piacere pastoso, ad insinuarsi fra le piccole labbra nell'umido pertugio generosamente offertole dalla sua amante.
Anche Giulio mi invita ad avvicinarmi ai suoi gioielli, quindi mi induce a piegarmi contro il suo basso ventre, e anche la mia lingua, abbandonato ogni ritegno, si muove spudoratamente lungo l'asta carnosa, stretta nell'abbraccio del ruvido tessuto, perfettamente eretta e grondante d'umori laddove palpitante la cappella riluce di godimento alla tenue luminosità della stanza.
La mia saliva si mesce a quella rugiada dolciastra, mentre le mie labbra con delicatezza gli si stringono attorno per meglio aspirarne l'intima essenza, il liquore tiepido fuoriesce regolare al ritmo della suzione, impastandomi la bocca ma il gusto è piacevole ed aspiro ancor più voracemente la pastosa pietanza. Mi ritraggo un poco e, scivolato ancora lungo l'asta turgida, che provvedo ad umettare, raccolgo fra le labbra i grossi testicoli, l'uno dopo l'altro, titillandoli delicatamente.
Giulio pare apprezzare e scivolato un poco verso il basso sulla fresca pelle del divano e dilatate al massimo le gambe mi offre il forello da leccare, anch'esso palpitante e ben in mostra attraverso un apposita fessura nel curioso indumento.
Vi insinuo la lingua forzando appena e, lentamente, penetro fra le sue viscere rivestendole di collosa saliva. Ripeto più volte la stessa operazione fino ad intridere di bava le grinze carnose. Il forello si schiude docile ad ogni nuovo assalto ed io mi affanno a cercare di prenderlo ancora più a fondo.
Dalla mia posizione posso osservare Cristina con le cosce spalancate con il sesso incollato alle labbra della mia Susy, intenta a percorrerne per intero le tenere carni ora regolarmente ora irregolarmente. La sua lingua guizzante passa, alternativamente, dalla vulva rosso fuoco allo stretto forello affondandovi dolcemente per delicatamente ritrarsi, strappando alla sua amante mugolii e lamenti.
D'improvviso Cristina si irrigidisce per poi abbandonarsi, la voce rotta dal piacere, a spasmodici fremiti accompagnando il frenetico levarsi e abbassarsi del ventre con un altrettanto convulso tremolio delle gambe dapprima tese a mezz'aria quindi ben strette attorno al collo della mia donna a cingerle le esili spalle.
Susy si alza e si accosta a Giulio cominciando a carezzare con le labbra il glande rigonfio. Ce lo passiamo l'un l'altra con decise linguate stillandone golosamente il piacevole succo fino a che la sborra, copiosa, non schizza dal membro esausto ad innaffiarci i volti e ad intriderci i capelli. Ci ripuliamo l'un l'altra mandando giù golosamente la tiepida salsa mentre Giulio e Cristina pienamente appagati si baciano con passione.
Dopo una doccia salutare rientriamo nella stanza, laddove Giulio e Cristina completamente nudi ci invitano a seguirli nell'ampia camera da letto. La mia mogliettina, fresca e profumata, dopo una doccia salutare, si stende sul lettone matrimoniale, ancora stretta nell'accappatoio.
Giulio le si accosta. La bacia sulle labbra sensualmente quindi, aperto un poco il morbido tessuto, scivola con la lingua a carezzarle i seni penduli dalle areole brune.
Susy è super-eccitata e comincia a mugolare non appena Giulio prende a suggerle i capezzoli protesi allo spasimo. Li accarezza con la lingua, l'uno dopo l'altro, con un movimento rotatorio attorno ai delicati bottoncini che poi provvede a stuzzicare ben bene in punta.
Sabrina dischiude il sipario di cotone che copre il basso ventre della mia donna, liberando il folto bruno del pube: un nugolo di peli scuri e arricciati appena sopra la vulva palpitante, laddove svetta la clitoride rigonfia. Una mano scivola a carezzare le polpose merlature delle grandi labbra per insinuarsi nel calore umido di quel sesso avido di piacere, dilatando i lembi di carne e immergendosi, sempre più profondamente, nella vagina fradicia d'umori.
Io nel frattempo, mi accosto a Sabrina per gustare da vicino l'eccitante prorompenza delle sue generose forme, e ammirare, estasiato, la magia di quel corpo completamente nudo. Sabrina inginocchiata nel letto proprio sopra l'invitante intimità di Susy, scosta ancor più le cosce dalla candida pelle, in modo da consentirmi di osservarle meglio la fica fradicia, laddove le carni son più tenere e bagnate.
Lei continua a frugare nella vulva di mia moglie, stuzzicandole la clitoride col frenetico movimento delle dita, mentre io mi accosto al forello bruno e, scivolando con la lingua fra le natiche tondeggianti, comincio a leccarlo, penetrandovi un poco. Scivolo, quindi, verso il basso a dissetarmi di quel succo delizioso, che mi gronda fin sulle guance. Insinuo la lingua ben in fondo nella vagina pulsante tenendo ben scostate le grandi labbra, affondandovi per poi ritrarmi e, repentinamente, possederla ancora.
Giulio nel frattempo, liberatosi dell'accappatoio, agita il suo grosso membro contro la bocca di Susy. Accostandovisi, con studiata lentezza, le avvicina la cappella dorata d'umori per subito discostarla al famelico assalto della sua lingua. Umori collosi fuoriescono dallo stretto meato per disegnare tele di rugiadoso piacere tra il glande arrossato e la lingua della mia donna. Finalmente Giulio si immerge nel calore di quelle labbra che, ben presto impastate di secrezioni dolciastre, si impegnano in un avida pompata. Io posso osservare eccitato il ritmico incavarsi e distendersi delle guance di Susy al ritmo sempre più frenetico della suzione. Giulio bagnato fradicio irrora d'umori la lingua di mia moglie scavandole ben bene le guance con fare disordinato.
Le donne si dimenano freneticamente. La vulva di Sabrina esplode di piacere sotto le sferzate della mia lingua. La donna si abbandona agli spasmi dell'orgasmo, accosciandosi contro il mio volto comprimendo la clitoride vibrante contro le mie labbra dischiuse. Sono costretto a trattenere il respiro fino a che soddisfatta non si accascia nuovamente contro il basso ventre di Susy.
La sua lingua ne percorre le avide mucose fino a che anche mia moglie non esplode di piacere mugolando e torcendosi.
A questo punto Giulio si alza col membro rigido in bella mostra e sostituisce Sabrina fra le cosce di Susy. La solleva un poco accompagnando le sue tondeggianti natiche a posarsi contro le sue ginocchia, quindi mi invita a prendergli l'uccello e a gudarlo nella fregna della mia donna.
Afferro l'asta protesa e l'accosto alla vagina paonazza mentre Susy, impaziente, si morde le labbra osservando di sottecchi il suo amante con aria complice. Posso ammirare, estasiato, mescersi l'umore dell'uno con quello dell'altra non appena l'uomo si abbandona, pieno di desiderio, all'umido abbraccio delle labbra carnose. Posso ammirare la verga protesa di Giulio affondarvi decisa, bramosa di desiderio, dapprima con studiata lentezza quindi con maggiore foga.
Adesso la possiede pienamente e comincia ad agitarsi dentro di lei con un andirivieni senza posa a cercare, veemente, con gran colpi di bacino, l'abbraccio di quell'intimità tanto spudoratamente offerta.
Susy si dimena, mugola, urla, al poderoso assalto del maschio che, infaticabile, si insinua fra le sue carni scotendole e tormentandole nel concitato accavallarsi di piacere e dolore.
Cristina mi invita a posare le labbra contro il folto di riccioli scuri che costella il pube di Susy. Nel frattempo per agevolare l'operazione Giulio, sempre ben dentro la fregna della mia donna, è sceso dal letto rimanendo pressoché in piedi e tenendo a piene mani le natiche di Cristina continuando a possederla senza ritegno. Dalla mia posizione nel brucarle la folta peluria posso dare alcuni colpi di lingua al bottoncino di Susy che nel frattempo ha preso fra le sue labbra il mio cazzo ormai pronto a sborrare. Di tanto in tanto il membro di Giulio fuoriesce dall'umido pertugio e Cristina prima di riporvelo l'accosta alle mie labbra invitandomi a leccarlo e succhiarlo ed io posso gustare la pietanza del piacere dell'uomo unito a quello della mia mogliettina. Anche Giulio si tende e dopo aver spruzzato parte della sua semenza nel ventre agitato di Susy si ritira sprizzando altri getti copiosi contro il mio volto e la peluria arricciata della sua amante. Lo sperma mi schizza sulle guance scivolandomi fin sulle labbra. L'assaporo voluttuosamente, mentre anche io schizzo la mia broda fra le guance di Susy e di Cristina che nel frattempo si è unita alla mia amante. Le donne si baciano appassionatamente, passandosi lo sperma che serbano, ancora caldo, fra le labbra.
Giulio mi avvicina il suo membro ormai flaccido, fradicio di semenza, ed io lo ripulisco ben bene per poi ripetere l'operazione con la vulva di mia moglie. Meticolosamente provvedo a ripulirla dalle dense chiazze biancastre che la ricoprono. La salsa di Giulio ne fuoriesce copiosa al suo irregolare palpitare e a me non rimane che raccoglierla e deglutirla.
Tutti insieme ci stringiamo l'uno all'altro abbandonandoci ad una chiassosa risata. Nuove avventure ci attendono con i nostri nuovi amici.

 

 

 

 

 

           

 

 


Mi piace guidare, mi rilassa, grandi distanze per scappare del incubi nei quali mi sono cacciata da sola, troppa tristezza, troppe poche emozioni… una vita troppo uguale, troppe spiegazioni, fin che la tua vita,diventa non tua. La Valtellina, ja! Una terra troppo desiderata di chi ci è nato, ma che mangia l'anima a chi non le appartiene.
Ed eccomi qui, 150 km, percorsi in 2.30 ore, colpa dalle strade, non del mio modo di guidare… è finalmente Milano, la terra promessa per chi ama il caos, e rimpiange i semafori… Si, Anna è sempre più bella, solare… casa sua una delizia, che dopo tutti questi mesi è diventata il mio rifugio."ho una brutta notizia" mi disse"ùh diù" pensai, mi tocca dormire sotto il ponte."non riesco ad uscire sta sera, so che hai fatto tanta strada, ma non riesco"- pausa che mi studia-" ma Lorenzo ti viene a prendere, uscite voi"veramente Lorenzo mi "avanzava" dalla scena a questo punto…due chiacchierate, due risate, due pettegolezzi su tutta la chat, due domande intime… e finalmente il campanello, delusione, SOLO LORENZO!"maaaaaaa, Alessandro dove è finito???""non ti preoccupare, adesso andiamo a prenderlo""ciao Anna, torno presto""ciao Marina, prendi le chiavi"ok, macchina, centro Milano, e la pelle che mi chiedeva pelle, voglia di vivere, ancora, una sensazione, dimenticata, ma che quando arrivava l'ora di rivedere Alessandro, mi ritornava, sempre.
Il mio cuore chiuso da anni, senza la voglia di cercare un anima da spogliare e fare mia, senza la voglia di ricercare l'istinto primordiale che ti lascia alla ricerca d'un altro corpo…Ma Alessandro, lui si, lui si che mi faceva immaginare l'amore come non lo avevo mai vissuto…Ops, arrivati, ecco che scende, il suo naso, perfetto, su una pelle cosi bianca di immergerti nelle nuvole, occhi cosi furbi e vispi che mentre le parli, ti assorbono tutta la mente, ti studiano, e ti fanno abbassare il proprio sguardo… i denti, allineati perfetti in quella bocca che sembra chieda soltanto fuoco… cornice d'un sorriso che fa invidia al sole…Che libidine!!Nebbia, ormai, mi ci sono abituata alla grigia Milano, da me però, tanto amata…Ristorante, bel posto, ma non vedo le puttane, eppure dicono che è la zona…. Due chiacchierate fra amici… ed ecco il telefono di Lorenzo che suona… "devo andare, ho una emergenza di lavoro, ma voi continuate senza di me, torno al più presto a prendervi…""oh, quanto mi dispiace, torna presto, senza di te, poi ci annoiamo" -disse-(bastarda, come sai mentire, se non torna è meglio)-pensai-e in tanto era andato…"beh soli…" disse Alessandro, parliamo un po' dai,ormai la pizza era finita, era arrivata l'ora del dessert, io sapevo bene che cosa avrei voluto… menu, scelta, gelato…ad un tratto, i sguardi si incrociano, e vedi che mi guardava in maniera diversa, non più come a una cara amica, che ormai per lui, non ero altro che quello, ma con una puntina di desiderio…mi alzai, cosi nervosa, con una idea in testa, e la bugia "devo andare in bagno" ancora non era finita di uscire delle mie labbra…mi avvicinai al banco del bar, e chiese una chiave, la chiave di una stanza del piano di sopra, "per favore, può portare questa chiave al uomo che era seduto con me?" chiesi mentre finivo d' scrivere un bigliettino e lo consegnavo insieme alla chiave d'oro a quel cameriere che ormai, aveva capito al volo, forse prima di me.Sali le scale con il cuore in gola, mi stavo giocando una grande amicizia, tutto puntato su una sola carta, o lo scopavo, o lo perdevo…Il suono della serratura, rintrono per tutto il corridoio, e davanti a me, solo buio, cercai a stento la luce… ed ecco una cameretta più accogliente di quel che mi aspettavo. Con un meraviglioso letto di ferro battuto in centro…La porta, pensai subito che era il cameriere a dirmi di scendere a finire il gelato… invece davanti a me, cèra lui, Alessandro, sempre con quel sguardo, cosi nuovo per me, e cosi ovvio, cosi voluto…Entro nella camera, lasciando cadere la giacca per terra insieme al mio capotto e seduto sul letto mi guardavo con un aria di interrogazione, forse avevo esagerato…Non ci pensai due volte, e mi lanciai al vuoto, un salto alla lussuria, non vedevo l'ora di baciare quella bocca che mi faceva impazzire anche quando mangiava… ma non era ancora il tempo di farlo."fermo" mi sorprese al sentire le mie proprie parole, "fermo".
Le mie mani, accarezzarono i suoi pantaloni… fino al punto più alto, godendo ogni istante… via le scarpe, via calzini, e piano, come una poesia, via anche i pantaloni, le mie mani mi tremavano… ma non credo di essere stata cosi decisa in tutta la mia vita… toccai il suo penne, che delirio, il suo corpo, si il suo corpo, già che la sua anima, mai sarebbe mia…Mi avvicinai di più al suo membro, e come una calamita la mia bocca comincio a succhiare, e succhiare, come è dolce il suo sapore, sentivo piano che le venne si gonfiavano, e cercavano una via di uscita per il prezioso liquido, ma non era ora, non ancora.. come una pazza su e giù, dentro nella mia bocca accarezzandolo con la punta della lingua, e poi ancora giù quasi per la gola..Fermo, sorpreso, come uno che non sa come prendere la vita, ma io, non facevo caso, questo era il mio momento… rapidamente uno sguardo cercando la mia borsetta, forse li, cèra qualcosa che mi serviva in quel momento, e grazie alla mia passione per il fulards avevo la lussuria salva…Tre, giusti, ma non mi serviva altro.. lo fecce salire fino al cuscino, mentre li sfilavo rapidamente i ultimi capi di abbigliamento, e prima che si rendesi conto, era bendato, gli occhi bendati, era la mia ora, ma si, anche le mani, tutto mio, sotto il mio "potere"…Immobile, sul letto con tutte le luci accese, lui era fermo, cosi, che quasi mi faceva tenerezza, ma il mio desiderio era troppo forte, dovevo sentirlo mio, anche solo per un attimo, l'attimo del amore, anche finto.Continuai il mio "lavoretto" di prima, succhiando ed insalivando il suo pene, frutto della passione… e poi, nel momento che ho capito che era sul punto d' esplodere, mi sono finalmente buttata sulla sua bocca, fuoco, e sapori mischiati, cannella e peppe, sale e miele…Preso per i capelli dolcemente, il collo, sentivo il suo respiro sul mio collo ed ero cosi eccitata di quel brivido…Mi presi una pausa, mentre mi toglievo tutti i abiti, e li, nuda, lo guardai per un attimo, non mi amava, ma a quel punto, di sicuro si fidava…Sali sopra, infilai il suo penne dentro di me, e cosi, piena, mi prese un secondo, per riposare, per prendere fiato, per guardarlo ancora… che non aveva nemmeno detto una parola…
Cominciai a muovermi, sentendolo entrare ogni volta di un mezzo cm in più, sempre più dentro, cosi, che avrei voluto che mi attraversasi, un po' più veloce, sempre di più, quella carezza interna, e quel desiderio di una esplosione… non so quanto tempo siamo stati cosi, una eternità, un qualche minuto, ricordo solo, la onda del mio orgasmo, che arrivava e retrocedeva per ritornare sempre un pochino più forte, fino alla ondata che ti fa perdere per un secondo i sensi, insieme, per raggiungere il più grosso dei piaceri, e forse il più grave dei peccati…Poi sono caduta sul suo corpo, e l' ho abbracciato, la sua calda pelle nuda, bianca… una lacrima, forse l' sfogo di un momento di crisi, di indecisione, una lacrima su quella pelle pura "slegami ora", le sue parole, arrivate come da una caverna, le ricordo ancora, navigano nella mia testa, insieme al ricordo della paura, della vergogna, lo slegai piano, quasi pentita, avevo perso una cosa preziosa, la sua amicizia, il suo rispetto, e sapevo che da qual momento, non avrei mai potuto guardarlo in faccia come prima…Mi incrociai con il suo sguardo… proprio mentre la cameriera arrivava con il gelato, caduta del mio sogno…"Alessandro, ma qui sopra ci sono delle stanze, è anche un albergo questo posto?" chiesi"no, non credo, Mangia che è molto buono""era buono si, ma mai cosi buono come la sensazione che avevo fra le gambe, unita, però, alla incomodità delle mie mutandine bagnate…"

 

 

 

 

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Max, il fratello della mia migliore amica è a casa mia e siamo soli. Improvvisamente la luce se ne va mentre tuoni e lampi si accompagnano allo scroscio dell' acqua fuori della finestra. Lui ci prova ma io non cedo ma per invogliarlo di più gli passo vic ino con la mia super minigonna e le mie gambe affusolate. Lui non resiste e arrapato come mai mi lega gambe e braccia al letto e si spoglia completamente. Questo gioco inizia a divertirmi. Poi mi strappa la minigonna e le calze, la maglietta e il reggisen o e butta tutto in un' angolo. Con il cazzo in erezione comincia a leccarmi e mordermi i capezzoli, poi scende, scende, scende e arriva alla mia figa e inizia a leccarmela tutta e io godo come un cane. Poi mi mette il suo cazzo in bocca e io glielo lecco tutto bene e mi viene in bocca e io mando tutto giù senza sputare niente. Inizia a infilarmelo nella figa e su e giu e su e giu e viene e vengo tantissime volte. Poi gli faccio una spagnola e dopo me lo rinfila in bocca e gli faccio un' altro bocchino me ntre lui me la lecca e veniamo tutti e due contemporaneamente. Gioca con i miei seni e mi fa un dito e poi rifacciamo sesso sfrenato. Torna la luce e lui se ne va lasciandomi li legata, torna e mi invoglia di nuovo toccandomi in qua e la piano e baciandomi tutta, devo ammettere che il fratellino della mia dolce amichetta ha una verga memorabile.
 

           


Incontro la madre di un mio amico, mentre apre il portone di casa sua.
Èterribilmente attraente ed ingioiellatissima come al solito.
La saluto e lei ricambia.
Poi appena riprendo a camminare, mi sento chiamare.
È lei che mi dice di avvicinarmi.
Io ritorno da lei e le chiedo cosa c'è.
Lei mi chiede se voglio salire per prendere una cosa che avevo dimenticato tempo prima.
Io annuisco ed entriamo in ascensore.
Entrati in casa, lei rimane sulla soglia della porta mentre io mi dirigo verso la cosa che dovevo prendere, quando ad un tratto lei chiude la porta.
Io mi avvio lentamente verso la porta, perchè capisco cosa sta per accadere, con la cosa da portare via.
Lei mi guarda, mi leva l'oggetto che avevo in mano, lo lascia cadere per terra, facendolo finire in mille pezzi e incomincia a sbottonarmi lentamente la camicia.
Io, eccitatissimo, rimango estasiato dal suo sex appeal.
Lei incomincia ad accarezzarmi il petto lentamente e ad avvicinarsi sempre di più, poi, ormai uno di fronte all'altro e vicinissimi, mi afferra una mano e mi fa sbottonare la giacca cortissima celeste che indossava.Sbottonata la giacca, con un movimento lentissimo se la leva e la getta a terra.
Poi afferra l'altra mano e la fa strisciare su una delle sue cosce abbronzatissime fino a farla arrivare alla mini-gonna mozzafiato celeste che indossava, facendomela slacciare.
Slacciata anche la minigonna, se la sfila lentamente e in modo che mi fa eccitare da matti e la getta a terra. poi si leva la t-shirt bianca che indossava sotto la giacca corta e rimane in slip e reggiseno neri.
Poi si sfila gli slip, rimasta solo con il reggiseno e le scarpe (celesti anch'esse, del tipo che lasciano il piede fuori)mi abbraccia e iniziamo a baciarci.
Dapprima molto lentamente, poi sempre più velocemente, fino a quando iniziamo a limonare avidamente.
Io l'afferro e me l'accavallo.
Lei, nel frattempo, si leva le scarpe aiutandosi con i piedi.
Me la porto nella camera da letto e la getto sul letto.
Lei mi guarda come un' imperatrice guarda uno schiavo, con una superiorità ed una voglia di sesso impressionante.
Mi dice col suo solito tono snob "Vieni qui... mmm, dai su..." e poi mi stende un piede, io l'afferro ed inizio a baciarlo furiosamente.
Le dico "è sempre stato il mio sogno, non immagineresti mai da quanto tempo aspettavo questo momento... ti adoro, ti venero, sei la donna più sexy della terra, la più lussuriosa!!! Ti amo, ti voglio!!!".
Lei ridendo maliziosamente risponde "lo so, lo so che mi desideri, chi non mi desidererebbe...".
Allora, prendo una bottiglia di champagne fra le tante del frigobar presenti nella camera da letto e la apro.
Glielo verso tutto sul corpo mentre lei gode da matti e ridendo dice "si, siii... mmm, aaaa...".
Finita la bottiglia la getto a terra, facendola frantumare e mi avvicino lentamente a lei. le ribacio i piedi, poi le caviglie, le gambe, il culo, la schiena, il collo e poi, ormai su di lei, iniziamo a limonare.
La sua lingua è bollente e nel frattempo io le strappo il reggiseno, lasciando fuori le sue tette sode come pietre e grosse.
La sua abbronzatura mi fa eccitare da matti, così inizio a leccarle i capezzoli duri poi lei mi tiene la testa fra le cosce, ansima e gode e continua a dire "si, siii...".
Poi eccitato alla vista di quei seni e di quei piedi arrapantissimi, la penetro mentre lei all'orgasmo più totale grida "sono la tua padrona, ti posseggo, sei mio!!!"...

 

           

 


IO, LE MIE SORELLE E MIO COGNATO……… Mi chiamo Manuela ho 22 anni, vivo ancora con i miei, insieme ad altre due sorelle Sandra e Marina. I miei rapporti con Sandra e Marina sono buoni e seppur con i normali litigi siamo inseparabili. Dora, invece la più grande è sposata con due teneri marmocchi. Sabato sera con Sandra li abbiamo accuditi mentre i genitori erano al cinema. In un cassetto, posto segreto di Paolo mio cognato, troviamo un diario suo personale e così per passare il tempo l'abbiamo sfogliato. Tra le pagine trovo un storia di sesso inventata riguardante me, Sandra, Marina, Dora e mio cognato durante una vacanza al mare, dove mio cognato ci scopava ripetutamente.Restiamo allibite, ma per pudore non diciamo nulla. Quella notte non ho potuto fare a meno di pensare a quella storia e a tarda notte alzandomi per andare in bagno mi sono pulita tutta nelle parti intime, vagina e retto compreso. Al mattino decido che devo chiamare mio cognato per chiedergli spiegazioni, non dico niente al telefono ma gli do appuntamento per le 16 a casa dei miei, che erano fuori per una vacanza; a quell'ora anche Sandra dovrebbe essere a casa. Arrivo a casa un istante prima di Paolo, senza quasi salutarlo apro la porta con le mie chiavi. Entriamo, sembra non ci sia nessuno. Dal corridoio sento un leggero rumore in camera, così senza parlare seguita da Paolo mi avvicino alla porta della camera da letto, è socchiusa, ma dentro !! Marina e Dora sono sul letto, e sotto di loro Sandra a pancia sotto che prende visibilmente nel culo un fallo di gomma. Io e Paolo non fiatiamo e ritorniamo in soggiorno. Qui sottovoce Paolo mi cinge le spalle e dice: facciamo finta di niente, fra poco riapriremo la porta facendo più rumore. In quel attimo Sandra completamente nuda arriva dal corridoio per andare in cucina a bere, al momento non ci vede, ma quando ci vede arrossisce poi mi dice a bassa voce: lo so che sei stupita di vedermi così, ma ora ti spiego. Quella storia che abbiamo letto, è vera, però quel giorno, tu non c’eri, e allora Paolo a dovuto inventare la tua presenza. La storia, infatti iniziava che io sono andata in bagno e mi sono subito immersa in una vasca calda, a differenza del solito non ho chiuso la porta e casualmente Paolo rientrando è entrato in bagno proprio nel momento in cui uscivo nuda dalla vasca. Mi guarda e mi fa "sei molto bella lasciatelo dire" io lo ringrazio poi mi copro con un asciugamano e vado in camera. Rasserenata dal suo complimento, Lui è un medico, allora, lo chiamo. e gli chiedo a bruciapelo "si può capire se ho perso la verginità vaginale e anale" lui mi fa si.. arrossendo, perché? " Io mentendo gli rispondo "penso di essere stata violata nel sonno da qualcuno durante un recente ricovero in ospedale." Così dicendo con naturalezza tolgo l'asciugamano e mi metto pancia sotto. Sento le sue dita impacciate che mi esplorano, dapprima nella vagina con lentezza, poi quasi con brutalità nell'ano su fino alle parti più intime. Con voce tremante mi dice che sembra tutto a posto. Lo ringrazio gli auguro la buona notte, indosso solo una camicia da notte leggera e con la testa piena di pensieri mi addormento. Passa un po' di tempo e mi sveglio, sento un leggero rumore dal soggiorno, mi alzo... Paolo sta guardando la TV, non mi vede... Sta guardando un film in cui si vede una fanciulla che viene condotta nuda le mani legate sul petto davanti ad un uomo dall'aspetto truce, viene appesa per i polsi ad un gancio e a questo punto l'uomo le schiude le natiche, le palpeggia, poi le schiaffeggia, infine con un bastone la sodomizza tra urla atroci... Paolo si sta masturbando, io in silenzio camminando a gattoni mi porto vicino a lui e con mossa furtiva prendo il suo pene in bocca, non dice niente e io continuo finché lo sperma mi inonda la bocca... sputo e a quello.."stupida sgualdrina come ti permetti!" Paolo mi afferra per i capelli, mi spinge contro il muro e attraverso la camicia da notte che copre ma non nasconde nulla allo sguardo, mi afferra le natiche, poi prendendomi per un braccio mi porta sul letto mi ordina di denudarmi e di sdraiarmi pancia sotto, eseguo senza fiatare, passano alcuni istanti e mi ordina di aprire gambe e braccia, quindi mi lega delle corde ai polsi e alle caviglie e mi trovo legata al letto col culo aperto e l'ano in bella mostra. Lentamente palpeggia il mio sedere, poi con due dita unte di crema con grande dolore mi sodomizza, estrae le dita e mi mordicchia il sedere, l'interno delle cosce, e dolore! il clitoride. Eccitato si sdraia su di me e infine sento il suo pene che mi penetra dapprima con impaccio poi sempre più deciso nell'ano, soffro le pene dell'inferno... ma lentamente il piacere si sostituisce al dolore e al fine godo anch'io. In questo momento di piacere si allontana e ritorna dopo alcuni minuti, insieme a Sandra, Marina e Dora, ha con se un fallo di plastica,che introduce nella mia vagina. Dopo prende un frustino e comincia a percuotere lentamente le spalle e i sederi delle mie sorelle, poi più intensamente gli ordina di partecipare all’orgia che si andava creando.Il fallo artificiale nella passera è doloroso, e con il bordo del lenzuolo tra i denti non posso nemmeno gridare. Sono sfinita, allora le altre mi slegano e si sdraiano accanto a me sul letto e senza dire una parola cominciamo a baciarmi sulla bocca, Poi, ci fa mettere in piedi abbracciate e guardando prima l'una poi l'altra ci palpeggia contemporaneamente i culetti, poi mentre palpeggia con le due mani quello di Sandra sodomizzandola con le dita, lecca quello di Marina fino a farvi penetrare la lingua, poi si gira ed inverte il godimento, dopo alcuni minuti di questo gioco fa mettere in ginocchio sua moglie Dora, costringendo Sandra a leccargli l'ano e dopo averle palpato entrambe per un po' incula Sandra. Passa poco tempo, che sposta Sandra senza essere venuto dentro di lei ed in un attimo il mio buchino ammorbidito dalla lingua di Marina viene sfondato dal suo cazzo duro, lancio un grido ma presto il piacere mi invade e resto sotto di lui finché mi inonda. A questo punto Paolo si sdraia sul divano e fa mettere a cavalcioni su di lui Marina dolcemente la costringe a sverginarsi da sola. Dora è di fronte a me, siamo abbracciati, le sue parti intime a disposizione della lingua di Paolo che le esplora ininterrottamente. È bellissimo, ci abbandoniamo ai desideri di Paolo, poi Dora si stacca da me, in quel momento, in me che non si dica infila il fallo di gomma nel culo di Marina mentre nella fica ha quello di Paolo. Dopo mentre Paolo incula Sandra, Dora incula me con il fallo artificiale e poi ancora il massimo della depravazione Dora e Paolo alternativamente nelle nostre vagina e nei nostri culi e alla fine io, Sandra e Marina alternativamente nella vagina e nel culo di Do
ra, e così via fino al mattino dopo. Mi sveglio nella vasca da bagno, ragazzi che sogno!

 

 

           

 

 

 

Il tutto iniziò quindici anni fa, all'epoca io avevo 28 anni, mia suocera 40, lei infatti si era sposata giovanissima, come poi daltronde sua figlia, cioé mia moglie, che in quel periodo era al mare col bambino, io superimpegnato di lavoro, a casa naturalmente, e succedeva che almeno un paio di sere la settimana andavo a cena a casa dei suoceri, mai suocera Loretta mi aveva sempre attratto perché oltre ade ssere un bel pezzo di figa, vestiva in modo che io trovavo provocante, il classico atteggiamento di casalinga con scamiciati portati spesso con sotto solo mutandine e reggiseno e con i bottoni sul davanti a volte in parte sbottonati in modo da mettere in vista le cosce e tutto quel ben di Dio che aveva sotto i vestiti, non si preoccupava se nel girare per casa si notava che sotto aveva le mutandine trasparenti o aveva diemnticato il reggiseno, c'erano suoi atteggiamenti che io credevo fossero di provocazione, fatto stà che un venerdi sera di luglio mi presentai perché invitato a cena, vi trovai solo lei ,allorché chiesi ...ma Franco dov'é, cioe mio suocero, lei mi rispose partito , torna lunedi, così io ribattei....sempre in giro per lavoro vero.....Loretta mi guardò , era più bella del solito, e disse...;ma quale lavoro ! quel maiale é in qualche albergo con una di quelle troie delle sue impiegate....e io qui come una vera cogliona....quella sua affermazione mi cominciò ade eccitare, e così avvicinandomi a lei, le risposi, ma dai....non dimi che con una moglie come te Franco và a cercare altre avventure...non posso crederci...sai che a volte lo invidio perché può scopare tutte sere un pezzo di figa come te !....anche lei si avvicinò e mi rispose, ma quale pezzo di figa, oramai non gli interesso più...sai quanto tempo é che non mi tocca.....oltre sei mesi... e credo di avercela come le altre....io cominciavo a non controllarmi più e oramai quasi corpo acorpo con mai suocera mi lasciai andare e mettendogli una mano far le cosce gli dissi...tu sei migliore delle altre....lo sai che sogno di scoparti....e molte volte quando scopo tua figlia per godere di più sogno di scopare te esborro come un porco....anche mai suocera cominciava a scaldarsi... e mi disse maiale..cosa vuoi fare..? sono tua suocera....non si può ...ma nel mentre mia aveva messo una mano sul aczzo che era duro come il marmo, io non scopavo da quindici giorni, mi lasciai andare e la mia mano si infilò nelel sue mutande e un'altra in mezzo alle tette...e lei che mi diceva del porco mentre si dav da fere e aveva tirato fuori da sola il mio cazzo che era gonfio e duro...non ci misi molto a denudarla e ada ccompagnarla in camera da letto, senza parlare le fui sopra sentivo che era tutta bagnata desiderosa di fare l'amore, lei mi disse che voleva sentirmi dentro , la infilai di colpo era bagnata, iniziai a pomparla e senza preoccuparmi se prendeva o no la pillola mi basatarono pochi colpi per venirgli dentro e riempirla di sborra, lei aveva un'orgasmo dopo l'altro e quando sentii la mia sborra spruzzargli in figa, mi strinse forte e mi chiese di metterla incinta, sborrai dentro di lei tutta notte e la lasciai incinta , da allora abbiamo continuato a scopare insieme, lei poi si é separata e messa con un tipo per non rovinare il matrimonio di sua figlia, ma abbiamo continuato a frequentarci e in questi anni l'ho ingravidata altre 3 volte, é una donna favolosa me ne sono innamorato non riesco più a vivere senza lei, ho 43 anni, lei 55 , e desidero ancora riempirla, non faccio più l'amore con mia moglie perché riesco ascoapre solo con mia suocera e il pensiero di metterla ancora incinta mi fà impazzire di piacere, é una storia d'amore meravigliosa