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GIARDINO

Pių a Oriente, Assiri e Babilonesi creano dei parchi alberati destinati alla caccia, ma anche a ritemprare lo spirito umano, e costruiscono colline artificiali, per rendere pių articolata la "piatta terra dei fiumi". Nabuchadnezzar II fa realizzare i giardini pensili a Babilonia per sua moglie, che prova nostalgia per le boscose colline della sua patria, la Media.In Cina i primi giardini destinati al puro piacere estetico risalgono al IV secolo a. C. ed attestano il grande interesse e l'ammirazione che il popolo cinese ebbe per la bellezza dei fiori e delle piante, considerati fin dai tempi pių antichi un indispensabile elemento decorativo. I giardini cinesi risultano molto stilizzati, con rocce levigate dall'acqua e paesaggi idealizzati, ma ancora pių astratti e ricchi di elementi simbolici risultano quelli giapponesi, che risalgono al III secolo d.C. Tanto i cinesi quanto i giapponesi (ancorati ancora oggi a questa concezione) consideravano i loro giardini una riproduzione in miniatura del paesaggio naturale. In India accanto agli alberi si trovano bacini di acqua e piccole insenature, cui vengono successivamente aggiunti anche i fiori. In Grecia si diede molta importanza ai giardini pubblici come il Lyceum d'Atene, nella cui quiete passeggiavano i filosofi. Nella vita romana furono curati in modo particolare: disposti intorno alla vita di campagna, delimitati da una cinta muraria, spesso con fontane, canali e terrazzamenti, erano il luogo ideale per l'otium.Nel Medioevo invece gli unici giardini apprezzabili sono quelli conventuali, che forniscono soprattutto cibo e frutta al monastero. In questo periodo in tutta l'Europa č scomparso il carattere ornamentale. Dal secolo XII al XIV ricompaiono i giardini ornamentali: dietro alte mura ci sono aiuole di fiori destinati ad adornare la chiesa, una fontana in centro di un grande prato, un erbario con piante aromatiche e medicinali ed un pomario con alberi di frutta. Nel Rinascimento fiorisce il giardino all'italiana che assume poi nel Cinquecento una disposizione tale da far diventare gli elementi architettonici una parte integrante dell'elemento naturale. Nel Seicento il gusto barocco privilegia forti contrasti pittoreschi. In Italia il giardino risulta disposto secondo un piano geometrico e simmetrico, abbellito da architetture, spesso elaborate artificiosamente con lo stesso fogliame delle piante opportunamente potate. Gli alberi, sia quelli dall'elegante sagoma naturale come i cipressi, sia quelli foggiati con la potatura, si trovavano non solo lungo i viali, ma anche all'interno di giardini spesso terrazzati, ricchi di acqua e fontane. Nel Mediterraneo l'olivo, gradevole per la sua ombra ed altamente apprezzabile per il suo prodotto, l'albero di Giuda, dai fiori primaverili rosa acceso, e l'ippocastano furono amati per la loro ombra e per la splendida fioritura. In Francia e in Germania, dove il clima č pių incerto, i parchi pubblici erano meta di passeggiate, che consentivano di ammirare vaste distese di prato e di acqua. La stessa funzione ebbe il giardino in Inghilterra, dopo essere stato utilizzato dai Tudor alla maniera italiana. Il giardino all'inglese č tuttora un luogo in cui gli elementi naturali sono mantenuti intatti, con piante e viali disposti senza alcuna simmetria e vaste spianate erbose, che, grazie al clima locale, restano verdi tutto l'anno.

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