In tutta Italia ci sono tantissimi luoghi magici, dove si possono sentire delle forti presenze, a volte benigne altre volte maligne.
Molti luoghi hanno una vera e propria storia, altri derivano da leggende tramandate negli anni...
Regione per regione tutti i luoghi dove potete scoprire la magia....
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PIEMONTE

A Pocapaglia, in provincia di Cuneo, si trova il "Bric d'la Masca" a ricordare una delle più celebri streghe del Piemonte meridionale, Micaela Angiolina Damasius, detta Micilina.
Il 29 luglio 1544 Micillina fu caricata sul carro trainato da due buoi bianchi, condotta sulla collinetta fu legata ad un vecchio castano morto e bruciata viva. Ad alimentare questa credenza è la colorazione rossastra che hanno alcune rocce, ritenute il sangue della strega.
La leggenda narra che la donna, ritenuta una strega, terrorizzava gli abitanti della zona e dei paesi limitrofi con sortilegi maligni e cattiverie.
Detta Masca o strega Micillina nacque a Barolo e si sposò a Pocapaglia, viveva tra un gruppo di case dell’attuale Bricchetto.
Con le sue stregonerie riuscì a portare nel terrore l’intera popolazione dopodiché venne arrestata e rinchiusa nelle carceri del castello finche giunse in paese un Padre Inquisitore che col Podestà diedero inizio al processo.
Il giorno del rogo si narra che caddero spaghi dal cielo. Sulla collina dove è stata arsa viva rimangono appunto le rocce colorate di rosso che ne vento ne pioggia cancellano.

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In provincia di Verbania, nella Valstrona, si trova la "CAVERNA DELLE STREGHE di Sambughetto" che si sviluppa all'interno del monte Sass Muiè per 707 m.
Le grotte sono note da sempre e nelle leggende locali sono ritenute rifugio di streghe e creature maligne.

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Sempre in provincia di Verbania, sull'Alpe Devero si trova il Lago delle Streghe. Suggestivo specchio d'acqua adagiato, tra larici e pascoli, in una piccola conca situata nei pressi di Crampiolo.

"Esso s'apre tra tenui muschi e foglie d'edera, ed è l'immagine di una dolce e tranquilla conca in cui l'acqua si raccoglie chiara e silente. Diramanti radici di secolari abeti si intravedono nelle chiare acque sorgive; avvinghiate tra loro donano all'insieme un aspetto spettrale. Quando il leggero vento che scende dai monti increspa le acque, pare un'anima inquieta in cerca di pace. Uno specchio che incanta e affascina, un arabesco dall'incantesimo fatale al quale non può sfuggire nessun spirito eletto. E alla sera quando le ombre scendono cupe, qualcosa ancora sembra vibrare nel lago fiabesco. E allora coloro che vedono al di là delle cose reali, - i più semplici anche - sono in grado di osservare, mentre emergono dalle acque silenziose e scure, giovani eroine spettrali, proprio come accadeva un tempo alle vecchie streghe riaffioranti nella leggenda da un lago, nelle notti di luna piena."

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Altro luogo ricco di streghe in provincia di Verbania è Domodossola, dove dietro al muro del Diavolo pare si registrasse un'intensa attività di streghe
e la letteratura autoctona testimonia spesso di eventi prodigiosi presso un pianoro chiamato “pian de strix”, cioè Piana delle Streghe.

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Nella zona del Canavese, tra i paesi di Forno e Levone, viveva si dice nel 1839, una vecchia strega chiamata "la Marchesa". Secondo le storie, la stessa donna affermava di conoscere e usare la magia, leggere nel pensiero, e avere buoni rapporti con il diavolo.
La leggenda narra che al fianco portasse sempre un falcetto, e che fosse capace, con una fettuccia legata alla gamba, di coprire lunghe distanze in pochissimo tempo.
Successe un giorno, che mentre tornava da Volpiano, ove si era recata a lavorare con altre persone del suo paese, affermo' che era in grado di tornare a Crosaroglio ben prima dei compagni. Questi lo presero per uno scherzo e si fermarono a bere in un' osteria.
Ma quando alla fine raggiunsero Crosaroglio, la Marchesa era gia' nel suo orto intenta a zappare, ancora con la fettuccia legata alla gamba.
Quando fu proprio vecchia, e vicina a morire, la Marchesa chiese che qualcuno le sciogliesse la fettuccia dalla gamba. Ma nessuno si fece avanti: sapevano che in quel modo, i poteri della strega sarebbero finiti sullo sventurato che aveva compiuto il gesto.
Alla fine si decise una cognata, che ando' da lei e le slego' la fettuccia... e cosi' divenne una strega anche lei... La presenza delle streghe è ancora viva su questi colli.

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A VESIME (AT), si dice che in una torre diroccata sulle colline le STREGHE si procurassero "il libro del comando".
Oggi il castello medievale conserva solo alcuni suggestivi ruderi, ma pare che un tempo
il luogo fosse cornice dei sabbath che si sono succeduti con regolarità nel corso dei secoli .
Erano danze sfrenate, ballate compiendo giri che procedevano sempre verso sinistra, con canti e musiche vivaci.

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Nel comune di Neive (AT) si narra che il ponte sopra il torrente Tinella sia stato costruito in una sola notte dal Diavolo e che ogni anno vi siano numerosi incidenti. I paesani attribuiscono tali episodi al volere delle Streghe.

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Per andare verso Cuorgnè, passando da Caselle (TO), si incontra l'indicazione del comune di LEVONE.
In questo comune nel novembre del 1474 si poteva vedere un filo di fumo nero salire dalla pianura. L'inquisitore, insediato nel castello di Rivara, aveva mandato al rogo Francesca e Antonia, colpevoli di
“incantesimi, malefizi ed eresie”.
Ancora oggi si raccontano di strane apparizioni ed eventi strani in quei luoghi.

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Poco più a nord troviamo Forno Canavese (TO), famoso per il suo mulino a vento, copia pressoché perfetta dei mulini olandesi.
Dietro al mulino c'è il “pian dlà spinà” in cui, secondo la leggenda locale, si riunivano le streghe locali per i loro rituali “Sabbath”.

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Anche nella vicina valle di Lanzo esistono luoghi ritenuti ritrovo delle masche, come Vonzo (TO) (frazione di Chialamberto),
dove nella leggenda alcuni elementi naturali vengono trasformati in “oggetti magici”; basta pensare al “roc delle masche”("masche"= streghe in piemontese)
Narra la leggenda che su quel masso, il roc, solessero balzare di notte le streghe di Vonzo.
Una notte decisero di trasportare il masso fino a Lanzo e di posarlo proprio sul ponte del diavolo, per godere, il giorno dopo, dello stupore dei lanzesi per quel prodigio.
Così si caricarono sulla testa l'enorme roccia e in volo, seguendo la Stura, arrivarono sino al ponte. Ma il diavolo non gradì che si mettesse in pericolo la sua costruzione e con tremende minacce costrinse le streghe a riportare il masso a Vonzo.
Nel viaggio di ritorno alle poverine pareva che a poco a poco le loro teste affondassero nella pietra, tanto il masso era pesante. Ci riuscirono a stento e ancora oggi si vedono incavate nella roccia le impronte delle teste, affondate per arte magica nella dura pietra.

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LIGURIA

Ovviamente pensando alla Liguria il primo luogo d'eccellenza che bisogna nominare è TRIORA,
a pochi chilometri da Arma di Taggia (IM)

Questo borgo situato molto in alto, per raggiungerlo si percorrono ben 16 km di tornanti in salita. Una presunta carestia che colpì la valle nell'estate del 1587 diede inizio ad triste vicenda che sarebbe rimasta per sempre nella storia: il processo e relative condanne per stegoneria di quelle trenta donne e un bambino anch'egli ritenuto colpevole di stregoneria.
Passando per le vie dell’antico borgo medievale, si provano ancora improvvisi brividi;
alle inferriate delle abitazioni di Via San Dalmazzo, adibite a carcere, sembrano giungere lamenti, che a poco a poco a poco diventano urla raccappriccianti. Il luogo più magico è la Cabotina