Solo un gioco... (14 giugno 2005)

Ciao a tutti. Quello che segue è un racconto a 4 mani. Anzi mezzo racconto a 4 mani. E' solo la mia parte. A scanso di equivoci avverto che è già stato pubblicato, ma questo non è un fake, un troll, un repost, uno shit. E' semplicemente un mio racconto. Ho scritto io ogni parola. Forse non mi ci riconoscerete, non mi ci riconosco nemmeno io, credo che sia un po' un effetto collaterale dello scrivere a 4 mani, la contaminazione reciproca. Se a qualcuno interessa, posso postare anche la parte dell'altro autore, o può farlo lui stesso. Il racconto intero (parte mia+parte sua) forse era troppo lungo... o forse faceva schifo tanto quanto questo. Mi piacerebbe avere i vostri commenti... Buona lettura Susy **************************************************** Eccoti che arrivi. Sei tu, lo sento. Sento qualcosa che vibra dentro di me. Lo so che mi sono sbagliata quattro volte da quando sono qui, ma questa volta ne sono convinta. Mi punti deciso. Sei tu. Sono vestita esattamente come mi hai chiesto. Non ci crederesti se te lo dicessi, ma ho comprato alcune cose apposta per te. la canottierina, gli stivali, il perizoma... beh quello l'avrei comprato comunque... non mi va di iniziare un nuovo rapporto con indosso un intimo già usato... sarò superstiziosa? mah... E ho messo le "palline"... che storia... mentre le facevo scivolare nel buchino mi sono bagnata tanto che ho dovuto aspettare un bel po' ad indossare il perizoma. L'eccitazione non si calmava. Non erano solo le palline... le ho provate altre volte. Era l'idea di te, di incontrarti, di mostrarmi con le palline... mi sono masturbata due volte prima di riuscire a calmarmi e avere una umidità accettabile fra le cosce. Sono nervosa... Che mi succede? Ho tenuto testa a uomini che si credevano degli dei a letto, e alla fine ho sempre avuto qualcosa da insegnare... Non credo ci sia più nulla a cui non sono preparata... Tu hai l'aria di uno a cui piace dare gli ordini, tenere il comando. L'ho capito subito, in chat, e ho recitato la parte della sottomessa, obbediente. Sarai felice di vedere che ti ho obbedito in tutto. Lascerò l'iniziativa a te anche adesso. Avrai tempo per scoprire la mia vera natura... Sto guidando. Ho ancora i capezzoli duri da quando mi hai toccato in mezzo al posteggio. Sei un po' pazzo... mi hai baciata subito, mi hai scopato la bocca con la lingua, mentre con le mani mi avvinghiavi dappertutto. Si sente che vuoi farmi capire che mi possiedi già, vuoi "marcare il territorio". Mi hai infilato anche un paio di dita nella fica che era già di nuovo un lago... Io ti ho lasciato fare, mi sono abbandonata a te e ti ho fatto capire che mi piace... Posteggio e saliamo da me. Ci sono alcune rampe di scale. Tu cerchi di toccarmi ma io ti sfuggo correndo avanti. Mi diverto a fare oscillare la gonnellina sul culetto, immagino la sua visione... non ho praticamente nulla sotto, il perizoma è inesistente. Poi quel filetto che pende dal buchino... credo che tu abbia cercato di prenderlo nell'ultimo slancio. Per fortuna siamo sul pianerottolo. Ti dico "fermo che qui ci possono vedere!" e tu per tutta risposta sollevi le mani in alto e inizi a spingermi contro la porta, facendomi sentire tra le natiche la tua erezione già consistente. Come immaginavo... appena entrati in casa ti sei impossessato del mio corpo, ma con mia piacevole sorpresa hai cercato solo il mio piacere... e ci sei riuscito alla grande! Anche se avessi voluto oppormi, dopo poco non avrei piu' avuto la forza di farlo. Quando ho sentito la tua lingua frugare nel mio sesso, e il mio clitoride risucchiato dalle tue labbra, non ho capito piu' niente e mi sono ritrovata ad afferrare la tua testa per paura che tutto potesse finire, che tu potessi staccarti. Dominazione... Possesso.... dopo avermi fatto obbedire ai tuoi ordini, dopo avermi fatto vedere che sei padrone del mio corpo e puoi toccarlo dove e quando vuoi, hai voluto farmi sentire che sei padrone anche delle mie sensazioni... Sono qui ancora appoggiata al muro, con le gambe che mi cedono, ancora scossa dall'ultimo orgasmo. Il tuo viso è bagnato dei miei umori, ce li scambiamo in un bacio profondo, piu' lento e meno selvaggio dei precedenti... Potrei rimanere tutto il giorno nelle tue mani, tutto il fine settimana a godermi il piacere che mi dai, ma devo smuovermi. Ti dico "La giornata promette bene, mmmhhh.... Tu mi fai impazzire... adesso però prenditi il tempo di appoggiare le tue cose e rinfrescarti, il bagno è qui..." Siamo ancora in ingresso, sudati e impiastricciati, con tutti gli zainetti e giacche sparsi intorno a noi. Tu sistemi le tue cose e ti dirigi in bagno. Chiudi la porta ma non c'è la chiave, non ne ho mai avuto bisogno abitando da sola. Sento l'acqua che scorre nel lavandino, mi immagino che ti sciacqui il viso e ti passi le mani bagnate nei capelli, per sistemarli, rinfrescarti e lavare via il mio succo dai ciuffi incollati. Chiudi l'acqua, ti asciughi, e sento che hai aperto il coperchio del water. "toc" il rumore che fa quando lo appoggi al muro. E' il segnale che aspettavo. Entro in silenzio alle tue spalle, mentre tu armeggi con la cerniera dei pantaloni. Mentre tiri fuori il cazzo io mi appoggio alla tua schiena, non capisco se il tuo sussulto sia di spavento o di eccitazione. Senti i capezzoli duri come legnetti attraverso la stoffa della mia canottiera e della tua camicia. Senti le mie mani che scorrono sui tuoi fianchi, sul tuo petto, aprono la camicia e ti accarezzano scendendo verso l'inguine. Da dietro non vedo il tuo cazzo, sono curiosissima ma voglio godermi la sorpresa. Accarezzandoti arrivo ai peli e al cazzo che è già duro. Lo prendo in mano, come lo terresti tu, e ti dico "dai, non dovevi fare la pipi'? che cosa aspetti?" e tu imbarazzato ma divertito mi rispondi "lo stimolo ci sarebbe, ma in queste condizioni proprio non ci riesco...". Rido. Lo lascio andare, mi afferro alle tue spalle e lascio che l'erezione si sgonfi. Ti chiedo di tenermi informata sull'evolversi della situazione, e tu lo fai. Quando mi dici "ecco che sento che si sta rilasciando tutto" con una mano fulminea mi infilo tra le tue gambe da dietro, ti massaggio le palle e afferro il cazzo da sotto. Che prontamente si indurisce, bloccando sul nascere la possibilità di liberarti. Mi insulti. la sensazione che provi è piacevole ma dolorosa. Faccio scorrere la mia mano un pochino, poi prometto che ti lascio stare. Ma quando lo stimolo ritorna, con uno scatto fulmineo ti passo davanti, e imbocco decisa il tuo cazzo. Non ho quasi avuto il tempo di vederlo. Lo sento sulla lingua. Non era duro ma era ancora molto grosso, e si sta indurendo rapidamente, costringendomi ad aprire la bocca piu' di quello che pensavo. Mi piace essere riempita. Mi piace il tuo cazzo, avrò tutto il tempo di guardarlo dopo. Adesso è nella mia bocca, e ci rimane. Mi sembra di aver sentito qualche gocciolina di pipì, dal sapore acre sulla lingua, ma il getto si è fermato subito... chissà se ti sarebbe piaciuto farla nella mia bocca? Adesso sento solo il sapore di maschio, di salato della tua pelle. Succhio e passo la lingua intorno al glande, raccogliendo tutto il tuo sapore. Non mi insulti più, non sei piu' arrabbiato. Sento il tuo respiro che cambia, ti sento sospirare... Chiudo il water e mi siedo sul bordo, senza mai lasciare il tuo cazzo. Ora la mia bocca è piena di saliva, e il tuo cazzo può scorrere tra la mia lingua e il palato dandoti delle sensazioni piacevoli. lo sento dal tuo respiro e dalle tue mani che mi afferrano la testa guidandola. Mi piace sentire che usi la mia bocca per il tuo piacere, che mi scopi la testa. Mi piace lasciarmi guidare, lasciare che sia tu a violare la mia bocca, la mia gola. Penso che potrei tentare di farti andare piu' a fondo, ma è un giochino che potremo fare dopo... ne abbiamo del tempo.... Lascio che tu guidi la mia testa, sempre piu' veloce mentre monta il tuo orgasmo, e con le mani afferro le tue natiche, solleticandoti in buchino con le punte degli indici... Alterno le mie attenzioni al buchino e alle tue grosse palle che massaggio, mentre esplodi nella mia bocca e il tuo seme mi schizza in gola, facendomi sussultare. indietreggio per quello che posso, visto che tu mi trattieni la testa, mentre la tua è rovesciata all'indietro in un urlo liberatorio. Mi lasci andare, ti sorrido soddisfatta e dopo qualche leccatina e un bacio in bocca per condividere con te i sapori, riapro il water aspettando la tua liberazione... Mi hai chiesto di pisciare davanti a te... non potevo dirti di no, e poi sento di non avere nessuna inibizione con te, riesco ad esssere naturale, riesci a mettermi davvero a mio agio. Adesso ti aspetto sul divano, tu sei in cucina che armeggi... la curiosità è enorme, l'eccitazione cresce, anche se nell'ultima ora non si è mai veramente abbassata... Arrivi e giochi con i miei capezzoli, sono di nuovo dritti come due missili... me li trucchi con il lucidalabbra... che strano che sei... ma divertente... non finisci mai di stupirmi. Torni con lo champagne e le fragole... che bello... per un attimo avevo temuto mi stessi preparando qualche strana tortura... brindiamo, ma poi preferisci bagnarmi i seni e bere dalla mia pelle... E' una sensazione stranissima, il freddo dello champagne, il caldo selle tue labbra e della tua lingua, il frizzare delle bollicine... Stranissima ma eccitante oltre ogni previsione... scivolo sul divano, adesso sono sdraiata, permettendoti di versare lo champagne in più punti del mio corpo. Questa cosa mi piace da impazzire... sono egoista, lo so, ma mi sto godendo le sensazioni. Ti fermo e corro a prendere un asciugamano grande, lo stendo sul tappeto e mi ci sdraio sopra, con indosso solo il perizoma e i tacchi a spillo. Tu bevi dal mio ventre, dal mio ombelico, dalle mie cosce. Succhi lo champagne dal perizoma sul mio sesso, il gusto è diverso, e me lo dici mentre io sto vibrando per la sensazione provata... Mi giro e tu versi lo champagne tra le mie scapole, lo sento scorrere verso il culetto e tu lo insegui con la lingua, poi bevi dalla mia fossetta. Anche l'incavo delle mie ginocchia non viene tralasciato.... Stai per togliermi il perizoma ma ti fermo... non voglio che tu finisca lo champagne, c'è una cosa che voglio fare... Ti faccio mettere in piedi sull'asciugamano, a gambe aperte, con il bacino spinto in avanti. ti chiedo di aiutarmi. Devi versare lentamente lo champagne sul tuo pube, alla base del tuo cazzo, che è già bello dritto verso il mio viso. io inginocchiata a terra davanti a te guardo le gocce che scorrono sul tuo cazzo, cerco di inseguirla con la lingua... e quando aumanti il flusso ecco che si forma un rivoletto che si stacca dalla punta della tua cappella, come se stessi pisciando. Io apro la bocca e ricevo il tuo liquido sulla lingua, guardandoti negli occhi con uno sguardo che dice tante cose... Quando smetti di versare, scatto in avanti a ripulirti il cazzo, prendendone in bocca quanto piu' riesco e facendo scorrere le labbra strette all'indietro. Il tuo cazzo si stacca dalla mia bocca con un "POP!" che ci fa ridere tutti e due... cadiamo sull'asciugamano ridendo. Sei cosi' dolce... Mi accarezzi mentre mi parli, mentre cerchi di fare un discorso, di dare un senso a quello che stiamo facendo... Non credo che ce ne sia bisogno, io non ho bisogno di chiedere o spiegare nulla in questo momento. Sono serena, il mio corpo manda segnali positivi alla mente e la mente risponde allo stesso modo... a volte mi basta un niente per rompere questo equilibrio... il pensiero di una donna tradita per me, il pensiero che l'uomo che mi sta dando piacere abbia un obiettivo diverso da quello dichiarato, e l'incanto si spezza, mi irrigidisco e respingo qualunque approccio. Ma adesso con te è tutto a posto... so che quello che vuoi è quello che voglio anch'io, cioè sperimentare piacere, senza costruirci addosso delle gabbie mentali. Parlando mi dici che il tuo desiderio è poter fare tutto quello che vuoi, e per te questo contrasta con una iniziativa da parte mia. Quanto ti sbagli. Se io ti lascio fare quello che vuoi del mio corpo è perchè so che al momento giusto avrò lo spazio per agire io, e tu non potrai negarmi nulla.... Anche perchè mi fido di te, e tu di me, e sappiamo che non supereremo mai i limiti detti e non detti... Mi stai squassando il corpo di orgasmi... sembri un bambino che si diverte a contare quanti riesce a ottenerne, come quando lanciavi le pietre sull'acqua e contavi i rimbalzi. Cinque! ne ho fatti cinque, posso arrivare a sei!.... ma io non sono una pietra... il mio corpo si tende e si rilascia in continuazione, i miei muscoli sono stanchi come se avessi fatto tre ore di canottaggio... Con il dito mi stimoli un punto che non so se sia il famoso G ma nemmeno mi importa, può essere anche il punto Z ma mi lancia delle scariche di piacere che sembrano una scossa che mi attraversa il corpo dalla fica al cervello e ritorno... Quando è troppo è troppo. Metto da parte la stanchezza, mi rialzo di scatto e ti inchiodo al pavimento. Tu mi guardi sorpreso, forse il mio movimento brusco ti è sembrato uno spintone piu' che il preambolo di un amplesso. Eppure sono qui, nuda sopra di te, con indosso solo i tacchi a spillo e la cinghietta di cuoio che avvolge le mie caviglie. Il mio corpo si esprime da solo, i capezzoli sono eretti, il seno è gonfio, le labbra della mia fica sono tumide, sporgono all'esterno e si aprono come raramente ho avuto occasione di vedere. E' evidente che ti desidero, che voglio sentirti dentro di me. Ti libero degli ultimi vestiti. Tu lasci fare. Ti piace vedermi armeggiare, spostarmi a quattro zampe sopra il tuo corpo in attesa. Infilo le mani sotto al divano e ne escono due corde, due grosse fettucce di cotone che sono già legate ai piedi del pesante divano. Hai un brivido. Hai già capito che le altre estremità saranno legate ai tuoi polsi. Ed è quello che faccio, avendo cura che siano sufficientemente tese da non permetterti grandi movimenti. Sei crocifisso sul pavimento, con le braccia allargate all'altezza della testa. Stai ancora pensando che non potrò bloccarti i piedi quando da sotto il tappeto spuntano altre due corde. Non capisci come sia possibile... c'è una grossa sbarra di metallo sotto il tappeto, con degli anelli... in un attimo le tue gambe sono fissate, aperte, immobilizzate. Sei una grande X, con la testa nel mezzo. Anzi, nel mezzo non c'è la testa ma quello che mi interessa. Il tuo cazzo, che durante l'operazione si è teso allo spasimo, come se immaginasse quello che lo aspetta. E le tue palle, che non ho intenzione di trascurare... Comincio proprio da loro... ti confesso che la voglia di saltarti sopra, impalarmi sul tuo grosso uccello e scatenare il mio bacino fino ad un violento orgasmo, senza curarmi di nient'altro, è fortissima. Ma resisto e prendo tempo. Accarezzo le tue palle, le massaggio, cerco di renderle morbide nonostante l'erezione le tiri e le renda compatte. Cerco di allungare il tuo sacchettino, tirando piano, separando uno alla volta i tuoi testicoli dal cazzo, poi tutti e due insieme. Quando sono soddisfatta del risultato, prendo da un cassettino degli anelli. Sono degli anelli speciali, un po' come quelli delle tende, ma si aprono e chiudono a scatto, dividendosi in due semicerchi. Applico un anello sul tuo sacchettino, tra il cazzo e le palle. lo chiudo e ne applico un'altro, stando bene atenta a non pizzicarti. Le sensazioni, forse anche il pensiero ti danno degli spasmi, al cazzo e alle palle, che cercano di risalire violentemente. ma gli anelli restano al loro posto, perchè le palle non passano degli anelli. Ora posso aggiungere tutti gli anelli che voglio tra i primi due. Il metallo scivola sul metallo, spingendo allontana le tue palle dal cazzo, e piu' anelli aggiungo e meno possono ritornare indietro. Ne ho messi sei, è uno spettacolo vedere il tuo cazzo teso, rosso paonazzo, poi questo cilindro di acciaio costituito dagli anelli e poi le tue palle, rosse e gonfie, ridotte ad un fungo, una specie di cappella che esplode alla sommità del cilindro. Cazzo e acciaio, sembri una potente macchina per fottere. Ma questa volta sarai fottuto... Non ti sei lamentato piu' di tanto... avrei ben voluto vedere! io sto tenendo le palline nel culo da ore e tu ti lamenti per delle corde e qualche anellino... non sarebbe stato giusto... e poi forse già lo intuisci che ad una tua lamentela io reagirei infliggendoti una pena maggiore. Ma nonostante tutto, nonostante tutta la "scena" non è il dolore che io cerco, non ti ho legato per poterti infliggere dolore ma per darti piacere, per dartelo con i tempi che desidero io. E' stato necessario legarti, perchè lo sapevo che altrimenti ad un certo punto mi avresti afferrata per fottermi rabbiosamente, o comunque con una forza ed una velocità superiori a quelle che ho intenzione di usare... Voglio prenderti lentissimamente... Cosa fai adesso? mi dai un ordine? mi fai una richiesta? Non capisci che è fuori luogo? Sono io che decido cosa fare... e adesso ho deciso di girarmi.... di portare la mia fica gonfia e gocciolante sopra il tuo viso, vicino alla tua bocca... voglio che tu veda in che stato sono, voglio che immagini la sensazione che proverai nel penetrarla... se e quando deciderò io. Voglio che tu ne senta l'odore, il sapore... con la voce ti descrivo le sensazioni del tuo cazzo che mi apre le labbra e si fa avanti dentro di me, mentre la mia fica lo avvolge. Nel frattempo muovo il mio viso sul tuo petto, sul tuo ventre, tra le tue cosce, percorrendoti con la lingua, accarezzandoti con i miei capelli... Vedo dalle reazioni del tuo cazzo che non ce la fai piu', che sei teso allo spasimo. Mi fermo e accarezzo il tuo cazzo teso, le tue palle gonfie e prigioniere, poi li afferro con le mani e lentamente abbasso la testa facendo scivolare il cazzo nella mia bocca fino a dove riesco. Anzi, fino a dove non riesco. Con un piccolo sforzo di volontà rilasso la mia gola e lascio che la tua cappella la forzi. Quando la tua presenza nella mia gola si sta facendo ingombrante mi accorgo che le mie labbra hanno raggiunto la base del tuo cazzo, e una grande soddisfazione mi riempie. Resto un pochino così, succhiando fuori l'aria in modo da aderire al tuo cazzo con tutta me stessa, poi lentamente mi sfilo, mantenendo sempre il risucchio per garantirti una sensazione piacevole. Mi rigiro verso di te, ho le lacrime agli occhi, vedo che anche tu hai gli occhi lucidi, per l'eccitazione e il desiderio. Ti dico "il tuo cazzo è pronto." mi metto a cavalcioni del tuo bacino e lentissimamente inizio a scendere su di lui, quando sento il contatto della cappella sulle labbra ho un brivido, stranamente mi sembra fredda rispetto al fuoco che ho tra le cosce... Ruoto il bacino avanti e indietro, facendola scorrere dal mio pube al mio buchino, stimolando il mio clitoride ipersensibile... Ecco che mi fermo, mi abbasso ancora, e guardandoti negli occhi lascio che la tua cappella forzi la mia apertura... come è grossa... adoro questa sensazione... So che dentro sono molto dilatata, che mi dilaterò ancora di piu' e quindi mi godo più che posso questa sensazione di forzatura... Sento che ti piace, che vuoi di piu', lo vedo dal tuo collo teso nello sforzo di vedere lo spettacolo del tuo cazzo che entra in me... Mi stai anche parlando, incitando, supplicando ma io non sento nulla, tutti i miei sensi sono concentrati nella mia fica in questo momento... Mi abbasso... la tua cappella scava in me, il tuo cazzo scorre... scendo un centimetro alla volta, godendo le nuove sensazioni e facendotele godere... anche se per te è una tortura questa attesa... Scendo ancora... sono arrivata in fondo. Vorrei stare ferma ma non ci riesco, devo assolutamente schiacciare il mio clitoride sul tuo pube, e dopo la scossa che ricevo non riesco più a fermarmi, mi alzo e mi abbasso, scorro sul tuo cazzo sbattendo il piu' forte possibile il mio pube sul tuo quando ti ho tutto dentro... il mio corpo si muove impazzito, la mia testa rotea nell'aria gridando frasi sconnesse, parole oscene... sono solo una fica che vuole esplodere... Con le unghie ti graffio il petto, i fianchi dove mi aggrappo mentre ti cavalco come un toro in un rodeo. E l'orgasmo arriva, impetuoso, ma non mi fermo, l'eccitazione non cala, proseguo fino ad un nuovo orgasmo, lento, lungo e devastante. Cado sfatta sul tuo petto, con il tuo cazzo ancora duro dentro di me, e mi abbandono... Non so se siano gli anelli a darti questa resistenza. Mi sussurri "slegami...". Con le poche forze che mi restano ti slego solo le mani, poi mi lasci cadere al tuo fianco sull'asciugamano e chiudo gli occhi. ti sussurro "liberati pure... anche le palle.... se lo desideri...." Mi hai chiesto di leccarti il cazzo... hai ragione, non ho avuto ancora il tempo di mostrarti cosa può fare la mia lingua... finora abbiamo avuto troppa fretta di farlo sparire dentro... inizio a dedicarmi a lui ma tu hai già in mente un'altro giochino... vuoi che mi penetri con la bottiglia, con il profilattico... non l'ho mai fatto ma non mi spaventa... dopo il tuo cazzo entrerà senza problemi... e così accade, anche se non avevo previsto la sensazione di allargamento dove il collo diventa più grosso... nessun cazzo me la darà mai... E poi tu ne approfitti per sfilare le palline... sentirle muovere premendo contro il duro della bottiglia mi scatena sensazioni nuove nella zona tra la fica e l'ano...credo che tu senta il mio nuovo orgasmo... Mi fai mettere a quattro zampe sul tavolo... mi viene da ridere a fare la cagnolina... una cagnolina in calore che alza il culetto in aria per provocare il maschio... Mi esplori con le dita... mi piace... non ho nessuna vergogna con te... è incredibile... non penso allo spettacolo osceno dei miei buchi dilatati in cui guardi e soffi.... penso solo alle sensazioni, cullata dalle parole dolci con sui accompagni le tue azioni.... Poi quando arriva la tua lingua comincio a perdere il controllo... tu lo senti e mi masturbi con forza, inseguendo il mio piacere che sale... il tuo cazzo nella mia mano non aspetta altro che di tuffarsi nel calore che hai generato... e infatti improvvisamente mi stendi sul tavolo e mi infili deciso, dandomi una scossa fino al cervello. Mi scopi con forza e vieni dentro di me, l'eccitazione era tale per tutti e due da non permettere niente di diverso... ma tu lo sai che io voglio essere presa ancora, che apetterò il tempo necessario per riavere il tuo cazzo duro e per amarti come potremo fare solo quando tutta l'eccitazione, l'emozione della prima scoperta dei nostri corpi si sarà calmata... Mi hai sfinito... Mi hai sfinita di piacere. Mi hai devastata di orgasmi... In fondo era quello che volevo. Non potrei essere piu' soddisfatta di come è andato questo nostro incontro. Ti chiedo un piacere. Ti chiedo di farmi una foto con la digitale. Una inquadratura precisa: la fica e il culo, ancora dilatati e colanti. Una foto oscena, impressionante, ma un ricordo vivido di questo incontro. Una copia la terrò io, avendo cura di ritagliare i particolari che mi rendano troppo riconoscibile. Solo due buchi dilatati dopo il godimento. Una copia te la manderò via mail. Sarà tutto quello che avrai di me.Sarà l'ultimo contatto. Sabato sposerò Antonio. Sento che sto facendo la cosa giusta. Sento che lo amerò per tutta la vita, e che gli sarò fedele per molti anni. Anche grazie a te. A te che mi hai donato questa giornata, questo mio "addio al nubilato" esagerato, anche se non lo sai. Oggi mi sono tolta molte voglie, forse non tutte ma molte. E mi sono resa conto che con Antonio non mi mancherà nulla di tutto questo, e che avrò anche di più. Antonio non lo saprà mai, ma avrà una donna migliore anche grazie a te. Tra poco ci saluteremo per l'ultima volta. Tu non lo sai ancora ma lo capirai. E se prima di Sabato io volessi rivederti? Beh, una possibilità ci sarebbe... Per tre sere di seguito sono da Martina, la mia amica estetista, che dopo la chiusura del negozio si dedica solo a me per i trattamenti e le prove del trucco. Potresti venire con noi nel negozio chiuso. Martina apprezzerebbe. Immagina cosa potremmo fare in quello studio... Comunque io ho deciso. Ho chiuso. Lo farei solo per te... e per Martina....