LUCI ED OMBRE…al Campo Stella Polare !!
...di Filippo Campelli


Tra i tanti ricordi legati alla mia lunga “militanza” nella mitica Polisportiva Roma XIII, ne emergono alcuni, pressoché indelebili, legati più alle fatiche vissute negli allenamenti al Campo Stella Polare, piuttosto che alle vicende, sicuramente positive, delle gare.

Nel lontano 1985, quando le luci del sole calavano dietro agli alti pini e le ombre delle tribune minacciosamente si allungavano verso la distesa erbosa, gli irriducibili del gruppo Lombardi, dopo riscaldamento, allungamenti, balzi, balzelli, salti, ostacoletti di vario tipo, gradini, gradoni, andature di vario tipo e quanto di più mente umana potesse concepire per sollecitare caviglie e polpacci, iniziavano le ripetute in pista.

Armati di chiodate modello “standard” (all’epoca esistevano in commercio pochissimi modelli e quello più trend era giallino e/o celestino dell’Adidas, o blu e bianco dell’Asics) e di calzamaglie in licra rigorosamente nere (le uniche reperibili sul mercato locale), ci si posizionava a gruppi di due o tre presso la partenza dei 200 m o 300 m. E qui veniva il bello.

Tutto tranquillo per le prime ripetute, ma verso la fine, complice la stanchezza e soprattutto il buio, iniziavano i “magheggi”.
Il coach Lombardi, torcia alla mano, modello speleologo, non potendo identificarci, causa l’oscurità e le nebbioline serali, si affidava ai nostri concitati “VIA” azionando il cronometro.
Inutile dire che spesso si stabilivano tempi record, poiché il “VIA”, o veniva dato, “casualmente”, in ritardo o la curva veniva tagliata opportunamente.

In ogni caso lo stravolgimento finale era totale, come anche lo stupore del coach nel vedere tempi migliorati nelle ultime ripetute. Comunque, a distanza di giorni, la verità veniva svelata con inevitabili ritorsioni nei programmi di allenamento.

Comunque l’impegno era totale, la volontà di far bene tanta, e i risultati in gara erano visibili con somma gioia del Responsabile Ottavio Di Berardino, artefice in tempi non sospetti, di “riesumazioni” di alcuni ex- atleti, degne di film horror o di aver donato l’ ubiquità ad atleti insospettabili.

Ricordi di vita vissuta, ma anche dolci ricordi, soprattutto dopo le gare in quel della Farnesina, con i mitici gelati di Tony…sigh, sigh …bei tempi andati !!! .

Filippo Campelli (classe 1963)





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