Considerazioni per migliorare ... la qualità della vita!

Se qualcuno, oggi, mi dice: "Sto lavorando su me stesso" oppure "Devo lavorare su me stesso" oppure "Come posso lavorare su me stesso?"

Rispondo: "Cambia il verbo lavorare con dare qualcosa"

Infatti, si lavora già abbastanza in ufficio, in fabbrica, in negozio, in casa, non mi sembra affatto opportuno lavorare anche su se stessi.

Suona diverso dire "Sto dando qualcosa a me stesso" oppure "Devo dare qualcosa a me stesso" oppure "Come posso dare qualcosa a me stesso?", perché tutto questo implica qualcosa che premia e non che costa fatica.

Quando sentiamo di avere dei problemi di qualunque tipo, affrontiamoli nel momento in cui arrivano, smettiamo di dilungarci nel voler scoprire la causa profonda del problema e dedichiamoci del tempo, fermiamoci e, invece che meditare, riflettere, fare esercizi di vario genere,iniziamo con l'osservazione di  quello che è intorno a noi: i nostri vestiti, la nostra casa, i colleghi di lavoro, i passanti, le vetrine dei negozi.

In tal modo si prende coscienza di un momento della nostra vita e questo è il nostro "Qui e Ora" e solo in quel momento possiamo vivere, non si torna indietro e non si va avanti.

Il passato, il presente e il futuro fanno parte di uno stesso tempo, ma il momento da vivere è quello che ci accorgiamo di vivere e in quel momento si risolvono i problemi, non domani e nemmeno dopodomani. 

Invece che lavorare su se stessi impariamo a prenderci tempo per noi stessi, a farci dono della vita con al consapevolezza che stiamo vivendo quel momento lì e non un altro.

Ci sono passata anch'io dal lavoro su me stessa, ma ora mi sono stufata, perché ho scoperto che è meglio che io mi regali qualcosa, che io mi prenda qualcosa e così ho assunto al responsabilità della mia vita.

Ho smesso di dare la colpa al destino, al mio collega di lavoro, a mia figlia, al mio compagno, alla giustizia..................

Mi sono assunta la responsabilità di chiedere a me stessa cosa c'è che non va, in quale modo mi sento preoccupata, dove sento nel mio corpo l'ansia, in quale modo si manifesta l'ansia, da cosa mi nascondo, a cosa voglio sfuggire...............

E, quando ci sono le domande, arrivano anche le risposte.

Quando abbiamo un problema da risolvere non aspettiamo il domani, iniziamo subito a trovare l'intenzione di risolverlo, altrimenti alimentiamo il problema e perdiamo di vista la soluzione.

Patch Adam lo ha spiegato bene nella sua teoria del Ridere e ha creato la base per un nuovo modo di migliorare la qualità della vita:

"Non guardare quello che vedi, ma guarda oltre. Se ti fissi sul problema non scoprirai la soluzione, continuerai a vedere il problema"

Ed è vero.

La prima cosa da fare quando ci si sente devastati dalle preoccupazioni è quella di distaccarsi da esse. La preoccupazione non serve a nulla, è materia sterile, che rende sterile la creatività e blocca la mente.

Per distaccarsene serve un atto di coraggio; andate a fare una passeggiata, leggete un buon libro, ascoltate musica, lavate i piatti, basta che rivolgiate la mente verso qualunque altra attività, subito dopo aver manifestato l'intenzione di risolvere il vostro problema, quello che vi fa sentire preoccupati.

"Domani è un altro giorno, si vedrà" mitica e indimenticabile frase della fine del film "Via col Vento", che insegna a non arrendersi mai davanti ai cambiamenti della vita che non piacciono,  davanti ai disagi che la vita porta.

Questo atteggiamento che può sembrare superficiale e facilone, porta a grandi risultati.

Permette alla mente di rilassarsi, distrae dal problema, rimette in equilibrio le forze e porta la soluzione.

Avete mai provato a risolvere un'equazione dieci o venti volte senza riuscire a risolverla e dopo che l'avete lasciata stare, magari dopo aver studiato altre cose, vi siete sentiti arrivare la soluzione e così l'avete risolta?

La stessa cosa avviene in ogni evento di vita, se ci si fissa su un'unica soluzione del problema, si otterrà un risultato diverso ogni volta, ma sempre sbagliato, ma se si lascia libera la mente di trovare un altro modo, la soluzione apparirà esatta.

Se impariamo a diventare le persone più importanti dell'universo, aumentiamo l'autostima e, di conseguenza, la capacità di diventarlo anche per gli altri.

Consiglio di leggere alcuni paradossi accaduti.

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