COME SMETTERE
Non esiste il metodo
migliore in assoluto per smettere, perché nessun fumatore è uguale a un altro,
anche se esistono alcune regole generali e alcuni aiuti farmacologici che
possono essere considerati come un ausilio nella lotta contro il fumo. La prima
cosa da fare è capire che smettendo di fumare non si perde nulla, anzi si
guadagna molto. Inoltre è meglio farsi aiutare dal
medico nella scelta del metodo più opportuno e per trovare il mezzo scientifico
appropriato come terapia sostitutiva della nicotina. Chi decide di smettere deve certo affrontare alcune inevitabili
conseguenze come le crisi di astinenza o l'aumento di peso, ma il tempo e la
perseveranza aiutano a superare le difficoltà.
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Quando smettiamo di fumare all'improvviso succede che i recettori della
nicotina si ritrovano "disoccupati" e questo da inizio alle crisi di
astinenza, le cui manifestazioni possono essere:
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irrequietezza
ed eccitabilità |
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stizza |
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costipazione |
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aumento
di peso |
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mal di
testa, vertigini, fastidi alla circolazione |
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scarsa
concentrazione, stanchezza, sfinimento. |
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aggressività,
nervosismo, cattivo umore |
Il fumo porta a un calo di
peso di circa 3,5 Kg nel fumatore, infatti chi smette di fumare generalmente
tende a ingrassare, anche se questo non è vero per tutti, infatti c'è chi non è aumentato e
chi addirittura è dimagrito. L'aumento di peso si aggira intorno ai 3 o 4 Kg
nel primo anno, ma in seguito i chili presi tendono a sparire. Le cause
della tendenza a ingrassare sono da ricercarsi nella riorganizzazione del
metabolismo, che nel fumatore risulta essere accelerato con un conseguente
consumo straordinario di calorie. Seguire un'alimentazione corretta aiuta
molto ad evitare i chili di troppo e a controllare lo stimolo accresciuto della
fame dopo che si smette di fumare.
A tutto ciò si aggiunge anche la sensazione sgradevole di non essere capaci di
affrontare le situazioni senza l'aiuto del fumo. L'apice della
voglia di fumare viene raggiunto dopo circa un giorno di astinenza dalla
nicotina. Fortunatamente la crisi dura solo un giorno o due, ma il desiderio di
fumare perdura per diversi giorni, diradandosi lentamente ma sempre di più. Nel
giro di 2 o 3 settimane i sintomi tendono a sparire, ma naturalmente la loro
durata dipende dal grado di dipendenza del soggetto. Nel 90% dei casi l'adattamento alla vita priva del veleno fumo si ha in
circa 2 settimane e
il desiderio o sparisce o compare molto sporadicamente.
Coadiuvanti
farmacologici
La sintomatologia
dell'astinenza può trarre vantaggio dall'uso di cerotti transdermici, di
gomme da masticare o di particolari bocchini contenenti nicotina che
vengono venduti in farmacia allo scopo di aiutare chi desidera smettere con il
fumo. L'idea di questi preparati è quella di sostituire la nicotina
sprigionata dalla sigaretta con quella contenuta nel prodotto usato,
evitando così l'assunzione dei vari prodotti tossici del fumo. Lentamente la
dose di nicotina viene diminuita e altrettanto lentamente diminuiscono i
sintomi della dipendenza. Naturalmente nessuno di questi prodotti permette di
raggiungere la concentrazione di nicotina che si verifica fumando la sigaretta
e quindi non si ottiene certo lo stesso piacere. Associando 2 di questi
preparati si è visto che il risultato migliora e sembra che sia più facile
smettere di fumare. Tutti questi metodi sono
sconsigliati alle gestanti, alle donne che allattano, a chi soffre di patologie
cardiache o vascolari, ma non sono del tutto controindicati, perché ancora più
dannoso è il fumo e ogni tentativo di sospenderlo è positivo.
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Esistono anche spray nasali, prodotti per l'aerosol, capsule che vengono
utilizzate per introdurre la nicotina utile a sostituire quella delle
sigarette.
Altri supporti farmacologici contengono sostanze che combinandosi con il fumo
determinano un sapore sgradevole e tolgono ogni soddisfazione nell'accendersi
la sigaretta, altri cercano di inibire il desiderio del fumo, altri ancora
vengono prescritti per diminuire i sintomi di astinenza come l'ansia, lo
stress, il disagio e a volte la depressione provocati dal tentativo brusco di
smettere con il fumo, ma tutti questi metodi da soli non bastano: oltre alla
volontà personale, può essere utile il supporto psicologico mirato a fare
sparire le motivazioni psicologiche e i comportamenti legati al fumo.
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Un nemico della lotta
contro il fumo è la pubblicità con i trucchi e le strategie sponsorizzate dall'industria
delle sigarette per conquistarci come clienti. E' triste dover
dire che, essendo elevata la mortalità fra i fumatori, oltre al numero di
persone che riescono a smettere, i produttori devono cercare di reclutare
sempre nuovi clienti e devono tenere vivo il vizio del fumo nei fumatori.
L'industria del tabacco ha costi elevati e spende ogni anno miliardi per la
pubblicità senza mai alludere ai danni e alle conseguenze per il fumatore. Oggi
ci sono delle leggi che limitano la possibilità dell'industria di pubblicizzare
il loro prodotto, ma le strategie usate riescono a superare i divieti e a
raggiungere comunque i fumatori ai quali arrivo un messaggio falso e ben
studiato. Le avvertenze di pericolosità, di rischio di cancro, di pericolo di
morte o di malattie gravi o letali che sono state obbligatoriamente fatte
scrivere sui pacchetti di sigarette non si sono dimostrati molto efficaci e lo
Stato da una parte sostiene la campagna contro il fumo e dall'altra continua a
incassare le tasse sul tabacco e a sostenere finanziariamente le coltivazioni
europee. Altri avvertimenti sul giusto modo di fumare, sul fumo leggero hanno
spinto i fumatori a pensare che la sigaretta light non fosse dannosa. Questa è
sbagliato, anche perché spesso chi sceglie questo tipo di sigaretta aumenta di
conseguenza il numero totale fumato giornalmente, fa inalazioni molto profonde
e annulla gli eventuali vantaggi determinati da un basso dosaggio di nicotina.
Questa è la situazione che
una persona che decida di smettere di fumare deve affrontare. Ecco quindi che è
evidente l'importanza di un piano d'azione determinato e deciso. La volontà
determinata associata a un programma di intervento e di supporto sono le armi
vincenti in questa lotta. Sarebbe meglio comunicare a tutti l'intenzione di
smettere, accettare scommesse sulla riuscita, disabituarsi lentamente e
progressivamente alla nicotina e dimostrare ai conoscenti e parenti quanto sia
ferma e salda la decisione presa. Alcuni trucchi possono aiutare nei momenti di
crisi. Ci sono persone che trovano un aiuto bevendo liquidi non troppo calorici
quando sentono il desiderio di fumare, altre che sostituiscono l'uso di caffè
con il te onde evitare la classica associazione con la sigaretta e altri che
preferiscono masticare gomme e succhiare caramelle senza zucchero o acidule per
contrastare la voglia di fumo. Sono da evitare le bevande alcoliche, la
permanenza eccessiva a tavola e tutte quelle abitudini che stimolano il
desiderio di accendere la sigaretta. Certamente è utile farsi aiutare dai vari
possibili metodi o trattamenti di sostegno.
Terapie non
farmacologiche
Molte sono le vie da
seguire per ottenere un successo dalla terapia respiratoria a quella del sonno,
dalla meditazione allo yoga, dal cerotto al surrogato di sigaretta e tutte aiutano
la persona a trasformarsi in un ex fumatore. Il fumatore che voglia liberarsi
dal vizio deve conoscere tutti i principali metodi esistenti, perché oggi
medici, psicologi, terapeuti comportamentali, guaritori e, a volte, ciarlatani
propongono sistemi di disintossicazione.
Nessun metodo però
ha efficacia se non è sostenuto da una decisione reale e definitiva.Gli ex fumatori che hanno smesso
grazie alla volontà ferrea sono circa l'80 o il 90% del totale.
In certi casi può essere utile affrontare la lotta in gruppo, perché il
rafforzamento reciproco rende più semplice la rinuncia, dà una sensazione di
sicurezza e di conforto. Esistono dei corsi di disavvezzamento al fumo, in cui
ci si incontra settimanalmente, che offrono più metodi di lotta, la possibilità
di scambio comune di esperienze, di training autogeno, di abolizione dello
stress, di rilassamento muscolare.
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Le ricadute
Quando finalmente si smette
di fumare, la lotta non è ancora terminata, perché la tentazione di
riprendere e le probabilità di ricadute sono costanti che accompagnano l'ex
fumatore per un tempo più o meno lungo. Le principali situazioni che
facilitano le ricadute, e che devono essere evitate, sono quelle che prima
stimolavano il desiderio maggiore di fumo.
Esistono 4 strategie
antiricaduta:
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strategia
elusiva, che
consiste nell'evitare feste, inviti di fumatori, cene prolungate e tutte le
situazioni maggiormente rischiose per le abitudini del fumatore |
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strategia
di ripiegamento,
cercare di dimenticare l'impellente desiderio di fumare, che fortunatamente
dura breve tempo, distraendosi e cercando una via d'uscita o un'alternativa |
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strategia
difensiva, se la
voglia si manifesta quando non è possibile reagire fisicamente, per esempio
mentre si guida, bisogna cercare di indirizzare il pensiero su altri
problemi, oppure masticare una gomma o concentrarsi su immagini spiacevoli
inerenti ai danni che il fumo causa, per esempio, ai nostri polmoni |
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strategia
di differimento,
se il desiderio compare improvvisamente cercare di aspettare almeno 5 minuti
prima di tentare di soddisfarlo, perché probabilmente dopo questo breve tempo
la voglia passerà. |
In caso di ricaduta non
bisogna disperare, perché molti ex fumatori sono riusciti nella battaglia solo
dopo vari tentativi prime di riuscire a dire basta in modo definitivo:
soffermarsi a considerare i motivi di ricaduta aiuta a conoscere meglio la
nostra situazione e può essere utile per preparare un nuovo programma antifumo
e antiricaduta. Se proprio non si riesce a uscire da questa dipendenza, sarebbe
opportuno cercare di fumare in modo diverso. Ascoltare come altri sono riusciti
nell'intento può inoltre essere di stimolo per riprovare e per riuscire in modo
definitivo.