DISTURBI DEL SONNO
I disturbi del sonno sono
frequenti e comuni: persone di tutte le età accusano spesso di non dormire a
sufficienza, di non riposare bene o di non riuscire ad addormentarsi. Immediati
e visibili sono gli effetti di una carenza di sonno: borse sotto gli occhi,
pelle poco luminosa, palpebre appesantite e afflosciate oltre ad ansia,
irritabilità, nervosismo e stanchezza. Talvolta la difficoltà a dormire è
causata da motivi abbastanza semplici da capire, per esempio un partner che
russa rumorosamente o frequenti brutti sogni, e in tal caso è più facile
affrontare il problema. Spesso, però, alla base ci sono motivazioni di più
difficile risoluzione che richiedono l'intervento del medico o dello
specialista. L'avanzare dell'età spesso è associato ad una difficoltà a dormire
bene.
Quando il disturbo del
sonno non è originato da fattori psichici o da modificazioni del normale
bioritmo, possono risultare utili alcuni semplici provvedimenti che aiutano il
nostro corpo, come un bagno caldo rilassante oppure un massaggio; soluzioni che
favoriscono il riposo e che possono evitare un'inutile assunzione di
farmaci.
I più comuni e frequenti
disturbi del sonno sono le parainsonnie, il russamento e l'insonnia
PARAINSONNIE
Il termine parainsonnie
comprende un insieme di disturbi e di manifestazioni fisiche che si evidenziano
durante il sonno e rendono il riposo notturno difficile e non ristoratore. I
più frequenti e comuni sono il bruxismo, il sonnambulismo.
Bruxismo
E' il digrignamento
dei denti mentre dormiamo. Questo movimento con il passare del tempo può
causare danni alla dentatura tanto che i denti presentano faccette di usura
sulla superficie masticante. La bocca è sottoposta a un continuo lavoro
notturno con carichi masticatori notevoli, tanto che al risveglio spesso
compaiono indolenzimenti, dolori ai muscoli interessati dal serramento, dolori
all'articolazione temporo-mandibolare e a volte cefalea. Non esiste una cura
farmacologica per evitare il bruxismo, che è causato da ansia e stress, ma i danni
ai denti e i disturbi conseguenti possono essere evitati utilizzando un bite,
doccia protettiva in materiale resinoso o gommoso confezionata dal dentista.
Sonnambulismo
Camminare durante il sonno è abbastanza frequente. Il fenomeno è
particolarmente evidente nell'età infantile, ma anche gli adulti, specialmente
in periodi di stress o di ansia, possono soffrire di questo fenomeno. La
deambulazione notturna si verifica particolarmente durante il sonno profondo
del primo stadio della notte e questo spiega perché è così frequente nei
bambini. Il sonnambulismo dell'adulto è spesso associato al consumo di alcol,
che altera il rapporto sonno-veglia, oppure ad orari irregolari di riposo,
dovuti per esempio a turni di lavoro che rendono impossibile dormire in modo
equilibrato.
Alcune patologie possono causare il sonnambulismo: l'emicrania, l'attacco
epilettico, il morbo di Alzheimer e la demenza senile. In questi due ultimi
casi il soggetto che cammina durante la notte non è addormentato come lo è
tipico sonnambulo, ma è sveglio e lo stato di confusione e di disorientamento
nei quali si trova sono dovuti probabilmente alla condizione patologica
esistente.
Chi soffre di sonnambulismo dovrebbe evitare di coricarsi ad orari irregolari,
non affaticarsi eccessivamente, cercare di rilassarsi per scaricare la tensione
e, se possibile, evitare di fare lavori che richiedano la presenza notturna.
Praticare attività fisica in modo equilibrato aiuta a scaricare quell'energia
in eccesso, è utile a qualsiasi età, aiuta a dormire bene e, talvolta, ad
evitare il problema. Spesso il sonnambulismo è dovuto ad un'ansia profonda e
caratteriale che richiede l'intervento specialistico. Il fenomeno, che sembra
presenti una certa tendenza familiare, colpisce con maggiore frequenza il sesso
maschile e in genere si manifesta prima dei dieci anni di età.
Caratteristica del sonnambulo è la capacità di svolgere attività quotidiani
comuni, vestirsi o camminare, per esempio, in un modo perfetto, ma senza essere
cosciente di quello che sta facendo. Tutto ciò è dovuto alla confusione
presente nei meccanismi del sonno e della veglia. L'episodio di sonnambulismo
ha una durata variabile da alcuni minuti fino ad un'ora, ma è raro che il
soggetto al risveglio si ricordi di ciò che è accaduto. Fortunatamente il
sonnambulo non esegue manovre difficili o rischiose e riesce ad evitare
eventuali ostacoli che incontra sul suo percorso. Il consiglio che può essere
dato a chi vive con un sonnambulo è quello di non tentare di contrastarlo, ma
piuttosto di rassicurarlo, di tranquillizzarlo e, se possibile, di
accompagnarlo a letto. Succede a volte che riportare una persona nel suo letto
risulti difficile, in questi casi non bisogna usare maniere energiche, ma
piuttosto si dovrà passeggiare con il sonnambulo per poi ricondurlo lentamente
nel suo letto.
RUSSAMENTO E APNEA
NOTTURNA
Russare è sicuramente un
problema che colpisce una buona parte della popolazione e che riesce a
disturbare il sonno di chi ne soffre e della persona che dorme vicino.
All'origine del russamento c'è un'ostruzione delle alte vie respiratorie.
Quando si dorme succede che i muscoli della parte superiore e interna della
gola si rilassano. Questo rilassamento muscolare determina un rilasciamento dei
tessuti del palato molle nella parte posteriore della gola che, di conseguenza
a ciò, vibrano a ogni respiro e al passaggio dell'aria determinando così il
russamento. Alcune condizioni, come l'invecchiamento, che comporta un
rilassamento fisiologico dei muscoli, o l'obesità, perché il grasso influisce
negativamente sul normale funzionamento muscolare, possono causare il
russamento.
Un semplice raffreddore, un'allergia, i polipi nasali, l'ingrossamento delle
tonsille o delle adenoidi ostruendo le vie nasali possono determinare un
russamento in forma transitoria che si risolve curando la patologia.
L'etilismo, il fumo, il consumo di sonniferi e l'abitudine a dormire in
posizione supina sono condizioni che facilitano l'insorgenza di questo
disturbo. Alcune persone che russano non se ne accorgono e russare non
impedisce loro di dormire, ma altre si svegliano, dormono in modo frammentario
e interrotto e questo causa stanchezza, nervosismo e continua sonnolenza.
L'apnea notturna è un problema più serio ed è
caratterizzato da un russare in modo molto rumoroso con attacchi di
soffocamento. Succede talvolta che si blocchino, per un tempo limitato, le vie
aeree, perché il palato molle viene risucchiato durante l'inspirazione e questo
evento interrompe la normale respirazione creando nel soggetto addormentato la
sensazione di soffocare. La persona si sveglia di soprassalto, ansimando e
boccheggiando per la mancanza di aria. L'apnea ostruttiva del sonno è un
fenomeno che dura pochi secondi, ma può ripetersi anche 1000 volte per notte
causando un grande disagio al dormiente, che non riposa a sufficienza. Nei casi
più gravi di apnea notturna il sonno del soggetto è così compromesso, il riposo
così scarso che la persona che ne soffre non riesce a vivere le mansioni diurne
ed è impedita nel lavoro. Guidare in queste condizioni di stanchezza e di
stress, per esempio, può essere molto pericoloso e a volte anche fatale.
L'umore della persona che soffre di questo disturbo è instabile, inoltre il
soggetto, sempre affaticato, spesso dimostra uno scarso interesse sessuale. Nei
casi gravi di apnea il sonno rem è ridotto, il sonno profondo è insufficiente,
l'apporto di ossigeno al cervello è scarso e tutto ciò può creare anche
disturbi a livello intellettuale. Quando si ostruiscono le vie respiratorie e
si verifica l'apnea, la carenza di ossigeno conseguente stimola il cervello che
invia segnali di pericolo ai muscoli che riprendono la normale attività. Il
problema è più grave se l'apnea si manifesta nella fase di sonno REM, perché la
paralisi muscolare che si verifica in questo momento trova il corpo più
rilassato e il suo tempo di reazione alla scarsa ossigenazione è più lento.
L'apnea notturna fortunatamente interessa maggiormente il sonno leggero e
raramente colpisce durante il sonno REM. Quando ad alcune forme morbose, come l'ipertensione
o alcune cardiopatie, si associa l'apnea in forma grave il problema può
diventare importante, perché durante la notte possono verificarsi, di
conseguenza al blocco respiratorio, anche crisi cardiache. Grave è l'apnea
notturna anche per i soggetti che soffrono di asma o di altre patologie
dell'apparato respiratorio.
Non esistono farmaci capaci di curare il russamento, ma alcune regole di vita
possono certamente limitare e migliorare il problema.
Praticare attività fisica, non bere troppo alcool, fumare poco o non fumare
affatto, mantenere un giusto peso, evitare l'uso di sedativi e di sonniferi
sono regole ci aiutano ad affrontare il problema. Riuscire a dormire sul fianco
e ad evitare la posizione supina, che facilita lo scivolamento della lingua
verso la gola e il blocco del flusso dell'aria, certamente migliora il
russamento. Esistono alcuni rimedi esterni che aiutano a limitare questo
disturbo: i cerotti e le pinze nasali migliorano l'ossigenazione ed hanno una
certa efficacia.
Oggi è possibile sottoporsi ad un intervento chirurgico per smettere di russare
che consiste nel cauterizzare il palato molle, che, diventando più rigido, non
si rilassa durante il sonno. Certamente questa è una soluzione drastica, ma
molto utile nei casi gravi di apnea notturna.
INSONNIA
Il termine insonnia indica
la difficoltà di addormentarsi, la sensazione comune a molti di non essere
capaci di dormire o l'impossibilità di rimanere addormentati per tempi
sufficientemente lunghi per potersi riposare. Si può parlare di insonnia solo
nei casi in cui la scarsità di sonno causa reali problemi fisici o mentali alla
persona, ma non quando un soggetto dorme poco e si sente comunque riposato e
soddisfatto del sonno. Alcune persone infatti hanno un minimo bisogno di dormire:
poche ore bastano a renderle riposate e questo perché non tutti hanno le stesse
esigenze fisiche. L'insonnia è un disturbo, un sintomo che dimostra la presenza
di un'alterazione o di un altro problema nell'organismo. Le cause che
determinano l'insorgenza del disturbo sono molteplici e diversi sono i tipi di
insonnia.
Esistono tre tipi di
insonnia: la transitoria, quella a breve termine e il tipo
cronico.
L'insonnia transitoria
E' quella che
insorge di conseguenza a un evento eccitante, a un emozione intensa o a una
notizia buona o cattiva. In questi casi l'ansia che deriva dal fattore esterno
crea un'eccitazione tale a livello del sistema nervoso che il nostro cervello
rimane come desto e in uno stato di veglia permanente. E' difficile dormire la
sera prima del matrimonio oppure riposare tranquilli se il giorno dopo si deve
affrontare un esame o un evento particolarmente importante! Alcuni disturbi
fisici, anche banali come un forte raffreddore, o eventi esterni particolari,
come il diverso fuso orario dopo un lungo viaggio, oppure rumori troppo forti
causano un disturbo non indifferente al nostro ritmo, all'orologio biologico e
diventa difficile dormire e riposare tranquillamente. In questi casi la
soluzione è quella di rimuovere il problema che è all'origine
dell'insonnia.
L'insonnia a breve
termine
Come dice il nome
stesso, indica quella forma che dura per un periodo di tempo limitato,
generalmente non più di due o tre settimane consecutive. Le cause sono spesso
di origine emotiva e di conseguenza ad eventi importanti, difficili, tragici
della vita. L'insonnia che si manifesta dopo un lutto o come reazione ad una
malattia di una persona cara ne sono l'esempio tipico. Lo stress che queste
situazioni determinano influisce sulla nostra mente e sul nostro corpo a tal
punto che non si riesce a dormire bene oppure non è possibile addormentarsi, se
non dopo essersi girati per ore nel letto, perché si è incapaci di non pensare
al grave problema che ci affligge durante il giorno. Con il passare del tempo questo
tipo di insonnia tende a diminuire e a risolversi, ma in alcuni casi
particolarmente gravi può essere d'aiuto rivolgersi a qualcuno. Manifestare la
propria difficoltà ad un amico, oppure avere un colloquio con uno specialista
che ci stimola ad affrontare e ad accettare il problema, può servire a
velocizzare i tempi che ci dividono dalla soluzione. L'intervento terapeutico
deve essere mirato a ristabilire prima la condizione emotiva e di stress e poi
quella fisica e di riposo.
L'insonnia cronica
E' la forma abituale e persistente nel tempo. I fattori che la
determinano sono veramente molti: problemi psicologici, fisiologici, ambientali
o eventi drammatici.
Un qualunque motivo può scatenare l'insorgenza dell'insonnia, che può
risolversi in tempi relativamente brevi e sopportabili, ma può anche assumere
il carattere cronico e diventare un disturbo importante per i problemi che ne
derivano. Un'abitudine di vita quotidiana, come quella di bere alcol, se
diventa un eccesso, e nel caso specifico diventa etilismo, può determinare
l'insonnia così pure una situazione di stress continuo, per esempio dovuta a
una condizione lavorativa insoddisfacente, può dare origine al disturbo cronico
del sonno. Raramente l'insonnia è determinata da un funzionamento insufficiente
del meccanismo che regola l'alternarsi del sonno ortodosso e paradosso.
Non tutte le persone che soffrono di questo disturbo reagiscono allo stesso
modo e l'insonnia presenta spesso caratteristiche diverse. Molto comune è la
difficoltà iniziale di addormentarsi e di prendere sonno e il risveglio dal
sonno leggero lascia in questi soggetti la sensazione di non essersi mai
addormentati. Naturalmente l'idea di non riuscire a dormire causa ansia e
agitazione che non giovano affatto e non aiutano a diminuire la
difficoltà.
Uno dei motivi che più di
frequente determina l'insonnia, in tutte le sue forme, è sicuramente la
condizione psicologica e mentale della persona.
La rabbia, l'ira, l'ansia, lo stress, l'incapacità a gestire la situazione sono
cause comuni a tante persone che soffrono d'insonnia. Il rilassamento mentale,
e di conseguenza quello fisico, può rappresentare la soluzione del problema:
ottenere questo risultato non è facile, perciò il consiglio è quello di
rivolgersi ad un medico che possa aiutare a limitare o a eliminare il fattore
psicologico che è alla base dell'insonnia.
Durante la notte
attraversiamo cicli di sonno diversi tra di loro e normalmente passiamo da
momenti di veglia ad altri di sonno senza rendercene conto, generalmente dopo
la fase di sonno REM. Gli attimi di veglia sono talmente brevi che noi proprio
non ce ne accorgiamo, ma in alcune persone questi risvegli sono più lunghi del
dovuto. Il soggetto che si rende conto di questo evento può rimanere sveglio
anche per ore e soffrire quindi di una forma d'insonnia. L'alcol, la caffeina,
le droghe, alcune problemi fisici, come l'incontinenza, o emotivi, come lo
stress da troppo lavoro, determinano l'allungamento del tempo di veglia
notturna e gli effetti di questo sono naturalmente irritazione e irrequietezza.
Il risveglio notturno frequente, che crea disturbo alla persona, può anche
essere determinato da spasmi muscolari involontari delle gambe. Questa
condizione si manifesta come conseguenza di una carenza di ferro o dell'abuso
di caffeina, che influenza l'assorbimento del ferro. Alcuni difetti della
circolazione sanguigna, la carenza di calcio o di alcune vitamine hanno lo
stesso effetto. In questi casi può essere utile assumere integratori alimentari
oppure fare una leggera attività fisica.
L'insonnia può manifestarsi
anche con la tendenza a svegliarsi troppo presto alla mattina e questa forma è
piuttosto frequente nelle persone anziane. Invecchiando il sonno diventa più
leggero e la prima luce del giorno o i primi rumori che provengono dall'esterno
sono sufficienti a svegliare la persona, ma certamente bisogna tener presente
che con il passare degli anni il bisogno fisico di sonno cambia e le ore
necessarie al riposo diminuiscono. Lo svegliarsi presto può essere considerato
come un evento naturale se la persona si sente comunque bene, riposata, attiva
e partecipe. Quando il risveglio precoce è accompagnato dalla sensazione di
malessere e di stanchezza si può parlare di una forma d'insonnia e si devono
prendere provvedimenti.
L'insonnia determinata
dal risveglio precoce può essere all'origine di una forma di depressione. Il sintomo tipico della
depressione endogena è proprio l'insonnia, perché questa patologia altera
l'orologio biologico e il sonno assume caratteristiche particolari: orari
strani o sonno piuttosto disturbato. Il sonno profondo nei depressi si
manifesta tardi durante la notte mentre quello REM si presenta subito. In
questi casi l'insonnia richiede un trattamento medico, che con specifici
farmaci corregge il ritmo alterato del sonno.
Esiste una forma particolare di insonnia nella quale il sonno è caratterizzato
dalla presenza delle onde alfa e beta, tipiche dello stato di veglia, anche
nella fase di sonno profondo. Il sonno profondo e ristoratore dura poco e,
nonostante si dorma per un numero sufficiente di ore, al risveglio non ci si
sente riposati anzi la sensazione di stanchezza è identica a quella che si
provava prima di coricarsi. Gli effetti comuni dell'insonnia, in qualsiasi
forma si manifesti, sono simili: stanchezza, apatia, nervosismo, instabilità
emotiva, mancanza di concentrazione, diminuzione del rendimento e una
sensazione di malessere fisico generale. Se all'origine dell'insonnia ci sono
un cattivo stato di salute o problemi di natura strettamente fisica il non
dormire peggiora ulteriormente la situazione morbosa.
Consigli contro
l'insonnia
Alcune regole di vita sono
valide per affrontare l'insonnia o i disturbi del sonno in senso generale.
Ricordare che tutto ciò che si introduce nell'organismo influisce sul suo buon
funzionamento, evidenzia immediatamente che evitare di assumere certe sostanze
può farci sentire meglio. Il sonno è disturbato dalla caffeina, dall'alcol,
dagli stupefacenti o dalla nicotina, perciò escludere o limitare molto l'uso di
queste sostanze ci aiuta a riposare meglio. L'attività fisica praticata con
moderazione, in rispetto delle possibilità fisiche individuali, senza causare
eccessiva stanchezza, che potrebbe produrre effetti indesiderati sul sonno,
aiuta a migliorare la qualità del riposo e del dormire. La mancanza di
movimento fisico non fa bene al sonno, infatti il sonno leggero e uno scarso
sonno profondo sono tipici del sedentario. Non è consigliabile eccedere neanche
nel senso opposto, perché esagerare con l'attività fisica, specialmente nelle
ore serali, stimola la produzione di adrenalina che provoca eccitazione e
stimola il senso di stanchezza. Entrambe le sensazioni non si adattano bene con
il riposo notturno. Se l'insonnia è il sintomo di problemi di natura
psicologica, come per l'85-90% della popolazione, il consiglio è quello di
affrontare la situazione con i metodi terapeutici più opportuni. Rimuovere e
risolvere l'ansia, lo stress, la depressione o altri fattori risolve anche
l'insonnia, che, in caso contrario, perdura e peggiora i problemi già
esistenti. Alcuni fattori esterni come il rumore eccessivo, il caldo, il
freddo, la luce possono essere controllati e semplici accorgimenti tecnici
possono a volte essere sufficienti a farci dormire bene. Talvolta l'insonnia
richiede l'assunzione di farmaci (sonniferi, ipnotici, ansiolitici) che sempre
devono essere prescritti dal medico. Bisogna ricordare che devono essere
assunti con precauzione, rispettando i dosaggi e le norme, perché questi
farmaci non sono certo privi di effetti collaterali e di rischi se si eccede.
Il sonno indotto è diverso da quello naturale, infatti il sonno REM e il sonno
profondo sono in proporzioni diverse. Chi dorme con l'utilizzo di queste
sostanze presenta un sonno profondo corrispondente soltanto al 50% del totale.
Abusare di farmaci o assumerli per tempi troppo lunghi crea assuefazione con
tutti gli effetti conseguenti e una certa crisi di astinenza quando se ne
interrompe l'assunzione.