IL FEGATO
(funzionamento e salute del fegato)
(di Claudio Tiribelli
e Stefano Bellentani. Fondo per
lo Studio delle Malattie del Fegato)
(corsivo di
Alessandro Locati BodyBuilding Italia )
IL FUNZIONAMENTO DEL FEGATO
Il fegato è certamente l'organo che
possiede tra le più complesse, ed in parte misteriose funzioni del corpo umano.
Organo unico (molti sono doppi, ad esempio i reni e i polmoni), il fegato con i
suoi 1500 grammi rappresenta la ghiandola più grande del corpo (Fig.1). Esso riceve sangue sia
arterioso, ricco in ossigeno, tramite l'arteria epatica, sia venoso, tramite la
vena porta che raccoglie il sangue proveniente dall'apparato digerente e dalla
milza, ricco di sostanze nutritive; tutto il sangue in uscita dal fegato giunge
alle vene sovraepatiche che sboccano immediatamente nella vena cava inferiore e
quindi nel cuore destro. Nel fegato si trovano inoltre le vie biliari: esse
raccolgono la bile che, prodotta dalle cellule epatiche, viene convogliata
attraverso piccoli dotti situati nel fegato (canalicoli biliari) in dotti
sempre più grandi sino al coledoco e da questo all'intestino. In comunicazione
col coledoco vi è il dotto cistico, il quale permette l'entrata e l'uscita
della bile dalla colecisti (o cistefellea), formazione grossolanamente a forma
di pera situata subito al disotto della faccia inferiore del fegato (Fig.1).
Strategicamente localizzato a livello
della parte alta dell'addome destro, il fegato ha
come compito fondamentale quello di drenare il sangue di provenienza
intestinale, catturarne le sostanze nutritive in esso contenute derivanti dalla
dieta, metabolizzarle e distribuirle agli altri organi. E’, insomma, il laboratorio chimico del nostro organismo.
Andrebbe più spesso ricordato come nella
medicina cinese, da più di 5000 anni, il fegato sia identificato come l'organo
più importante nell'uso e nella distribuzione della "energia" che il
rene dispensa. Ma oltre alle sostanze buone, il nostro corpo introita quasi
regolarmente sostanze dannose (farmaci, tossici ambientali e additivi alimentari). Tutta questa
spazzatura viene eliminata massimamente dal fegato attraverso complesse
reazioni chimiche che portano alla formazione di composti solubili in acqua che
verranno successivamente eliminati per via renale e/o intestinale. Se
paragoniamo i tossici ambientali (massimamente nei cibi) di un uomo vissuto nel
medioevo è facile comprendere come essi possano essere profondamente diversi da
quelli cui siamo esposti oggi. Ebbene il fegato dei nostri antenati era in
grado di svolgere egregiamente le sue funzioni come lo è oggi, ciò indicando la
plasticità e la duttilità dell'organo (e in generale dell'uomo) ad adattarsi al
mondo che ci circonda.
Da un punto di vista funzionale, la struttura elementare ed essenziale del fegato è la cellula
epatica (epatocita). Essa capta dal sangue sia arterioso che portale
numerosissime sostanze, le trasforma per mezzo delle sue complesse strutture
cellulari e le immette rielaborate nel sangue o nella bile; in effetti il fegato è l'organo più importante ed insostituibile nel
mantenimento dell'equilibrio chimico e funzionale dell'organismo.
Fra le varie attività biologiche svolte
da tale organo le più importanti sono:
A) Funzione metabolica
B) Funzione detossicante
C) Produzione della bile
A.
Funzione metabolica: l'insieme delle complesse attività biochimiche che il fegato
svolge viene definita "funzione metabolica". In pratica tale organo
interviene nel metabolismo della massima parte dei costituenti biochimici
dell'organismo; in particolare la sua funzione è determinante per il metabolismo
di:
a.
Proteine: la maggior parte delle sostanze proteiche del sangue è prodotta
dal fegato; per la loro importanza vanno citate soprattutto l'albumina ed i
fattori della coagulazione.
b.
Zuccheri: gli zuccheri (glucidi) vengono nella quasi totalità elaborati dal
fegato il principale di essi, il glucosio, può essere immagazzinato negli
epatociti sotto forma di glicogeno e quindi rimesso nel circolo sanguigno
quando necessita a scopo energetico.
c.
Grassi: i grassi (lipidi) alimentari assorbiti dall'intestino e quelli
provenienti dai depositi dei tessuti ricchi di grassi possono essere
utilizzati, trasformati ed in parte eliminati dal fegato; particolarmente
importanti sono i trigliceridi ed il colesterolo.
d.
Vitamine: le più importanti sono quelle dei complesso B (B, - B, - Bl 2), la
vitamina K (fondamentale per il processo di coagulazione del sangue) e le
vitamine liposolubili (A-D-E); la maggior parte delle vitamine, per poter
svolgere la loro funzione, devono prima essere metabolizzate nel fegato.
e.
Ormoni. il fegato influisce sul metabolismo degli ormoni prodotti dalle
diverse ghiandole dell'organismo; infatti esso produce le proteine necessarie
al loro trasporto nel sangue e può modularne l'attività sia attivandoli, sia
inattivandoli.
B.
Funzione detossicante: l'azione detossicante del fegato su varie sostanze pericolose per
l'organismo si esplica attraverso complesse attività chimiche, che possono sia
modificare le varie sostanze originali sia legarle ad altre sostanze che
fungono da trasportatori; così trasformate, numerose sostanze di per sè dannose
possono essere più facilmente eliminate o dalla bile o da altri organi (ad es.
il rene).Inoltre questi stessi processi biochimici sono utilizzati anche per
metabolizzare molti farmaci: proprio perché la maggior parte di questi viene
rielaborata a livello epatico, talvolta alcuni farmaci possono diventare lesivi
per la cellula epatica (vedi steroidi ecc.) , determinando danni anche
notevolmente gravi. Per migliorare le funzioni del fegato vedi silimarina
.
C.
Produzione della bile: la bile è una soluzione acquosa prodotta dalle cellule epatiche
che ha come principale funzione quella di permettere l'assorbimento
intestinale dei grassi alimentari e delle vitamine liposolubili (A-D-E-K).
Essa svolge inoltre altre funzioni importanti; tra di esse va ricordato che la
bile è il principale veicolo di eliminazione sia di numerose sostanze tossiche
e di farmaci, sia dell'eccesso di colesterolo. Inoltre anche la bilirubina,
(sostanza che residua dalla distruzione dei globuli rossi) viene in massima
parte escreta nella bile, di cui determina il caratteristico colore;
alterazioni nella funzione del fegato possono perciò diminuire la capacità
dell'organo di captare, trasformare ed eliminare la bilirubina e quindi,
aumentando la concentrazione di questa nel sangue, causare la tipica
colorazione giallastra degli occhi e della pelle (ittero), caratteristica di
molte malattie epatiche e/o biliari.
Questo perfetto operaio può, ahinoi,
ammalarsi molto più spesso di quanto pensiamo. La sua
dimensione è tale che solo il 30% circa del fegato è necessario per
svolgere le funzioni cui è sottoposto. Ne deriva che i primi sintomi
di malattia epatica si manifesteranno solo quando più del 70% delle cellule
epatiche sia stato in qualche modo danneggiato, cosa che
richiede tempo. Inoltre il fegato è l’unico organo del nostro organismo che
rigenera, cioè è in grado, come le code delle lucertole, di ricrescere.
Purtroppo, però, soprattutto quando i fattori lesivi che aggrediscono il fegato
lo fanno in modo costante e cronico, senza dare segnali di allarme, e ciò
purtroppo accade molto spesso, la crescita del fegato può essere anomala e dare
luogo a grosse cicatrici che sconvolgono tutta l’anatomia e la circolazione del
fegato, dando luogo a quella che viene chiamata cirrosi (vedi Fig.2).
I principali fattori lesivi per il fegato o epatolesivi, come si dice in termini tecnici
sono:
1.
Agenti infettivi (ad esempio: virus, batteri,
parassiti), principalmente virus che sono di solito chiamati con le lettere
dell’alfabeto (A, B, C, D, E, F, G);
2.
Sostanze tossiche (ad esempio: farmaci,
alcool, sostanze chimiche);
3.
Patologie di altri organi (ad esempio:
cardiopatie, malattie metaboliche, tumori).
In Italia i fattori più importanti fra
tutti questi sono costituiti dalle infezioni virali (soprattutto il virus C) e
dall'alcool sia per la frequenza che per la gravità dei danni prodotti.
Uno studio fatto dal Fondo per lo Studio
delle Malattie del Fegato (il progetto Dionysos), svolto a Campogalliano
(provincia di Modena) e di Cormons (provincia di Gorizia) ha permesso di
scoprire come circa il 20% della popolazione generale italiana ha sintomi e/o
segni (le famose transaminasi alterate) di un danno epatico, per
fortuna modesto. Ciò è dovuto per fortuna solo in parte al virus C ed all’abuso
alcolico, per gran parte invece alle cattive abitudini alimentari ed al consumo
di cibi troppo grassi. Circa l'1% della popolazione esaminata ha una malattia
seria quale la cirrosi. Ciò vuol dire che in uno stadio con 50.000 spettatori,
circa 500 sono cirrotici. Se poi calcoliamo il numero dei soggetti cirrotici in
Italia, esso è di circa 600.000. Ciò indica che le malattie di fegato sono un
vero problema sociale su cui poco e male si sta investendo in termini di prevenzione,
diagnosi e ricerca. Ma, per fortuna esistono sempre le eccezioni.
In termini generali la ricerca clinica e
sperimentale epatologica italiana è senza dubbio leader in campo europeo e
internazionale, anche se spesso i nostri ricercatori (giovani o meno), si
trovano a combattere Golia con la classica fionda. Ed è questo una delle
ragioni per cui da 15 anni la nostra associazione, il Fondo Studi Fegato sta
finanziando attività cliniche per gli ammalati di fegato ed i loro parenti e le
attività di ricerca clinica e di base più avanzate nel campo delle malattie di
fegato. L’impegno è stato ed è molto ma le soddisfazioni scientifiche e umane
lo ricompensano abbondantemente. Il Fondo Studi Fegato si è guadagnato
un solido rispetto clinico tra i pazienti e scientifico nella comunità
internazionale. Ciò grazie all'aiuto di tante persone che hanno voluto dare al
Fondo parte del loro tempo e del loro denaro. L'impegno di ognuno di noi è la
vera forza della nostra azione.
Fig.1:
aspetto anatomico di un fegato normale.
Fig.2:
aspetto anatomico di un fegato affetto da cirrosi
avanzata.
Recentemente la nostra associazione ha assunto la figura giuridica di ONLUS, una brutta sigla per indicare gli enti che svolgono azioni nel volontariato. Nella speranza che qualcuno dei lettori si possa essere convinto a diventare uno di noi e nel darvi l’appuntamento presto con un novo articolo su tutto ciò che riguarda l’alimentazione ed il fegato, vi invitiamo per qualsiasi problema o per ricevere informazioni a contattarci presso le nostre sedi: [Trieste: Tel. 040-365513; Campogalliano (MO): Tel.e Fax: 059-525977; Cormons (GO): Tel. 0481-62111] o a scriverci direttamente [Fondo Studi Fegato: Sede Centrale – Via Donota, 1 34121 Trieste; Sede di Campogalliano : Via Barchetta 27/D – 41011 Campogalliano (Modena)]