L'OCCHIO |
Gli organi di
senso quali l'occhio e l'orecchio sono il vero e propri punto di contatto fra
l'organismo e l'ambiente. Oltre il 90% delle informazioni arriva all'encefalo
tramite uno di questi canali.
L'occhio è una struttura
complessa composta da un globo oculare del diametro di circa 25 mm, che si
trova ben protetto all'interno della cavità orbitaria, formato da tre strati
concentrici di tessuto.
La
parte esterna, comunemente detta bianco dell'occhio, è la sclera. La sua
superficie, esposta all'aria, possiede un rivestimento trasparente, la congiuntiva,
che riveste la superficie interna delle palpebre, che servono a
proteggero l'occhio e ad impedirne la disidratazione.Nella parte anteriore
centrale la sclera e la congiuntiva lasciano spazio alla cornea, una
struttura trasparente a forma di cupola. Dietro la sclera c'è la coroide,
un tessuto ricco di vasi sanguigni che riforniscono la retina di ossigeno
e sostanze nutritizie. Nella parte anteriore la coroide si ispessisce formando
il corpo ciliare. Nella sezione anteriore del corpo ciliare si diparte
un'area circolare di fibre muscolari: l'iride. Nel centro dell'iride c'è
un foro, la pupilla attraverso cui la luce entra nell'occhio. La
quantità di luce che entra è controllata dalla dilatazione o dalla contrazione
della pupilla. Dietro la pupilla si trova una lente elastica, il cristallino,
trasparente, le cui contrazioni muscolari ne permettono l'ispessimento o
il restringimento in modo che l'occhio possa mettere a fuoco oggetti posti a
distanze diverse. Lo spazio tra la lente e la cornea è riempito di umore
acqueo. Dietro la lente si trova una massa di sostanza gelatinosa chiamata umore
vitreo. La coroide contiene un pigmento scuro che cattura i raggi
luminosi, la cui riflessione all'interno del bulbo oculare interferirebbe con
una visione chiara. La retina contiene uno strato di cellule nervose
sensibili alla luce, coni e bastoncelli, che trasformano le sensazioni
di colore, forme e intensità luminosa in impulsi nervosi. Questi impulsi sono
trasmessi tramite le fibre nervose retiniche al nervo ottico, un fascio
di fibre nervose che collega la parte posteriore del globo oculare con il
cervello. Il cervello elabora e interpreta gli impulsi nervosi ricevuti.
Il bulbo oculare
Il
bulbo oculare si trova ben protetto all'interno della cavità orbitaria
la quale si estende all'indietro a forma di imbuto. Il bulbo oculare è in grado
di spostarsi nei tre assi di movimento: all'esterno e all'interno
(abduzione - adduzione), in alto e in basso (alzare - abbassare lo sguardo),
rotazione all'interno e all'esterno.
|
|
|
|
|
La sclera
La
sclera costituisce il "bianco dell'occhio". E' composta da un fitto
intreccio di fibre collagene disposte in modo irregolare. A causa
della pressione intraoculare, la sclera si tende e assume una forma sferica. La
pressione intraoculare e la sclera stabilizzano insieme la forma dell'occhio,
anche in caso di intense sollecitazioni meccaniche, quali movimenti oculari
rapidi.
Immediatamente
al di sotto della robusta sclera si estende un sottile strato, facilmente
danneggiabile, l'uvea. Essa deve la propria denominazione a un fitto
reticolato completamente occupato da vasi sanguigni che le conferiscono
l'aspetto di un grappolo d'uva. L'uvea è costituta dall'iride, il corpo
ciliare e la coroide.
La congiuntiva
La
congiuntiva ricopre come una mucosa la porzione anteriore del globo oculare, a
eccezione della cornea; essa si riflette poi nei fornici congiuntivali
superiore e inferiore sulla faccia interna della palpebra e raggiunge il
margine palpebrale. In tal modo si forma una tasca congiuntivale (sacco
congiuntivale) al di sotto della palpebra superiore e inferiore che offre un
piano di scorrimento per i movimenti del globo oculare. La congiuntiva contiene
numerose cellule secernenti muco. Il loro secreto forma lo strato più interno
della pellicola lacrimale. Contrariamente alla sclera, che è biancastra e
piuttosto spessa, la congiuntiva è quasi completamente trasparente, ma ben
vascolarizzata.
La cornea e le palpebre
La
cornea ha una convessità maggiore rispetto al resto del globo oculare e sporge
da esso. Essa raggiunge un diametro di 10-12 mm e uno spessore di almeno
0.5-0.8 mm. In corrispondenza del suo margine periferico (limbo), la cornea si
mette in rapporto direttamente con la sclera che ha colore biancastro.
La cornea è l'unica parte del corpo in cui il tessuto collagene rigido risulta
completamente trasparente. La ragione è che le fibre collagene si dispongono
parallelamente alla superficie corneale e fra esse si interpone solamente
scarsissimo liquido extracellulare. I vasi sanguigni non sono presenti nella
cornea. La maggior parte dello spessore corneale è costituita da fibre
collagene. La cornea è estremamente sensibile al dolore.
La cornea, come parabrezza del bulbo
oculare, deve essere sempre mantenuta umida e detersa, in modo che possa
rimanere trasparente. Come fossero tergicristalli, le palpebre superiori e
inferiori, a ogni battito di ciglia, distribuiscono omogeneamente il liquido
lacrimale su tutta la cornea. Le palpebre chiuse proteggono l'occhio dai danni
meccanici e ne impediscono la disidratazione. Le ciglia poste lungo i margini palpebrali
sono peli molto robusti che aiutano ad evitare che particelle estranee ed
insetti raggiungano la superficie dell'occhio. Le palpebre sono connesse con
grandi ghiandole sebacee, interne ed esterne. Lo scheletro connettivale delle
palpebre è dato dal setto orbitario o tarso che è una formazione
fibrosa. Se il tarso a causa dell'età o per una debolezza sistemica del tessuto
connettivo si rilascia, il tessuto adiposo si fa sporgente in avanti e
compaiono le antiestetiche "borse sotto gli occhi". Due muscoli, il
muscolo tarsale e l'elevatore della palpebra tengono sollevata la palpebra
superiore. Mentre il muscolo tarsale è costituito da muscolatura liscia e
innervato da fibre ortosimpatiche, l'elevatore della palpebra è un muscolo
volontario.
Le ghiandole lacrimali
Se
le palpebre sono i tergicristalli dell'occhio, la ghiandola lacrimale ne
rappresenta il dispositivo di lavaggio. Essa è situata in rapporto con il
muscolo elevatore della palpebra sulla parete laterale della cavità orbitaria e
produce un secreto fluido povero di proteine, che raggiunge la faccia
interna della palpebra superiore per mezzo di 5-10 dotti escretori di breve
lunghezza. Quando l'occhio è aperto, sul margine della palpebra inferiore si
forma un piccolo lago lacrimale. Lo scarico di questo lago lacrimale è situato
sul margine interno della palpebra superiore e inferiore ed è costituito dai
punti lacrimali. Ogni battito di ciglia pompa, tramite due canalicoli
lacrimali, alcuni microlitri di liquido lacrimale all'interno del sacco lacrimale,
situato in corrispondenza della superficie esterna delle cavità nasali. Da lì
le lacrime fluiscono, attraverso il dotto nasolacrimale, nel meato nasale
inferiore. Le lacrime sono appunto secrezioni acquose, alcaline, e contengono
lisozima, un enzima antibatterico.
La coroide
E'
una membrana ricca di vasi sanguigni che si trova esternamente alla retina.
Contiene un pigmento scuro che cattura i raggi luminosi, la cui riflessione
all'interno del bulbo oculare interferirebbe con una visione chiara.
L'iride
Rappresenta
il diaframma ottico dell'ottico. Essa è composta da uno strato di tessuto
connettivo lasso che viene ricoperto posteriormente da epitelio pigmentato. Il
colore degli occhi risulta dal diverso grado di pigmentazione dello strato
connettivale: quest'ultimo negli occhi azzurri contiene scarso pigmento mentre
gli occhi scuri sono quelli che contengono maggior pigmento. L'iride accoglie
due strati muscolari che sono in grado di dilatare o restringere la pupilla: lo
sfintere della pupilla si avvolge come un vero e proprio anello muscolare
intorno alla pupilla e la restringe, mentre le fibre del muscolo dilatatore
della pupilla collegano come raggi di una ruota il margine pupillare e la
sclera (dilatazione della pupilla).
Direttamente
dietro l'iride sono situati il corpo ciliare, che ha un'estensione di 3-4 cm e
circonda l'intero segmento anteriore del bulbo oculare, e il
cristallino.
Il cristallino
Come
la cornea, non possiede vasi sanguigni propri. Le cellule epiteliali del
cristallino vengono nutrite per diffusione. Il cristallino è composto da un
nucleo piuttosto denso e da una parte corticale gelatinosa, entrambi avvolti da
una capsula fibrosa. Segue un'altra cavità, molto più ampia, occupata da una
sostanza gelatinosa limpida, l'umor vitreo, che contribuisce a mantenere
la forma dell'occhio. Segue la retina, un tessuto nervoso pluristratificato
dove l'energia luminosa si trasforma in impulsi elettrici che vengono trasmessi
al cervello.
La retina
E'
costituita da un epitelio pigmentato monostratificato, che riveste l'intera
uvea fino al margine pupillare dell'iride in corrispondenza della sua faccia
interna, e dallo strato nervoso che è sensibile alla luce. Paradossalmente, i
recettori di senso veri e propri (bastoncelli e coni) non sono situati, come si
potrebbe pensare, superficialmente, ossia rivolti verso la luce, ma al
contrario si orientano verso l'esterno, ovvero in rapporto con l'epitelio pigmentato
monostratificato che confina con la coroide. Vasi sanguigni e fibre nervose
penetrano nell'occhio tramite la pupilla del nervo ottico oppure, provenendo
dalle arterie e dalle vene, si dividono in quattro rami principali che si
distribuiscono nell'intero strato nervoso, a eccezione del centro ottico vero e
proprio, vale a dire il luogo della maggiore acuità visiva, la fovea
centrale. Nella fovea è raggruppata la maggior parte dei recettori
visivi, gli strati retinici sovrastanti sono sospinti di lato, i vasi
sanguigni sono assenti. Tale architettura permette all'occhio di vedere gli
oggetti che vengono riprodotti nella fovea in modo nitido e con la minor
deformazione possibile. Nella parte più esterna della retina sono situate le
cellule sensibili alla luce, i bastoncelli e i coni. I bastoncelli sono
più attivabili dalla luce rispetto ai coni. Il loro pigmento visivo, la
rodopsina, è contenuto nella membrana di vescicole intracellulari che sono
impacchettate a migliaia come dischi impilati uno sull'altro, formando nel loro
complesso il processo esterno della cellula. Il segmento interno contiene i
rimanenti organuli cellulari, ovvero nucleo, mitocondri, reticolo
endoplasmatico etc..
Se
una particella luminosa (fotone) incontra una molecola di rodopsina,
quest'ultima cambia la propria struttura molecolare e scatena, attraverso
numerosi passaggi intermedi, una iperpolarizzazione, rendendo fortemente
negativo il potenziale della membrana. Dopo un'intensa illuminazione quasi
tutte le molecole di rodopsina subiscono una variazione della propria
struttura; ulteriori stimoli luminosi non scatenano più alcuna risposta
(accecamento). Solo dopo qualche minuto la cellula può mettere a disposizione
molecole di rodopsina sufficientemente sensibili alla luce. I bastoncelli si
trovano in tutta la parte visiva della retina, a eccezione della papilla del
nervo ottico e della fovea centrale. Dalla enorme differenza di intensità
luminosa a cui siamo sottoposti nella vita quotidiana è possibile dedurre che, oltre
ai bastoncelli, è necessario un secondo sistema meno eccitabile dalla luce.
Al confronto con i bastoncelli che sono di forma allungata, i coni sono
molto più tozzi.
Vi
sono tre tipi di coni, sensibili rispettivamente ai fasci luminosi di lunghezze
d'onda differenti (rosso, verde e blu). Dall'integrazione degli stimoli
provenienti dai diversi tipi di coni risulta l'immagine visiva colorata. I coni
si trovano soprattutto nella fovea centrale e nell'area retinica immediatamente
adiacente, dove sono addossati all'altro.