GLI ORMONI E L’APPARATO ENDOCRINO |
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Per trasmettere
informazioni agli organi, l'organismo, oltre che del sistema nervoso, si serve
di speciali sostanze chimiche, gli ormoni, prodotte da particolari
ghiandole dette endocrine.
A differenza del sistema
nervoso, dove le informazioni sono trasmesse molto rapidamente, l'apparato
endocrino agisce lentamente. Gli ormoni che si diffondono nel sangue
necessitano di 5-10 secondi per scatenare il primo effetto. Normalmente,
agiscono nell'arco di 30 minuti fino a tre ore, mentre alcuni, come l'ormone
della crescita, da effetti che sono visibili solo dopo alcuni mesi.
Gli ormoni
Vengono definiti ormoni
tutti i messaggeri chimici che provocano una reazione specifica. Ad ogni ormone
corrisponde un recettore specifico sulle cellule bersaglio, a cui si lega
l'ormone, in grado di riconoscerlo anche a bassissime concentrazioni.
Ogni cellula può possedere, per un determinato ormone, un solo tipo di
recettore, ma diversi tessuti possono avere diversi recettori per lo stesso
ormone. Ciò può causare la circostanza che lo stesso ormone possa avere effetti
diversi su diversi organi. Ad esempio, l'adrenalina aumenta l'irrorazione
sanguigna dei muscoli scheletrici (attraverso i recettori b ), ma riduce l'afflusso di sangue in
corrispondenza del tratto gastrointestinale (recettori a ).
Gli ormoni, in genere,
raggiungono i recettori attraverso il torrente sanguigno, ma possono
raggiungerli anche tramite i fluidi interstiziali (ormoni paracrini) o
agendo direttamente sulle cellule che li producono (ormoni autocrini).
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Come agiscono
Tre sono i meccanismi
fondamentali:
L'apparato endocrino
Le ghiandole che producono
ormoni sono l'ipofisi, il pancreas, le ghiandole surrenali,
la tiroide (descritte in questa sezione) e le ovaie e la placenta
per le donne e i testicoli per gli uomini.
Ipofisi
L'ipofisi (ghiandola
pituitaria) è un organo che ha le dimensioni di una nocciola ed un peso di 0,4
- 1 g.
È situata al di sotto dell'ipotalamo a cui è collegata con il peduncolo
ipofisario.
L'ipofisi produce numerosi ormoni che a loro volta regolano l'attività di altre
ghiandole endocrine, esercitando una funzione di controllo sul sistema
ormonale. Per tale funzione è stata anche definita ghiandola
"maestra".
Ipofisi
L'ipotalamo ha rapporto con
il sistema limbico che è responsabile delle emozioni. Questo spiega lo stretto
legame tra emozioni e tasso ormonale. Psiche e bilancio ormonale sono
strettamente connessi: ad esempio, periodi di stress possono aumentare il
livello della corteccia surrenale bloccando il ciclo mestruale.
L'ipofisi è formata da due
parti: il lobo anteriore ed il lobo posteriore.
Il lobo anteriore accoglie una varietà di cellule secernenti ormoni ed è perciò
una vera e propria ghiandola endocrina, mentre il lobo posteriore riceve assoni
di cellule nervose secernenti ormoni che si trovano nell'ipotalamo.
Il lobo anteriore produce:
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L'ormone
della crescita (GH) che regola la crescita, tramite la sintesi di
sostanze a livello epatico, accelerando il ciclo cellulare della maggior
parte dei tessuti e il consumo di proteine e carboidrati. |
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La prolattina
che stimola le mammelle a produrre latte. |
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Quattro
ormoni che a loro volta stimolano altre quattro ghiandole endocrine: |
Gli ormoni rilasciati dall'ipotalamo
si distinguono in "releasing hormones" (RH) o liberine
e "Inhibiting hormones" (IH) o statine, rispettivamente
se favoriscono o inibiscono la secrezione di determinati ormoni ipofisari.
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Pancreas
Il pancreas è una ghiandola
lunga e sottile. Ha due funzioni principali: secerne grandi quantità di enzimi
che intervengono in maniera determinante nella digestione dei carboidrati, dei
grassi e delle proteine e secerne gli ormoni insulina, il suo
antagonista glucagone, e la somatostatina, che svolgono
l'importante funzione di regolare il livello di glucosio nel sangue e regolano il
metabolismo dei carboidrati.
Il glucosio, contenuto in numerosi alimenti, è la fonte principale di energia
per tutte le cellule dell'organismo. L'insulina agisce per abbassare il livello
di glucosio nel sangue, stimolando le cellule ad assorbirlo ed il fegato ad
assorbire e ad immagazzinare il resto, mentre il glucagone stimola il fegato a
liberare glucosio.
La carenza o l'assenza
totale di liberazione di insulina da parte del pancreas provoca un disturbo
chiamato "diabete
mellito".
Ghiandole surrenali
Le due ghiandole surrenali
sono situate al di sopra del polo superiore dei reni. Sono al di fuori della
capsula renale, ma ancora all'interno del tessuto adiposo protettivo della loggia
renale e perciò seguono ogni movimento del rene, pur essendo degli organi
completamente autonomi.
Sono formati da due parti: la midollare e la corticale.
Ghiandole surrenali
La corteccia surrenale
produce tre gruppi di ormoni steroidei: l'aldosterone, che che
controlla la concentrazione nell'organismo di diverse sostanze chimiche tra cui
il sodio e il potassio, un gruppo di ormoni, tra cui l'idrocortisone,
che regola il metabolismo dei carboidrati e un terzo gruppo costituito dagli
ormoni maschili androgeni e dagli ormoni femminili estrogeni e progesterone.
Da notare che sia maschi che femmine producono ormoni sia maschili che
femminili, ma gli androgeni prevalgono nell'uomo e gli estrogeni nella donna.
Tiroide
La tiroide è una ghiandola
situata nella regione anteriore del collo, davanti e lateralmente alla laringe
ed ai primi anelli della trachea. E' formata da due lobi, destro e sinistro,
riuniti da una parte trasversale, detta istmo. Con una certa frequenza,
dal 30 al 50 %, è possibile apprezzare un sottile prolungamento che si origina
dall'istmo tiroideo, il lobo piramidale di Morgagni, residuo del dotto tireoglosso
(dotto che nel feto congiunge la tiroide alla lingua). E' bene ricordarlo, in
quanto eventuali residui del dotto possono dare origine a cisti o fistole
mediane del collo.
Sebbene alla nascita il peso medio della tiroide sia di circa 2 grammi,
nell'adulto raggiunge il peso di circa 20 grammi, ma può subire notevoli
variazioni da un individuo all'altro.
Nel suo complesso la forma della ghiandola ricorda quella di una farfalla. Ciò
è bene evidente nell'immagine ecografica della tiroide.
La tiroide è circondata da una capsula che, mediante una guaina (peritiroidea),
è fissata alla laringe, alla trachea ed ai fasci nervosi e vascolari del collo.
Tra la guaina peritiroidea e la capsula fibrosa propria della tiroide esiste
uno spazio in cui decorrono i vasi: questo spazio viene chiamato spazio
pericoloso per la facilità con cui si verificano emorragie durante gli
interventi chirurgici. Anteriormente e lateralmente la tiroide è ricoperta dai
muscoli (muscoli sottoioidei e muscoli sternocleidomastoidei).
Posteriormente ai lobi laterali si trova il fascio nerveovascolare del collo, in cui si trovano l'arteria
carotide comune, la vena giugulare interna, il nervo vago.
La tiroide è in rapporto anatomico di vicinanza, tra l'altro, con due
importanti strutture: i nervi ricorrenti e le paratiroidi. I
nervi ricorrenti (o laringei inferiori) innervano la maggior parte dei muscoli
della laringe. Le paratiroidi, generalmente presenti in numero di quattro, due
superiori e due inferiori, sono piccoli organi endocrini che secernono il Paratormone,
un ormone che insieme alla calcitonina prodotta dalla tiroide, regola il
metabolismo del calcio e del fosforo.
La posizione delle paratiroidi non è costante e le loro piccole dimensioni,
dell'ordine dei millimetri, rende impossibile in condizioni normali
l'identificazione mediante l'ecografia.
Si può perciò intuire quanto sia delicato un intervento della tiroide, in
quanto la lesione di queste piccole strutture può comportare danni a livello
delle corde vocali quando si provoca una lesione dei nervi ricorrenti, mentre
si hanno alterazioni del controllo del metabolismo del calcio se vengono
rimosse tutte le ghiandole paratiroidee. In quest'ultimo caso è necessario
intervenire con una terapia farmacologica.
La ghiandola tiroidea è costituita da piccole cavità (follicoli) contenenti gli
ormoni tiroidei. Questi vengono sintetizzati dalle cellule che circondano i
follicoli, quindi riversati nella cavità e accumulati sotto forma di una grossa
molecola chiamata tireoglobulina. Successivamente gli ormoni tiroidei
vengono secreti nel sangue che li trasporterà in tutto l'organismo dove
potranno esplicare le loro funzioni. La tireoglobulina, contenente gli ormoni,
rimane immagazzinata nei follicoli per vari mesi. La quantità accumulata è in
grado di rispondere al normale fabbisogno dell'organismo per tutto questo
periodo. Questo è il motivo per cui anche in totale cessazione della sintesi
ormonale, la carenza viene apprezzata dopo diversi mesi.
La tiroide ha la funzione
di secernere ormoni. Il 90 % della secrezione ormonale è costituito dalla tiroxina
(ormone indicato con la sigla T4), il 10 % dalla triiodotironina
(ormone indicato con la sigla T3). In generale i valori normali di
tiroxina nel sangue variano da 5 a 12 microgrammi su decilitro di sangue,
mentre i valori di triiodiotironina variano da 80 a 180 nanogrammi su decilitro
di sangue. I valori possono sensibilmente differire a seconda del laboratorio
in cui viene eseguita la ricerca e dall'ordine di misura considerato. Entrambi
gli ormoni sono importanti in eguale misura, infatti una parte considerevole
della tiroxina viene trasformata in triiodotironina nei tessuti periferici. Per
produrre normali quantità di ormoni è necessario assumere con la dieta circa 1
milligrammo di iodio alla settimana. Per prevenire la possibile carenza di iodio,
il sale da cucina viene spesso arricchito con ioduro di sodio.
Gli ormoni tiroidei all'interno del circolo ematico vengono legati a proteine
che li trasportano nei tessuti e liberati all'interno di questi. È la forma
libera che è biologicamente attiva, perciò quando gli ormoni vengono dosati nel
sangue si usa dosare la frazione libera, indicata con FT3 e FT4.
Gli ormoni tiroidei hanno nell'organismo due effetti principali:
Gli ormoni tiroidei
aumentano sia il metabolismo basale dell'individuo che l'attività metabolica di
tutti i tessuti. Per metabolismo basale si intende l'entità della spesa
energetica di un soggetto in condizioni di riposo, in stato di veglia. Ad
esempio, in un soggetto con aumento degli ormoni tiroidei si avrà un consumo
energetico aumentato.
Per attività metabolica dei tessuti si intende un aumento della velocità di
utilizzazione delle sostanze energetiche.
Inoltre, gli ormoni tiroidei aumentano la risposta dei tessuti alle catecolamine
(dopamina, adrenalina, noradrenalina). In generale si può dire che queste
sostanze permettono all'organismo di reagire agli stress aumentando la quantità
di sangue pompata dal nostro cuore e, quindi, il flusso di sangue che arriva ai
nostri tessuti, e stimolando il metabolismo cellulare (si pensi ad esempio alla
reazione che si ha di fronte ad un pericolo).
L'influenza della tiroide a livello cellulare di tutto l'organismo spiega il
motivo per cui la produzione di un'adeguata quantità di ormoni tiroidei è
indispensabile al normale accrescimento corporeo, allo sviluppo e maturazione
dei vari apparati, in particolare per l'apparato scheletrico e riproduttivo.
Per mantenere il metabolismo ad un livello normale deve essere continuamente
secreta esattamente la giusta quantità di ormoni tiroidei, infatti piccole
variazioni possono avere ripercussioni notevoli sull'organismo. La sintesi e la
secrezione degli ormoni tiroidei è controllata da ghiandole sopradescritte:
ipotalamo e ipofisi.