Occorrono periodici
controlli della prostata e da che età ?
Il rischio di andare
incontro ad ipertrofia prostatica e/o cancro della prostata aumenta con l’età
che può essere considerata il fattore di rischio principale.
In particolare, la metà
dei soggetti con età superiore ai 50 anni è affetta da ipertrofia prostatica
e tale percentuale sale al 90% per gli ultra ottantenni. La reale prevalenza
del cancro prostatico è stimata intorno al 30 % per uomini di età superiore
ai 50 anni e 70 % oltre gli ultra ottantenni, la percentuale effettivamente
diagnosticata scende peraltro al 25 %.
Di fronte a dati così allarmanti è necessario peraltro sottolineare che la
percentuale di soggetti che periranno a causa di una neoplasia prostatica è molto
ridotta rispetto alla prevalenza globale della stessa, questo a causa
dell’evoluzione molto lenta e dell’età di insorgenza spesso elevata.
Le indicazioni degli esperti rispetto all’utilità di uno screening diffuso a
tutta la popolazione adulta-anziana non sono univoche. I mezzi diagnostici
non o poco invasivi per rilevare la presenza di un tumore prostatico
esistono, il rischio paventato da molti è quello di diagnosticare e quindi
trattare di conseguenza tumori prostatici che sarebbero comunque rimasti
silenti senza modificare l’aspettativa e la qualità di vita.
Le linee guida più prudenti (American Urological Association e American
Cancer Society) consigliano un dosaggio annuale, anche per soggetti
asintomatici, del PSA totale (antigene specifico della prostata) insieme ad
una visita urologica per tutti gli uomini di età superiore ai 50 anni o 40 se
con familiarità per tumore prostatico.
In particolare, per valori di PSA sopra i limiti di normalità ma non
eccessivamente aumentati (tra 4 e 10 nanogrammi/ml), il dosaggio del
cosiddetto PSA libero può evitare di dover ricorrere ad esami più complessi
ed invasivi.
Quando l‘aspettativa di
vita, per l’età del soggetto o concomitanti malattie, non supera i 10 anni,
se la neoplasia è limitata alla prostata, è consigliato il monitoraggio
periodico urologico senza altro tipo di intervento.
Quali sono i
principali esami per la prostata ?
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Esplorazione
rettale
Valutazione della parte posteriore della prostata, buona l'attendibilità
per la valutazione dell'ipertrofia prostatica, permette il riscontro di
neoplasie solo se situate nella parte posteriore della ghiandola,
sensibilità diagnostica di circa il 60 %.
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Dosaggio
del PSA
Attualmente il metodo di screening più usato, sensibilità diagnostica di
circa il 70 % per cancro prostatico.
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Eco
transrettale
Accertamento diagnostico più approfondito richiesto eventualmente dopo
esecuzione dei due precedenti esami, sensibilità diagnostica di circa l'80
% per cancro prostatico.
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Esistono fattori di
rischio per il tumore prostatico ?
Il fattore di rischio più
importante e purtroppo non modificabile è l'età avanzata, seguono una familiarità
positiva per tale neoplasia e una dieta con elevata percentuale di
grassi.
Esistono studi che indicherebbero un'azione protettiva di alcuni cibi come
soia e pomodori.
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