Le galassie sono degli enormi contenitori di stelle, il cui
diametro può essere di centinaia di migliaia di anni luce, che come delle vere
e proprie isole nell'universo si trovano situate nello spazio a distanze enormi
(miliardi di a.l.) le une dalle altre. A separarle solo immense quantità di
pulviscolo intergalattico e materiale interstellare estremamente rarefatto.
NGC 4414
Credit: Hubble Heritage Team (AURA/STScI/NASA)-NSSDC
Data la grandissima distanza che ci separa dalle piu' vicine, esse
sono state scoperte solo negli ultimi tre secoli, anche se la certezza della
loro esistenza la si è avuta solo nel 1924, grazie ad E.Hubble, che
misurando la distanza di alcune cefeidi individuate nella galassia di Andromeda,
ebbe la prova di come quest'ultima fosse situata nello spazio esterno ben al di
là della Via Lattea. Prima di allora, infatti, quelle poche galassie che erano
state scoperte venivano scambiate per stelle o nebulose, vista la mancanza di
strumenti adeguati all'osservazione di oggetti così lontani.
La nascita delle galassie è ancora avvolta nel mistero, ma sembra
che esse traggano la loro origine per l'aggregazione della materia primordiale
che, centinaia di milioni di anni dopo il Big-Bang, iniziò ad addensarsi in
grandi nubi, le quali, a causa delle immense forze gravitazionali risultanti,
cominciarono a contrarsi ed a ruotare attorno a se stesse dando vita alle "protogalassie".
E' sicuramente in questo frangente, che le diverse velocità di rotazione
condizionarono quelle che poi sarebbero risultate le forme finali di ciascuna
delle galassie attuali.
Hubble infatti le distinse in base al loro aspetto ed alle loro
dimensioni in gruppi omogenei, suddivisi a loro volta in sottogruppi:
Altri gruppi minori sono quelle irregolari, dalle forme
prive di simmetria, e le lenticolari, una via di mezzo fra quelle
ellittiche e quelle a spirali, che probabilmente hanno perso la forma originaria
per l'interazione gravitazionale con altri corpi galattici vicini.
Le galassie hanno la caratteristica di aggregarsi in ammassi
e quindi in superammassi (un migliaio di oggetti nel primo caso e
centinaia di migliaia nel secondo) che possono essere aperti, se composti
da una struttura irregolare, o regolari, se mostrano una forma sferica
che solitamente è piu' densa verso il centro.
Ammasso Abell 2218
Credits: W.Couch (University of New South Wales),
R. Ellis (Cambridge University), and NASA - NSSDC
Considerando l'alta densità che caratterizza i superammassi, può
capitare che avvengano scontri fra galassie, ma senza le conseguenze che si
potrebbero immaginare. Esse sono costituite infatti da zone estremamente
rarefatte, con il risultato che spesso si fondono fra loro creandone delle altre
di dimensioni maggiori. Se invece lo scontro avviene a velocità tali da
permettere di sfuggire alla forza di mutua attrazione, allora esse verrano
intaccate solo marginalmente, subendo variazioni nella loro forma.
Galassie con le antenne (NGC 4038/4039)
Credit: Brad Whitmore (STScI), and NASA - NSSDC
Oltre a quelle enunciate, esistono anche altre specie di galassie,
che emettendo energia in grandissima quantità sotto forma di radiazioni, si
meritano l'appellativo di galassie attive. Le cause di tutto questo sono
ancora sconosciute, forse un buco nero che risiede nel nucleo galattico, ma è
comunque possibile distinguerle secondo il tipo di energia irradiata in:
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