Le occultazioni ricorrono quando un corpo celeste passa davanti ad
un altro di diverse dimensioni apparenti, frapponendosi così fra questo e
l'osservatore, ed oscurandone in tal modo la visuale. Invece, nel caso
particolare in cui il corpo occultante sia di dimensioni minori di quello
occultato, si parlerà molto piu' semplicemente di transito.
Le piu' rilevanti sono le occultazioni lunari che
vedono il nostro satellite naturale interporsi fra noi e le stelle, pianeti,
asteroidi ed altri oggetti, causandone quindi la temporanea scomparsa. Ma accade
anche che questi corpi siano a loro volta protagonisti attivi di tali eventi
occultandosi reciprocamente, come ad esempio succede fra i satelliti di Giove,
fra essi ed il pianeta o piu' raramente fra asteroidi e pianeti stessi o fra
questi e le stelle.
L'evento sebbene sia molto semplice, un corpo celeste che passa
davanti ad un altro impedendone la visuale, presenta degli aspetti molto
interessanti per l'osservazione astronomica. Infatti grazie ad esso è stato
possibile in passato scoprire gli anelli di Urano, misurare il grado di
separazione di alcune stelle doppie, determinare se un pianeta fosse o meno
dotato di atmosfera. Nel 18° secolo ad esempio l'astronomo danese O. Romer,
osservando l'immersione e l'emersione dei satelliti gioviani da dietro il disco
del pianeta Giove, notò che i tempi variavano a seconda della distanza dalla
Terra e che ciò era dovuto alla velocità della luce di cui ne riuscì a
determinare il valore.
Piu' comune è dunque l'occultazione lunare di stelle e
pianeti, considerando anche che essi presentano a volte un elevato grado di
magnitudine, che rendono il fenomeno visibile persino ad occhio nudo.
Inoltre tutti i corpi celesti, sebbene sottoposti alla rotazione
della sfera celeste che appare trascinarli in maniera sincrona, sono in effetti
dotati di un "moto proprio", che è tanto piu' rapido quanto è minore
la loro distanza dalla Terra. La Luna allora, essendo quello piu' vicino al
nostro pianeta, sembrerà andare incontro ad ogni altro oggetto che
avvicinandosi piano piano entrerà prima in contatto con il bordo del disco
lunare, per poi scomparire dietro ad esso e riapparire dopo un certo periodo di
tempo dal lato opposto. Quando invece il passaggio avviene radente, è
possibile addirittura assistere con gli strumenti ottici ad una serie di
sparizioni ed apparizioni del corpo occultato dietro le alture lunari.
Naturalmente nei casi di Luna crescente l'oggetto si immergerà dal
lato oscuro per riapparire da quello illuminato, viceversa con Luna calante le
parti si invertiranno. Da tutto questo si evidenziano due fasi principali:
Tuttavia l'osservazione di ognuno di questi momenti è condizionata
dall'illuminazione del bordo lunare, che li rende piu' difficilmente visibili di
quando esso sia buio, mentre la loro durata dipende dalle dimensioni apparenti
dell'oggetto occultato, ammontando anche a diverse decine di secondi nei casi in
cui pianeti come Giove e Saturno siano all'opposizione e perciò presentino
condizioni piu' favorevoli per l'osservazione.
L'intervallo di tempo compreso fra essi, e perciò la durata
complessiva dell'evento, in media 1 ora, dipende invece dal moto proprio del
corpo celeste, dalla velocità della Luna, che com'è noto varia fra un massimo
(al perigeo, il punto dell'orbita piu' vicino alla Terra) ed un minimo
(all'apogeo, il punto piu' lontano), e dalla posizione del contatto raggiungendo
quindi un valore piu' alto in occasione di una occultazione centrale,
ovvero per un passaggio al centro del disco.
Sono da considerare anche due parametri:
Un altra caratteristica di questo evento è il suo verificarsi in
serie, ossia il ripetersi dell'occultazione lunare dello stesso corpo a distanza
di qualche mese. Il pianeta Saturno è stato ad esempio protagonista di una
serie compresa il 2001 ed il 2002, con due episodi visibili anche dall'Italia in
Novembre e Dicembre 2001.
Tutto ciò è una diretta conseguenza del fatto che l'orbita
lunare, inclinata di circa 5° rispetto all'eclittica, interseca quest'ultima in
2 punti detti nodi che sono uniti da una retta immaginaria chiamata
"linea dei nodi". Questa a sua volta regredisce ogni anno di 19°
sul piano eclittico per il fenomeno della "retrogradazione dei nodi",
compiendo quindi una rivoluzione completa in 18,6 anni. In tal modo anche
l'orbita lunare si sposterà rispetto allo sfondo celeste occultando per due
serie di volte lo stesso settore: una prima volta in fase ascendente, ed una
seconda volta in fase discendente dopo 9,3 anni.
Essendo però la zona di visibilità legata alla posizione della
Luna, o meglio alla proiezione di questa sulla superficie terrestre, la serie
delle occultazioni sarà inizialmente visibile dall'emisfero australe verso
quello boreale e dopo 9,3 anni in senso inverso.
Allo stesso modo ogni singolo evento è osservabile in maniera
diversa a seconda della posizione dell'osservatore, che potrà assistere ad una
congiunzione, ad una occultazione radente od al fenomeno vero e proprio se la
località d'osservazione è esterna, tangente o interna alla proiezione del
disco lunare.
Ritorna a: