PIANETI

pianeti del sistema solare sono nove e li possiamo distinguere, in base alla posizione dell'orbita, in inferiori, che si trovano fra la Terra ed il Sole (Mercurio e Venere), ed in superiori (tutti gli altri).

Orbite dei nove pianeti

Un altra distinzione la si può fare in base alla loro morfologia e perciò li possiamo suddividere in altre due classi omogenee:

Alla prima appartengono oltre alla Terra, Mercurio, Venere e Marte, all'altra, subito dopo la "fascia degli asteroidi", quasi un confine fra i due gruppi, Giove, Saturno, Urano e Nettuno. L'ultimo pianeta, Plutone, è ancora poco conosciuto da poterlo classificare con esattezza.

Dimensioni comparate dei pianeti

PIANETA

MERCURIO

VENERE

MARTE

GIOVE

SATURNO

URANO

NETTUNO

PLUTONE

Massa

0,0553

0,815

0,107

317,8

95,2

14,5

17,1

0,0021

Diametro

0,383

0,949

0,533

11,21

9,45

4,01

3,88

0,187

Densità

0,984

0,951

0,713

0,240

0,125

0,230

0,297

0,317

Gravità

0,378

0,907

0,377

2,36

0,916

0,889

1,12

0,059

Velocità di fuga

0,384

0,926

0,450

5,32

3,17

1,90

2,10

0,098

Periodo di rotazione

58,8

-244

1,03

0,415

0,445

-0,720

0,673

6,41

Lunghezza del giorno

175,9

116,8

1,03

0,414

0,444

0,718

0,671

6,39

Distanza dal Sole

0,387

0,723

1,52

5,20

9,58

19,20

30,05

39,24

Perielio

0,313

0,731

1,41

5,03

9,20

18,64

30,22

30,15

Afelio

0,459

0,716

1,64

5,37

9,96

19,75

29,89

48,02

Periodo orbitale

0,241

0,615

1,88

11,9

29,4

83,7

163,7

248,0

Velocità orbitale

1,61

1,18

0,810

0,439

0,325

0,229

0,182

0,158

Eccentricità

12,3

0,401

5,60

2,93

3,38

2,74

0,677

14,6

Satelliti

0

0

2

39

30

21

8

1

N.B. - Tutti i dati sono posti in relazione a quelli della Terra, considerati a loro volta pari ad 1 - (fonte NASA/NSSDC)

Spesso i pianeti sono accompagnati anche da altri piccoli corpi, definiti satelliti o lune, che ruotano attorno al compagno principale secondo orbite ellittiche e con il quale costituiscono un unico sistema orbitante attorno al Sole. Il loro numero varia per ogni pianeta, nessuno per Mercurio e Venere, uno per la Terra e Plutone, sino ad arrivare a Giove e Saturno che con le loro decine di satelliti costituiscono delle piccole riproduzioni dello stesso sistema solare.

Ogni pianeta, oltre a ruotare attorno al proprio asse, piu' o meno velocemente in senso antiorario, ad eccezione di Venere ed Urano che girano in senso contrario, compie un movimento di rivoluzione attorno al Sole secondo un'orbita di forma ellittica che, vista dal Nord del sistema solare, si svolge in un senso antiorario, per convenzione definito diretto.

Grazie a G.Keplero, oggi conosciamo i principì che regolano i moti dei pianeti che, sintetizzati nelle sue tre leggi affermano quanto segue:

 

LEGGI DI KEPLERO

- Leggi di Keplero -

1° - ogni pianeta percorre un'orbita ellittica, di cui il Sole occupa uno dei due fuochi;

LEGGI DI KEPLERO

 

2° - le aree descritte dalla retta Sole - pianeta sono proporzionali ai tempi impiegati a descriverle;

 

LEGGI DI KEPLERO

 

3° - il quadrato del periodo di rivoluzione è proporzionale al cubo del semiasse maggiore.

LEGGI DI KEPLERO

  1. Dalla prima si ricava che la distanza dal Sole varia fra un massimo all'afelio, il punto più lontano, ad un minimo, al perielio, il punto più vicino;
  2. dalla seconda che la velocità orbitale di ogni pianeta è piu' alta al perielio e piu' bassa all'afelio;
  3. dalla terza invece che il tempo impiegato per percorrere un'orbita completa è direttamente proporzionale alla distanza media dal Sole.

I primi cinque pianeti a partire dal Sole (Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno) sono visibili ad occhio nudo, mentre per gli altri tre è necessario ricorrere all'uso di binocoli e telescopi data la grande distanza che li separa da noi. La visibilità di tutti quanti è comunque legata alle posizioni reciproche con la Terra, presentando un momento favorevole quando essi si trovano all'opposizione, ossia dalla parte opposta al Sole con la Terra in mezzo. Ciò non riguarda i pianeti inferiori, non potendo questi essere mai all'opposto del Sole, al di là dell'orbita terrestre.

Nell'esaminare il sistema solare, balza subito agli occhi un altra sua sorprendente proprietà, quella introdotta dalla legge di Titius-Bode, secondo la quale introducendo nella seguente formula matematica:

D= 0,4+0,3x2^n

i numeri (-ºº,0,1,2,3,4,5,6,7,8) al posto di n, se ne ricava la distanza approssimativa dal Sole di ogni pianeta, in UA, con alcune eccezioni per quanto riguarda Nettuno e Plutone, i cui valori non sono perfettamente coincidenti.

PIANETA

TITIUS - BODE

DISTANZA IN UA

MERCURIO

0,4

0,387

VENERE

0,7

0,723

TERRA

1

1

MARTE

1,6

1,52

ASTEROIDI

2,8

2,9

GIOVE

5,2

5,20

SATURNO

10

9,58

URANO

19,6

19,20

NETTUNO

38,8

30,05

PLUTONE

77,2

39,24

Oltre alla Terra nessun altro pianeta sembra presentare una qualsiasi forma di vita, cosa probabilmente dovuta alla sua posizione favorevole, nè troppo vicino, nè troppo lontano dal Sole, che ha permesso lo sviluppo delle migliori condizioni climatiche e biologiche per la nascita e l'evoluzione della vita.

Pianeti

foto JPL/NASA - NSSDC

Se questo è spiegabile in un pianeta gioviano con le diverse caratteristiche morfologiche della Terra, negli altri è probabilmente dovuto all'incapacità di essi di mantenere un'atmosfera come la nostra. Questa infatti, sul nostro pianeta, permette alla radiazione solare di essere trattenuta nella giusta misura, creando così temperature che consentono all'acqua, componente essenziale per la vita, di rimanere allo stato liquido.

Diversamente su Venere, pianeta simile per dimensioni alla Terra, la maggiore quantità di anidride carbonica, ha creato un'ambiente torrido con temperature improponibili, mentre su Mercurio e Marte, che per le loro piccole dimensioni non sono riusciti a trattenere nella giusta quantità i gas atmosferici, la temperatura, non essendo regolata da essi, presenta notevoli sbalzi fra il giorno e la notte.

 

 

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