ASTEROIDI

Gli asteroidi sono dei corpi molto piccoli, almeno in confronto alle dimensioni dei pianeti, e per questo sono stati individuati solo negli ultimi due secoli. Chiamati anche pianetini, occupano una regione compresa fra Marte e Giove, detta fascia degli asteroidi, dove secondo la legge di Titius-Bode, alla distanza di circa 3 UA, doveva trovarsi un pianeta. E' probabile dunque che possano aver avuto origine da un corpo planetario che si sia disgregato o da uno che non sia riuscito ad aggregarsi.

Il loro aspetto, molto irregolare, li fà assomigliare a giganteschi sassi dal diametro massimo di qualche migliaio di km.

Asteroidi

foto JPL/NASA-NSSDC

Tabella - Dati e parametri orbitali di alcuni asteroidi

ASTEROIDE

D (KM)

M (10^15KG)

R (ORE)

Q (ANNI)

A (UA)

E

I (°)

1 CERERE

960x932

870

9,075

4,6

2,767

0,078

10,58

2 PALLADE

570x525x482

318

7,811

4,61

2,774

0,229

34,84

3 GIUNONE

240

20

7,21

4,36

2,669

0,257

12,97

4 VESTA

530

300

5,342

3,63

2,362

0,089

7,14

45 EUGENIA

226

6,1

5,699

4,49

2,721

0,083

6,61

243 IDA

58x23

100

4,633

4,84

2,861

0,045

1,14

253 MATHILDE

66x48x46

103,3

417,7

4,31

2,646

0,266

6,71

433 EROS

33x13x13

6,69

5,27

1,76

1,458

0,222

10,83

951 GASPRA

19x12x11

10

7,042

3,29

2,209

0,173

4,1

1566 ICARO

1,4

0,001

2,273

1,12

1,078

0,827

22,86

1620 GEOGRAPHOS

2

0,004

5,222

1,39

1,245

0,335

13,34

1862 APOLLO

1,6

0,002

3,063

1,81

1,471

0,56

6,36

2060 CHIRONE

180

4

5,9

50,7

13,63

0,38

6,94

4179 TOUTATIS

4,6x2,4x1,9

0,05

130

3,98

2,51

0,633

0,47

D=diametro, M=massa, R=rotazione, Q=per. orbitale, A=semiasse max, E=eccentricità, I=inclinazione orbitale (fonte NASA/NSSDC)

Il primo asteroide scoperto è stato Cerere nel 1801 per opera del monaco palermitano Giuseppe Piazzi, a cui seguirono Pallade, Giunone e Vesta. Successivamente ne sono stati individuati diverse migliaia facendo così sorgere il problema di una loro catalogazione. Si è deciso allora di indicare quelli maggiori con un nome proprio ed un numero corrispondente all'ordine della loro scoperta: 1 Ceres, 2 Pallas, 3 Juno, 4 Vesta, ....

Tutti gli asteroidi suscitano un particolare interesse vista la loro potenziale pericolosità per il nostro pianeta, dato che le loro traiettorie, spesso molto irregolari, intersecano a volte l'orbita terrestre, anche a causa di perturbazioni derivanti da passaggi in prossimità delle grandi masse planetarie. Sono altresì oggetto di studio perchè rappresentano i detriti del materiale di formazione del sistema solare, studiando i quali è possibile risalire alla composizione ed alle condizioni di quella nube gassosa che 4,5 miliardi di anni fà diede vita al Sole ed a tutti gli altri corpi celesti che orbitano attorno ad esso.

L'asteroide IDA ed il suo satellite Dactyl

Ida ed il satellite Dactyl (foto JPL/NASA- NSSDC)

Non tutti sono situati fra Marte e Giove, ve ne sono infatti alcuni, come quelli denominati Troiani (così chiamati perchè portano il nome dei personaggi della guerra di Troia), che si sono sistemati sull'orbita di Giove e dividendosi in due gruppi precedono e seguono il gigante di 60°. A questi se ne aggiungono altri come Hidalgo (una ex cometa), quelli appartenenti ai gruppi Apollo, Aten e Amor ( i cosiddetti N.E.A. - Near Earth Asteroids) che comprendono invece quei corpi vicini, e quindi potenzialmente pericolosi per la Terra, i Centauri (fra cui Chirone) che orbitano fra Saturno e Nettuno ed infine, al di là dell'orbita di quest'ultimo, i Transnettuniani.

 

Orbite di asteroidi

Anche gli asteroidi, come i pianeti, ruotano attorno ad un asse con un periodo che raramente supera il giorno terrestre e, non avendo una struttura simmetrica, in alcuni casi lungo l'asse polare ed in altri su quello equatoriale.

Da questo ne deriva che la loro luminosità, variabile in funzione della superficie rivolta verso il Sole e della loro composizione chimica, raggiunge un massimo od un minimo valore, a seconda che mostrino rispettivamente la zona equatoriale o quella polare.

Analizzando questa loro caratteristica è possibile risalire dunque al periodo di rotazione, nonchè alla loro struttura, che in buona parte è costituita da silicati e carbone.

rotazione dei pianetini

Essendo inoltre soggetti alla forza di gravitazione universale, percorrono orbite ellittiche e, considerando le loro minime dimensioni, sono osservabili esclusivamente con strumenti ottici e nel periodo piu' favorevole quando sono, relativamente al nostro pianeta, all'opposizione, ossia nella direzione opposta a quella del Sole.

 

 

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