GIORNO
Uno degli aspetti piu' affascinanti della Terra, l'alternarsi del
giorno e della notte, è causato dal moto di rotazione terrestre che avviene in
direzione da Ovest verso Est, attorno ad un asse passante per i poli Nord
e Sud che risulta inclinato di 23,5° rispetto a quello del piano orbitale, l'eclittica.
La durata dell'intero periodo viene definita giorno, multiplo dell'unità
di misura del tempo (il secondo), e può essere espressa secondo due metodi
diversi:
La
differenza fra i due è una conseguenza del contemporaneo moto orbitale del
nostro pianeta, che dopo aver compiuto un giro attorno a se stesso, si è nel
frattempo spostato facendo quindi variare anche la direzione lungo la quale
vediamo il Sole. Ragion per cui, per riallinearsi, la Terra deve percorrere
quell'altro tratto di orbita in più che corrisponde appunto allo spostamento
apparente e giornaliero dell'astro maggiore. Ciò non vale per le stelle, perchè
queste sono talmente lontane che è possibile considerarle fisse.
A causa della rotazione del nostro pianeta la
superficie terrestre sarà quindi di volta in volta illuminata per un 50% e per
la restante parte immersa nel buio. Tuttavia nel valutare questa caratteristica,
almeno per quanto riguarda le rispettive durate del periodo diurno e di quello
notturno, bisogna considerare anche l'inclinazione dell'asse terrestre ed il
fatto che esso si mantiene sempre parallelo a se stesso durante l'intero moto di
rivoluzione. Ogni parallelo della Terra verrà tagliato allora dalla linea
del terminatore (la retta che separa il giorno dalla notte) in maniera
diversa a seconda del periodo dell'anno, e quindi della posizione orbitale, e
della sua latitudine.
Infatti
all'equatore (lat. 0°), dove il Sole è praticamente perpendicolare
all'orizzonte, esse saranno costanti tutto l'anno, di contro ai poli (lat.90°),
dove il Sole appare parallelo all'orizzonte, si avranno invece sei mesi di luce
e sei mesi di buio. A latitudini intermedie tutto varierà proporzionalmente
alla distanza dall'equatore, perciò tanto piu' ci si allontanerà da esso, di
altrettanto aumenteranno le une rispetto alle altre. Logicamente la situazione
sarà invertita nell'emisfero australe riflettendo, in maniera diametralmente
opposta quello boreale.
Essendo l'arco descritto al solstizio d'estate piu' ampio, ne
conseguirà che il Sole rimarrà sopra l'orizzonte per un tempo maggiore e
dunque che le ore di luce saranno di piu' di quelle notturne. Naturalmente la
situazione si presenterà invertita al solstizio d'inverno, mentre agli
equinozi, dove l'arco diurno è pari a quello notturno, le durate del giorno e
della notte risulteranno uguali.
Esistono comunque luoghi sulla Terra, di latitudine prossima a
quella dei circoli polari, dove in determinati periodi dell'anno non fa mai
buio, essendo il cielo illuminato dalla luce crepuscolare. Sono le cosidette
"notti bianche".
Infatti l'atmosfera terrestre con il suo potere di diffondere i
raggi luminosi che la attraversano, rende il passaggio dal giorno alla notte,
graduale, a differenza di quanto avviene invece negli altri pianeti dove,
mancando uno strato atmosferico denso come il nostro, tutto ciò avviene in modo
netto.
Durante questa fase, detta crepuscolo astronomico, e che dura sino a quando il Sole non si è abbassato sotto l'orizzonte di 18°, è possibile vedere la luce zodiacale, quel fenomeno creato da una nube di materia giacente sul piano dell'eclittica, e dunque lungo lo zodiaco, che diffonde la luce solare.
Ritorna a: