COMETE
Le comete sembrano essere fra i corpi piu' antichi, ed è perciò
importante conoscerle per capire l'evoluzione della nube primordiale che
originariamente diede vita al Sole e a tutti gli altri corpi che vi orbitano
attorno.
Cometa P/Halley 1986
Credit: W. Liller, Easter Island and NASA - NSSDC
Potrebbero essersi formate infatti, a partire da materiale residuo
alla formazione del sistema solare, che si trova ai confini dello stesso,
riunito in quella grande nube sferica a cui si è dato il nome di nube di
OORT, dal nome dell'astronomo che per primo ne teorizzò l'esistenza, e che
si trova situata a circa 50000 UA dalla Terra.
Altri studiosi collocano questo serbatoio, almeno per quanto
riguarda quelle a corto e medio periodo, fra le orbite di Nettuno e Plutone, a
circa 35-40 UA, e lo hanno chiamato fascia o cintura di KUIPER,
anche questo dal nome del suo teorizzatore
Sfuggendo ad ogni regola, le comete transitano nel cielo con orbite
sempre diverse, non presentando alcuna analogia nè con la complicata regolarità
dei pianeti, nè con l'apparente immobilità delle stelle. Sono caratterizzate
infatti, da orbite molto allungate e variabili, sia nella forma che nei
parametri orbitali, oltre che da un nucleo centrale di materiale roccioso
ricoperto da ghiacci, di piccole dimensioni, al massimo una ventina di km di
diametro, e da una massa pari a circa un milionesimo di quella della Terra.
Viste le loro minime dimensioni, e considerando che passano per
brevi periodi vicino al Sole, a causa della forte eccentricità dei loro
percorsi orbitali, le comete divengono visibili praticamente solo in prossimità
di esso. In tale circostanza infatti, il nucleo, interagendo con la
radiazione solare, inizia a sublimare, creando un alone (chioma o coma)
ed una nube (coda) di polvere e gas, che a causa della pressione della
radiazione e del vento solare, viene sospinta sempre in direzione opposta al
Sole, sia che la cometa si stia avvicinando od allontanando dalla nostra stella.
Questa, lunga anche per centinaia di milioni di
chilometri, diviene luminosa diffondendo e riflettendo la stessa luce solare,
raggiungendo la visibilità ad occhio nudo, nei casi in cui le comete transitano
particolarmente vicino alla Terra, così da essere soprannominate "grandi
comete". Fra queste la cometa di Halley (1910), la Ikeya -
Seki (1965), la West (1976), la Hyakutake (1996) e la Hale-Boop
(1997).
Tabella - Dati e parametri orbitali di alcune
comete
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P=per.
orbitale, T=passaggio al perielio, Q=distanza perielio, A=semiasse max,
E=eccentricità, I=inclin. orbita (fonte NASA/NSSDC |
Ad ogni passaggio al perielio il nucleo cometario perde parte del
suo materiale, così dopo diversi transiti, esso si consuma completamente o si
frammenta in parti piu' piccole, le quali continuando ad orbitare, quando
incrociano la Terra danno vita agli "sciami meteoritici",
meglio noti come "piogge di stelle cadenti".
Come i pianeti, anche le comete si muovono secondo traiettorie di
forma ellittica, seguendo dunque le regole dettate dalle leggi di Keplero
e dalla legge di gravitazione universale. Avranno perciò una velocità orbitale
maggiore quando saranno al perielio, il punto piu' vicino al Sole, rispetto a
quella con cui transiteranno nella zona piu' distante da esso, all'afelio. Il
loro periodo di rivoluzione dipenderà, come per tutti gli altri corpi, sempre
dal semiasse maggiore dell'orbita.
Essenzialmente le comete periodiche, ossia quelle che
ritornano in prossimità della Terra con cadenza più o meno regolare, si
distinguono in base alla durata del loro periodo di rivoluzione, perciò le
possiamo suddividere in a breve, medio e lungo periodo.
Meno di 20 anni per le prime e piu' di 200 per le ultime.
HALLEY – ENCKE – KOHOUTEK -
TEMPEL-TUTTLE - GRIGG-SKJELLERUP - GIACOBINI-ZINNER
HALLEY
ENCKE
KOHOUTEK
TEMPEL-TUTTLE
GRIGG-SKJELLERUP
GIACOBINI-ZINNER
Esistono anche delle comete che hanno un'orbita parabolica,
ed in alcuni casi, ma non è stato ancora provato con esattezza, iperbolica,
data la difficoltà di determinare con precisione gli elementi orbitali di
questi corpi, soggetti come sono alle pertubazioni derivanti da passaggi in
prossimità delle grandi masse planetarie che spesso ne sconvolgono i parametri,
modificandone profondamente l'orbita ed allungando od accorciando il loro
periodo di rivoluzione.
Nei casi estremi si suppone, che orbitate attorno al Sole, esse
possano fuggire via senza tornare mai piu', sparendo definitivamente oltre i
confini del sistema solare
Non sono comunque rari i casi in cui corpi di questo genere siano
stati attratti dalla gravità dei pianeti che, legandoli definitivamente, li
costringono ad orbitare attorno alle loro masse. Ancora piu' rari, ma comunque
esistenti, gli episodi di corpi cometari che concludono la loro esistenza
consumandosi completamente, a causa di passaggi ravvicinati al Sole (comete
radenti), o addirittura per impatti con esso o con alcuni pianeti, com'è
successo con la cometa Shoemaker-Levy 9 che addirittura dopo essersi
frantumata in piu' pezzi è andata a scontrarsi con il pianeta Giove.
Credit: H.A. Weaver, T. E. Smith
(Space Telescope Science Institute) and NASA - NSSDC
Per finire uno sguardo al sistema di nomenclatura delle comete, che
prevede l'adozione di un prefisso (P o C a seconda se si tratti o meno di una
cometa periodica), seguito dall'anno relativo alla scoperta e da alcune lettere
che identificano la data della loro individuazione. In aggiunta è naturalmente
sempre valida la consuetudine di assegnare loro il nome, o i nomi, degli
scopritori (es. Hyakutake, Hale-Bopp,
Swift-Tuttle, Shoemaker-Levy,...).
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