Il fenomeno delle stagioni è causato dall'inclinazione dell'asse
terrestre e dal moto di rivoluzione del nostro pianeta attorno al Sole. La Terra
infatti, orbitando secondo una traiettoria di forma ellittica, descrive
praticamente un piano che a sua volta viene chiamato eclittica.
Durante questo tragitto essa mantiene l'asse di rotazione parallelo
a se stesso, toccando in determinati periodi dell'anno quei quattro punti
fondamentali che segnano il principio di ciascuna stagione, e che
corrisponderanno ad altrettanti ed analoghi punti del percorso solare apparente,
essendo questo la proiezione celeste dell'orbita terrestre. Ragion per cui
avremo:
Gli equinozi, chiamati anche punto d'Ariete e punto
della Bilancia, perchè nell'antichità il Sole appariva proiettato
attraverso essi sulle omonime costellazioni, corrispondono quindi a quei due
punti della sfera celeste dove il Sole transita apparentemente per l'equatore
celeste, ovvero alle intersezioni di questo con l'eclittica, i nodi orbitali,
che a loro volta si distinguono in:
I solstizi rappresentano invece i punti
dell'orbita terrestre di massima distanza dall'equatore celeste, ovvero quelli
del percorso apparente del Sole in cui questo inverte la direzione di marcia:
Da questo si denota che il maggior riscaldamento del nostro pianeta
nella stagione estiva non dipende dalla distanza, ma dall'angolo d'incidenza con
cui i raggi solari colpiscono la superficie e che ammonta in estate a circa 70°
e d'inverno a circa 23°. Conseguentemente, a causa dell'asse terrestre che si
mantiene inclinato e parallelo a se stesso, la Terra volgerà verso il Sole, al
solstizio d'estate il polo Nord, e dunque l'emisfero boreale, ed al solstizio
d'inverno il polo Sud, e dunque l'emisfero australe.
Alla luce di queste considerazioni risulta dunque evidente come le
massime temperature non si registrino in Giugno, quando i raggi solari
colpiscono la Terra piu' direttamente, bensì in Luglio ed Agosto, fatto
comunque spiegabile con l'idrosfera, la massa liquida del nostro pianeta, che
praticamente costituisce un gigantesco accumulatore di calore.
C'è da dire infine che le quattro stagioni, in ragione della diversa velocità orbitale della Terra, maggiore al perielio e minore all'afelio, hanno una diversa durata ognuna dall'altra.
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