MOTO DI ROTAZIONE E DI RIVOLUZIONE
La Terra non è statica nello spazio, ma compie alcuni movimenti
(moti) molto importanti per l'osservazione astronomica e per i fenomeni che da
essi ne scaturiscono:
I moti terrestri non sono regolari, ma subiscono delle leggere
variazioni che alla lunga, se non corretti, portano ogni stagione ed il
calendario a non corrispondere piu' con gli stessi fenomeni astronomici da cui
dipendono.
In primo luogo la rotazione della Terra, che subisce rallentamenti
per effetto delle maree, seguita dall'asse terrestre, che a causa
dell'attrazione gravitazionale esercitata sulla Terra dal Sole e dalla Luna,
descrive nel tempo un movimento in senso contrario a quello orbitale e che
ricorda quello di una trottola, disegnando appunto un cono di apertura di 23,5°.
Una conseguenza sarà allora la migrazione del polo Nord celeste,
attualmente rappresentato grosso modo dalla stella polare, che varia
descrivendo un cerchio nell'arco di circa 26000 anni e puntando a stelle
differenti. Oscillando l'asse trascina con sè anche l'equatore, che perciò
segue l'identico movimento, modificando quindi anche le intersezioni del piano
equatoriale con l'eclittica e dunque i nodi.
Il risultato è che, se pur lentamente, cambiano anche i punti
equinoziali che ogni anno vengono raggiunti in anticipo dal nostro pianeta (20
minuti prima), costringendo quindi gli astronomi a delle correzioni per
permettere al calendario di seguire realmente l'inizio di ogni stagione.
Tutto ciò si ripercuote anche sui sistemi di coordinate
astronomiche che si contano a partire dal punto d'ariete (equinozio di
primavera), che variando trascina con sè tutti gli altri valori, facendo anche
slittare il percorso apparente del Sole rispetto ai 12 segni zodiacali. Per
correggere tali errori, gli astronomi forniscono quindi le effemeridi di un
astro indicando anche l'anno a cui queste si riferiscono, in modo da poterle
rettificare con una semplice formula.
Questo fenomeno, detto precessione degli equinozi, introduce
l'anno tropico di 365,24 giorni, che rappresenta l'intervallo di tempo
fra due successivi passaggi della Terra all'equinozio di primavera, e che quindi
risulta essere inferiore a quello siderale di circa 20 minuti. Su di esso è
basato l'anno civile, che essendo di 365 giorni necessita dell'aggiunta
di un giorno ogni quattro anni per compensare la differenza di 6 ore con quello
tropico. Ciò si ottiene con l'introduzione dell'anno bisestile di 366 giorni,
che appunto contiene quel giorno in piu' inserito per consuetudine il 29 di
febbraio.
Fra gli altri moti minori che interessano il nostro pianeta abbiamo la nutazione ed il moto di traslazione. La prima è una oscillazione causata dall'influenza gravitazionale della Luna, che comporta un andamento ondulatorio della traiettoria dell'asse terrestre nell'ambito del moto di precessione con un periodo che è pari a quello di rotazione dei nodi lunari, e perciò di 18,6 anni. Nell'altro caso si tratta invece di quel movimento che la Terra compie insieme a tutto il sistema solare, attorno al centro della galassia.
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