NOTIZIARIO SU LAVORO E LOTTA DI CLASSE

Marzo 1997

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In questo mese si registrano grandi lotte internazionali: Renault, Clebeq con azioni di lotta simultanee nei paesi interessati dai processi di ristrutturazione.

Si conclude, inoltre la storia - già scritta - del contratto metalmeccanico, con l'approvazione a "larga minoranza" da parte delle assemblee dei lavoratori. Il solito contratto bidone è stato fatto passare nonostante il No dei lavoratori.

 

 
1 marzo 1997

STRAORDINARI ALLA FIAT

Assunzioni precarie contro un numero cospicuo di sabati di straordinario: questo e' lo scambio siglato tra Fiat e sindacati, dopo che le OO.SS. avevano ottenuto dall'azienda di mitigare almeno un po' gli effetti del superlavoro.
Si tratta pur sempre di un accordo a ribasso, in cui non si riesce a sfruttare neppure la contingenza positiva - quella degli incentivi del governo per l'auto - dato che la Fiat assume - e solo a termine - in cambio di straordinario per i gia' occupati.
La trattativa sui 2030 no assunti e' durata 8 ore: tanto e' servito a Fiom, Fim e Uilm per capire che erano state messe nell'angolo.
Nelle assemblee operaie la tensione era palpabile: la consapevolezza di scambiare le nuove assunzioni con il peggioramento delle proprie condizioni di lavoro si e' unita all'insoddisfazione per la chiusura della vertenza contrattuale, creando una miscela esplosiva. In piu' occasioni i lavoratori si sono rifiutati di votare la delega a trattare su questa questione.
Le meraviglie della flessibilita', cui tanto D'Alema - ma anche i sindacati nel loro insieme - mira, sono queste: peggiorare le proprie condizioni per far assumere "i figli disoccupati" a termine, in condizioni di scarse garanzie; oppure, come ad Arese, veder profilarsi la mobilita' per 1600 lavoratori, mentre a Mirafiori si assumono 1000 persone.
Lo Slai Cobas di Mirafiori, contestando la scelta confederale ha indetto per oggi una giornata di sciopero. Il Sin Cobas ha dichiarato 22 sabati di sciopero da aprile a settembre.

BELGIO

I licenziati dalla Renault occupano la fabbrica di Vilvoorde: bloccate nel piazzale 3500 auto nuove.
L'annuncio della chiusura, a luglio, della fabbrica Renault in Belgio ha suscitato una reazione di rabbia, con risvolti anche diplomatici.
Sono 3100 i lavoratori che stanno per essere licenziati, ma arrivano a 5-6mila con l'indotto.

COREA DEL SUD: FLESSIBILI PER OBBLIGO DI LEGGE

I sindacati dicono "no" alle nuove norme sul lavoro che entrano in vigore oggi, e riprendono gli scioperi. Bloccate Hyundai e Daewoo.
Al culmine degli scioperi di gennaio, il governo aveva accettato di rivedere la legge, ma cosi' non e' stato. Ieri circa 150mila lavoratori, aderenti alla Kctu - illegale -, hanno partecipato a mezza giornata di sciopero generale.
Non e' ancora chiara la posizione che prendera' la Fktu.
La lotta contro la flessibilita' riprende: eppure, se D'Alema potesse andrebbe a dire agli operai sud coreani di accettarla, in nome della difesa dell'economia nazionale. O, forse, per necessita' di competizione capitalista, in questo caso sosterrebbe questa lotta, perche' mette in difficolta' un altro paese capitalista, mentre da noi auspica l'applicazione e l'accettazione operaia della flessibilita'.

 

4 marzo 1997

LE PENSIONI DEI PRIVILEGIATI

I ferrovieri sono in Italia, loro malgrado, il simbolo stesso del prepensionamento. E' stato questo infatti lo strumento attraverso cui le Ferrovie dello Stato si sono liberate di circa 61 mila persone tra il 90 e il '95. La legge 141 del '90 che permise questa operazione e' scaduta. L'Ente deve pero' smaltire altre 30mila persone. Se questa e' l'operazione dell'Ente, non si deve poi dar colpa ai lavoratori se sono in pensione prima del tempo: e' la ristrutturazione, la privatizzazione che richiede dei costi, e come si sa "profitti privati - costi sociali"...

LAVORO: PIU' DI 8000 MORTI SCOMPARSI

Sono 8.635 i morti sul lavoro che negli ultimi 15 anni sono "scomparsi" dalle statistiche ufficiali. Questo perche' l'ISTAT fa riferimento ai dati INAIL che a sua volta conta solo gli infortuni e le morti "indennizzate". Grazie a questo sistema il 30% degli infortuni mortali non compare.
E' il caso dei 13 operai morti nel rogo della nave a Ravenna 10 anni fa: non figurano nelle statistiche. Infatti nelle statistiche INAIL non sono compresi i morti assicurati da altri istituti. Ma anche i morti che l'INAIL si dovrebbe attribuire non compariranno se non hanno come eredi un coniuge o i figli, visto che la base di rilevazione e' l'indennizzo.

 

RENAULT LICENZIA IN BELGIO E FRANCIA

Migliaia di lavoratori della Renault belga hanno marciato ieri su Bruxelles, mentre l'azienda annuncia licenziamenti (tremila) anche in Francia. Venerdi' scioperi in Belgio, Francia e Spagna.

 

5 marzo 1997

PORTE APERTE ALLA RENAULT: PER GLI OPERAI

Finita la droga della rottamazione, ai cui effetti assisteremo presto anche in Italia, scoppia in Francia la crisi dell'auto. La Renault conferma la chiusura della sua fabbrica in Belgio, nonche' i licenziamenti in Francia.
I lavoratori sono gia' mobilitati: la protesta per la chiusura di Vilvoorde arriva fino a Parigi, e i sindacati vanno verso un coordinamento internazionale. La Renault e' presente con fabbriche, oltre che in Francia e Belgio, anche in Spagna e Slovenia.
Lo stato, che controlla ancora il 48% dell'azienda automobilistica, invita a ripensare la ristrutturazione.

PORTO DI GIOIA TAURO: FLESSIBILITA' SENZA FINE

A 2 anni dall'accordo che ha permesso l'avvio delle attivita' al porto di Gioia Tauro, grazie ad un abbassamento dei salari del 20% sui minimi contrattuali, la Contship - che attraverso la Medcenter gestisce il terminale calabrese di containers - ha chiesto ai sindacati una proroga. Le organizzazioni dei lavoratori hanno risposto di "no" e l'azienda ha fatto balenare la possibilita' di 110 "esuberi".
Nel porto vennero assunto circa 500 giovani, con un salario di 1.200.000 al mese, che lavorano in turni di 6 ore.
Scaricano e caricano containers: lavorano senza infrastrutture, e tutta questa flessibilita', creata per favorire il "rilancio" del porto, non e' servita a niente, visto che non c'e' stato nessun investimento. E' stato solo un caso di "dumping" salariale nei confronti di Malta, a cui, grazie ai bassi salari, sono state sottratte alcune societa' di navigazione.

EDILI: INFORTUNI SUL LAVORO

2 incidenti mortali al giorno, piu' di 20 edili morti negli ultimi 2 mesi: sono cifre ufficiali, che non tengono conto dei lavoratori illegali.

 

7 marzo 1997

"APPROVATO A LARGA MINORANZA"

A voler essere crudeli - verso i sindacati - bisognerebbe far notare che uno su sette e' stato il rapporto dei consensi all'intesa dei metalmeccanici.
I numeri: 534.169 lavoratori coinvolti nelle assemblee (su 1.500.000 addetti del settore), una partecipazione al voto di 371.875. Di questi hanno votato "si'" 213.528 (62,8%) e "no" 126.006 (37,1%).
Si e' intrapresa con questa vicenda dell'intesa contrattuale una china in discesa nei rapporti tra sindacati confederali e lavoratori metalmeccanici. Purtroppo non sara' facile volgerla a favore di questi ultimi e degli altri lavoratori salariati: la prima risposta e' di sfiducia nella lotta, vince la considerazione che chi non ha scioperato ha ottenuto lo stesso quello che il sindacato voleva far passare, e che ha nulla hanno valso oltre 40 ore di sciopero in sei mesi.

UTILI, MA PER CHI?

La bellissima allocuzione "lavori socialmente utili" e' nella realta' una modalita' di utilizzo di forza lavoro per la quale e' vietata la costituzione di rapporti di lavoro. Questo sostiene Paola Agnello Modica, Segretaria nazionale della Cgil Funzione Pubblica.
I progetti possono riguardare anche attivita' "normali", non solo straordinarie. Di conseguenza alle amministrazioni locali - strette anche dalla riduzione dei trasferimenti statali - non conviene procedere a nuove assunzioni o al rinnovo di convenzioni o appalti, dato che un lavoratore in Lsu costa da zero a 800mila al mese, e non ha contribuzioni (tranne quella antinfortunistica). Si puo' percio' attingere quasi gratuitamente alle lunghe liste di cassaintegrazione, mobilita', disoccupazione.

EUROSCIOPERO RENAULT PER I LICENZIAMENTI IN BELGIO

Oggi si fermano le fabbriche in Francia, Spagna, Slovenia e Portogallo, martedi' un "eurocorteo" a Parigi. Nasce una solidarieta' sociale europea.
Lo sciopero e' riuscito e la prossima manifestazione sara' sotto la sede della Renault.
La situazione degli operai della Renault belga e' ancora piu' drammatica se si tiene conto della accettazione che essi avevano fatto di tutte le richieste padronali da 10 anni a questa parte, flessibilita' in testa.
"E' da troppo tempo che ci siamo abbassati i pantaloni", dice il sindaco di Vilvoorde. E un operaio aggiunge: "l'ultimo sciopero l'abbiamo fatto 10 anni fa. Abbiamo sempre fatto quello che ci chiedevano. Abbiamo aumentato i ritmi, abbiamo accettato la sfida della flessibilita', della qualita', della competitivita'... E il 22 febbraio la direzione ci ha dato le medaglie, alla presenza del primo ministro e dei deputati locali. Ma Renault ci stava prendendo in giro!".

 

"Il manifesto 11 marzo 1997"

MINATORI TEDESCHI

Tornano in piazza i minatori tedeschi, contro i tagli al settore proposti dal governo. 45mila i posti a rischio.
Su di essi si costrui' il miracolo economico della Germania negli anni '60: sempre col volto annerito dalla fuliggine, l'elmetto in testa, malgrado tre decenni di rivoluzione tecnologica, piu' che mai incazzati.
Il governo vuole troncare ogni forma di sovvenzionamento pubblico per un settore definito strategico per il paese. E' stato raggiunto un compromesso, per cui questo avverrebbe gradatamente, fino al 2005, data in cui verranno chiuse la meta' delle 18 miniere di carbone esistenti.
La crisi capitalistica mette a rischio anche i settori piu' arretrati tecnologicamente, quelli in cui piu' alta e' la percentuale di plusvalore estraibile, anche se si tratta di settori strategici. Infatti il capitalismo non si e' mai peritato di discriminare tra produzioni nocive o arretrate, come ai nostri occhi sembra quella carbonifera: se lo fa e' solo per questioni di interesse.
Quindi la causa dei minatori e' giusta, non perche' e' difendibile la produzione e il consumo disinvolto del carbone, ma perche' sono vittime, da una parte, dell'arretratezza del sistema produttivo capitalistico, e dall'altra della crisi che deriva dall'aumento del livello tecnologico: un paradosso della produzione capitalistica.

EUROCORTEO CONTRO I TAGLI

Dopo il primo eurosciopero della storia recente dell'industria dell'auto, oggi a Parigi sfila un eurocorteo. I dipendenti francesi e belgi della Renault manifestano contro la decisione di chiudere lo stabilimento belga di Vilvoorde (3.100 lavoratori a casa) e di ristrutturare pesantemente anche le fabbriche francesi (3.000 licenziamenti). Il governo francese e' alle prese con il rovello liberista: impossibilita' di influire sulle scelte delle aziende, privatizzate, e' necessita' di risolvere le ricadute sociali di queste scelte.

BRESCIA SOLIDALE CON LANGLEY

Dopo la notizia del trasferimento della produzione Iveco da Langley (Gran Bretagna) a Brescia, si era parlato del silenzio (- assenso) con cui avevano risposto gli operai bresciani, ancor piu' vistoso a fronte della lotta internazionale contro la direzione Renault.
Ora viene un comunicato della RSU Iveco e del segretario della Fiom di Brescia:
"... Vi assicuriamo che le critiche non possono farci che bene, anche se parlare degli operai bresciani come coloro che non sono disponibili alla lotta e alla solidarieta' fa un po' sorridere. Siamo pronti ad ogni azione che la Fiom nazionale insieme a Fim, Fiom e Uilm proporra': infatti sta a loro convocare il Coordinamento nazionale Iveco e poi chiedere quello Europeo. Noi non possiamo che dire di essere disponibili sempre alla lotta.
"Vorremmo inoltre informarvi che a Brescia arrivera' una parte della produzione inglese mentre da noi verra' smantellata una produzione ben piu' consistente con una nuova collocazione a Mantova e in Spagna. Quindi a Brescia perderemo molti posti di lavoro...
"Noi comunque non ci rassegniamo e abbiamo deciso di fare tutto cio' che e' in nostro potere per coinvolgere i lavoratori e il gruppo Iveco onde far prevalere la solidarieta' di classe all'aziendalismo..."

SCIOPERA IL GAS

I sindacati del settore energetico hanno proclamato 4 ore di sciopero nazionale nelle 150 aziende privare del settore. Le trattative per il contratto biennale sono state interrotte.

LAVORO: AL SUD CRESCE LA PROTESTA

Manifestazioni e cortei ieri, da Manfredonia a Napoli. A Manfredonia 500 lavoratori, quasi tutti edili, hanno occupato la sala del comune, contro la fine dei "lavori socialmente utili".
A Napoli 200 corsisti (iscritti ai corsi di formazione professionale per disoccupati) hanno occupato alcuni locali dell'ufficio di collocamento. Sempre a Napoli, in serata un corteo di 300 disoccupati ha effettuato alcuni blocchi stradali attorno alla prefettura.
A Roma una delegazione dei 330 dipendenti della Compagnia Tecnica Internazionale Progetti, che rischiano di perdere il lavoro, hanno manifestato in Campidoglio.

 

12 marzo 1997

IL DEBUTTO DELL'OPERAIO GLOBALE

A Parigi va in scena il primo "eurocorteo" degli operai Renault. Diecimila lavoratori francesi, belgi, spagnoli e una piccola delegazione della Slovenia: questi ultimi operai, che secondo l'agiografia borghese e liberista si sono liberati da Tito, dal "socialismo" e dalla guerra, non sono pero' liberi di scioperare nel proprio paese.
La manifestazione invade la periferia parigina. Delegazioni metalmeccaniche di altre fabbriche sono presenti in solidarieta'.
La solidarieta' e' il punto forte della manifestazione, come di altre in cui operai e lavoratori dei piu' diversi paesi convergono verso il comune obiettivo, lasciando da parte gli interessi particolari cui li vorrebbero legare le varie congregazioni padronali nazionali.
Gli spagnoli, che avrebbero da guadagnare dalla chiusura di Vilvoorde, sono li' a scioperare contro.
La richiesta e': riduzione del 10% dell'orario di lavoro a parita' di salario, e nuova occupazione.
I tecnici in camice bianco sfilano con gli operai.

Domenica si replica a Bruxelles.

GERMANIA: MINATORI ASSEDIANO IL GOVERNO

Il governo rifiuta il confronto con i minatori, che ieri hanno manifestato in migliaia a Bonn. Momenti di tensione, quando 10.000 minatori convenuti dal bacino della Ruhr per attendere l'esito dell'incontro tra governo e rappresentanti sindacali, hanno appreso la notizia del suo rinvio: non c'e' stato piu' nulla che potesse frenare i "Kumpel". Neri in volto, ma per la rabbia, a torso nudo per denunciare lo stato che li spoglia del lavoro i minatori hanno caricato e sfondato i cordoni di polizia a protezione della Cancelleria, tenendo per tutta la giornata il quartiere sotto assedio.

 

13 marzo 1997

LAVORI IN CORSO

Sull'occupazione e sul pacchetto Treu, che ne sancisce le regole per un mercato liberalizzato e deregolamentato, si avviano prospettive di "scambio" tra Rif. Com. e PDS.
Quest'ultimo sta allestendo la trappola per l'orso, spalmando di miele le misure sul lavoro cui il PRC si oppone, in particolare sulla questione del lavoro interinale.
Alfiero Grandi, responsabile lavoro di Botteghe Oscure, definisce questa allettante proposta come "un pacchetto straordinario di lavori di pubblica utilita'".
La speranza e' che Rifondazione accetti, in cambio dei posti di lavoro che cosi' si dovrebbero creare, di far passare il pacchetto Treu, che contiene tutte le norme atte ad aumentare la flessibilita' della manodopera.
"Se si fa un buon lavoro" - dice Zani, coordinatore dell'esecutivo pidiessino - "probabilmente rifondazione rivedra' molte delle sue posizioni".
Ecco che lo scambio e' proposto!
Forse i liberisti convinti sapranno apprezzare la resistenza di Rifondazione alle moine dell'assistenzialismo pubblico - che altro non sono i lavori pubblici proposti. Fatto sta che i liberisti quello che vogliono e' che vengano fatte passare tutte le normative inerenti il nuovo controllo della manodopera: in questo vanno d'accordo destra e sinistra, e pure il sindacato, che si prepara a manifestare per l'applicazione del "Patto per il lavoro", non si discosta molto dal coro.

ALTRI 3 MORTI SUL LAVORO

2 operai sono morti a Peschiera nello scoppio di un impianto per il biogas del depuratore, mentre facevano lavori di manutenzione. Non sembra che l'ambiente in cui gli operai lavoravano sia stato precedentemente inertizzato dai gas di metano che li' si formano.

Altro morto nelle cave di marmo di Massa.

Si lamenta, intanto, la mancata applicazione della 626 e della 494, cosa estremamente grave, in vista dei lavori per il Giubileo che potrebbero rivelarsi una vera e propria strage premeditata.

GERMANIA: MINATORI

La quiete dopo la tempesta a Bonn: piu' che altro tregua armata. I 10mila minatori giunti per dar man forte ai colleghi che da giorni manifestano contro i tagli ai finanziamenti, sono subito ripartiti, per ordine delle direzioni sindacali. Lo scopo e' di tenerli lontani da possibili scontri, mentre riprendono le trattative.

POLONIA: I LAVORATORI DEI CANTIERI SCENDONO IN PIAZZA

A Danzica hanno manifestato 2000 operai, bruciando pneumatici nel centro della citta'. Lo scenario e' del tutto diverso dal 1980: oggi si lotta per difendere il proprio posto di lavoro. I cantieri sono stati messi in liquidazione ed e' stato annunciato il licenziamento di tutti i 3800 dipendenti. Lo stato e' proprietario al 60% dei Cantieri.

MANIFESTAZIONE EUROPEA CONTRO RENAULT

"Meme patron, Europe sociale, solidarite'". La manifestazione internazionale contro la politica dismissiva della Renault ha lasciato il segno. Prima a Parigi, attraversata dal corteo del primo sciopero internazionale. Una sorpresa di unita' tra lavoratori contro le divisioni su cui contava il presidente Schweitzer, la guerra fra poveri.

Dalla piazza di Parigi la protesta e' arrivata ieri a Strasburgo: una ventina di operai Renault sono stati invitati dai gruppi della sinistra unitaria e socialista nella tribuna dell'aula, nel momento in cui l'europarlamento votava, a larghissima maggioranza, una mozione di censura della Renault.

 

A RIVALTA SI SCIOPERA

Un ora di sciopero degli operai della Fiat Rivalta che lavorano alla Marea, per protesta "contro i ritmi di lavoro imposti dall'azienda". La causa e' un macchinario chiamato "coccodrillo" che determina una velocita' nel passaggio della vettura che e' maggiore di quella assegnata per svolgere le operazioni di montaggio.
La Fiat si e' impegnata a trovare una soluzione.

MAGNETI MARELLI

Contratti week-end alla Marelli per 50 giovani, grazie alla crescita della produzione: se le cose andranno bene per l'azienda, si puo' sperare nella trasformazione in contratti a tempo indeterminato.

 

14 marzo 1997

PROMESSE ANTIOPERAIE

Tra PDS e Rifondazione scambi di regali, per mantenere l'unita' dell'Ulivo. A farne i danni saranno le condizioni generali della forza lavoro, che il governo si sta preparando ad attaccare, con il consenso del sindacato, tramite il "pacchetto Treu" e il Patto per il lavoro".
Bertinotti ottiene da Palazzo Chigi la promessa di 100mila nuovi posti di lavoro: o meglio, lo stanziamento di 1000 miliardi per il Sud per lavori socialmente utili e per "salari di tirocinio". Entro il primo settembre il piano dovrebbe far entrare nel mondo del lavoro 100mila giovani.
In cambio, via libera al "pacchetto Treu" (compreso il lavoro in affitto, su cui il PRC aveva posto un netto "no").
Cosi', oltre a far passare il lavoro interinale, con tutto cio' che ne consegue in termini di riduzioni di salario e di garanzie, si creano "100 mila posti di lavoro" a ridotto valore, di durata sicuramente limitata e senza garanzie, come gia' sono i lavori socialmente utili, al sud.
La schizofrenia del governo e di rifondazione e' unica: mentre Veltroni plaude l'accordo con Rifondazione, che salva la legislatura, Rifondazione e' convinta di star votando contro il lavoro interinale, la cui approvazione e' il motivo della contentezza di Veltroni!

CONTRATTI MODERNI

Salari piu' bassi del 40%, lavoro minorile, flessibilita' completa: e' il contratto nazionale per i "contoterzisti" tessili promosso dalla Cisal. Contro il quale le operaie della "G&B" di Rovigo scioperano da un mese.
A creare questo "mondo di Bengodi" per il capitale non ci ha pensato la Confindustria, ma organizzazioni padronali e sindacali fantasma (per queste ultime si diceva "gialli").
Lavoro domenicale non retribuito, flessibilita' fino a 13 ore al giorno, abbattimento drastico dei diritti per maternita' e malattia, e iscrizione obbligatoria al sindacato - quello "giallo" ovviamente.
Questo e' quanto sottoscritto a Pescara lo scorso Agosto da alcune associazioni di categoria e il sindacato Cisal. Dopo averlo firmato, costoro sono andati in giro per il Nord-Est a fare i piazzisti di questa bella pensata.
E' successo che la titolare di una impresa tessile con 17 operaie di Frassinelle Polesine, la "G&B", ha deciso di aderire a quel contratto e il 13 febbraio ha avvisato le proprie dipendenti che da quel momento perdevano salari e diritti.
La cosa ha suscitato la reazione immediata delle lavoratrici e dei sindacati confederali, e dal 18 febbraio la fabbrica e' ferma, e' stata aperta una "cassa di resistenza" per le lavoratrici che non hanno ancora ricevuto lo stipendio di gennaio.
La proprietaria ha anche fatto sapere alle iscritte ai sindacati confederali, che questi non erano piu' riconosciuti nella sua azienda.
Questo e' il futuro che vogliono costruire le piccole imprese per i lavoratori: tanto lavoro e poco salario, sindacati "zero". E che lo facciano all'ombra del federalismo leghista o dello stato centralizzato, poco conta. Sono tentativi che seppure trovano l'opposizione dei lavoratori, finiscono per cadere nella trappola di queste politiche concertative, che stanno preparando il nostro futuro, con "l'aiuto" dei sindacati confederali.

GERMANIA: LA LOTTA PAGA

Rinviati i licenziamenti nelle miniere tedesche. Ridotto l'investimento, ma fino al 2004 "protetti" i posti di lavoro. Risultato non entusiasmante, ma utili.

RENAULT: LICENZIAMENTI RINVIATI

L'accordo tra padroni e sindacati alla Renault ha sancito un momentaneo rinvio delle procedure di dismissione della fabbrica belga di Vilvoorde, in attesa di una "revisione contabile" del piano di ristrutturazione.
Il revisore dovra' valutare anche le soluzioni alternative, tra cui quella sindacale di riduzione dell'orario di lavoro del 10% in tutte le fabbriche Renault. Il nuovo incontro e' fissato per il 3 aprile.
Intanto domenica prossima sindacati e forze della sinistra stanno preparando una manifestazione a Bruxelles, che si sta trasformando in una "manifestazione europea per l'occupazione".

 

15 marzo 1997

OCCUPAZIONE

Il varo dell'atteso "pacchetto Treu" e' slittato alla prossima settimana.
L'altro "pacchetto" quello Costa, sul finanziamento di lavori pubblici al sud e' stato terreno di contro all'interno del governo.
Sul fronte dell'occupazione, gia' era stato deciso, per dare il contentino a Rifondazione, in cambio della accettazione del "lavoro interinale", di finanziare con 1000 miliardi gli stage aziendali e i lavori di pubblica utilita', che dovrebbero dare qualche mese di occupazione a circa 100mila giovani nel mezzogiorno.
Non si tratta, sia chiaro, di posti di lavoro, ma di "situazioni d'impiego", un modo sibillino per dire che durano poco e che non hanno futuro. Le Aziende incasseranno i soldi, e i giovani saranno pagati 700mila lire al mese. La confindustria, naturalmente dal proprio punto di vista, denuncia questo come un piano assistenzialista. Cosa che di fatto e': il problema e' che Confindustria mira piu' in alto, a quello che in effetti e' contenuto nel "pacchetto Treu", cioe' la deregolamentazione del mondo del lavoro.
Su questo, pur con sfumature, sembrano tutti d'accordo: il sindacato, che il 22 marzo manifesta per l'applicazione rapida e integrale del pacchetto - contenuto nel Patto per il lavoro - e Rifondazione, se e' vero che accetta di far passare la piaga del lavoro precario e flessibile, in cambio di fumosi posti di lavoro, anche questi non garantiti.
Rifondazione Comunista dice che quei posti di lavoro saranno il primo passo per un impiego a tempo indeterminato: chissa' quale asso nella manica avra' Bertinotti!

POSTE IN SCIOPERO

Lunedi' gli uffici postali saranno chiusi e i dipendenti delle poste arriveranno a Roma da tutta Italia per la manifestazione nazionale. La mobilitazione e' causata dallo stallo della vertenza del settore, riguardante gli aumenti salariali e le nuove assunzioni promesse dall'Ente Poste.

GERMANIA: TOCCA AGLI EDILI

Visto che la piazza paga piu' di molte e lunghe trattative, anche gli edili si sono decisi alla lotta. Ieri si sono mobilitati in 50mila in tutta la Germania per protestare contro il taglio di posti di lavoro nel settore e la concorrenza selvaggia della manodopera straniera.
Purtroppo in questa vertenza si esaspera questo aspetto del problema, ossia la presenza di miglia di lavoratori stranieri sottopagati (20 marchi invece dei soliti 60 l'ora), ed e' facile che emergano connotati razzisti.

E' indubbio che la presenza di manodopera sottopagata va a tutto vantaggio degli imprenditori edili, tutti presi da lavori faraonici, come quelli per la ristrutturazione del Reichstag a Berlino.
E' qui che si sono avuti scontri tra lavoratori edili e polizia in coda alla manifestazione: alcune centinaia di edili hanno sfondato le barriere del cantiere e sono entrati nello storico edificio.

 

18 marzo 1997

ITALGAS, LAVORATORI IN PIAZZA

Manifestazione dei lavoratori dell'Italgas di Roma ieri sotto la sede dell'ENI in coincidenza con lo sciopero nazionale indetto per protestare contro il mancato rinnovo contrattuale.
Gli industriali pretendono di legare il rinnovo del contratto all'aumento delle tariffe, ricattando cosi' i lavoratori e gli utenti.
Seguiranno altre 4 ore di sciopero entro il 15 aprile.

POSTE: UNA CARTOLINA PER IL GOVERNO

40.000 dipendenti delle poste manifestano a Roma per dire al governo che servono nuove assunzioni, aumenti salariali e soprattutto la garanzia del servizio pubblico. L'Ente invece ha preso la strada di non mantenere gli accordi, non assumendo i giovani dopo la formazione.
I postini, il servizio postale rappresentano in qualche modo ancora "la civilta'": si trovano in ogni sperduto paesino, si muovono con mezzi propri, perche' l'Ente non passa neppure la bicicletta. E lavorano ancora come 50 anni fa.
Nonostante questa vistosa arretratezza in un servizio indispensabile, il ministero delle poste ha prodotto un documento in cui, in base ad una analisi costo-ricavi, indicava la necessita' di chiudere 4000 uffici a bassa redditivita'. L'ipotesi e' stata ritirata.
Ma la fine delle poste e' quella prospettata per tutti i servizi pubblici, quella che i liberisti di tutto il mondo si ostinano a negare, inneggiando alla purezza del mercato e all'estromissione dello Stato dall'economia: privatizzazione dei ricavi e socializzazione degli oneri. Stessa situazione per l'ENEL.
Cosi' dove e' improduttivo portare la posta, per esempio in qualche sperduto paesino di montagna, ci pensera' lo stato, nelle citta', dove c'e' la rete commerciale e finanziaria, ci pensera' il privato.

LAVORO IN AFFITTO

Sindacato giallo affitta lavoro: "Un precario, una tessera". Novanta cooperative offrono lavoro interinale nei servizi con automatica iscrizione ad un sindacato fantasma. Un'operazione che gode l'appoggio di Eugenio Filigrana, senatore di Forza Italia. Ieri la sede della CSML di Milano e' stata occupata dai precari del collettivo di Via dei Transiti. A Bologna un'altra occupazione da parte di un'altra struttura di base dei precari.
L'occupazione di Milano si trasforma in assemblea: ma il signor Novena, organizzatore del traffico di manodopera e' impermeabile e fa cadere le braccia con la sua falsa ingenuita' e disponibilita'.
I precari gli rimproverano di infrangere la legge del 1960 che vieta l'affitto di manodopera e che l'iscrizione d'ufficio ad un sindacato giallo e' vietata sempre per legge. Lui fa spallucce, e dice che e' un peccatuccio veniale.
A questo ci portera', su scala globale l'annunciato Patto per il lavoro, in favore del quale CGIL-CISL-UIL fanno pure una manifestazione il 22 marzo!

 

20 marzo 1997

LAVORO SOTTO L'ULIVO

Il senato approva il "pacchetto Treu", con il voto favorevole del PRC.
Oltre ai capitoli sul lavoro in affitto (su cui Rifondazione s'era impegnata a votare contro...), contratti a termine e di formazione lavoro, apprendistato, riduzione dell'orario, la discussione si era incentrata sul maxiemendamento del governo - sollecitato dal Rifondazione in cambio dell'appoggio al Patto per il lavoro - per l'occupazione di 100mila giovani al Sud.
Questo "piano straordinario", in pieno stile assistenzialista, ossia attuato per far passare dalla porta - il Patto per il lavoro - cio' che sembrava essere stato cacciato dalla finestra - da parte di Rifondazione - dovrebbe essere attuato entro il 31 dicembre '97. La copertura finanziaria per ora e' di soli 300 miliardi (piu' 700 previsti gia' a vario titolo per l'occupazione). La cosa riguarda giovani, disoccupati, da almeno 30 mesi iscritti al collocamento, da impiegare in "lavori di pubblica utilita'".
Anche per livello salariale, si tratta di una versione per decreto dei Lavori Socialmente Utili, applicati dalle pubbliche amministrazioni per servizi di cura.
Il problema, su cui sta ciurlando nel manico Bertinotti, e' che questi non sono posti di lavoro: sono "stage", borse di "lavoro", sono tutto meno che lavoro, attivita' professionale e creatrice. Oppure sono lavoro finto, opere assistenziali...

E in favore di questa situazione di deregolamentazione della forza lavoro, soprattutto quella giovanile, c'e' persino chi, da un ottica "di sinistra", si mobilita: CGIL-CISL-UIL faranno una manifestazione, chiamata strumentalmente "Per il lavoro" a cui tutti finiscono per aderire. Infatti chi e' che non e' per il lavoro? Il problema e': di che tipo di lavoro si tratta? Quali garanzie prevede?
Non e' riducendo le garanzie che si da lavoro a chi non lo ha. E' riducendo il ruolo del profitto privato nella produzione, ed espandendo il ruolo della produzione sociale, che si puo' allargare anche il campo ai lavori "socialmente utili", ma sul serio, non per scopo assistenziale.
In sostanza sono i padroni che, in attesa di scomparire, dovranno guadagnare sempre meno...

TRASPORTI: TUTTI FERMI

Aumentano le tensioni sindacali nei vari settori del trasporto: ieri si e' concluso lo sciopero dei capistazione delle ferrovie. Oggi tocca agli autoferrotranvieri. A fine mese tocca agli autotrasportatori, con blocco dei rifornimenti di carburante.

RENAULT

Braccio di ferro tra il presidente della Renault e i rappresentanti sindacali belgi e francesi. Il primo si ostina a volere la chiusura di Vilvoorde, accettando tutt'al piu' di discutere il "piano sociale" che accompagnerebbe i 3100 licenziamenti. I secondi hanno presentato proposte alternative, quali riduzione d'orario per tutto il gruppo del 10%.
I sindacalisti hanno annunciato che l'occupazione di Vilvoorde proseguira' e che lo scontro potra' diventare piu' duro se non ci sara' una svolta.

ENEL: IN SETTE SULLA TORRE

Sette operai del cantiere della centrale ENEL di Montalto di Castro sono saliti ieri mattina sulla ciminiera della centrale, a 210 metri d'altezza, per protestare contro il disinteresse dell'ENEL e del governo che avevano inutilmente promesso ricadute occupazionali dovute alla ultimazione dei lavori della centrale (iniziati 20 anni fa).

 

23 marzo 1997

RENAULT: SCONTRI A PARIGI

Gli operai della Vilvoorde tornano a Parigi e assediano la Renault: scontri con la polizia e sciopero in tutti gli stabilimenti.
L'unione dei lavoratori dell'azienda automobilistica francese, ormai si e' radicata, valicando i confini e portando la protesta direttamente alla direzione aziendale.
Giovedi' 20 alcune centinaia di lavoratori belgi si sono riuniti sotto le finestre della sede centrale Renault a Billancourt. Gli operai hanno cercato, invano, di entrare scavalcando la rete di cinta. Nient'affatto scoraggiati si sono spostati per la seconda fase "dell'operazione sorpresa" agli Champs Elysees, dove la Renault possiede un pub. Decine di poliziotti erano sul posto per difendere il locale. Ci sono stati scontri violenti, ma i manifestanti, si sono spostati all'Arco di trionfo, dove volevano appendere uno striscione: la polizia, schierata in forze glielo ha impedito.
Allora hanno occupato gli Champs Elysees dove hanno fatto un picnic, e poi sono andati sotto la Torre Eiffel.
Alle manifestazioni hanno partecipato anche sindacalisti francesi, visto che i licenziamenti colpiranno anche 2800 operai francesi.
Anche in altre citta' francesi ci sono state manifestazioni.

SIDERURGICI INGLESI

Il gruppo siderurgico British Steel, terzo produttore del mondo di acciaio e primo in Europa, annuncia tagli significativi del personale.
Il gruppo al momento ha 44.000 dipendenti in Gran Bretagna e 53mila a livello globale: nel '95 ha registrato profitti per 1,1 miliardi di sterline, che sembrano essersi dimezzati nel '96.

PHILIPS FUGGE IN POLONIA

La Philips video di Monza chiudera' il 30 giugno lo stabilimento e la produzione sara' trasferita in Polonia dove, secondo la multinazionale il lavoro costa un ottavo rispetto all'Italia.
La casa madre olandese ha conferito alla sua filiale italiana il mandato a trattare con i sindacati.
I sindacati pongono questi punti: nessun licenziamento tra i 564 dipendenti, un piano di reindustrializzazione che ripristini un numero equivalente di posti di lavoro, un visibile impegno finanziario della Philips, ricorso alla CIG e non alla mobilita'.
La multinazionale offre molto meno: mantenimento di un laboratorio di ricerca e la produzione di TV per hotel, assorbimento in altre sedi commerciali di una parte dei dipendenti.

MANIFESTAZIONE A ROMA: PER COSA?

A favore o contro il governo "amico"? La domanda serpeggiava fra i manifestanti e fra gli intervistatori. La strategia sindacale e' stata quella di conferire "no-sense" alla manifestazione: manifestazione per il lavoro, si', pero' a favore del "Patto" firmato col governo e i padroni, e quindi manifestazione in sostegno del governo.
La manifestazione e' stata mal digerita da molti potenziali partecipanti, che hanno preferito restarsene a casa. I pensionati hanno fatto la parte del leone. D'altra parte, molti dei partecipanti ritenevano di star manifestando contro il governo e i padroni (e anche contro il sindacato della cogestione), visto che non era certo a favore del "patto" che si poteva manifestare.
Gli interventi sindacali tacevano del lavoro in affitto dei salari d'ingresso insomma, della precarizzazione generale del lavoro che stava per essere introdotta.
Mentre i disoccupati di Napoli venivano impediti dalla polizia a partecipare alla manifestazione (ma non doveva essere a loro favore?!), i pensionati - non interessati direttamente alla questione, anche se per loro si preparano altri colpi bassi, sfilavano per Roma: le grandi fabbriche non c'erano.
Si dira' che i soliti "garantiti", i "privilegiati" di D'Alema non erano interessati ai loro compagni senza lavoro!
Non si dira', invece, che senza garanzie non c'e' vittoria per nessuno: togliere cio' che hanno conquistato con lotte durate anni, ai lavoratori salariati, per dare ad altri un lavoro precario, flessibile, sottopagato e' una follia dei sindacati e una vittoria per il padronato.

 

25 marzo 1997

RENAULT - EUROPA: LA LOTTA CRESCE

Azione a sorpresa ieri mattina a Bruxelles, di 250 operai dello stabilimento Renault di Vilvoorde: per ore hanno occupato la Gare du Midi, impedendo la partenza dei treni per Parigi e dei TGV Eurostar per Londra.
E' stata la prima di una lunga serie di iniziative in programma per la settimana.
Oggi a Parigi si incontrano di dirigenti sindacali di tutti i paesi interessati al "problema" Renault.
Giovedi' l'azione si spostera' a Cleon, dove c'e' il piu' grosso stabilimento Renault, con 8000 addetti.

Sabato altra azione a sorpresa, questa volta in Francia.
Intanto si e' deciso di prolungare l'occupazione del parking vicino Lille, dove sono bloccate da giorni 9000 auto nuove.

GERMANIA: LA GUERRA DELL'ACCIAIO

Saranno almeno in 30mila a manifestare oggi a Francoforte sul Meno, davanti alla sede centrale della Deutsche Bank: tutti i dipendenti della Tyssen, colosso della siderurgia tedesca, da una settimana in agitazione per via del "piano di conquista" tentato dal gruppo rivale Krupp.
Contemporaneamente si fermeranno gli stabilimenti di produzione dell'acciaio.
Per solidarieta' i consigli di fabbrica della Krupp hanno annunciato di aderire alle proteste degli operai della Tyssen, con dimostrazioni in altre citta'.

 

26 marzo 1997

AMIANTO: LAVORATORI IN BLOCCO

E' durato dalle 9 alle 11 il blocco della strada statale sorrentina effettuato dagli operai della Fincantieri di Castellammare (Napoli), in sciopero da ieri mattina per la vertenza amianto. I lavoratori chiedono il riconoscimento di una addizionale relativa ai rischi per la lavorazione dell'amianto anche per il periodo '81-'86.

FERROVIE, AGITAZIONI IN VISTA?

La trattativa sul rinnovo contrattuale e' in una fase di stallo, e le organizzazioni sindacali confederali minacciano azioni di lotta, se entro il 3 aprile non ci sara' "una risposta complessiva".

 

27 marzo 1997

OCCUPATI STABILI, DISOCCUPATI IN CRESCITA

La rilevazione trimestrale della forza lavoro, a cura dell'Istat, mostra i seguenti dati:

Occupati/Settore

1996

1997

 

19.824.000

19.833.000

Agricoltura

 

-3,3%

Industria

 

-2%

Terziario

+1,4%

(il commercio si caratterizza per una diminuzione degli indipendenti e un aumento dei dipendenti)

Disoccupati

2.809.000

(+1,9%)

E' cresciuta l'incidenza dei disoccupati di lunga durata (da almeno 12 mesi), dal 64,8% al 65,3%
La stabilita' occupazionale e' una sintesi di valori differenti dei diversi ambiti regionale: nel Nord-Est e nel Sud si registra un aumento dello 0,8 e dello 0,3%; nel Nord-Ovest e nel Centro si ha un calo dello 0,3 e dell'1,0%

PERUGINA/NESTLE': RESPINTO L'ACCORDO

Ieri i lavoratori della Perugina hanno respinto a grande maggioranza - 790 si' contro 241 no - l'ipotesi d'accordo siglata il 19 marzo da CGIL e CISL e dalla Nestle' sul piano di ristrutturazione aziendale.

I sindacati hanno comunicato all'azienda che l'accordo non era piu' valido.
L'ipotesi prevedeva 320 "esuberi", la cancellazione del marchio Perugina e la possibilita' per la Nestle' di trasportare le produzioni ovunque nel mondo.
Si promettevano 80 assunzioni, ma intanto si allargava la precarieta' degli stagionali. Previsti anche sabati e domeniche lavorativi e una diminuzione di Salario.
I lavoratori hanno deciso che il prezzo era troppo alto!

 

28 marzo 1997

RUSSIA: SI SCIOPERA CONTRO LA POLITICA ECONOMICA DEL GOVERNO

Oltre 2 milioni di lavoratori, pensionati e disoccupati sono scesi in lotta contro le condizioni di vita in cui versano a causa della crisi economica prodotta dalla politica capitalistica di Eltsin.
I manifestanti sono arrivati sotto le mura del Cremlino. In altre decine di citta' russe si sono svolte manifestazioni.
Devono essere pagati salari arretrati per oltre 15 mila miliardi di lire.

RENAULT

Gli operai belgi della Renault non demordono. Ieri dopo una settimana di occupazione, e' stato "liberato" il centro di stoccaggio di Wavrin. Ma subito dopo un gruppo di 500 lavoratori di Vilvoorde hanno occupato lo stabilimento di una societa' che lavora per la Renault, nel Nord della Francia.

Per oggi si attende una nuova "azione a sorpresa" dei sindacati belgi.
Oggi dovrebbe aver luogo il primo incontro, alla presenza di un mediatore, tra i rappresentanti Renault e quelli dei lavoratori.
I sindacati belgi e francesi hanno deciso che il 4 aprile sara' una nuova giornata di "azione europea", con conferenze in vari paesi.

MEDICI IN LOTTA, IN FRANCIA

La Francia continua ad essere in primo piano nello scontro che oppone il governo e le diverse componenti della societa' che non vogliono distruggere lo stato sociale.
Ieri sono scesi in piazza i medici interni delle cliniche universitarie, contro una convenzione firmata da alcuni sindacati medici che pone alla categoria l'applicazione della riforma della previdenza sociale varata dal governo Juppe' e contro cui si mobilito' per piu' di un mese tutta la Francia nel dicembre '95.
Dalle ambiguita' corporative iniziali della protesta si sta passando quindi ad una azione piu' precisa in difesa della previdenza sociale pubblica.

LO STRAORDINARIO FA MALE

Dopo quindici ore di fatica l'infortunio e' "normale". Due operai hanno perso le braccia in una azienda dell'indotto torinese dell'auto.
La ditta e' la Cornaglia, con 230 dipendenti, che produce coppe dell'olio.
Le condizioni di lavoro, dopo 13 - 14 ore di attivita' in parte anche notturna hanno portato ad una ovvia riduzione dell'attenzione. Inoltre la scarsa illuminazione ha facilitato la disattenzione. Insomma l'incidente poteva essere evitato: basta non fare gli straordinari.

 

30 marzo 1997

BELGIO: SCIOPERI E SCONTRI

Almeno 25 persone sono state ferite, di cui una gravemente, durante scontri avvenuti sull'autostrada Bruxelles-Parigi tra polizia e scioperanti delle acciaierie di Clabecq, in via di liquidazione.
La polizia era intervenuta per bloccare i lavoratori che con buldozer e trattori bloccavano la strada. I lavoratori allora hanno attaccato i blindati della gendarmeria per rovesciarli.
Il clima in Belgio si fa pesante per i lavoratori, ma la loro risposta sembra all'altezza della situazione. Non dobbiamo dimenticare che la chiusura di Clebecq si somma a quella della Renault di Vilvoorde e della Alcatel.
Questi lavoratori si stanno organizzando unitariamente.

SCIOPERO ALLA COMAU

I lavoratori della Comau di Grugliasco sono nuovamente scesi in campo contro lo snaturamento dell'azienda, costruttrice di linee robotizzate per la Fiat.
Dopo una affollata assemblea i lavoratori hanno deciso di proclamare mezz'ora di sciopero, con un corteo che si è fermato davanti ai cancelli.
L'azienda ha reagito inviando una lettera ai delegati, lamentando il protrarsi dell'assemblea per altra mezz'ora.
I delegati hanno risposto che si trattava di uno sciopero ed hanno interrotto ogni rapporto sindacale.