NOTIZIARIO SU LAVORO E LOTTA DI CLASSE

Maggio 1998

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"1 maggio 1998"

OMICIDI BIANCHI

Altri 3 morti sul lavoro, per restare nella media nazionale. Un operaio edile di un'azienda di mangimi e sementi e' rimasto schiacciato sotto un bancale di sacchi; mercoledi' un altro edile sempre nella provincia di Brescia. In provincia di Como un agricoltore di 80 anni e' stato risucchiato dagli ingranaggi di una trebbia. La terza vittima si e' avuta tra i camalli di genova. Un uomo di 27 anni e' stato travolto da un carrello, sulla portacontainer "Jolly rubino". L'incidente e' avvenuto alle 5 di mattina. Il giovane operaio era figlio di un altro camallo, a sua volta morto schiacciato.

 

"3 maggio 1998"

PRIMO MAGGIO A COPENAGHEN

Primo maggio di sciopero in Danimarca. Mentre continua il braccio di ferro tra lavoratori dell'industria e dei trasporti e padroni, il primo maggio 100mila lavoratori hanno seguito i comizi, questa volta un po' meno tradizionali. I sindacati sono stati costretti a seguire la voce dei lavoratori.

E IN TURCHIA...

Nonostante il primo maggio sia stato vietato, come ogni anno centinaia di migliaia di turchi e curdi hanno sfidato il regime turco, manifestando in varie citta'. Pesante la repressione: oltre mille arresti (tra cui 500 preventivi) e 250 feriti nella sola Istanbul. Il corteo era partecipatissimo: ogni gruppo era ben organizzato con grandi striscioni, senza stecche perche' erano state sequestrate dalla polizia. "E' tempo di democrazia" dicevano quelli del sindacato; e quelli delle mamme del sabato, le mamme dei "kaiyp", gli scomparsi, chiedevano giustizia. C'erano le bandiere e gli striscioni dell'Hadep, partito della sinistra filokurdo sotto processo e destinato ad essere messo per la terza volta fuori legge. Nel mezzo del corteo sono poi improvvisamente comparse le bandiere del PKK, gradito ospite. Folto lo spezzone del partito illegale Dhkp-c, su cui si e' scatenata in particolare la repressione a fine manifestazione. Per ore, infatti, si e' scatenata una caccia all'uomo, da parte di oltre 10mila uomini dell'esercito, della polizia, dei reparti speciali "Ozel Tim", appoggiati da gruppi di fascisti - sempre servi del potere. 60 feriti sono gravi.

... IN COREA DEL SUD

La manifestazione promossa dalla KCTU si e' conclusa con pesanti scontri con la polizia, che ha attaccato la manifestazione mentre si scioglieva. La pesante aria di crisi (raddoppiata la disoccupazione, peggiorate le condizioni dei lavoratori nei settori sommersi dell'economia) ha portato molti lavoratori a manifestare, e con essi molti studenti. 57 persone sono state ferite.

"La polizia non aveva alcun motivo per fermare questi lavoratori, che erano pronti ad esplodere di rabbia per la desolazione di aver perso il lavoro o l'incertezza di chi rischia il licenziamento", ha detto Chung Sung-hee, portavoce della KCTU, Il sindacato indipendente, da poco riconosciuto, dopo le grandi lotte del gennaio 1997, chiede dure riforme dei grandi gruppi industriali - chaebols -, introduzione di garanzie per il reddito e ammortizzatori sociali. Chiede anche di rinegoziare gli obiettivi economici imposti dal FMI a Seul.

SVIZZERA E GIAPPONE

Primo maggio di lotta anche in due "perle" del capitalismo: in Svizzera, a Zurigo, 5000 manifestanti dei gruppi di sinistra autorganizzati e non istituzionali, staccatisi dalla manifestazione ufficiale hanno bruciato una bandiera svizzera e una americana e lanciato pietre e vernice contro alcuni edifici rappresentativi del potere politico ed economico. Manifestazioni anche nella Svizzera Italiana, A Basilea e Ginevra. In Giappone, dove il primo maggio e' lavorativo, 2 milioni di persone hanno manifestato in varie citta' contro le condizioni in cui si trovano i lavoratori a causa della crisi. A Tokio 100mila persone alla manifestazione ufficiale e 90mila a quella dei sindacati comunisti.

 

"5 maggio 1998"

 

DANIMARCA: L'ACCORDO SI ALLONTANA

 

Lo sciopero che coinvolge mezzo milione di lavoratori del settore privato sta entrando nella seconda settimana. Il governo continua ad "esortare le parti" affinche' trovino una soluzione. Ma la soluzione si allontana. Per la confederazione sindacale, trascinata nella lotta dalla mobilitazione operaia, sarebbe un disastro se, firmato un nuovo accordo, questo fosse respinto nuovamente dai lavoratori. Nel frattempo i padroni passano al contrattacco, chiudendo 25 supermercati. E la situazione nel paese si aggrava: si comincia a sentire la mancanza di carburante, negli aeroporti transitano solo le linee estere. A Goteborg, in Svezia, i lavoratori delle linee aeree scandinave hanno cominciato uno sciopero di solidarieta' con i danesi. Dunque il conflitto in Europa non e' certo morto e sepolto con l'Euro; non solo, esso si alimenta proprio dei maggiori profitti che i padroni si stanno avviando a realizzare, creando ulteriori miserie tra le masse popolari, distruggendo le conquiste realizzate dalle lotte operaie. E neanche i paesi, come la Danimarca, in cui esiste una tradizione di contrattazione delegata molto forte, con limitazioni agli scioperi che non siano organizzati dalla centrale sindacale Lo, possono sottrarsi ad un dato oggettivo: la crisi del capitalismo offre gli strumenti per la sua soluzione, a favore della classe operaia e dei lavoratori salariati.

 

AUSTRALIA: I PORTUALI HANNO DIRITTO AL LAVORO

L'alta corte ha confermato il ritorno al lavoro per i 1400 portuali (tranne 700 precari) licenziati con una azione militare la notte del 7 aprile. Ed e' festa nelle strade.

 

FERROVIE

Il Comu ha indetto uno sciopero dalle 10 alle 17 di oggi, contro l'accordo siglato dagli altri sindacati con le FS. Un testo che secondo il Comu non garantisce la sicurezza. Oggetto della disputa e' il piano Cimoli sulla sicurezza, che prevede in sostanza il potenziamento, con l'uso dell'ATC - sistema automatico di controllo - solo delle linee su cui le FS stanno investendo (in particolare la tratta Milano-Roma), mentre le tratte secondarie restano insicure, senza controlli neppure ai passaggi a livello. Il Comu prevede in seguito uno sciopero bianco, con applicazione alla lettera dei regolamenti: invita i macchinisti a non far partire i treni se non sono perfettamente in regola. 

IVECO

All'Iveco e' in atto un processo di terziarizzazione (cessione delle attivita' non produttive all'esterno) e in generale di esternalizzazione (cessione di parti di attivita' da svolgersi sempre all'interno della stessa fabbrica, con contratti diversi): dal primo maggio i 49 addetti al software e hardware non sono piu' dipendenti dell'Iveco. 14 sono stati ceduti all'Its, 35 alla Gsa. Per i 14 ceduti all'Its c'e' come immediata conseguenza, l'uscita dallo statuto dei lavoratori. In generale, nessuna garanzia che questa attivita' sara' sempre svolta da queste ditte per l'Iveco: nulla vieta che un domani l'azienda compri servizi informatici altrove, lasciando senza lavoro questi dipendenti. D'altra parte la "cessione di ramo d'azienda" ha in genere lo scopo di "licenziare senza costi" i lavoratori in esubero: passando la patata bollente a ditte magari create ad hoc, da far fallire quando serve, senza obbligo di liquidare i dipendenti licenziati.


TERMOLI: LICENZIATI PERCHE' PRODUCONO POCO

Giovedi' scorso due operai hanno ricevuto una lettera in cui li si licenzia per scarsa produttivita'. Uno dei due e' un giovane neoassunto dopo un contratto di formazione. L'altro ha 10 anni di anzianita', ed e' stato accusato di aver fatto troppe assenze: l'operaio ha subito una lesione all'occhio nel '95. Da una parte, quindi, si condiziona un lavoratore neoassunto al rispetto di una produzione senza dare il tempo di ambientarsi (ammesso che sia legittimo chiedere certi ritmi produttivi!), dall'altra non si tiene conto delle condizioni sociali, di salute di un lavoratore.

D'altronde tutto e' subordinato al profitto in questo ambito sociale, e non vale sdegnarsi: vale invece lottare strenuamente contro questa logica.

 

"6 maggio 1998"

 VOLKSWAGEN

 L'Europa sta sempre piu' riproducendo al suo interno le delizie delle differenze tra metropoli e periferia dell'imperialismo. Tra contratti d'area, incentivi per le aree depresse ecc. si sviluppa la divisione fra lavoratori di stati confinanti e di regioni dello stesso stato. Non e' solo cosa che riguardi il nord e il sud d'Italia: in Germania, l'ex-Ddr rappresenta un altro esempio di sfruttamento differenziato della manodopera. La VW aveva acquistato lo stabilimento Trabant di Zwickau-Mosel: licenzio' tutti gli 11mila dipendenti e li riassunse, senza nessuna garanzia contrattuale e senza nessun nesso con la tradizione ed esperienza operaia di quella zona. Parti' da zero, insomma, per ricominciare da una sorta di accumulazione primitiva in cui tutto puo' essere lecito. Comunque la Germania non e' l'Indonesia, e il sindacato riusci' ad imporre alla fine una assunzione a tempo indeterminato per tutti i 5100 dipendenti. Come per quasi tutte le attivita' che si svolgono nella ex-Ddr, anche a Mosel si lavora di piu' e si viene pagati proporzionalmente di meno. Il sindacato dell'auto, tanto forte in Germania, qui fatica a prendere terreno, per gli ostacoli che l'azienda pone sulla strada.
Qui si lavora 38 ore a settimana, mentre l'Ig Metal a Wolfsburg ha strappato il contratto di 28,8 ore, pagate 38; la paga e' quasi uguale a quella dei colleghi dell'ovest, ma con 10 ore di lavoro in piu'! Dice Glenk, dirigente della nuova sezione Ig Metal di Zwickau: "La direzione dell'azienda quando parla delle sue sedi nazionali si riferisce a quelle della Germania Ovest. Noi siamo ancora Ausland, estero". Una sorta di colonizzazione interna, insomma. Il capitalismo sfrutta ogni anfratto della legge o della geografia, della storia come della cultura dei popoli per instaurarvi la sua dittatura.


DANIMARCA


Nessun accordo in Danimarca per risolvere il conflitto che oppone mezzo milione di lavoratori alla confederazione padronale: quest'ultima ieri ha respinto la controproposta sindacale. Fallito anche il tentativo di mediazione del primo ministro danese. La confederazione sindacale della Finlandia ha deciso, intanto, di boicottare le industrie danesi che stanno spostando le loro attivita' in Finlandia: l'organizzazione non accettera' che le aziende danesi producano in Finlandia durante lo sciopero in Danimarca.

 

 
"7 maggio 1998"

DANIMARCA: IL GOVERNO DECIDE PER TUTTI

 Alla fine il governo danese e' intervenuto nel conflitto tra mezzo milione di lavoratori e i padroni, dando più peso ai secondi, seppure con una decisione salomonica, che vorrebbe essere equilibrata.
Da oggi a mezzanotte non sara' piu' consentito scioperare. Il governo ha presentato la nuova proposta di legge per il mercato del lavoro: questa concede due giorni di vacanza in piu' per tutti, piu' altri tre per i lavoratori che hanno figli minori di 14 anni. Le aziende dovranno aumentare un po' i versamenti pensionistici, ma verranno esentate dalla "tassa sulla malattia". Tra i lavoratori c'e' chi ritiene di non aver ottenuto cio' che era stato richiesto: ma ora la lotta passerebbe sul piano politico, perche' questo non e' piu' un accordo tra parti ma una legge dello stato.

 

FIAT TERMOLI: MOBILITAZIONE CONTRO I LICENZIAMENTI

Contro il licenziamento di due operai - Nicolino Zara e Antonio Daniele - fanno quadrato sia i sindacati confederali che quelli autorganizzati. Fino ad oggi ci saranno assemblee nello stabilimento e da domani presidi davanti alla Fiat di Termoli.
Anche in questo caso a far registrare le punte piu' alte di "analisi" politica anticapitalista c'e' un vescovo: "Non sono d'accordo con il modo... bisogna guardare all'uomo che vale molto piu' delle regole. Ritengo che al primo posto ci sia l'uomo e poi il profitto".

 

OMICIDI BIANCHI

Un operaio e' rimasto ucciso e uno ferito per una esplosione verificatasi in una palazzina in Val Brembana: lo scoppio si e' verificato a causa dei biogas accumulatisi nella vasca di depurazione dove i 2 lavoravano. Un altro operaio e' morto a Narni, in Umbria, incastrato nella macchina stampante dui era addetto.

 

"8 maggio 1998"


EUROPA DEI CONFLITTI

La conclusione dello sciopero in Danimarca per mano del governo ha scontentato i lavoratori: hanno ottenuto solo 2 giorni di ferie in piu' e subito un taglio sulle pensioni che si riversera' soprattutto sulle fasce piu' deboli della popolazione. Il governo ha cercato di cavalcare la protesta, trovando una "mediazione" per paura di ricevere un voto negativo sul referendum al Trattato di Amsterdam, riguardo l'entrata in Europa. E gia' alcuni settori sindacali danno indicazioni di votare "no", ad un Europa che si manifesta attraverso sacrifici per i lavoratori e vantaggi per i padroni.
Un altra Europa, che non ha bisogno di referendum, si manifesta invece nella solidarieta' che lavoratori di diversi paesi manifestano verso chi lotta, come nel caso danese e' stato fatto dai finlandesi.
In Germania, il capo economista della Deutsche Bank, Norbert Walter, ha avanzato la proposta di tagliare il costo del lavoro intervenendo sui salari e sulle ferie. Il sindacato respinge questa proposta definendola "una follia", chiedendo invece riduzione dell'orario di lavoro. Secondo Roland Issen del sindacato Dag, "l'avidita' di guadagno delle imprese non ha fine".

Ma dall'Est Europa arrivano altre notizie di un conflitto che spesso non ha cittadinanza presso le segreterie dei sindacati nostrani, considerato forse troppo da "terzo mondo" o forse perche' rimette in luce i mali estremi del capitalismo, insediatosi in questi paesi, al posto del capitalismo di Stato che qualche regola aveva cercato di mettere. 130mila minatori ucraini hanno fermato il lavoro, paralizzato 57 pozzi, parte centrale della colossale industria carbonifera del paese. Lo sciopero mira ad ottenere il pagamento dei salari arretrati (anche di 10 mesi) e ripropone la questione sicurezza: proprio ieri si e' saputo che altri 2 minatori sono rimasti uccisi (sono 6 nella settimana, 163 dall'inizio dell'anno).

 

"12 maggio 1998"

 

LA SICUREZZA NON VALE UNA PENA

Il governo "amico dei lavoratori" fa un regalo al padronato: la commissione giustizia del senato cancella le pene per chi attenta alla salute nei posti di lavoro. Anche in questo caso si prepara l'eliminazione di conquiste costate sudore e sangue - letteralmente -, per rendere il lavoro sempre piu' schiavo del capitale. Sono state depenalizzate le violazioni piu' importanti contenute nella 626.
E' depenalizzato l'obbligo per il datore di lavoro di elaborare documenti di valutazione dei rischi esistenti in azienda, di modificarlo a fronte di modifiche nella produzione; l'obbligo di consultare il medico competente cosi' come il rappresentante dei lavoratori. E' depenalizzata anche l'omissione della pura e semplice informazione ai lavoratori. Sia chiaro che le pene previste dalla 626 erano molto limitate, e con una serie di accorgimenti si evitava facilmente il carcere. Quindi quello che conta e' il gesto politico: schiacciare i lavoratori anche nel campo delle proprie condizioni minime di vita, stabilendo il principio - semmai qualcuno se lo fosse dimenticato - che la vita delle persone deve essere subordinata all'impresa.

E INTANTO SI MUORE

A Bologna un operaio di 49 anni e' precipitato dal cestello di una gru, morendo dopo un volo di 15 metri. In provincia di Alessandria un lavoratore di 2 anni e' precipitato da un capannone su cui lavorava. Ad Udine un morto e un ferito in un cantiere stradale per il crollo di un pilone.

 

SKF: PROMOZIONE SOSPETTA

La direzione della SKF di Villar Perosa ha deciso di promuovere un operaio, Giampiero Clement ad impiegato e trasferirlo ad Airasca, con 60.000 di aumento. Ma Clement e' uno dei dirigenti del sindacato Alp ed ha rifiutato la promozione: il trasferimento era il vero scopo della manovra aziendale.

 

"15 maggio 1998"

 

FRANCIA: LOTTE NEI TRASPORTI

A meno di un mese dall'inizio del business dei campionati del mondo di calcio, in Francia i sindacati sono sul piede di guerra. Ferrovieri, autotrasportatori e Air France rimettono in discussione salario, orario e privatizzazioni e dichiarano di usare ogni mezzo di pressione a loro disposizione, anche in pieno "Mundial". Mercoledì i ferrovieri hanno paralizzato la Francia - e ieri e' continuato a sorpresa nel sud-est del paese - per chiedere aumenti di salario, nuove assunzioni e per contestare la riforma delle ferrovie. Il leader della CGT-ferrovie ha dichiarato che "non si puo pretendere che, con la scusa che c'e' la coppa del mondo, non ci siano piu' motivi di conflitti sociali nelle imprese". Anche in Francia il processo di privatizzazione, che ha prodotto 2 società e aperto la strada all'ingresso di societa' straniere, sta provocando un peggioramento del servizio e un aumento di incidenti.

 

ASSISTENTI DI VOLO IN SCIOPERO

Forte adesione allo sciopero di ieri degli assistenti di volo aderenti all'Anpav e al Sulta, indetto contro l'accordo del 26 febbraio scorso, siglato da CGIL-CISL-UIL e UGL. Questo successo dimostra quali sono i sindacati veramente rappresentativi in questo settore.

 

ILVA: BRUCIATO VIVO!

Domenico Mele di 28 anni e' morto mercoledi' sera nel centro grandi ustionati di Brindisi. Era stato investito il giorno prima da una fiammata in un cunicolo a circa 6 metri di profondita': bruciato vivo, aveva comunque tentato la fuga, ma lo sbocco del cunicolo era sbarrato dal crollo di un carrello. Lo Slai Cobas denuncia le responsabilita' aziendali: "Non ci convince l'azione della magistratura, sempre impegnata in un eccesso di cautele verso i vertici aziendali, anche di fronte ad una catena di morti ed infortuni". Paradossalmente, mentre il giovane operaio moriva, i sindacati confederali revocavano lo sciopero di 8 ore previsto per oggi all'ILVA: a provocare il dietro-front le minacce di Riva e il metodo concertativo delle segreterie confederali. Lo sciopero era stato previsto proprio sul tema della sicurezza.

 

ALCUNI DATI ISTAT

L'11,6% degli italiani vive in poverta' e di questi il 75% nel Sud. Secondo gli standard internazionali, essere poveri significa, per esempio, che una famiglia di 2 componenti che vive con una spesa per consumi pari o inferiore a quella nazionale procapite: per l'Italia questo significa una spesa per consumi inferiore a 1.190.266 lire. I dati Istat dicono che il 4,7% delle famiglie italiane e' in una situazione di grave indigenza, con un reddito inferiore all'80% a quello della soglia di poverta'.

 

"16 maggio 1998"

 

ATTACCO ALLA LEGGE 626

La commissione giustizia del senato sta portando un attacco pesante alla sicurezza di uomini e donne sul lavoro. Secondo Guarinello, magistrato del lavoro, "i tentativi di svuotare la 626 e la 494 sono continui, sia sul piano normativo che sulla interpretazione delle leggi". Il tentativo portato avanti al senato e' pericoloso "perche' scardina i principi fondamentali della 626: l'obbligo del datore di lavoro in prima persona di valutare i rischi della sua azienda... Si vuole depenalizzare tutto, persino l'obbligo di informare sui rischi cancerogeni" ed e' anche fuorviante "perche' c'e' gia' la possibilita' di depenalizzazione per le violazioni dei datori di lavoro".

Naturalmente, nulla conta che nel frattempo i lavoratori continuano a morire: ieri a Cerro Maggiore e' morto un edile, dipendente di una ditta siciliana che realizza opere stradali su appalto del comune. A Rassina un operaio di 44 anni e' stato folgorato da una scarica elettrica mentre lavorava su una linea ferroviaria locale.

 

"19 maggio 1998"

 

STANDA LICENZIA

 La Sidera srl - subentrata nella gestione dei magazzini alimentari della Standa - ha annunciato 50 licenziamenti nel Sud, di cui 15 a Foggia. Il 12 luglio del '97 la Sidera aveva firmato un accordo che prevedeva il mantenimento dei livelli occupazionali per 12 mesi.
I sindacati denunciano l'incapacità di gestione della nuova societa', che ha portato ad un calo delle vendite, e l'azzeramento delle relazioni sindacali.

 

626: PRIMI IN EUROPA, ANCHE COME "MORTI"

Nella faticosa corsa per essere i primi in Europa, L'Italia non ha guardato in faccia niente e nessuno. Non ha chiesto consensi alle masse popolari che prima di ogni altro hanno dovuto fare sacrifici.
In questo voler primeggiare, il governo si e' portato dietro anche un triste primato, quello della mortalità negli infortuni sul lavoro, con una media del 5,3% contro il 4% europeo. In Italia gli omicidi bianchi sono addirittura in aumento, come precisa anche il direttore dell'Inail, segnalando sia che l'aumento gia' si e' avuto nel '97, sia che nei primi mesi del '98 i morti sono gia' 311 (quelli accertati, naturalmente).
Ieri è morto un ragazzo di 20 anni folgorato nel cantiere di una scuola elementare; e' morto lo spazzino brindisino rimasto ferito dal ribaltamento del proprio mezzo di lavoro; e' morto un muratore che lavorava ad un pozzo.
Allora, in questo quadro mortale, la paventata depenalizzazione della 626 e' un ulteriore contributo ad accelerare verso il primato dei primati. Per questo, oltre che contro i carichi di lavoro, i ritmi, che danno un impulso al rischi sul lavoro, si deve lottare perche' quel po' di legge che c'e' a tutela dei lavoratori non venga, beffardamente, volta in un ulteriore regalo ai padroni.

 

POMIGLIANO: CONTRO GLI STRAORDINARI

Solidarieta' ai lavoratori dello Slai cobas di Pomigliano

CONTRO LA VIOLENZA POLIZIESCA E LA REPRESSIONE DEL GOVERNO PRODI

RILANCIAMO LA LOTTA E L'UNITA' DI CLASSE

3 licenziamenti per scarsa produttività: la fiat cerca di zittire, emarginare ed espellere i soggetti che non si piegano, chi non subisce passivamente i carichi di lavoro sempre più pesanti, i livelli di sfruttamento sempre piu' intensi. Lo scopo e' anche il terrorismo psicologico volto a sottomettere e "spremere" ulteriormente i lavoratori, sotto il ricatto del licenziamento.

8 SABATI DI STRAORDINARIO: e' la soluzione che l'azienda, insieme con CGIL-CISL -UIL, trova per far fronte agli aumenti di produttivita'. Nuovi posti di lavoro, riduzione d'orario a parita' di salario sono solo belle chiacchiere e governo, padroni e sindacati utilizzano per mascherare le loro politiche antiproletarie.

I lavoratori decidono di non subire, di opporsi, di non tacere: i picchetti del primo sabato di straordinario registrano la compattezza e la solidarietà operaia.

LE MACCHINE SONO FERME, LA PRODUZIONE E' BLOCCATA.

16 maggio, secondo sabato di straordinario.

LA FABBRICA E' MILITARIZZATA Un imponente schieramento di celere circonda l'intero perimetro della fabbrica fin dalle 3 del mattino. Malgrado cio', i lavoratori organizzano i picchetti.

La polizia non tarda a caricare: la prima volta alle 4, la seconda verso le 5 del mattino. Durante gli incidenti due operai, Gennaro Sapio e Mara Malavenda sono portati in ospedale a seguito delle ferite riportate.

QUESTA E' LA POLITICA DEL GOVERNO PRODI: FINANZIAMENTI E AGEVOLAZIONI PER I PADRONI, TASSE, LICENZIAMENTI E MANGANELLI PER I LAVORATORI.

LA POLITICA DEI SINDACATI CONFEDERALI E' ANCORA PIU' VERGOGNOSA: dopo aver cercato di ostacolare la mobilitazione, in un comunicato congiunto condannano queste "azioni che puntano a disorientare l'opinione pubblica e i lavoratori che facendo i loro sacrifici, stanno dando il loro contributo al raggiungimento degli obiettivi del nostro stabilimento".

PEGGIO DELLA CONFINDUSTRIA !!!

AI LAVORATORI, AI DISOCCUPATI, AI PRECARI, SPETTA ORA IL COMPITO DI DARE L'ADEGUATA RISPOSTA A QUESTA VERGOGNOSA CAMPAGNA DI REPRESSIONE E CRIMINALIZZAZIONE, RILANCIANDO IN AVANTI LA LOTTA

**************NEMMENO UN SABATO DI STRAORDINARIO*************

centro sociale OFFICINA 99 - laboratorio occupato SKA

 

 "20 maggio 1998"

 

PARIS: ANCORA LICENZIAMENTI

(da un volantino degli operai "Paris 2")

Il 2 maggio 1997 l'attuale "DI.DOR.produzione" (ex Paris") metteva tutto il personale, cioe' 32 operai e operaie in ferie obbligate; durante questo periodo venivano spedite a questo personale lettere di licenziamento.
Questi licenziamenti sono stati confermati per 19 persone, cioe' tutti coloro che avevano impugnato il licenziamento.
Due sentenze del Tribunale del lavoro di Roma hanno stabilito (l'ultima il 20/1/98) che questi operai dovevano essere reintegrati, ma l'azienda ancora si rifiuta. I lavoratori licenziati (a partire dal 1/5/97) "non hanno percepito ne' liquidazione, ne' alcun tipo di sovvenzione economica" e, sempre contro il parere della Pretura di roma, sono stati impediti perfino a tenere una assemblea nella fabbrica.
Gli operai della Paris denunciano anche che, grazie alle attuali leggi del governo Prodi, in particolare il "pacchetto Treu", l'Azienda ha potuto sostituire i licenziati con 8 lavoratori con contratto a tempo determinato.
"Oggi come ieri i padroni sfruttano gli\le operai\e nelle fabbriche e li licenziano a seconda dei loro interessi. Tutto ci• avviene anche grazie a queste nuove riforme del lavoro che un governo di 'centro-sinistra' propone e pratica dando appoggio ad iniziative autoritarie e antioperaie".

CONTRO LO SFRUTTAMENTO PADRONALE - CONTRO IL "PACCHETTO TREU"

 

CONTRATTO D'AREA IN SICILIA

Il quarto contratto d'area lancia anche la Sicilia come terra di conquista per facili affari, decurtando i salari e i diritti dei lavoratori. Oggi a Gela viene siglato questa truffa legalizzata, che comprende 17 progetti di reindustrializzazione. Gli imprenditori, alcuni provenienti dal Nord, potranno usufruire di investimenti a fondo perduto (ossia i soldi delle tasche dei lavoratori usati per arricchire i padroni) fino al 60% del costo dell'investimento.

 

LA LIBERTA' DEI LAVORATORI DELL'EST-EUROPA

Almeno 500 marinai di diverse compagnie armatrici rumene - private - sono letteralmente alla deriva nei porti di tutto il mondo, prigioniere del fallimento dei loro padroni. Si trovano a bordo di navi sotto sequestro per l'insolvenza degli armatori e farebbero qualsiasi cosa per scenderne, come tentare il suicidio.
Non hanno stipendio da mesi, ovviamente, e d ormai sono privi di cibo e carburante.

 

MINATORI RUSSI

Il governo capitalista russo non paga i salari dei minatori da mesi: oggi a fronte delle dure lotte in corso e' tornato a promettere stanziamenti straordinari. I minatori, dipendenti di aziende privatizzate ma completamente legate ai sussidi (il capitale si stacca malvolentieri dalla mammella del suo stato), ieri hanno bloccato tre snodi strategici della rete ferroviaria. Al loro sciopero si stanno unendo insegnanti, medici, militari e molte altre categorie.

 

TRASPORTI

Due sindacati autonomi di categoria, il COMU, per i ferrovieri, e il SULTA, per il trasporto aereo, entrambi con vertenza in corso ed entrambi seduti al tavolo delle trattative con Burlando, potrebbero non sottoscrivere il protocollo nella forma fino raggiunta riguardo la "tregua estiva" negli scioperi. E da oggi i macchinisti entrano in sciopero, per la sicurezza, dalle 10 alle 17.
Anche quest'anno si ripropone l'unilaterale "tregua" che sanziona esclusivamente i lavoratori i quali, oltre a pagare di persona per ogni sciopero, devono sentirsi "colpevoli" per arrecare danno all'utenza.
Ma i datori di lavoro, quasi tutti pubblici, del settore non devono rispettare nessuna tregua nella loro orgiastica ricerca del profitto a danno della sicurezza e del servizio.

 

ORARIO METALMECCANICO A ROMA

Fim-Fiom-Uilm hanno svolto un inchiesta tra i metalmeccanici di Roma: questi i risultati.

Circa 200 aziende con una media di 168 dipendenti, di cui solo il 33,7% sono operai (si tratta di "metalmeccanica di servizio"). Tasso di sindacalizzazione del 53,7%
L'orario di lavoro medio e' di 40 ore e 36 minuti a settimana: le riduzioni contrattuali vengono usufruite su base giornaliera per il 10,9% delle aziende; per il 45,5% su base individuale; per il 16,2 con fermate collettive; in altre con modalita' miste.
Nella stragrande maggioranza delle aziende c'e' lavoro straordinario con una quota media del 19,5% del monte ore annuale. L'orario di fatto e' superiore, quindi, alle 48 ore settimanali.
Il 56,1% delle aziende ricorre a contratti atipici.

 

 
"22 maggio 1998"

 

LA CONCERTAZIONE CONTRO I DIRITTI

Dal 31 luglio 1992 tutto cio' che prima era tacito accordo, cogestione, connivenza tra parti diverse, e' diventato soggetto a leggi che regolano a tutto vantaggio del padronato e del governo le modalità di vendita della forza lavoro e le condizioni di vita e di lavoro, lasciando il minimo margine alla risposta dei lavoratori.
La concertazione, da fatto politico, tattico, e' diventata legge, un neocorporativismo che ha visto l'accordo del 23 luglio '93, la riforma delle pensioni, ed oggi, proprio con il "governo amico" il tocco di "classe" (nel senso politico del termine) della riforma del collocamento (privato), delle agenzie del lavoro interinale (private), dei contratti d'area, dei patti territoriali, della legge Bassanini...
Resta, per ora, il contratto nazionale. Ma certo il governo non vuole ignorare le sollecitazione dell'OCSE, che dispongono una fine rapida - e dolorosa - di questo strumento che ancora unisce i lavoratori anche nei diritti faticosamente guadagnati con la lotta.

 

CHIMICI: CONTRATTO BIDONE

In questo senso, il contratto appena definito, dei chimici, potrebbe segnare la strada. Un contratto nazionale, di una grande categoria, all'insegna della flessibilita' d'orario e di salario. Il contratto dei chimici realizza uno dei sogni dei padroni: il lavoratore "squillo". E su questo "bel" risultato, la Fulc chiede ai lavoratori "il mandato a chiudere": come al solito si presenta una piattaforma blindata, con tempi brevissimi (entro il 2 giugno), e certamente si giochera' sul ricatto e sulla stanchezza e la sfiducia.

Quali risultati hanno ottenuto i chimici con questa contrattazione "segreta"? 95mila lire medie d'aumento in tre tranche, una "banca delle ore" che copre fittiziamente la flessibilita' e la mancata riduzione reale d'orario. L'orario passa a base annua, senza vincoli per il padrone, "che rende il lavoratore a totale disposizione del comando dell'impresa", come dice Campovecchi segretario Filcea-Cgil.

Una ciliegina sopra la torta: gli assunti a tempo determinato e con contratto interinale potranno raggiungere il 25% degli addetti.
Ora sta ai lavoratori: un segnale forte deve essere dato, un NO chiaro a questo tipo di contratto e di contrattazione, ma anche ad un sindacato che se infischia del rapporto con i lavoratori, che li sacrifica sull'altare della concertazione, della flessibilita', dello sfruttamento.

 

ANSALDO

Otto ore di sciopero, cortei e blocchi stradali: in questo modo i lavoratori dell'Ansaldo di Genova e di Legnano hanno accolto il nuovo padrone, la coreana Daewoo. Il pedaggio che i lavoratori dovrebbero pagare per il passaggio al padrone privato (50% della proprieta') e' di 2050 esuberi su 5mila addetti.
La Finmeccanica dovrebbe, inoltre, scucire 1800 miliardi per far andare in porto l'operazione, per ricapitalizzare e accollarsi parte dei debiti.
Inoltre si caricherebbe anche delle eventuali perdite della Ansaldo per i prossimi 3 anni di proprieta' Daewoo.

 

"26 maggio 1998"

 

LSU E DISOCCUPATI ANCORA IN PIAZZA

Duemila persone per richiedere la liberta' degli 11 disoccupati arrestati venerdi'. Precari, disoccupati, LSU insomma il lavoro emarginato e il non-lavoro hanno ricordato che questa situazione radicata nel napoletano sta diventando sempre più un problema di ordine pubblico, in mancanza di sbocchi occupazionali veri.
I vari coordinamenti dei disoccupati a fianco a gruppi di operai dell'Ansaldo, della Whirpool, dei Cantieri, del Comune di Napoli. Parte dei manifestanti punta direttamente verso Poggioreale per esigere la liberazione dei propri compagni, massacrati di botte e arrestati. Altri, sotto la prefettura, circondata da poliziotti, con i quali ci si scambiano spintoni e manate. Nel pomeriggio si susseguono le iniziative di lotta.
A fronte di queste lotte che sono si' per il lavoro, ma regolare, garantito economicamente e normativamente, le istituzioni e i sindacati si mobilitano per rendere tutto più precario e senza regole.

La ridicola prassi dei cortei per il lavoro portata avanti dai sindacati CGIL-CISL-UIL avra' una nuova espressione nella manifestazione del 20 giugno a Roma: si chiedono più contratti d'area e opere pubbliche al Sud, ossia carta bianca per lo sfruttamento e il precariato, non certo la soluzione strutturale del problema dell'occupazione.

 

EX-ILVA OCCUPATA

Il Padrone Emilio Riva, che ha acquistato da alcuni anni la siderurgica di stato ILVA ha iniziato ieri la procedura di smantellamento degli impianti di zincatura dello stabilimento di Torino approfittando dell'assenza dei lavoratori che stavano scioperando proprio contro le continue minacce di chiusura dello stabilimento e del suo trasferimento a Taranto. Rientrati in officina i lavoratori si sono accorti di quanto succedeva e sono intervenuti bloccando lo smantellamento, decidendo di mettersi in assemblea permanente con presidio dello stabilimento.
Da ieri la ex-Ilva di Torino e' quindi occupata: i sindacati confederali hanno decretato iniziative territoriali di sostegno.

 

"27 maggio 1998"

 

FRANCIA: CAMIONISTI IN SCIOPERO

Le autorita' francesi tremano al pensiero che durante i mondiali vengano attuate forme di lotta che provochino blocchi e caos. In particolare nel settore dei trasporti.
Ieri i camionisti francesi hanno organizzato una quindicina di posti di blocco, spalleggiati dai "giostrai", in agitazione perché espulsi dalle città, sempre a causa dei mondiali. Le richieste sono sempre quelle da 2 anni a questa parte: contro l'annualizzazione dell'orario di lavoro, per una diminuzione delle ore lavorate e un aumento di salario. Le stesse richieste, uscite vincenti dallo sciopero del dicembre '96, sono state finora disattese. I camionisti mostrano comunque di non accettare la logica della flessibilita' d'orario, che invece sta spadroneggiando in tutta Europa.

Il segretario di Force Ouvriere trasporti ha affermato, in spirito di solidarieta' con le masse popolari, da cui i camionisti avevano tratto e traggono forza durante le lotte, che "se ci sara' sciopero, anche durante il mondiale di calcio i camionisti prenderanno tutte le disposizioni perche' i lavoratori che hanno pagato un prezzo folle il biglietto possano assistere alla partita".

 

COSTO DEL LAVORO

L'OCSE ha confermato le dichiarazioni recenti di Prodi: l'Italia ha un basso costo del lavoro, pari a quello USA (USA = 100, Italia = 101 nel manifatturiero, contro il 136 della Francia, il 166 della Germania e il 169 del Giappone).

 

RUSSIA

I minatori russi continuano la loro lotta per il salario. Ad essi si aggiungono quelli Ucraini. Quelli della regione del Dnepr picchettano da giorni la sede dell'amministrazione regionale, e si sono messi in marcia verso la capitale.

 

OMICIDI BIANCHI

A 16 anni andava a lavorare a Lugano, di notte. Era uno dei 14mila frontalieri della provincia di Como. Dario Puttini e' morto ieri alle 5,30 mentre svuotava una impastatrice, che lo ha stritolato. Per la legge svizzera poteva lavorare anche di notte, per 2000 franchi al mese. Il sindacato svizzero SEI e la Cgil frontalieri denunciano "il ripetersi al di qua e al di la' del confine, di episodi che denotano scarso rispetto per la vita umana, in modo particolare quando sono determinati dall'inosservanza delle norme di sicurezza".

 

ANSALDO

Blocchi stradali a Genova e alla stazione di Legnano, fatti dai lavoratori dell'Ansaldo Energia falcidiati dal piano di ristrutturazione in vista dell'accordo con la coreana Daewoo. I lavoratori oggi arrivano a Roma per manifestare sotto Finmeccanica.

 
"28 maggio 1998"

 

CONTRATTI ATIPICI, FORZA LAVORO A BASSO PREZZO

L'Europa della moneta unica ha da tempo massacrato diritti e possibilita' di sviluppo: quello, ormai a modello globale, offerto dal capitalismo ha esaurito ogni ulteriore possibilita' di miglioramento delle condizioni di vita delle masse popolari.
L'Europa sara' "unita" all'insegna dell'abbassamento del salario e dei diritti, sara' "unita" all'insegna dello sfruttamento massimo della mano d'opera, laddove, non bastando la deregolamentazione in corso, potra' comunque essere attivata la transazione di manodopera da zone marginali dell'Europa, segnatamente dall'est: Romania, Slovenia, Polonia, Albania.
In questo quadro, in Italia si e' arrivati al QUINTO CONTRATTO D'AREA, con l'approvazione di quello per Gela, che segue di poco quello, ancora sconosciuto nei dettagli, di Porto Torres. Prevede facilitazioni alle imprese (definite "protezioni"!), sburocratizzazione e soprattutto abbattimento del costo del lavoro con la deroga ai minimi contrattuali e alle garanzie normative.
Ma il conflitto, passando per quel di Francia, avviluppandosi nel crogiulo del lavoro "frontaliero" e comunque immigrato che e' la Svizzera, arriva a sconvolgere anche la Grecia.

 

GRECIA: CONTRO LE PRIVATIZZAZIONI

Sono scesi in piazza soprattutto i lavoratori del settore pubblico, dei trasporti, delle assicurazioni e credito. Si sono diretti verso il Parlamento, ma appena avvicinatisi si e' scatenata la reazione poliziesca, con cariche e lacrimogeni.
Queste categorie stanno rispondendo con la lotta al piano di ristrutturazione messo in campo dal governo, per compiacere le necessita' dell'Europa monetaria. Una delle misure previste per rientrare nell'Euro e' la privatizzazione di interi settori pubblici; l'altra e' la riduzione del costo del lavoro attraverso tagli al personale: credito, banche, assicurazioni e porti.
Scontri si sono avuto anche a Salonicco e al Pireo, dove i sindacati hanno deciso una fermata di 48 ore per protestare contro la privatizzazione dei due porti.

 

COREA DEL SUD: SCIOPERI

Centinaia di migliaia di lavoratori hanno partecipato ieri al primo giorno di sciopero indetto dalla KCTU: in prima fila i 32mila lavoratori della Hyundai Motor, gruppo che prevede una riduzione di 8mila operai entro il 31 maggio.
L'adesione allo sciopero e' stata totale in piu' di 40 fabbriche del settore metalmeccanico.
Questo sciopero, per le leggi della "democratica" Corea del Sud e' illegale: il governo aveva dichiarato che avrebbe impedito con la forza ogni manifestazione, ma fino ad ora si e' astenuto dal dar seguito alla minaccia.
Oggi si conclude l'iniziativa di lotta, proclamata contro la ristrutturazione dei rapporti tra capitale e lavoro, naturalmente a vantaggio del primo: liberta' di licenziare, drastici tagli alla previdenza, il tutto per poter meritare i 58 miliardi di dollari elargiti dai ricattatori del FMI. La KCTU si e' schierata contro queste manovre.
Solo in aprile piu' di un milione di sudcoreani ha perso il lavoro, portando la disoccupazione al 6,7%. L'Asia e' oggi la vittima di turno del capitale internazionale organizzati nel FMI e nella BM.

 

M O V I M E N T O D I L O T T A L. S. U. - NAPOLI

 

ARRESTI E DENUNCIE NON FERMERANNO LA LOTTA:

UNIAMOCI CONTRO PRECARIETA' E DISOCCUPAZIONE.

 

Venerdi 22/5 la citta' di Napoli e' stata attraversata da una serie di mobilitazioni ad opera di Lavoratori Socialmente Utili, disoccupati, lavoratori in mobilità e precari. Sono state occupate contemporaneamente le sedi della Regione, Provincia e Comuni di Napoli ed Acerra.

Nello stesso tempo un presidio alla prefettura si trasformava in blocco stradale durato circa tre ore, mentre cortei di sostegno alle occupazioni si snodavano da Piazza Plebiscito alle sedi occupate.

Le azioni di lotta avevano come obiettivo la rivendicazione ferma nei confronti delle autorità locali e centrali di dare uno sbocco alle mille vertenze dei precari di questa città e risposte concrete ai disoccupati. Di fronte al vergognoso balletto delle responsabilità tra enti locali e Governo, i movimenti di lotta hanno risposto unitariamente con tutta la determinazione che da sempre li caratterizza. La stessa determinazione mostrata in questi giorni dai lavoratori iscritti a CGIL, CISL e UIL che,

stanchi di essere ingabbiati dalle loro organizzazioni sindacali, si sono organizzati autonomamente!

Nel pomeriggio altri disoccupati aderenti a varie liste entravano

nell'assessorato alla formazione della Regione per chiedere garanzie sul loro futuro. Improvvisamente la polizia ha fatto irruzione caricando selvaggiamente i disoccupati ed operando 27 fermi di cui 14 trasformati in arresti.

 

Chi sono i responsabili e registi di questa drammatica situazione di tensione?

Riteniamo che responsabili a vario titolo sono: il Governo Prodi, le amministrazioni comunali, provinciale e regionale, i sindacati di regime e quanti danno loro man forte.

Le politiche economiche di questo Governo, in continuità con quelle dei governi passati, anziché porre rimedio alla grave situazione occupazionale, non fanno altro che aggravarla. Le "ricette" tutte fondate sulla flessibilità (lavoro interinale, Contratti d'Area, Patti territoriali) precarizzano ulteriormente i rapporti di lavoro cancellando definitivamente il lavoro stabile. In una parola peggiorano drasticamente le condizioni di vita e di lavoro. La filosofia di questo governo è quella di sempre: difendere gli interessi dei padroni a scapito della maggioranza e con l'appoggio incondizionato dei sindacati collaborazionisti che criticano unicamente la lentezza nell'attuazione dei provvedimenti di legalizzazione del lavoro nero e di diffusione del precariato approvati.

CONTRO TUTTO CIO' L'UNITA' DEI LAVORATORI PRECARI E DISOCCUPATI E' L'UNICA POSSIBILE RISPOSTA!

A questa lotta sono direttamente interessati i lavoratori già occupati, poiché, se passano i progetti padronali e governativi, la diffusione del precariato sarà estesa anche a loro, mettendo in concorrenza lavoratori occupati e disoccupati.
La lotta è l'unica strada per costringere le autorità a prendere concreti provvedimenti sulla questione lavoro.
La repressione non può, né potrà, fermare la giusta rabbia dei lavoratori precari e dei disoccupati!

Tutta la polizia non basterà a presidiare i palazzi del potere se le risposte non verranno!

- Immediata scarcerazione dei disoccupati arrestati

- Lavoro stabile e sicuro o salario garantito a tutti i disoccupati

- Immediata convocazione di un tavolo istituzionale per l'adozione di un piano generale di assunzioni nella pubblica amministrazione

- Servizi sociali gratuiti per precari e disoccupati

Facciamo appello ai precari, ai disoccupati, ai lavoratori, agli studenti, alle organizzazioni di base per costruire dal basso ed in maniera autorganizzata una grande manifestazione nazionale a Napoli per la metà di giugno contro precarietà e disoccupazione.

Movimento di Lotta L.S.U. - Coordinamento di Lotta per il Lavoro - Corsisti di Acerra - Movimento Disoccupati Organizzati (Acerra) - L.S.U. Cobas Acerra - RDB 700 - Comitato di base per il salario garantito.

NOTA: Lunedi 25, dopo un'imponente manifestazione unitaria di disoccupati e precari ed un presidio dinanzi al carcere di Poggioreale i disoccupati arrestati sono stati rilasciati.