Notizie dalla lotta di classe

Giugno 2009

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Unire quello che il capitalismo divide.

03 giugno 2009

GRAZIANO: DIPENDENTI A RISCHIO IN ITALIA http://www.ecodelchisone.it/

La data del 23 giugno potrebbe essere decisiva per il futuro della Graziano. L'azienda lusernese - 189 dipendenti specializzati nell'assemblaggio di trasmissioni per auto - è in attesa delle decisioni della proprietà del Gruppo, la multinazionale elvetica Oerlikon, che ha già annunciato un gran numero di esuberi negli otto stabilimenti italiani: 1.200 operai e più di 180 impiegati. Il 23 si svolgerà un nuovo incontro a Roma, presso il ministero delle Attività produttive, per cercare di trovare delle soluzioni meno dolorose. In fabbrica c'è preoccupazione e si sta all'erta. Ogni piccola novità, in un momento così difficile, è interpretata come segnale di un possibile disimpegno dalla Val Pellice.

NEW CO.COT: SALARI A RISCHIO http://www.ecodelchisone.it/

Sull'accordo di messa in cassa integrazione straordinaria a rotazione di tutti i dipendenti della New Co.cot, cresce la preoccupazione dei 191 lavoratori sul pagamento degli anticipi del salario. Le banche locali, infatti, non hanno ancora espresso il loro impegno. In base alla convenzione firmata a Roma il 15 aprile, non è prevista anticipazione da parte delle banche in caso di rotazione dei lavoratori. La rotazione in cassa integrazione straordinaria dei lavoratori è importantissima, perché non dovrebbe permettere di espellere i lavoratori dal processo produttivo e salvaguarda la loro professionalità all'interno dell'attività produttiva. Nonostante, però, i continui e intensi colloqui con le banche locali, l'accordo non è ancora stato raggiunto. I sindacati chiedono quindi interventi immediati alle istituzioni (Comune, Comunità montana, Provincia e Regione) per far pressioni sulle banche del territorio al fine di risolvere il problema dell'anticipo del salario, mediamente di 834 euro lordi al mese. Intanto l'attività produttiva, seppur ridotta, prosegue con i nuovi turni di lavoro. Dal 1º giugno è iniziata la cassa integrazione a rotazione per circa 90 dipendenti e per loro la prima incertezza sullo stipendio avverrà nel mese di luglio.

GEORG FISCHER: 50 SENZA LAVORO http://www.quotidianodelnord.it/

Nella mattina di sabato 30 maggio i cinquanta lavoratori e lavoratrici della Georg Fischer di Granarolo, allertati da un cittadino, sono accorsi ai cancelli dell'azienda che produce raccordi per impianti idrici a uso agricolo. Lì erano giunti quattro enormi TIR per caricare stampi e attrezzature aziendali, certi di poter operare indisturbati in un giorno di festa. Da oltre un mese l'azienda, che ha la sede centrale a Schaffhausen in Svizzera, aveva annunciato l'intenzione di chiudere le unità produttive bolognesi a Granarolo e a Castel Maggiore e aveva di conseguenza aperta una procedura di licenziamento collettivo che si sarebbe conclusa entro la metà di luglio. Ma la trattativa era ancora in corso in sede sindacale e in parallelo alcuni incontri si erano svolti in Provincia. Tuttavia i lavoratori non sapevano che gli svizzeri, impazienti, avevano già inviato alla stampa alle ore 07,00 del 28 maggio un comunicato, confermato lo stesso giorno alle 10 da una teleconferenza dell'amministratore delegato del gruppo Yves Serra, relativo alla decisione della "Konzentration von drei Standorten in Italien auf einer in Busalla" ovvero il concentramento delle tre unità produttive italiane in una sola, a Busalla in Liguria. Il comunicato precisa che pertanto i siti produttivi, i magazzini e l'amministrazione dell'area bolognese sono in chiusura. Due giorni dopo scatta dunque l'operazione decisa dalla Società svizzera sulla cui bandiera è ricamato il motto "Adding Quality to People's Lives" ("aggiungere qualità alla vita delle persone": non certo a quella degli ottanta lavoratori e delle loro famiglie di Granarolo e di Castel Maggiore). Si tratta di una delle misure previste dal piano strutturale intrapreso dalla Georg Fischer per "tagliare nel 2009 i costi per 350 milioni di franchi svizzeri, ridurre gli investimenti e ristrutturare l'impresa per far fronte alle difficoltà finanziarie derivanti dall'attuale crisi e raggiungere non oltre il 2012 un margine operativo dell'8%". Anche il Sindaco di Granarolo, con alcuni agenti della polizia municipale e l'assessore al lavoro della Provincia erano con i lavoratori. Oltre il cancello chiuso sui Tir venivano caricati un centinaio di stampi e attrezzature (senza le quali da oggi ogni attività lavorativa cessa), sotto la scorta di un folto numero di vigilanti privati. Di qua dal cancello i lavoratori, i segretari delle organizzazioni sindacali bolognesi di categoria Cgil e Cisl, sindaco e assessore provinciale, vigili urbani, carabinieri e guardia di finanza (mentre le Istituzioni allertavano anche la Prefettura). Due giovani avvocati bolognesi in rappresentanza dell'impresa stavano un po' dentro (a riferire cosa accadeva fuori) e un po' fuori, per citare, sotto lo sguardo attonito della "forza pubblica", un articolo del codice penale sul divieto di manifestazione non autorizzata ed il principio della 'libertà di circolazione delle merci e degli impianti'. Asserragliati all'interno (ma nessuno all'esterno se ne era reso conto), anche l'amministratore delegato della Georg Fischer italiana (e il suo staff), con la quale nel corso del pomeriggio si sono svolte non poche telefonate (immaginandola a Busalla, ove abita). Nel tardo pomeriggio, quando i lavoratori hanno compreso che non era possibile contrastare la prova di forza dell'azienda, i TIR sono sfilati, pieni di stampi e attrezzature. Alcune venivano riconosciute da chi da anni vi era addetto, a conferma definitiva che il lavoro sarebbe cessato da subito. La stessa operazione si prevede venga ripetuta questa mattina o nei prossimi giorni a Castel Maggiore

 
05 giugno 2009

IPAB ZERBATO: STATO DI AGITAZIONE http://www.larena.it/

Hanno manifestato davanti alla casa di riposo del centro assistenza "Fermo Sisto Zerbato", dalle 10 alle 18, i dipendenti dell'Ipab di Tregnago, protestando per il recupero delle festività infrasettimanali. L'azione era dimostrativa e non è stata uno sciopero, perché l'assistenza agli ospiti è stata comunque garantita. La protesta era organizzata dal sindacato Filas (Federazione italiana lavoratori ambiente e servizi), e vi hanno partecipato i lavoratori che non erano impegnati nel turno. Le ragioni della manifestazione stanno nel fatto che finora i lavoratori pubblici godevano per contratto di un 30 per cento in più per il lavoro nelle festività e della possibilità di recuperare con un riposo il festivo lavorato, ma di recente una circolare del sindacato dei dirigenti delle case di riposo, ha sollecitato il riconoscimento dell'indennità ma non il recupero. La speranza dei lavoratori è che si arrivi a un tavolo di concertazione dove trovare un accordo entro 60 giorni, termine oltre il quale scatterebbero la possibilità di scioperare. La questione è controversa per la diversa interpretazione che si dà alle norme del contratto di lavoro: da una parte si chiede che all'indennità compensativa per il lavoro festivo sia aggiunto il riposo non goduto, mentre dall'altra si cita il comma 5 dell'articolo 22 del contratto collettivo nazionale in base al quale al personale turnista è corrisposta una indennità che compensa interamente il disagio derivante dalla particolare articolazione dell'orario di lavoro.

STEFANI e TYROLIT: CIG http://www.ilgiornaledivicenza.it/s

Ieri è stata un giornata importante per la Tyrolit-Vincent, sempre di Thiene. La Tyrolit, leader mondiale nella produzione e distribuzione di utensili diamantati, ha raggiunto un accordo di cassa integrazione speciale che sta consentendo all'azienda di continuare a lavorare, anche se a ritmo ridotto. Si tratta di un accordo, raggiunto al termine di una delicata trattativa, che permette flessibilità sia temporale che di intervento. Con soluzioni come la settimana corta e, dove possibile, la rotazione dei lavoratori, con circa il 65% dei lavoratori in servizio. Alla Stefani, ieri i lavoratori sono tornati nuovamente in strada, a manifestare la loro protesta e la loro preoccupazione. L'occasione è stata una delle periodiche visite alle unità produttive thienesi del direttore generale del gruppo SCM, Stefano Monetini. Erano in tanti a manifestare: circa 150 lavoratori della Stefani, a cui si è aggiunta una delegazione della Busellato, azienda che verrà incorporata entro la fine di agosto. Attualmente sono una settantina, su 304, i lavoratori in cassa integrazione a 0 ore, a cui si aggiungerà la prossima settimana tutto l'ufficio amministrativo, centralizzato a Rimini. Sono una ventina invece, su 110, i lavoratori della Busellato fuori a 0 ore, e si prevede, in vista dell'accorpamento a Thiene, un'altra scrematura di 20 unità. Ma la preoccupazione dei sindacati è che possano esserci ulteriori esuberi.

EX IFIN: NUOVA PROTESTA http://www.denaro.it/

L'intricata vicenda dell'ex Ixfin di Marcianise sembrava finalmente prendere una piega in positivo. I sindacati avevano avuto conferma a Napoli dall'assessorato al Lavoro che era stata già avviata la procedura amministrativa presso l'Inps regionale per l'erogazione della cassa integrazione in deroga. Ma a quanto pare l'iter burocratico è lento. Da qui la manifestazione davanti alla Prefettura di circa una cinquantina di lavoratori dell'ex Ixfin. Una delegazione composta da una quindicina di persone è stata ricevuta dal viceprefetto Franco Provolo. I lavoratori hanno chiesto l'intervento del ministero perché l'Inps cambi la modulistica e non richieda l'accettazione da parte dell'azienda per provvedere al pagamento della cassa integrazione in deroga. Da ben sei mesi le maestranze non ricevono neanche gli emolumenti per gli ammortizzatori sociali.

IMMOBILGI: ACCORDO CIG http://www.denaro.it/

Presso la sede regionale dell'Ormel è stata raggiunta l'intesa per i 120 ex operai della Immobilgi Federici rimasti senza lavoro dopo la disdetta del contratto d'appalto da parte dell'Università. La cassa integrazione in deroga è in vigore fino al 31 dicembre. Soddisfazione da parte dei sindacati di categoria per i quali la prima parte della vertenza si è conclusa. Resta ora da risolvere la questione delle spettanze di marzo. Intanto, va detto che i sindacati stanno valutando l'opportunità di denunciare la Seconda Università di Napoli per la mancata corresponsione degli stipendi.

2D: STIPENDI CONGELATI http://www.denaro.it/

Continua l'agitazione dei lavoratori della 2D di Maddaloni senza stipendio da sette mesi. Nonostante i diversi incontri in prefettura, la società non ha mai rispettato gli impegni presi. Si chiede alle istituzioni di intervenire per salvaguardare il futuro occupazionale di queste persone e delle loro famiglie.

FABER: MOBILITA' PER 23 DIPENDENTI http://www.corriereadriatico.it/

Preoccupazione alla Faber, perché i dipendenti del gruppo leader nella produzione di cappe aspiranti non sottovalutano la volontà dell’azienda di mettere in mobilità 23 lavoratori (impiegati o, comunque, personale non impegnato direttamente nella produzione). Una proposta, quella dei vertici aziendali, che sta facendo discutere da circa un mese a questa parte e che sta generando apprensione. Ad accrescere questo stato di malessere è anche il mancato accordo tra azienda e sindacati, in merito al quale Fiom, Fim e Uilm ieri hanno incontrato tutti i dipendenti presso gli uffici di Fabriano e lo stabilimento di Sassoferrato. Nel corso delle assemblee, i rappresentanti dei metalmeccanici hanno rimarcato a chiare lettere che non cederanno mai, giudicando intollerabile il comportamento della Faber. Secondo i sindacati, l’azienda dovrebbe ricorrere agli ammortizzatori sociali che il Governo ha previsto già da diverso tempo, evitando la mobilità e i licenziamenti, in modo particolare in una fase estremamente difficile come quella che la città e il vasto comprensorio fabrianese stanno attraversando. La trattativa, che aveva visto l’ultimo passaggio una decina di giorni fa, potrebbe riprendere presto, ma al momento non è ancora stato fissato un giorno preciso.

ATITECH http://sfoglia.ilmattino.it/

Continua la protesta dei lavoratori Atitech, che hanno scelto di proseguire a oltranza un’assemblea convocata mercoledì pomeriggio dall’Sdl. Gli addetti della società dell’ex Alitalia con sede a Capodichino hanno interrotto le attività di manutenzione e chiedono che venga indetta un’assemblea con le altre organizzazioni sindacali presenti in azienda (Filt Cgil, Fit Cisl, Uil e Ugl). La società, con una nota, informa che l’astensione dal lavoro si è estesa alla quasi totalità dei dipendenti e spiega che la manifestazione "oltre a essere gravemente illegittima, introduce elementi di sfiducia e inaffidabilità per il mercato", rischiando di compromettere il processo di dismissione e ristrutturazione di Atitech.

SAFILO: ACCORDO SULLA CIG? http://carta.ilgazzettino.it/

Pre-accordo sulla cigs di un anno per crisi ieri tra azienda, Confindustria e sindacati di Cgil, Cisl e Uil. Tra i punti fondamentali trattati, quello sull’estensione massima degli ammortizzatori sociali su cui c’è stato consenso. Ci si avvia all’unanimità anche per la posizione degli operai che, una volta in cassa straordinaria, trovino un’altra occupazione: in questo caso l’azienda si impegna ad attivare la mobilità e a dare un incentivo. Si è parlato poi dell’integrazione dell’assegno di cassa su si stanno valutando diverse ipotesi fattibili. Per i 162 dipendenti di Martignacco che resteranno al lavoro in maniera definitiva (gli unici al momento) sarà necessario fare un ragionamento riguardo il tipo di lavorazione da affidare loro. Trattativa pure per favorire l’aumento, al termine delle cgis, del numero di occupati stabili (attraverso un accordo sul contratto di solidarietà e sul part-time). In questi giorni, inoltre, in Veneto sono in corso le assemblee per trovare 130 lavorati disposti a lasciare il posto con incentivo (ricerca difficile che però, se portata a termine, potrebbe salvare 80 lavoratori in Friuli). Oggi, infine, incontro tra Anci e sindacato per cominciare a prendere in esame la questione abbattimento-slittamento mutui per facilitare i cassaintegrati. La prima Cigs per Safilo sarà discussa lunedì con tra sindacato e Regione (con la stesura di un accordo politico) e quindi firmata a Trieste.

ZML E IDEAL STANDARD http://carta.ilgazzettino.it/

Zml di Maniago e Ideal Standard di Orcenico di Zoppola rappresentano due tra le più grandi emergenze occupazionali della provincia. Se per la multinazionale dei sanitari il problema è legato alla lontananza dell’interlocutore – la società è gestita da un fondo americano –, per il colosso metalmeccanico maniaghese il problema è invece costituito, a parere dei rappresentanti dei lavoratori, dall’atteggiamento della direzione aziendale. Ecco perché appare fondamentale il prossimo faccia a faccia tra azienda, Fim, Fiom e Uilm che dovrebbe tenersi la prossima settimana, ma che potrebbe anche slittare di qualche giorno, se i rapporti non si rassereneranno. Nel frattempo, le maestranze, già provate dal lavoro a singhiozzo e dalla cassa integrazione, hanno promosso mercoledì scorso una protesta improvvisa che si è concretizzata con un’ora di sciopero per turno al termine delle assemblee. I sindacati hanno avvertito l’azienda che sarebbe stata necessaria un’ulteriore assemblea con i lavoratori per spiegare come si era svolto il confronto. Ed è quello che è accaduto mercoledì. I lavoratori hanno accolto l’appello dei sindacati a mandare un messaggio chiaro alla direzione ed è stato sciopero.

FRACARRO http://carta.ilgazzettino.it/

Organico quasi dimezzato alla Fracarro radioindustrie. L’azienda, specializzata in apparecchi per trasmissione e ricezione audio video e sicurezza attiva, ha presentato ai sindacati un piano che prevede 118 esuberi nello stabilimento principale di Castelfranco, su una forza complessiva di 263 dipendenti. Nel dettaglio, i tagli annunciati riguardano 8 addetti su 29 nel settore amministrazione e personale, 11 su 71 nel commerciale e marketing, 31 su 89 in tecnica e produzione e 68 su 74 nell’area produzione diretta. Il pool di istituti creditori avrebbe imposto una massiccia riduzione dei costi. Da qui, la decisione di ridimensionare l’unità castellana, trasferendo buona parte della produzione (in particolare l’elettronica), in Tunisia, dove la Fracarro dal 1991 gestisce una società in joint venture, la Elit, con 160 dipendenti. Il dimagrimento sarà generale: oltre alla sede principale e a quella nordafricana, il gruppo controlla filiali in Francia, Spagna, Portogallo, Gran Bretagna, la Fracarro Engeenering (sistemi di comunicazione per navi, alberghi e industrie, 14 addetti a Milano) e la Sylco (avvisatori ottici e acustici, centrali telefoniche e antiintrusione, 8 persone a Casale sul Sile).

BUSELLATO: PRESIDIO http://carta.ilgazzettino.it/

Oggi dalle 14 alle 15 è previsto un sit-in alla Busellato di Piovene Rocchette, azienda del Gruppo Scm di Rimini. Ieri il presidio si è svolto alla Stefani di Thiene, azienda meccanica dello stesso gruppo. Si legge in un comunicato della Cgil: "I lavoratori protestano contro l'atteggiamento unilaterale dell'azienda che risulta essere negativo nei confronti delle maestranze. Non c'è accordo sulle modalità di gestione della cassa integrazione ordinaria (rotazione e maturazione ratei). Le Rsu e i sindacati di categoria sono in trattativa con il gruppo Scm per la riorganizzazione annunciata".

ECO GRUPPO: SCIOPERO http://carta.ilgazzettino.it

Il caso Eco Gruppo Luvata potrebbe finire nell’agenda del ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola. Rinviato, intanto, il vertice tra la multinazionale e la regione Friuli. Dopo l’avvio dell’altro giorno da parte della proprietà della procedura di mobilità e di cassa integrazione straordinaria per 24 mesi nei confronti dei 149 dipendenti dello stabilimento sanvitese, i rappresentanti di Fiom-Cgil e Fim-Cisl, che ieri hanno partecipato all’assemblea con sciopero a Pocenia, si sono attivati per chiedere che al tavolo convocato dal ministro Scajola per fine giugno (il 25 o il 26) a Roma per discutere il caso Safilo, sia messo all’ordine del giorno anche l’Eco di San Vito al Tagliamento. In attesa di una risposta dalla capitale, la rappresentanza del Gruppo Luvata ha intanto dato buca al presidente della regione Renzo Tondo e al vice Luca Ciriani. Nel frattempo, è stata confermata per martedì 9 giugno la mobilitazione generale dei dipendenti dell’azienda sanvitese che andranno a Pocenia (650 dipendenti) per un presidio di otto ore. Una protesta che potrebbe trasformarsi in un presidio fisso degli operai a Pocenia. La preoccupazione infatti riguarda tutti i dipendenti dei tre stabilimenti: il piano di ristrutturazione della proprietà prevede che se le cose non miglioreranno nei prossimi mesi, il taglio della forza lavoro potrà arrivare fino a 450 unità. Questo vuol dire che dopo San Vito la scure potrà cadere anche sugli altri due siti.

AEROPORTO MARCO POLO http://carta.ilgazzettino.it/

Anche ieri si è sfiorato un nuovo scontro tra sindacati e due degli handler che operano all’aeroporto Marco Polo: Aviapartner e Ata (ex Sav). Il problema è sempre lo stesso, che si ripete ormai da qualche anno. A causa della concorrenza spietata fra le tre società private che gestiscono i servizi a terra per i passeggeri e le compagnie che fanno scalo a Tessera, spesso le compagnie stesse cambiano handler di riferimento, così quello che perde il cliente si ritrova con lavoratori in più e quello che lo acquista non li vuole assorbire tutti. Alla fine, dopo scioperi e interventi vari dei sindacati, si risolve la questione, ma ogni volta la situazione peggiora, anche perché la crisi economica globale è sempre più pesante e la guerra al ribasso tra le società le porta a guadagnare sempre meno, dato che lavoro non ce n’è a sufficienza per tutte e tre. Poi, per stare in piedi, tagliano sui costi, compreso il personale e peggiorano la qualità dei servizi. Chi permette che succeda questo scandalo è l’Enac, la direzione dell’aeroporto, che non esercita nessun controllo sulle imprese che operano nello scalo e che invece dovrebbe verificare se effettivamente hanno tutte le carte in regola per operare. Lunedì prossimo i sindacati annunciano un’assemblea di tutto il personale dell’aeroporto, compresi i dipendenti della Save, la società di gestione, e subito dopo una manifestazione. Proprio lunedì sono previsti gli arrivi dei voli charter che portano i passeggeri delle navi da crociera in partenza da Venezia, e quindi il rischio è che, a causa dell’assemblea e della successiva protesta, si creino fortissimi disagi per i viaggiatori, con code ai check-in e alla consegna bagagli.

ENTI LOCALI: ACCORDO http://carta.ilgazzettino.it/

Accordo fatto per il contratto degli oltre 500 mila lavoratori di regioni, province e comuni. L'intesa sottoscritta da Aran e sindacati prevede un aumento medio a regime sul salario tabellare di 63 euro circa (pari ad +3,2%). Un ulteriore aumento dell'1% sarà a disposizione delle amministrazioni che hanno rispettato il Patto di Stabilità interno e le regole per il contenimento della spesa del personale. Gli enti più virtuosi, inoltre, disporranno di uno 0,5% in più. Tali risorse destinate alla contrattazione integrativa serviranno a premiare la maggiore produttività e il merito dei dipendenti.

FIAT POMIGLIANO: ANCORA CIG http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4

Nuova cassa integrazione per gli operai della Fiat auto di Pomigliano d'Arco (Napoli), con uno stop produttivo dal 1 al 18 luglio prossimi. Variazione anche per il calendario di giugno, con tre giorni di recupero per la produzione del modello Alfa 159 (17, 18 e 19 giugno), e due per l'Alfa 147 (18 e 19). Restano invariati i giorni di ripresa per il 29 e 30 giugno. Lo ha reso noto Vittorio Granillo, del coordinamento nazionale dello Slai Cobas. "Una cassa integrazione ballerina - ha sottolineato Granillo - che mette ancora più in risalto il 'flop' del piano Marchionne attuato in fabbrica l'anno scorso. Un piano che avrebbe dovuto rendere Pomigliano all'avanguardia, e che invece non riesce nemmeno ad influire per il futuro occupazionale di oltre 5mila lavoratori. Chi ha applaudito e lodato quel piano lo scorso anno, ora dovrebbe chiedere scusa agli operai".

 
06 giugno 2009

ASL 1 DI CASERTA: PRECARI SENZA STIPENDIO http://www.denaro.it/

I precari che operano nella ex Asl Caserta 1, da tre mesi senza stipendio, vivono momenti di estrema tensione. Si tratta di circa 100 lavoratori, in appalto al Consorzio Icaro, che lavorano nel presidio ospedaliero di emergenza di Maddaloni e nei presidi di San Felice a Cancello e Marcianise, nonché nei servizi territoriali, quali la Rsa di via Collecini a Caserta e i servizi farmaceutici territoriali. Si tratta di unità lavorative in servizio da oltre tre anni che operano a 18 ore settimanali per un guadagno di circa 500 euro mensili, personale di supporto infermierisitico, indispensabile per un'adeguata assistenza sanitaria. Nell'ultimo decennio nell'Asl di Caserta non vi è stata alcuna assunzione di personale infermierisitico e operatori socio sanitari. La maggior parte del personale è stata assunta almeno 30 anni fa. Inoltre, a luglio prossimo vi sarà un'ulteriore finestra di pensionamento per numerosi dipendenti, appartenenti sia all'ex Asl Ce2 di Aversa, che all'ex Asl Ce1. Infine, con l'avvicinarsi del periodo estivo, ovviamente, saranno ridotti ancor più i servizi pubblici, per garantire al personale dipendente il diritto alle ferie.

CEMENTIR: LAVORATORI IN PIAZZA http://www.denaro.it/

In strada ieri mattina a Caserta un centinaio di lavoratori della Cementir di Maddaloni. Una protesta organizzata in concomitanza con la riunione della conferenza dei servizi presso il Genio Civile in via Battisti. Il futuro delle maestranze è legato, infatti, alla decisione della conferenza che dovrà pronunciarsi sull'ampliamento della cava. Presenti alla riunione i rappresentanti della direzione regionale dei beni culturali e paesaggistici nonché i portavoce dei comitati civici che da anni lottano contro la distruzione dei monti Tifatini. "Rivendichiamo il diritto alla sopravvivenza e ad un futuro per i nostri figli. Non si può continuare a creare disoccupazione. Il prossimo mese di luglio 21 unità saranno messe in mobilità e molti in ferie forzate". Questa la voce di alcuni lavoratori della Cementir.

EX IXFIN http://www.denaro.it/

E sempre ieri mattina nuova manifestazione degli operai dell'ex Ixfin di Marcianise davanti alla Prefettura di Caserta. Una delegazione guidata dal sindacalista della Fiom Cgil Arcangelo Roseto ha incontrato il prefetto vicario Franco Provolo. Quest'ultimo si è impegnato ad intervenire presso il Ministero del welfare per accelerare le procedure burocratiche per la cassa integrazione. Va detto che i lavoratori già alcune settimane fa avevano chiesto l'intervento del ministero perché l'Inps cambiasse la modulistica e non richiedesse l'accettazione da parte dell'azienda per provvedere al pagamento della cassa integrazione in deroga. Ma al momento nessuna risposta sembra essere arrivata. Di qui l'esasperazione delle maestranze che già mercoledì mattina avevano manifestato davanti alla sede dell'Inps.

METALPOINT http://www.denaro.it/

In agitazione anche i lavoratori della Metalpoint, azienda che lavora l'alluminio e che si ritrova in una crisi complicata sia sotto il profilo produttivo che occupazionale. Tre le mensilità che i dipendenti hanno sollecitato alla proprietà, nel corso di una manifestazione di protesta svoltasi dinanzi al Comune di Marcianise. Alla Metalpoint è già stata attivata la procedura di mobilità per venticinque dei settanta addetti.

NESTLE': SCIOPERO http://www.gazzettadiparma.it/

Anche i lavoratori della Nestlé di Parma hanno aderito ieri allo sciopero nazionale di tutti gli stabilimenti del gruppo, indetto dai sindacati Flai Fai e Uila. Si confidava in un piano industriale che garantisse occupazione e sviluppo almeno del prossimo biennio, ma le concrete decisioni della multinazionale finora intraprese farebbero pensare ad un progressiva fuoriuscita dall'attività produttiva in Italia. Stabilimenti sono già presenti in Polonia, Grecia, Spagna, per citarne alcuni. Per quanto riguarda Parma, la produzione del gelato è stata definita strategica in questa linea di sviluppo, ma alle parole non sono seguiti i fatti. Tempo fa, l'azienda aveva comunicato ai sindacati che i costi dello stabilimento di Parma erano elevati. Allora si era provveduto a una riorganizzazione che vede a tutt'oggi 50 operai in cassa integrazione straordinaria. Così dopo diversi tentativi, a livello nazionale, di richiesta all'azienda di un piano industriale - dicono i sindacati - si è arrivati a proclamare lo stato di agitazione che ha portato ad uno sciopero di 8 ore cui ne seguirà un altro di quattro entro fine giugno, se il gruppo continuerà a rendersi indisponibile.

 
07 giugno 2009

TELESPAZIO http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/

Un rilancio vero, oppure si tratta dell'ennesima scatola vuota? Cosa rischiano le professionalità in forza a Telespazio? I dubbi non mancano, anche perchè è rimasta una delle pochissime realtà che funzionano sul territorio, ma se di colpo da addetti alle attività di osservazione della terra, interni, finiscono in una realtà esternalizzata, la volontà di comprendere si fa strada. E così, in una nota della rappresentanza sindacale aziendale, si fa presente che la società Telespazio attiva all'interno del Centro di geodesia spaziale di Murgia Terlecchia, con una comunicazione di martedì scorso ha reso noto di avere "avviato le procedure per la cessione del ramo d'azienda "osservazione della terra" alla società Egeos". La rappresentanza materana del sindacato di Telespazio rende esplicite le condizioni che al di là della nota possibilità aziendale a compiere comunque lo scorporo anche senza l'assenso delle organizzazioni sindacali, possano essere considerate il minimo per ottenere un benestare, per quanto obbligato, dai lavoratori di Matera. Insomma, i dipendenti di Telespazio chiedono che "vengano chiarite urgentemente e finalmente esplicitate le ragioni per cui si compie questa operazione. Non è una richiesta banale, le ragioni addotte negli ultimi anni non sono state quasi mai coerenti nel tempo, lasciando adito a dubbi che vanno fugati". La Rsu di Matera sollecita la Telespazio a rispondere senza nascondersi dietro i tempi ristretti della procedura. La Rsu chiama i lavoratori di tutta la Telespazio, non solo quelli direttamente interessati al passaggio in un'altra azienda, le organizzazioni sindacali nazionali e locali di categoria, nonchè del territorio a vigilare che un'operazione industriale delicata come quella messa in moto risponda esclusivamente a buone ragioni di carattere industriale, che abbia un respiro certo a medio termine, e che sia utile per lo sviluppo non solo di un "businnes" genericamente inteso, ma che guardi allo sviluppo, all'occupazione e al rafforzamento delle competenze e dei diritti di chi lavora.

 
09 giugno 2009

ENI: SCIOPERO http://www.quotidianodelnord.it/

Sciopero nazionale di otto ore, il 24 giugno 2009, in tutte le aziende della chimica e del gruppo Eni. Lo hanno proclamato i sindacati del settore Filcem Cgil, Femca Cisl, Uilcem Uil, per sollecitare un piano industriale serio di rilancio del settore e l'apertura di un immediato confronto tra le parti affinchè si passi dalle parole ai fatti e il Paese torni concretamente a ragionare sul futuro della chimica. La mobilitazione sarà articolata in tre presidi: due a Roma, uno davanti alla presidenza del Consiglio dei ministri, l'altro alla direzione generale dell'Eni e un terzo a Milano davanti alla sede di Federchmica.

 
10 giugno 2009

SELFIN: SCIOPERO http://www.denaro.it/

"Una rottura di quelle che difficilmente verranno sanate e tanto per lanciare un messaggio inequivocabile, le maestranze della ex Ibm sciopereranno per otto ore". A parlare sono i rappresentanti sindacali della Rsa della Selfin che hanno proclamato l'ennesima iniziativa di protesta dopo aver preso atto della decisione, definita irrevocabile, di interrompere le trattative sul ricorso agli ammortizzatori sociali da parte dell'azienda. Ricordiamo che dal primo giugno scorso, per tredici settimane, è stata attivata la cassa integrazione per quarantacinque maestranze su centoventi. Altre tredici settimane di stop, dunque, che si vanno a sommare alle sei già praticate nei mesi di febbraio e marzo scorso. I sindacalisti sottolineano che "la cosa incredibile è che i vertici dell'azienda ci hanno candidamente confessato che non avevano nessun mandato per trattare, e che il ricorso alla cigo, imposto in modo unilaterale da Comdata, non poteva essere oggetto di trattativa sindacale". Va detto, poi, che i sindacati hanno annunciato anche la volontà di trattare sul piano di incentivi all'esodo per evitare un ulteriore ricorso alla cassa integrazione. Proposta rigettata al mittente. Di qui, la decisione di incrociare le braccia per otto ore per due giornate di lavoro. "Comdata", fanno sapere i rappresentanti della Rsa, "sembra voler mettere a rischio i 200 lavoratori rimasti e cancellare la Selfin. Ancora una volta, persino in un settore di alta specializzazione con diplomati e laureati, il Mezzogiorno, prima per la scellerata azione di Ibm e oggi attraverso un grande gruppo del nord, rischia di perdere un significativo presidio industriale".

ELCON: 25 A RISCHIO http://www.denaro.it/

A rischio 25 posti di lavoro alla Elcon Megarad di Arcella, in provincia di Avellino. Un dato preoccupante per un'azienda che al momento vede occupati 59 lavoratori in pianta stabile. Tagli, quindi, per quasi il 50 per cento del personale. "Le organizzazioni sindacali, la rappresentanza sindacale di base e i lavoratori tutti ritengono di non poter accettare assolutamente la posizione assunta dall'azienda", affermano al sindacato. Inoltre, "le organizzazioni sindacali, la Rsu e i lavoratori tutti non sono disponibili a confrontarsi nel merito di un piano industriale presentato dall'azienda in cui l'unico strumento per affrontare i problemi legati alla crisi sia il ridimensionamento della base occupazionale". Quello che il sindacato chiede è un piano di innovazione capace di guardare a nuove e più competitive produzioni. A fronte di queste considerazioni, l'assemblea sindacale ritiene dunque per ora necessario "proclamare iniziative di lotta almeno fino a quando l'azienda non decida di confrontarsi serenamente con il sindacato ritirando la procedura di licenziamento posta in essere". A tal fine, si è deciso per la proclamazione dello stato di agitazione con il conseguente blocco dell'orario straordinario; la proclamazione di un pacchetto di ore di sciopero da gestire di volta in volta con comunicazione preventiva da parte della Rsu. Inoltre "i sindacati e i lavoratori dichiarano sin d'ora di essere disponibili ad affrontare lo stato di difficoltà aziendale valutando nel merito gli ammortizzatori sociali più opportuni per non subire ulteriori drammatiche ricadute sociali in un territorio martoriato dalla disoccupazione e dalla precarietà".

MERAS: TERMINA L'OCCUPAZIONE DELLA FABBRICA http://www.bresciaoggi.it

Alla Meras di Manerbio c'è l'accordo e termina la mobilitazione. L'intesa (approvata dall'assemblea dei 152 lavoratori con soli 3 astenuti), tra sindacato e azienda (gruppo Riri) dopo oltre 20 giorni di occupazione della fabbrica, prevede, da ieri fino al prossimo 4 settembre la Cig, quindi un anno di Cigs in deroga con integrazione salariale di 250 euro medi mensili, la conferma del 60% della 13a e del 60% del Premio di produzione. Al termine dei 12 mesi, nel corso dei quali si cercherà sviluppare una nuova attività in azienda, scatterà un altro anno di Cigs per ristrutturazione o riorganizzazione, oppure per cessazione.

 
14 giugno 2009

DIMES: CIG http://www.quotidianodelnord.it

E' stato sottoscritto nei giorni scorsi nella sede del Ministero del Lavoro a Roma, per la ditta Dimes srl, un accordo di Cassa integrazione straordinaria (Cigs) per parziale cessazione di attività, con una durata di due anni. L'azienda, che opera nel settore della produzione e commercio di scale, ha sede legale a Novi di Modena, ma lo stabilimento produttivo a Reggiolo, oltre che una sala mostra a Milano. La Cassa integrazione intereresserà 25 dipendenti su un totale di 35. L'azienda ha infatti deciso proseguire l'attività commerciale e amministrativa, cessando invece l'attività produttiva.

 
15 giugno 2009

TP: CIG http://www.quotidianodelnord.it/

Nei giorni scorsi è stato sottoscritto a Palazzo Allende un accordo che prevede la Cassa integrazione straordinaria (Cigs) per la ditta Tp Srl di Cadelbosco Sopra, della durata di un anno. La ditta, che si occupa di produzione e commercializzazione di prodotti in plastica, è infatti in liquidazione e la Cigs riguarda tutti i 16 dipendenti.

 
17 giugno 2009

ROTOFLEX E NEOGRAF http://www.ecodelchisone.it

La scorsa settimana le voci che da molti mesi giravano sul cattivo stato finanziario della Rotoflex e della Neograf di Piero Calandri si sono tramutate velocemente in realtà. La crisi che ha colpito le due aziende è di liquidità: manca il sostegno delle banche che in questo periodo economico sono molto restie a concedere prestiti. La Rotoflex la scorsa settimana ha bloccato la produzione; i circa 130 lavoratori sono rimasti a casa sfruttando delle ferie arretrate. Il blocco della produzione si è reso necessario per mancanza della materia prima, poiché i fornitori non erano stati pagati. La Rotoflex è la fabbrica originaria del gruppo di Piero Calandri ed è specializzata nella metallizzazione di carta (per esempio le etichette della birra). La soluzione più percorribile sembra quella dell'affitto dell'azienda da parte dei due maggiori fornitori (vernici e carta), che sono anche i maggiori creditori. Successivamente si dovrebbe poi andare al concordato che permetterebbe di salvaguardare i posti di lavoro e non arrivare a procedure fallimentari. Per la Neograf invece lo scenario è più complicato. La scorsa settimana è stata inoltrata domanda di cassa integrazione ordinaria per 100 operai (al massimo) su 143 e per 38 impiegati (sempre al massimo) su 45. Per ora è stata decisa una cassa integrazione a rotazione per 40 persone, per gli altri si sfruttano ferie arretrate. La Neograf segue la produzione di imballaggi per alimenti dalla metallizzazione alla stampa (per esempio la carta delle sigarette o dei Ferrero Rocher).

PULIZIA SCUOLE VARESE E PROVINCIA: LAVORATRICI SENZA STIPENDI http://www3.varesenews.it

Una ventina di lavoratrici che protestano, la cooperativa che si difende assicurando il rispetto delle scadenze. Si tratta delle dipendenti della cooperativa sociale Settelaghi onlus, che gestisce in appalto (tra le altre cose) la pulizia degli istituti scolastici di Varese e Provincia. Una settantina di donne tra i diciotto e i sessanta anni, italiane e straniere, che lamentano il ritardo nel pagamento degli stipendi: in venti circa si sono presentate questa mattina nella sede della società in via Marsala a Varese, promettendo che non se ne andranno fino a quando non verranno pagate: "Ci avevano detto che i soldi sarebbero arrivati il 15, poi il 16, poi il 17, ma qui non si vede una lira - attacca Adele Rizzi, delegata dell'AlCobas Cub -. Noi abbiamo famiglie, mariti disoccupati, figli da sfamare". La cooperativa è attiva dal 1999 e ha circa 200 dipendenti. Nel settore pulizia sono sottopagati: le tariffe sono ferme al 2004, ma gli istituti con tutte le restrizioni che hanno, erogano il 30/40 per cento in meno rispetto ai costi che le coop devono sostenere.

 
20 giugno 2009

ALCATEL http://www.denaro.it/

Corsi di formazione per i 350 lavoratori somministrati dell'Alcatel Lucent di Battipaglia, e ammortizzatori sociali legati all'indennizzo una tantum di 1300 euro previsto dal Governo per i 150 interinali dell'azienda. Questa la strada che si prospetta davanti ai dipendenti della multinazionale francese, in vista del prossimo tavolo ministeriale in programma all'inizio di luglio. Ieri pomeriggio la riunione degli interinali dell'Alcatel. Obiettivo: l'elezione della rappresentanza aziendale. Obiettivo che non viene centrato, perché gli stessi lavoratori si tirano indietro, per timore di un licenziamento in tronco da parte dei vertici aziendali. Continua l'attesa dei 500 dipendenti dello stabilimento industriale di Battipaglia. Mancano poche settimane al secondo incontro presso il ministero per lo Sviluppo Economico tra Governo, delegazione della multinazionale e sindacati. Incontro che arriva dopo la richiesta dei sindacati di "congelare" la decisione comunicata nel precedente vertice dai rappresentanti dell'Alcatel di una chiusura o di una esternalizzazione della struttura di Battipaglia. I vertici dell'Alcatel puntano alla riduzione del numero di stabilimenti in Italia. Anello debole della catena della multinazionale, proprio l'industria di Battipaglia, che accompagna, nella nostra penisola, quelle di Vimercate e Trieste. Anche quest'ultima a rischio chiusura.

 
22 giugno 2009

PLASTYLENIA: LICENZIAMENTI http://www.e-gazette.it/

Ha licenziato tre lavoratori a tempo indeterminato e non ha riconfermato cinque contratti a termine la Plastylenia, azienda di Campi Bisenzio che produce imballaggi. Lo rende noto la Femca-Cisl di Firenze, che in un comunicato parla anche di "voci di ulteriori licenziamenti che dovrebbero arrivare nei prossimi giorni". In un comunicato, il sindacato chiede all'azienda un tavolo di confronto con lo scopo di salvaguardare l'occupazione e le professionalità che si sono create in questi anni attraverso gli ammortizzatori sociali.

SIDECO: CIG http://www.e-gazette.it/

La Sideco di Siracusa, azienda che produce pale eoliche, ha annunciato la cassa integrazione per 80 lavoratori per 16 settimane. Altri 400 addetti dell'indotto da mesi sono interessati dal provvedimento.

EDILPOWER: RISCHIO CIG http://www.e-gazette.it/

Si è svolta a Roma una manifestazione con presidio davanti alla sede del ministero dell'Ambiente dei lavoratori della centrale elettrica Edipower di San Filippo del Mela, a Messina, dove 360 lavoratori diretti (oltre a 500 dell'indotto) rischiano la cassa integrazione. I lavoratori si sono detti preoccupati per la possibile decisione della Conferenza dei servizi, che si riunirà nei stessi giorni, e che potrebbe costringere Edipower alla fermata di alcuni gruppi della centrale (6 in tutto, per 1.280 Mw complessivi). I sindacati hanno chiesto un incontro urgente al ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo.

NERVIANO MEDICAL SCIENCES: MOBILITA' http://www3.varesenews.it

La Rsu e le oo.ss. richiedono la riconvocazione nel più breve tempo possibile del tavolo in Regione Lombardia per dare seguito alle dichiarazioni e rassicurazioni istituzionali sul futuro di Nerviano Medical Sciences "Nonostante il Comunicato emesso da Regione Lombardia martedì scorso (17/06), che ribadiva che 'NMS è salva', la prima richiesta dei nuovi vertici aziendali al sindacato è stata quella di aprire subito la procedura di mobilità per ca.100 lavoratori". La RSU ritiene impossibile "accettare questa impostazione a prescindere, quando, per stessa ammissione dell'Azienda, il nuovo piano industriale non è ancora pronto". "La Procedura di Messa in Mobilità avrebbe il solo scopo di ridurre i costi aziendali sulla pelle dei lavoratori - continua il comunicato RSU, e chiama i lavoratori e le lavoratrici di NMS alla mobilitazione cominciando dallo sciopero nazionale di mercoledì 24 giugno indetto unitariamente da Filcem, Femca e Uilcem per il rilancio della Chimica e della Farmaceutica italiana. Per NMS sono indette 4 ore di sciopero al mattino per partecipare al presidio presso Federchimica

ENI: SCIOPERO http://giornale.lasicilia.it/

Caduti nel vuoto, i continui appelli, i richiami e le denunce nei confronti dell'Eni, ma principalmente al Governo nazionale e, specificamente, al ministro dello Sviluppo economico Claudio Scaiola, Cgil-Filcem, Cisl-Femca e Uil- Uilcem hanno dichiarato, per dopodomani, 24 giugno, lo sciopero nazionale della chimica di 8 ore. Per quanto riguarda gli operai del petrolchimico di Priolo, i turnisti incroceranno le braccia dalle 14 alle 22, mentre i giornalieri si asterranno dal lavoro dalle 13 alle 17. Nella stessa giornata sono previsti tre presidi, due a Roma e uno a Milano. A Roma si manifesterà, sia sotto la sede dell'Eni, sia sotto la Presidenza del Consiglio, a Palazzo Chigi. A Milano la protesta verrà effettuata sotto la sede di Federchimica. L'Eni sbandiera ai quattro venti un investimento di 700 milioni di euro per la chimica. Queste sono soltanto le briciole dei 14 miliardi di euro che invece ha destinato per gli investimenti nell'energia e nel petrolio.

USAG: PROTESTA DEI LAVORATORI http://www3.varesenews.it/

Le cesoie della Usag sono ancora una volte pronte a tagliare. Ma al posto delle lamiere, questa volta, i tagli stanno tornando a colpire quelli che producono gli utensili di alto livello: gli operai stessi che ancora lavorano nello storico stabilimento di Gemonio, attivo da oltre ottant'anni. Di ufficiale non c'è ancora nulla, ma le notizie rimbalzate dal Comitato centrale europeo della multinazionale americana Stanley - che da alcuni anni ha rilevato Usag e la ex controllante, la francese Facom - circa la dismissionedi alcuni reparti, hanno messo in apprensione i lavoratori di Gemonio che stamattina (lunedì 22) hanno incrociato le braccia a partire dalle 10,30. Tutti coloro che non si trovano in cassa integrazione si sono riuniti fuori dai cancelli di via Fiume, bandiere in mano e sguardo preoccupato.

PORTOVESME SRL: SCIOPERO http://www.sardegnaoggi.it/

Riguardo la Portovesme Srl i lavoratori, che hanno bloccato la sede stradale, protestano per il "mancato inserimento nel collegato alla Finanziaria, del comma che dava il via libera alla costruzione di un impianto eolico che permetterebbe all'azienda di esser autosufficiente per oltre un terzo", ha sostenuto Francesco Carta della Cgil del Sulcis. Più cauta la Cisl, con il segretario regionale Giovanni Matta, che "attende di leggere il testo del collegato, che non abbiamo ancora potuto vedere". A rischio vi sono oltre 600 lavoratori (400 in cassa integrazione, 280 al lavoro) a cui si aggiungono altri 600 dell'indotto. Una cinquantina di operai della Portovesme srl sono riusciti ad entrare nell'androne del Palazzo della Regione in viale Trento, dopo aver forzato i controlli. I dimostranti hanno issato uno striscione, mentre un gruppo di una decina di persone hanno occupato alcuni locali dell'assessorato dell'Industria e proseguono ad oltranza ''in attesa di risposte concrete''.

 
23 giugno 2009

MANULI: ASSEMBLEE http://www.ilquotidiano.it/

"L'azienda ormai non dialoga più ne con le istituzioni né con i sindacati, oltre a non rispettare i patti sottoscritti nel 2008, a cominciare da quello che prevedeva l'assunzione di 40 nuovi addetti nel giugno 2009. Per questo abbiamo deciso, tutti, RSU al completo, di incontrare i lavoratori in assemblea, in appuntamento che si terranno nei vari turni tra martedì e mercoledì. E questo anche in vista di una chiusura completa per ferie dello stabilimento prevista per agosto, e che non fa pensare a niente di positivo per il mese successivo." Lo afferma Andrea Quaglietti, delegato del Sindacato dei Lavoratori nella RSU della fabbrica della Manuli Rubber di Campolungo, ad Ascoli. La direzione locale della Manuli non tiene fede agli impegni presi con le organizzazioni dei lavoratori, non più tardi del novembre 2008. Tra questi - ricorda il delegato SDL - la mancata assunzione di 40 persone, la mancata assegnazione del premio di risultato, l'assenza di garanzie sul prossimo futuro della fabbrica. E questo senza considerare i 200 ex lavoratori precari dell'azienda, licenziati nei mesi scorsi, che stanno per terminare anche il periodo in cui usufruiscono dell' indennità di disoccupazione, che consentiva loro di sopravvivere.

CARBONI SPA: CIG http://www.quotidianodelnord.it/

Nei giorni scorsi è stato sottoscritto a Bologna, nella sede del servizio Lavoro della Regione, l'accordo di Cassa integrazione straordinaria (Cigs) per crisi aziendale della durata di un anno per la ditta Carboni Spa di Correggio, azienda che opera nel settore del commercio di idrotermosanitari, utensileria, edilizia, prodotti siderurgici, serramenti e arredamenti per bagno ed esterni. La Cigs sarà richiesta per tutti i 209 dipendenti, ma verrà utilizzata in proporzione alle esigenze aziendali e con criteri di rotazione fra i lavoratori, che comunque saranno oggetto di successiva consultazione sindacale.

 
24 giugno 2009

NALCO: 21 LICENZIAMENTI http://iltempo.ilsole24ore.com/

La Nalco resta ferma sulle sue posizioni e conferma la volontà di licenziare ventuno lavoratori dello stabilimento di Cisterna. È quanto hanno ribadito ieri pomeriggio i vertici della società in occasione del tavolo di confronto con i sindacati (il primo dopo l'annuncio della procedura di mobilità avvenuto lo scorso 4 giugno), che si è svolto presso l'Unione Industriali di Roma. Secondo quanto riferito dai vertici aziendali, i tagli sul personale sarebbero necessari per rendere il sito più competitivo. I sindacati hanno chiesto all'azienda di rivedere il numero degli esuberi, valutare quali fossero i lavoratori con i requisiti minimi per la pensione e gli incentivi. Il braccio di ferro è appena iniziato. A luglio, infatti, sono previsti una serie di incontri per discutere non solo del futuro dello stabilimento di Cisterna (sarà fissato un vertice nella settimana compresa tra il 6 e il 10), ma anche di quello di Roma (9 luglio) e, più in generale, dell'organizzazione nazionale (22 luglio) della società. Intanto per domani è prevista una doppia assemblea dei lavoratori, all'interno dello stabilimento Nalco di Cisterna: la prima dalle ore 13 alle 14 e la seconda durante il turno di notte. Confermato anche lo sciopero generale di oggi (otto ore) indetto dalla Filcem-Cgil, Femca-Cisl e dalla Uilcem-Uil.

CALL CENTER: IN SICILIA 30 POSTI A RISCHIO http://www.bresciaoggi.it/

La Bottega Informatica e Csc non gestiranno più il servizio di prenotazione delle visite mediche per l'ospedale cittadino e per l'Asl di Valcamonica. Alle telefonate rispondono operatori con sede a Paternò. Da quello di Paternò prenotazioni negli ospedali lombardi Trenta operatori telefonici di due cooperative bresciane rischiano il posto. Anzi, se anche nel Bresciano andrà come è andata in altre province lombarde, e andrà come da progetto della Regione, lo perderanno proprio. Si stratta di donne tra i 30 e i 40 anni, disabili e ragazze madri, insomma per lo più lavoratori svantaggiati. Ad impiegarli nel Cup, il centro unico di prenotazione - il numero che risponde quando si vuole prenotare una visita medica in un ospedale lombardo -, sono la "Bottega informatica" del circuito Solco, e la Csc di Ceto, le cooperative al quale il servizio di call center è stato sottratto; a queste due come a molte altre che lo gestivano in Lombardia. È una situazione cominciata nel 2004, quando la Regione ha trasferito il servizio di Cup in Sicilia, a Paternò in provincia di Catania. È qui che sono piazzate le postazioni degli oltre 150 telefonisti che fanno il lavoro che prima facevano i disabili e le ragazze madri delle coop bresciane e di molte altre lombarde.

IRPINIA: PROTESTANO I LAVORATORI http://www.denaro.it/

"Quello che manca ad oggi è il pezzo dell'integrazione al reddito per tutti i dipendenti Fiat irpini e campani", commenta Giuseppe Zaolino di Fim Cisl a seguito degli ultimi risvolti nazionali che hanno salvato le mission produttive irpine di Fma e Iveco. Secondo quanto emerso dal tavolo nazionale tra Governo, Regioni, Fiat e parti sociali tenutosi a Palazzo Chigi sul futuro degli stabilimenti italiani del Lingotto, Fma ed il suo indotto non rientrerebbero infatti nei punti di criticità descritti dai tecnici. Ma la notizia che non verranno presi provvedimenti drastici, almeno per ora, nei confronti di nessuno stabilimento, è stata giudicata positiva. Le parti sociali richiedono inoltre fortemente l'estensione della Cassa integrazione da 52 a 104 settimane. Difficoltà a Montefredane per la Salvagnini, realtà leader nella costruzione di macchine utensili e centri di lavoro. Per i suoi 73 dipendenti dall'inizio di giugno è cominciata la cassa integrazione ordinaria e pare che continuerà anche per l'estate. Per l'Asm dell'indotto di Pomigliano, che è presente nel nucleo di Pianodardine, dopo il licenziamento di 17 impiegati su 34 si sarebbe venuto a creare un nuovo problema relativo a 33 apprendisti non ancora assorbiti. Alla ElconMegarad di Arcella sono a rischio 25 posti di lavoro. Un dato preoccupante per un'azienda che al momento vede occupati 59 lavoratori in pianta stabile. Si rischiano tagli, quindi, per quasi il 50 per cento del personale.

SIAT E PITTARC: CHIESTA LA CIG http://carta.ilgazzettino.it/

Dopo la cassa integrazione straordinaria siglata di recente per tutti i dipendenti della Pittini di Rivoli di Osoppo, anche per la Siat Spa e per la Pittarc (società che fanno parte del Gruppo Pittini), è stata avanzata la richiesta di cassa integrazione straordinaria per crisi improvvisa e inaspettata, per 12 mesi. Le due realtà da tempo sfruttano la cassa ordinaria per far fronte alle conseguenze nefaste della stagnazione di mercato e adesso si sono trovate costrette a ricorrere ancora una volta agli ammortizzatori sociali. Cento i dipendenti coinvolti, 40 per la Siat e 60 per la Pittarc. Per informare le maestranze sulla situazione in atto, i rappresentanti di Fiom-Cgil Alto Friuli e di Fim-Cisl Af incontreranno già oggi i dipendenti in assemblea. Dopo le necessarie trattative, la cigs sarà sottoscritta a Trieste. Non si parla, almeno per adesso, di esuberi o di ridimensionamento dell'organico anche se il quadro non è roseo.

PETROLCHIMICO MARGHERA: SCIOPERO http://carta.ilgazzettino.it/

Duemila e cinquecento lavoratori con le braccia incrociate solo a Marghera. È l'ennesimo grande sciopero generale che coinvolge, stamani, tutti i settori della chimica farmaceutica e tutto il gruppo Eni compreso, in concomitanza con manifestazioni nazionali a Milano e a Roma. Da Venezia sono partiti in più di 200, tre pullman e qualche auto alle 6,45 per Milano, alla sede di Federchimica, un pullman alle 2,45 alla volta di Roma, davanti alla sede della Presidenza del Consiglio e di fronte alla Direzione centrale dell'Eni.

BUSSO: LAVORATORI IN AGITAZIONE http://giornale.lasicilia.it

I lavoratori della ditta Busso, la stessa che gestisce il servizio di igiene ambientale sul territorio comunale di Ragusa, hanno proclamato lo stato di agitazione. Sono, in particolare, i dipendenti iscritti alla Cgil ad aver decretato la procedura di raffreddamento nei confronti dell'impresa. Dai toni duri il documento firmato dalle organizzazioni sindacali. "I pregiudizi della Busso verso la Cgil - si legge nella lettera aperta - sono stati evidenti e manifestati fin dal primo giorno di insediamento". Si chiedeva all'azienda che le ore di lavoro straordinario venissero retribuite. Per questo motivo la ritorsione nei confronti dei due lavoratori interessati è stata quella di spostarli dal turno delle 4 al turno delle 6 così da non pagargli nemmeno il notturno. Ci sono molte inadempienze contrattuali e mancano una serie infinita di attrezzature e mezzi così come previsto dal vigente Csa. Ai lavoratori non vengono rispettate le mansioni ed i livelli. In 15 mesi l'azienda ha diramato e cambiato tre ordini di servizio creando confusione e malessere. Ad alcuni autisti, a distanza di molti mesi, l'azienda ha fatto recapitare lettere di contestazione dove si citano danni causati ai mezzi. I lavoratori stagionali ancora aspettano che gli sia dato il vestiario e le scarpe estive. Alla conclusione della procedura di raffreddamento, le organizzazioni sindacali si riservano di convocare una conferenza stampa per presentare alla comunità la situazione di disagio cui si trovano a far fronte sul luogo di lavoro.

 
26 giugno 2009

ALITALIA: RIDUZIONE DELL'OCCUPAZIONE IN LOMBARDIA http://www3.varesenews.it

"Dopo aver tagliato i voli passeggeri dell’80% a Malpensa e del 30% a Linate e aver chiuso l’attività Cargo a Malpensa, si pensava che, anche se gradualmente, si potesse ragionare in termini di ripresa e sviluppo", spiega Nino Cortorillo, segretario regionale della Filt Cgil. Attualmente i dipendenti del Gruppo Alitalia (Alitalia più Volare) in Cassa Integrazione in Lombardia sono circa 600, oltre il 50% dei precedenti occupati. Anche sugli occupati si doveva ritenere che, aumentando il traffico, si potesse riassorbire una parte del personale. Al contrario Alitalia sta informando il personale che nell’arco di pochi giorni una parte verrà trasferita ad altra sede. Molto probabilmente Roma. Di fatto si è fatto finta di dare lavoro a tempo indeterminato e dopo solo 5 mesi si propone un trasferimento mascherato. Una proposta odiosa che colpisce soprattutto donne e madri che dovranno rifiutare il trasferimento, rischiando così di essere licenziate (senza nemmeno la possibilità di utilizzare la Cassa Integrazione).

 
29 giugno 2009

COMITAL http://www.ilpiccolo.net/

Venerdì pomeriggio ancora un presidio di fronte alla Prefettura, in occasione del secondo incontro, in 24 ore, fra i sindacati e il rappresentante del governo. Il problema della Comital, dopo l’incendio di mercoledì scorso che ha causato la morte di un operaio, adesso è quello di riaprire il più presto possibile. I timori, fra i sessanta dipendenti, sono forti. Se la direzione locale dello stabilimento, che ha sede nella zona industriale D5 di Spinetta Marengo, ha dichiarato più volte la volontà di ripartire, il nodo è a livello di gruppo. Comital Saiag è di proprietà per il 67 per cento di "Management & Capitali" che fa capo a Carlo De Benedetti. Il quale sul futuro delle aziende (due: Alessandria e Volpiano; quella in provincia di Bergamo è già stata avviata alla cessione) non si è mai sbilanciato. L’impianto di Alessandria che produce laminati in alluminio per imballaggi è rimasto danneggiato e le prime stime oscillano fra i 5 e gli 8 milioni di euro necessari per fare ripartire il reparto.

CALABRIA AMBIENTE: STATO DI AGITAZIONE http://www.giornaledicalabria.it/

La Fp Cgil e la Uil Trasporti di Catanzaro, a conclusione dell’assemblea dei lavoratori della Calabria Ambiente scarl, società di gestione degli impianti di depurazione della provincia di Catanzaro, hanno proclamato lo stato di agitazione per la mancata erogazione delle mensilità stipendiali relative ai mesi di maggio e giugno 2009. Lo si apprende da una nota delle due sigle sindacali. "Non si esclude - è scritto nella nota - la proclamazione di una prima giornata di sciopero". I poli di Soverato, Isca sullo Ionio, Soveria Simeri, hanno prorogato i contratti alla Calabria Ambiente fino al 30 giugno ma nulla è dato sapere su eventuali altre proroghe, durata delle stesse e soprattutto la sorte delle maestranze, in tutto 15 unità di personale specializzato.

 
30 giugno 2009

AUTO MOTO SERVICE: LAVORATORI LICENZIATI http://www3.varesenews.it/

I dipendenti della cooperativa Auto Moto Service licenziati nei giorni scorsi promettono battaglie legali per difendere i proprio diritti. I sei lavoratori, tutti operai tra i 23 e i 42 anni, soci lavoratori della Auto Mot Service che preparano kit per Agusta e per altre ditte esterne, sono stati licenziati. Sono arrivate loro due lettere: la prima che li estromette dalla cooperativa della quale erano soci lavoratori, un’altra che comunica loro il licenziamento per giusta causa visto "l’assenteismo ingiustificato nei giorni 8, 9 e 10 giugno" e "il rifiuto degli accordi proposti dall’azienda e i continui atti di insubordinazione". I sei ragazzi si difendono, assicurando di non aver mai compiuto nulla di fuori dalla legge e anzi di aver avvertito nei tempi e nei modi previsti dell’intenzione di fare sciopero: "Abbiamo fatto qualche incontro, ma la società non si è mossa dalle proprie posizioni – spiega uno dei lavoratori -. Invece che ascoltare le nostre rivendicazioni su sicurezza e rispetto dei diritti e dei contratti, ci hanno proposto un rientro con mansioni diverse e dequalificate, senza garanzia dei livelli raggiunti da ognuno, con in più la proposta di riconoscerci straordinari e lavori notturni in nero, fuori busta. Noi non ci stiamo più e andremo all’Ufficio provinciale del lavoro. Intanto proseguiamo il presidio e lo sciopero, con tanto di volantini che spiegano la nostra situazione. Non vogliamo essere sfruttati o usati da queste cooperative e queste grandi aziende che fanno profitti sulla pelle dei lavoratori".

COMUNE DI BOLOGNA: SCIOPERO http://www.quotidianodelnord.it/

Venerdì 3 luglio i sindacati RDB/CUB P.I., COBAS P.I. E SDL intercategoriale hanno proclamato lo sciopero per le ultime 3 ore di cuascun turno per tutto il personale del Comune di Bologna. L’effettuazione dello sciopero comporta il rispetto degli accordi sulle norme di garanzia per il funzionamento dei servizi pubblici essenziali sottoscritti tra la delegazione trattante del Comune di Bologna e le organizzazioni sindacali, che prevede, tra l’altro, che il personale dei nidi comunali possano effettuare lo sciopero di durata inferiore ad una giornata solo nella prima o nell’ultima ora di attività educativa.

NUOVA FIMA: POSTI A RISCHIO http://www.quotidianodelnord.it/

La segreteria provinciale del sindacato metalmeccanici Fim-Cisl di Modena, riunita oggi - martedì 30 giugno - per esaminare la grave situazione in cui versano i 130 dipendenti dell'azienda fioranese Nuova Fima chiede di intervenire subito a salvaguardia dei posti di lavoro e dell'attività produttiva. La Nuova Fima è un'azienda conosciuta da decenni in tutto il distretto sassolese per la qualità dei suoi prodotti e la professionalità dei suoi dipendenti. "Sia chiaro che non accetteremo né ora e né mai licenziamenti imposti - avverte la Fim - Aspettiamo, invece, con fiducia il tavolo istituzionale convocato dalla Regione per dopodomani - giovedì 2 luglio - per capire - conclude il segretario provinciale della Fim - se è possibile delineare scenari utili al rilancio della Nuova Fima".

ACQUA CERTOSA: PRESIDIATO LO STABILIMENTO http://www.giornaledicalabria.it/

I 23 lavoratori dell’azienda Acqua Certosa stanno da giorni presidiando lo stabilimento di Polia, impedendo l’entrata e l’uscita di persone ed automezzi. Il motivo della protesta che va avanti da tempo, è che gli stessi accreditano numerose mensilità arretrate e che stanno lavorando senza garanzie per il futuro. A mezzogiorno di ieri alla provincia di Vibo Valentia si è tenuto un incontro a cui hanno partecipato: una delegazione di lavoratori guidata dai Cobas, l’assessore provinciale Michele Mirabello ed il consigliere regionale Bruno Censore. Nel corso dell’incontro è stato deciso di convocare un tavolo con la presenza della Confndustria e l ’assessore regionale al lavoro "per cercare di capire quali sono le intenzioni dell’azienda e le prospettive occupazionali".