NOTIZIARIO SU LAVORO E LOTTA DI CLASSE

Agosto 1998

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"5 agosto 1998"

 

ANSALDO

Dopo aver tanto penato per accettare il "male minore", gli operai dell'Ansaldo riprendono la lotta visto che Daewoo ha rinunciato.
Alcuni, tra questi i sindacati, hanno tirato un sospiro di sollievo, pensando di poter ricominciare con piu' calma, ora che la mappa degli esuberi e' stata stabilita e con la ricapitalizzazione di 850 mld.
La rottura con Daewoo e' venuta al momento della richiesta di garanzie sul mantenimento della funzione industriale di Ansaldo.
Ricomincia quindi il gioco sull'insicurezza dei lavoratori: ricominciano i blocchi alle portinerie: "nessuno entra, nessuno esce", e si e' andati vicino allo scontro con la polizia (il clima si fa sempre piu' duro per i lavoratori in lotta). Ci sono in ballo le buste paga di 1700 lavoratori. Le lotte delle settimane precedenti avevano permesso di limitare il danno, riducendo gli "esuberi" e impedendo la chiusura definitiva di Legnano.
Ora rispuntano i vecchi "partner": la Siemens, la General Electric, la ABB e la Fiat.

 

POLONIA

L'agricoltura e' da sempre l'elemento maggiore di divisione all'interno dell'Europa Unita: dalle quote latte alle quote vino, tutto e' stato cosi' rigidamente diviso da distruggere in pratica intere economie agricole per favorire le speculazioni e i profitti.
In Polonia, centinaia di blocchi stradali e ferroviari sono stati effettuati dai contadini, contro le importazioni di cereali e per la promozione dell'agricoltura. Naturalmente i contadini chiedono l'aiuto dello stato: il che innesca poi, come con i nostri agricoltori un meccanismo a spirale, che vizia fortemente la produzione. Ma e' giocoforza visto che si impedisce di sfruttare adeguatamente le risorse produttive di una regione, solo perche' qualcuno ha deciso a priori che un tal altro paese deve esportare alcune quote in un altro.
Un quarto dei polacchi lavora nel settore agricolo, con aziende arretrate, a conduzione familiare, e ultimamente troppo assistite. Solo 1/15 del reddito nazionale deriva da questo settore.

FORD

Annunciata la chiusura dello storico stabilimento che produce il furgone Transit in Portogallo, ad Azambuja. Questo nonostante la Ford abbia venduto nel primo semestre il 9,63% delle auto in Portogallo. La chiusura, entro il 2000, comporterebbe la perdita di 400 posti di lavoro. 

 
"20 agosto 1998 "

 

LAVORARE IN ITALIA

Un operaio italiano in un anno lavora mediamente 163 ore in piu' di un collega tedesco, secondo l'Istituto di Statistica Iwd di Colonia. Lo stesso lavoratore italiano sgobba 168 ore in meno del suo omologo americano. I lavoratori che lavorano meno ore sono quindi i tedeschi: cio' si deve all'applicazione della settimana corta, che di media raggiunge le 35,8 ore. Nell'ambito dell'area a moneta unica europea, l'Italia e' al 14 posto per ore lavorate settimanali, seguita solo dal Portogallo, con 40,5Infine, nel decennio 87-97 in Italia l'orario annuo nell'industria si e' ridotto di 64 ore, mentre in Germania di 143. Negli USA i lavoratori sgobbano 1904 ore annue, con 23 giorni di ferie contro i 30 di tutti gli altri paesi europei.

FRANCIA E 35 ORE

Dopo i metalmeccanici e' toccato agli zuccherifici firmare un accordo per la riduzione a 35 ore. Questa volta, a differenza dei metalmeccanici, senza contraccambiare con maggiori straordinari, ma permettendo sempre un calcolo dell'orario su base annua. La CGT ha rifiutato l'accordo proprio per questo motivo, perche' "l'accordo mira a rendere flessibile il lavoro dei dipendenti [...] oltre a rimettere in discussione alcuni diritti acquisiti nei contratti collettivi". Non sono previste inoltre nuove assunzioni.
Insomma alla fine si lavorerà piu' intensamente.

COREA DEL SUD

Continua l'assedio della polizia alla Hyundai Motors, dove migliaia di lavoratori e le loro famiglie occupano i piazzali e bloccano la produzione dal 20 luglio.1500 agenti circondano la fabbrica mentre altri 13.500 stazionavano nei pressi. I negoziati, ripresi martedi', sono ad un punto critico, senza segni di sbocco. L'occupazione e' nata dopo che l'Azienda, mentre era in corso la trattativa, aveva spedito 1500 lettere di licenziamento, soprattutto a delegati sindacali. I Lavoratori hanno rafforzato le barricate, aspettandosi da un momento all'altro l'assalto delle forze repressive.

ILVA DI TARANTO

Sono parecchi mesi che all'Ilva di Taranto, proprieta' del gruppo Riva, e' in corso una vertenza che oppone la direzione aziendale e il sindacato. L'azienda e' stata accusata di comportamento antisindacale, anche con sentenza del pretore che ha disposto l'immediata riassunzione dei tre delegati licenziati all'indomani dello sciopero del 13 gennaio. La direzione di Emilio Riva si e' caratterizzata sempre per la sua arroganza, dimostrando che suo intento e' sfruttare e distruggere l'impianto ILVA, ex-IRI. Vuole ricavarne il massimo profitto, con uno sfruttamento selvaggio della manodopera, senza rispetto per i diritti sindacali, con l'istituzione di un reparto confino, dove sbattere i lavoratori piu' combattivi.

 

" 25 agosto 1998"

 

PRIVATIZZAZIONI

Non sarà l'estate a fermare le lotte che i i lavoratori oppongono alla distruzione dei servizi pubblici.
I lavoratori delle Poste sono alle prese con una ristrutturazione che si sta dimostrando sempre piu' svendita del servizio ai privati. Dopo la cessione di una fetta di "mercato" alle agenzie private ora si perora l'ingresso di operatori esterni nella gestione dei servizi e lo smembramento dell'azienda. E' la prassi che coinvolge anche l'ENEL, dove sono ormai intatti solo i servizi commerciali, mentre tutto il resto e' praticamente appaltato.
Secondo i sostenitori delle privatizzazioni, "la conduzione privatistica dell'azienda avrebbe consentito un recupero di efficienza e qualità dei servizi". I fatti hanno dimostrato che la "presunta gestione manageriale" - sostengono i COBAS PT - "non ha prodotto alcun recupero di efficienza dei servizi e ne ha in molti casi peggiorato la qualità (si veda la relazione Corte dei Conti)". A fronte di queste scelte "di mercato", "i lavoratori in tutta Italia hanno dato segnali di dissenso alla nuova organizzazione del lavoro e al cosiddetto "sistema premiante", con scioperi a Firenze e Pistoia, mobilitazioni e raccolte di firme in tutte le regioni".

 

CANTIERI NAVALI SEC

Continua da mesi la lotta dei lavoratori dei cantieri navali di Viareggio, dopo che Pozzo aveva calpestato gli accordi sottoscritto a dicembre su assunzioni, sicurezza e applicazione della legge sulle ditte di appalto. La RSU del SEC si e' dimostrata molto combattiva: la vigilanza dei lavoratori ha impedito che anche in questo cantiere si sia registrata la morte di lavoratori, frutto della deregolamentazione piu' sfrenata, come e' avvenuto a Monfalcone, Genova, Napoli e Palermo
"Le famiglie degli operai, le organizzazioni sindacali e politiche, l'Amministrazione Comunale devono ringraziare questi operai coraggiosi e combattivi che non accettano che sia calpestata ne' la dignita' ne' la salute. La differenza con altri cantieri l'ha fatta la lotta e chi l'ha diretta", dice un volantino diffuso da Linearossa ai cantieri SEC. La ristrutturazione nel settore cantieristico continua: al cantiere Lloyd Adriatico di Trieste gli operai diretti sono rimasti 17 e gli indiretti delle ditte sono 3000!

 

Settembre 1998

"3 settembre 1998 "

 

SARA' UN AUTUNNO PER IL GOVERNO?

La molteplicità delle forme assunte dallo sfruttamento in Italia non lascia comunque alcun dubbio: l'obiettivo del capitale e' piegare la forza lavoro salariata affinché se ne possa ricavare il massimo del plusvalore. La legge marxiana dello sfruttamento forse non e' mai stata cosi' reale come sotto questo governo, la cui politica di deregolamentazione delle condizioni di compravendita della forzalavoro, ha sortito l'effetto, pur in tutta la sua "modernità", di riportare l'accumulazione capitalistica versoi suoi primordi. Non "neoliberismo" ma "paleocapitalismo", dunque. In questa situazione di attacco concentrico, si avvicinano una serie di scadenze che devono avere come obiettivo "strategico" il porre in primo piano la compattezza della classe operaia e di altri settori contro la flessibilità', la perdita di garanzie e di potere contrattuale in generale. Il contratto metalmeccanico sta per rinnovarsi: ma ci sarà un nuovo contratto? La campagna d'autunno per la borghesia, seguace degli orientamenti dell'OCSE e dell'FMI, ha per obiettivo la fine dei Contratti Collettivi Nazionali, ultimo elemento di unificazione della classe operaia. Dal '96 ad oggi - cioè' dall'ultima lotta metalmeccanica tradita dai sindacati - il governo ha incamerato il Patto per il lavoro e la legge Treu, i contratti d'area e i patti territoriali, il lavoro interinale e la legge Bassanini sulla rappresentanza (contro la rappresentanza!): tutti elementi che permettono ai padroni di sollecitare la fine dei CCNL. Non solo gli operai sono chiamati in causa: nel pubblico impiego, sottoposto alla legge Bassanini, si procede alle privatizzazioni e si va verso una elezione di RSU, che hanno ben pochi crismi di "democraticita'". Il primo anticipo di lotta verra' dal rinnovo contrattuale degli Enti Locali (680.000 dipendenti). All'Ente Poste si licenziano i non idonei ai servizi (diventati tali per il servizio stesso) e si danno in pasto ai privati altri pezzi dell'attivita'. L'ENEL marcia sempre piu' speditamente verso la cosiddetta liberalizzazione del servizio: svendita' di attivita' a terzi, mancato turn over, bollette salate a fronte di risparmi procurati su tagli a servizi interni, immobili ecc. Il quadro, che si andra' meglio delineando con la ripresa stagionale del lavoro di tanti compagni e strutture attive nella lotta di classe, vede percio' molti motivi di lotta e soprattutto di unita' nella lotta, visto il convergere di tanti fattori attorno a quello essenziale di riduzione del costo della forza lavoro, del salario sociale e dei diritti generali conquistati dai lavoratori con dure lotte nei decenni passati. E' uno scontro importante in cui occorre aver chiaro chi e' il nemico: il padronato, certo, ma che usa pienamente lo strumento del governo "comitato d'affari borghese" per rafforzare i profitti.

 

LSU E PRECARI

Il 18 settembre prossimo lavoratori LSU/LPU, precari, precari del Policlinico di Roma manifesteranno sotto il Parlamento, per rivendicare "l'assunzione presso gli ENTI/AZIENDE in cui lavorano. Il diritto ad un lavoro stabile, pari diritti e un reddito garantito".

Per info: COBAS COORD. LSU/LPU Provincia di Roma 0678348282.