NOTIZIARIO SU LAVORO E LOTTA DI CLASSE |
Agosto 1997 |
In questo mese si svolge la grande lotta contro la flessibilità dell'UPS, negli USA: una lotta esemplificativa perché mobilita i lavoratori cosiddetti garantiti in difesa dei precari e part-time. Sarà una lotta vittoriosa. |
La direzione della Magneti Marelli ha ammonito 4 delegati RSU della FIOM che distribuivano volantini in fabbrica, in cui si spiegava che la direzione e' stata giudicata colpevole di comportamento antisindacale, nella vicenda che riguarda i 54 operai ceduti assieme ad un ramo della produzione ad un'altra azienda. La FIOM ha chiesto l'immediato ritiro dei provvedimenti o ricorrerà di nuovo alle vie legali.
Ad Avellino firmato un contratto d'area che abbassa le paghe del 33%. Questi sono i risultati piu' tangibili della precipitosa corsa al ribasso salariale innescata dall'istituzione dei contratti d'area, e dalle norme del pacchetto Treu. Le piccole imprese si stanno contendendo circa mille miliardi messi a disposizione del governo. Liberisti, liberisti, ma poi accorrono come mosche sul miele, ottenendo i finanziamenti e pure le riduzioni salariali che chiedono: lo stato fa' sempre comodo! Cosi', mentre a Crotine si prepara una intesa basata su salari bassissimi, ad Avellino e' stato firmato un accordo anche dalla Camera del Lavoro, ma che la CGIL nazionale rifiuta. L'intesa vede la partecipazione attiva di Borghini, candidato a sindaco di Roma: prevede la massima partecipazione dei sindacati al modello partecipativo, la massima utilizzazione degli impianti quanto a flessibilita'. Previsti il salario d'ingresso, contratti di formazione-lavoro con ore di formazione non retribuita, estensione dell'uso dei contratti a termine e una riduzione del 33% dei salari per tutti i giovani tra i 20 e i 26 anni. La Camera del Lavoro, dopo aver sottoscritto ha fatto marcia indietro. La CISL e' invece contentissima, in quanto queste intese si inseriscono bene nel "Patto per il Lavoro". La CGIL, comunque non ha preclusioni di principio, ma contesta gli aspetti tecnici che sottintendono gli accordi, ossia l'indisponibilita', in questo momento, delle risorse che dovrebbero precedere ogni cedimento - quindi previsto! - sulle garanzie. Comunque il modello del Dumping sociale si presenta anche in zone dove la disoccupazione non e' ai livelli del sud: e' il caso di una bozza d'intesa dell'area di Crema (disoccupazione 3%) che mirava ad abbassare il costo del lavoro sospendendo per i nuovi assunti la parte salariale relativa agli accordi aziendali. Anche in questo caso, Borghini da una parte, CGIL dall'altra.
Con l'esplosione del lavoro nero (in Italia siamo sul 24%) e l'aumento delle cosiddette "collaborazioni", sono sempre di piu' i lavoratori che decidono di aprire una vertenza. Allora, ecco che dallo staff tecnico del ministro Treu viene una ricetta: un nuovo "Statuto dei lavoratori", in pratica uno spostamento dei limiti rigidi tra lavoro autonomo e subordinato. Lo scopo e' di ridurre queste distanze a scapito dei subordinati, rimodellando le tutele, riducendole quindi, a vantaggio della flessibilita'. La pensata consiste nel fatto che riducendo le tutele si eviti una fuga verso il sommerso. Si introdurrebbero delle tutele minime per il lavoro autonomo (salario minimo, stabilita' minima tutela graduale nel caso di perdita del posto di lavoro. Questo si otterrebbe riallineando verso il basso gli standard di garanzie del lavoro subordinato. "Quello che vanno cercando - commenta Augusto Rocchi, del direttivo CGIL - e' la liberta' di licenziare". Infatti, mentre la codifica di "lavoro autonomo" resterebbe limitata ad alcune tipologie di impieghi, nei settori produttivi resterebbe il lavoro subordinato: fabbriche, miniere o settori agricoli industriali. Qua interverrebbero le diminuzioni delle tutele, senza nessuna possibilita', per chi vi e' dentro, di usare "la liberta' del lavoro autonomo". Cosicche', si resterebbe dipendenti, ma ancora piu' vincolati ai desideri del padrone, alla sua rincorsa al profitto a tutti i costi.
Per restare in tema, i carabinieri in Molise hanno visitato 110 esercizi commerciali: totale 20 persone denunciate e 70 contravvenzioni elevate, una cinquantina di aziende con contratti di lavoro irregolari. Il 40% delle imprese in una provincia con 300.000 abitanti, non versa i contributi ai lavoratori. Ma e' solo la punta di un iceberg.
Alla ZANUSSI passa il "Testo unico" sulla partecipazione nel gruppo, e la svedese Electrolux, proprietaria del gruppo, annuncia i prossimi tagli. Sono annunciati 215 "esuberi" per Pordenone. Ma non e' solo questo. Abbastanza chiaramente, l'Electrolux ha spiegato che cosa intende per competizione, e quanto debba essere feroce: salta fuori che lo stabilimento di Valloncello, a Pordenone, dovrebbe fare a gara con quello svedese di Alingsas. Chi e' piu' flessibile vince: per gli italiani ci sarebbe in palio la sopravvivenza di 110 posti di lavoro. In questa gara partecipano anche i governi con le loro politiche tese a ridefinire le "regole del gioco", o meglio dello sfruttamento. Il sindacato non "sembra" in grado di dare una risposta adeguata. In realta', bisognerebbe essere piu' espliciti e non parlare di "incapacità" ma di "coinvolgimento" nei piani governativi ai livelli alti del sindacato, con scontri con le istanze di base. Electrolux comanda, gli altri ascoltano. Il caso ZANUSSI e' significativo. Il testo unico, approvato dal sindacato, svuota di contenuto le RSU. "Con quell'accordo la flessibilita' e l'orario vengono decisi dal gruppo con il sindacato - spiega Augustin Breda, delegato FIOM - e alle RSU tocchera' prendere atto e gestire le decisioni prese piu' in alto". Il gioco dell'Electrolux, a livello internazionale, e' mettere gli stabilimenti e i lavoratori gli uni contro gli altri "e i sindacati sembrano adeguarsi", dice ancora Breda. Sapranno gli operai della Electrolux unirsi a livello internazionale?
Comunque quanto succede alla ZANUSSI, e' un po' lo specchio di quanto accade in tutto il mitico nord-est produttivo, in cui, dopo aver sfruttato al massimo la manodopera, preferiscono spostare le produzioni nella vicina Slovenia, dove salari e garanzie (non c'e' diritto di sciopero) sono minime. E' il caso della Setral, di Romans d'Isonzo, azienda del settore metalmeccanico il cui padrone, Manacelli ha intrallazzato parecchio con la finanziaria Friuli, e ora gioca l'ultima carta spostando gli impianti in Slovenia. Ma la stessa finanziaria gli ha messo sotto sequestro gli impianti. I padroni giocano per arricchirsi, per nulla interessati alle condizioni dei lavoratori. Che tipo di "cogestione" vuole avere il sindacato con questa logica?..
Otto dipendenti della Mof Spa, che lavoravano presso il mercato ortofrutticolo di Fondi (Latina) erano stati riammessi al lavoro per decisione del pretore. La proprieta', tuttavia, e' ancora di diverso avviso e ieri mattina ha impedito l'ingresso al mercato dei licenziati. Secondo la CGIL cio' evidenzia l'atteggiamento illegale dell'azienda. La vicenda e' esemplare: licenziati una prima volta, i dipendenti vennero riammessi dal pretore, ma l'azienda decise di licenziarli nuovamente. Venerdi' scorso sono stati di nuovo reintegrati, e accompagnati da un ufficiale giudiziario al mercato ortofrutticolo per rendere attuabile la sentenza. Il pretore aveva diffidato i dirigenti della Mof ad impedire il reintegro. Ora continua la lotta per definire una volta per tutte la riassunzione degli 8 lavoratori.
La direzione delle Trancerie Emiliane di Parma sta cercando di intimidire uno dei lavoratori piu' attivi nei Cobas. Il lavoratore ha ricevuto una lettera di contestazione disciplinare per un errore tecnico, e ha risposto negando l'addebito e mettendo in risalto le precarie condizioni di sicurezza in cui si trovano ad agire i lavoratori delle Trancerie. Viene convocata una assemblea per discutere di questo problema, e proprio in quel giorno il lavoratore viene sospeso: potra' partecipare solo con l'intervento del proprio legale. I Cobas denunciano il disinteresse della RSU, che in un comunicato hanno scritto di non poter farsi carico di "problemi personali": tranne forse quando devono favorire qualche iscritto ai sindacati confederali. Le Trancerie Emiliane hanno circa 200 dipendenti e lavorano su turni, con ampio uso di straordinari, imposti anche grazie al massiccio uso di contratti a termine (circa il 40% dei contratti). Nei due stabilimenti lavorano anche immigrati ghanesi e slavi.
Sta diventando una questione nazionale di primaria importanza lo sciopero a oltranza proclamato da 185.000 autisti della UPS, la piu' grande azienda del mondo di consegne rapide. La quasi completa paralisi del servizio sta mettendo in ginocchio le relazioni economiche (come le vendite per corrispondenza), anche se ha effetti benefici di ritorno sul servizio postale federale. Il ricorso dell'UPS al presidente Clinton perche' utilizzi la legge Taft-Hartley per bloccare lo sciopero, e' stato respinto. Resta lontana per ora l'ipotesi di ripresa delle trattative. Nel frattempo continuano i picchetti, con la partecipazione di migliaia di scioperanti e la solidarieta' dei 2000 piloti degli aerei UPS. Un tentativo dell'azienda di mantenere in piedi un minimo delle consegne utilizzando dirigenti e lavoratori non sindacalizzati non ha dato risultati. La vertenza parte dal desiderio dei 300.000 e piu' dipendenti della UPS (primo sciopero nazionale in 90 anni) di finirla con il part-time, che riguarda i due terzi del personale, e con i subappalti a ditte non sindacalizzate. In altre parole di farla finita con la flessibilita' su cui e' basata l'attivita' della ditta. I lavoratori part-time ricevono una paga oraria che e' la meta' di quella ordinaria. Questi part-time non sono volontari: e' solo un sistema per "aumentare la competitivita'", ossia lo sfruttamento. Il problema sta comunque investendo tutto il mondo del lavoro USA, con la tendenza ai licenziamenti facili, e la seguente riassunzione a part-time (vedi AT&T). Evidentemente e' su questi alti tassi di sfruttamento che' e' costruita "la piena occupazione" USA.
In Italia sta per arrivare in porto la raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare organizzata dalla Confederazione Unitaria dei sindacati di base (CUB), con cui si vuole tutelare i lavoratori e i disoccupati: aumento delle tutele, migliore qualita' della vita, migliori redditi, riduzione di orario a parita' di salario, sostegno ai disoccupati con un sussidio, ripristino della scala mobile, democrazia nei luoghi di lavoro. Conto l'esaltazione del profitto del mercato e della flessibilita'.
13 operai della Cemensud di Vibo Marina si sono arrampicati ieri su un silos alto cento metri per protestare contro l'annuncio di 25 licenziamenti. Hanno iniziato uno sciopero della fame e della sete. La Cemensud e' di proprieta' del gruppo Pesenti.
Il polo industriale di Venezia si e' fermato per un'ora, ieri mattina. Assemblee ovunque, metalmeccanici mobilitati. Alla fine di ogni turno gli operai hanno ricordato la morte di Luigi Amodio, il napoletano di 23 anni schiacciato da una gru all'Arsenale di Venezia. Amodio era il nipote del titolare della NAVALCARENA, ditta di Napoli che aveva strappato l'appalto per i trattamenti anticorrosivi alle navi. Il giovane morto svolgeva le mansioni di magazziniere, ma al momento dell'incidente era alla guida di un mezzo semovente su cui e' crollata la gru. Questo incidente ripropone la questione della sicurezza nei cantieri navali, dove regna il subappalto e che per i prezzi cui vengono affiati i lavori, spinge le imprese a risparmiare sulla formazione e sulla sicurezza. E' un sistema che produce illegalita' diffusa, lavoro nero e sottopagato. Gli industriali vogliono evitare il confronto con i sindacati. L'Arsenale di Venezia e' un altro caso di azienda privatizzata. L'arrivo dei privati ha portato dapprima alla riduzione di 275 unita' lavorative. Ai 125 rimasti bisogna aggiungere 150 lavoratori delle ditte appaltatrici, con la loro precarieta', l'assenza di tutela sindacale. I proprietari dell'Arsenale chiedono una flessibilita' sempre maggiore, e chiudono l'infermeria di sabato e domenica, pur avendo ottenuto che si lavorasse anche in quei giorni.
"Se non firmate questo accordo sarete caricati". Parole pronunciate da un funzionario della Prefettura di Napoli nei confronti dei lavoratori della FULGOR, impresa di pulimento che ha perso l'appalto per le pulizie della Nsa a Napoli. La ditta vincitrice, la GEMMO IMPIANTI di Vicenza ha proposto costi inferiori del 50%. I lavoratori della FULGOR si sono mobilitati picchettando i cancelli della Nsa di Capodichino, Agnano, Pinetamare, Gricignano e Carney Park per chiedere che venisse garantito il diritto al lavoro. La polizia ha immediatamente forzato i blocchi, caricando i manifestanti. Si e' poi aperta la trattativa: l'accordo proposto prevede che gli 85 della FULGOR lavorino 2 ore al giorno per 500mila mensili. La trattativa si e' conclusa con la succitata minaccia del funzionario, ed i lavoratori, con famiglie monoreddito, hanno dovuto accettare. I lavoratori, e tutti noi, si chiedono come fara' la GEMMO a garantire con 2 ore la pulizia degli enormi impianti.
Mentre si andava al rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie della Fiat New Holland di Modena, l'azienda ha pensato bene di intervenire nelle elezioni operaie in due modi. Il primo, come racconta un comunicato dell'Associazione per la Liberazione degli Operai, elargendo permessi a volonta' piu' qualche gadget di poco valore soprattutto ai giovani, "la nuova generazione di imboscati" che hanno "capito dove tira l'aria e sperano di coprirsi le spalle", affinche' votassero per il FISMIC, sindacato giallo. La FIAT sperava cosi' di "intercettare i voti che potrebbero perdere le 3 confederazioni". Il secondo modo e licenziando Francesco Ficiara', operaio, membro dell'Assocazione per la Liberazione degli Operai (AsLO), organizzazione che si presentava alle elezioni. Il motivo: non produceva abbastanza. Eppure l'operaio, prevedendo manovre e montature, aveva provveduto a giustificarsi per i ritardi nella produzione, con il supporto del suo capo. La mancanza di materiali e di attrezzature influivano sulla produzione, e di questo il capo si e' reso conto. Ma l'azienda non ne ha tenuto conto, neppure se a dirlo e' stato un uomo messo li' da essa stessa per controllare. L'elezione della RSU e' stata comunque un fiasco per il FISMIC. Questi i risultati: Su 1178 operai hanno votato in 738: la FIOM ha avuto 292 voti, lo SLAI-COBAS 108, la FIM 89, la UILM 78, l'AsLO 66 e il FISMIC 55. "I tempi per gli operai sono diventati veramente duri... Bisogna rialzare la testa".
Pochi giorni fa li avevano convinti a scendere da un silos di 40 metri promettendogli che tutto si sarebbe risolto con una revoca dei licenziamenti. Ma i 25 lavoratori della CEMENSUD di Vibo Marina, avendo visto che le promesse non venivano mantenute, hanno scelto di incatenarsi direttamente davanti alla sede della provincia. la vicenda e' sintomatica dello scontro che prima o poi si crea tra certe produzioni e i rischi per l'ambiente. Il comune di Briatico, localita' turistica, sta facendo certe scelte in campo di tutela ambientale e cerca cosi' di porre ostacoli al proseguio dell'attivita' della Cemensud, aumentando i prezzi per lo sfruttamento di una cava, l'unica che potrebbe garantire l'attivita' produttiva della ditta. Il comune chiede all'Italcementi (proprietaria della Cemensud) 9 miliardi in opere di interesse comune, ma la cifra e' stata ritenuta troppo alta. Lo Slai Cobas si sta mobilitando per la difesa del posto di lavoro: e' importante pero' che questa lotta non produca uno scempio nell'ambiente. Piuttosto, compatibilmente con le esigenze dei lavoratori, dovrebbero essere analizzate le possibilita' di inserire questi lavoratori in attivita' produttive (e non gli inutili "lavori socialmente utili") nella zona.
Il COSATU, la federazione dei sindacati sudafricani, ha annunciato una serie di scioperi a partire dal 18 agosto per gettare tutto il suo peso nella lotta contro la nuova legge dulle relazioni del lavoro. In ballo c'e' l'orario di lavoro, fermo a 46 ore a settimana e l'indennita' di maternita'. Il COSATU chiede di scendere a 40 ore e sei mesi pagati di congedo per maternita', mentre gli industriali e il governo pensano a 45 ore e 5 mesi di indennita'. Nel Sudafrica in cui governano in una difficile alleanza ANC, COSATU e SACP (Partito Comunista Sudafricano) la disoccupazione u' al 40% e i padroni, abituati male da decenni di apartheid, non hanno intenzione di migliorare le gravi condizioni dei lavoratori, in maggioranza neri.
UPS: SCIOPERO E SOLIDARIETA' NEGLI USA La piu' grande battaglia dei lavoratori nel paese da piu' di una decade si e' aperta il 4 agosto, quando 185mila lavoratori hanno sospeso il loro lavoro alla UPS. I picchettanti gridavano: "Buttiamo giu' il Grande Marrone" (Shut Down Big Brown). Ed e' quello che hanno fatto. Lo sciopero ha messo il potente sindacato Teamsters contro la compagnia di consegne numero uno del paese (e nel mondo). Non c'era stato uno sciopero cosi' dal 1983, quando 640mila lavoratori dell' AT&T si fermarono. E' uno scontro storico tra lavoro e capitale. E questo non solo a causa delle sue dimensioni. Lo sciopero dell'UPS mette in luce la situazione dei lavoratori con bassi salari, che stanno aumentando di proporzione tra la forza lavoro USA. "UN MEZZO LAVORO NON E SUFFICIENTE" Nelle ultime due decadi l'azione di rottura degli scioperi e l'affitto di manodopera "crumira" da parte delle aziende sono diventati semplice routine. Cosi' nello scorso luglio, quando gli autisti dell'UPS e gli impiegati dei magazzini hanno votato al 95% per lo sciopero, sapevano che stavano per intraprendere una lotta ben piu' grande. Come e' iniziato lo sciopero, i dirigenti dell'UPS hanno cercato di far vedere che tutto funzionava come se niente fosse. Hanno assegnato personale dirigente ai compiti di autisti su qualche camion con i giornalisti attorno. Ma non hanno potuto nascondere l'impatto dello sciopero. I lavoratori dell'UPS consegnavano 12 milioni di pacchi al giorno, l'80% dei pacchi consegnati negli USA. Lo sciopero ha rapidamente accentrato l'attenzione nazionale su come l'azienda ristrutturandosi ha duramente intaccato le condizioni di vita dei lavoratori negli ultimi anni. Part-time, contratti temporanei si sono moltiplicati, mentre sparivano contratti ben pagati e lavori a tempo pieno, contribuendo al decadimento dei salari reali. In nessun altro posto cio' ha colpito i lavoratori come alla UPS. Qui, secondo il sindacato, "piu' della meta' dei posti sono con salari piu' bassi e a part-time". Annunciando l'inizio dello sciopero, il presidente del sindacato, Ron Carey, ha sottolineato che l'UPS ha fatto piu' di 1 miliardo di dollari in profitti, l'anno scorso. Ha detto che "questa e' una lotta per il futuro della classe lavoratrice". "Dobbiamo impedire alle grandi compagnie come l'UPS di elargire salari che non bastano a sostenere una famiglia". La centrale di sciopero chiede che l'UPS crei 10.000 posti di lavoro a tempo pieno, combinando le posizioni part-time. L'UPS ha dichiarato che i lavoratori part-time prendono piu' di 16mila dollari l'anno, con cio' affermando che fosse una buona paga. Cio' significa che circa 100mila lavoratori cercano di sopravvivere a mezza giornata, con 8 dollari l'ora. Lavorando dalle 4 alle 8 di mattina, sollevando carichi pesanti, inserendo ordini nei computers che registrano ogni evento: non meraviglia che questi lavoratori abbiano raggiunto il loro punto di rottura e si siano fermati. Accettano di sopravvivere con un sussidio di sciopero di 55 dollari la settimana pur di vincere questa lotta. L'UPS ha una lunga e ben documentata storia di discriminazioni razziali e sessuali. Molti dei lavoratori con bassa anzianita' di servizio che sono stati trasformati in lavoratori part-time sono persone di colore o donne. Sono molto poche le donne che hanno un contratto a tempo pieno, come conducenti. Due scioperanti, Maria Hidalgo e Kelly Reinolds hanno raccontato a Workers World che ce ne sono forse altre 8 a New York. PART-TIME E A TEMPO PIENO, UNITI Ad un picchetto del principale terminale UPS di New York, gli scioperanti indossavano magliette con su scritto " Membri uniti - F/t, P/T" /Full time e Part time). Autisti e commessi, Neri, Latinos, Asiatici e Bianchi, a tempo pieno e parziale, tutti mostrano una meravigliosa unita' e gridano e alzano i pugni al passaggio dei conducenti che suonano il clackson in segno di solidarieta'. Il morale e' alto, ai picchetti: altrettanto lo e' la coscienza dei lavoratori. Alcuni portano scritte "UPS = Schiavi sotto pagati (Under Paid Slaves)". Oltre al lavoro, le richieste chiave comprendono salari, pensioni e salute e sicurezza. Tre anni fa, i lavoratori dell'UPS hanno scioperato per un giorno per essere stati costretti a portare carichi eccessivamente pesanti. Il problema persiste, dice uno scioperante a WW. "Stiamo ancora lottando. E resteremo fuori fino a che sara' necessario". E non lasceranno, dicono, che la polizia, la magistratura o la Casa Bianca li fermino. IL GOVERNO CONTRO TEAMSTERS Al secondo giorno di sciopero, ci sono molte segnalazioni di violenza poliziesca contro il sindacato. A Somerville, vicino Boston, i poliziotti hanno ripetutamente attaccato i picchetti il 5 agosto: hanno gridato di smettere di resistere altrimenti avrebbero usato i gas: una dozzina di scioperanti sono stati arrestati. Altri sei ne erano stati arrestati il giorno prima. Il 4 agosto la polizia ha incarcerato 10 scioperanti a Chicago. Ovunque i poliziotti mostrano da che parte stanno. Da qualche parte stanno a guardare mentre un dirigente rompe un picchetto. In Ontario scortano i camion, che hanno urtato e ingiuriato 5 picchettanti. A New York la polizia ha fermato e multato camionisti che suonavano i clackson in appoggio allo sciopero. Poi, quando i manifestanti hanno fatto una colletta per aiutare i multati a pagare, i poliziotti li hanno respinti impedendo che dessero i soldi ai camionisti. SFORZI PER INDEBOLIRE IL SINDACATO Le fila del Teamsters sono imbevute dello spirito della lotta di classe, come stanno dimostrando ora con i picchetti all'UPS. Questo e' il problema, dal punto di vista dei padroni. Ultimamente il governo ha cercato altri appigli nella sua mai conclusa campagna contro la piu' grande unione sindacale dell'AFL-CIO. Pubblici ministeri federali hanno organizzato un gran giuri' per indagare sulle accuse al presidente del Teamsters Carey, accusato di aver usato fondi illegalmente per la sua rielezione, l'anno scorso, contro lo sfidante James Hoffa, figlio di Jimmy Hoffa. Nelle ultime settimane i pubblici accusatori hanno anche sostenuto che ci sono state donazioni di denaro del sindacato ai candidati politici delle elezioni del '96. L'obiettivo e' sempre di destabilizzare e indebolire il Teamsters. Ora che il sindacato e' bloccato nella battaglia con uno dei titani del capitalismo USA, il movimento dei lavoratori puo' essere sicuro che la classe dominante spingera' ancora di piu' per raggiungere il suo obiettivo. Il presidente Clinton, per esempio, sta subendo forti pressioni perche' invochi la legge Taft-Hartley contro lo sciopero. Il 4 agosto, dopo che la Casa Bianca ha detto a Clinton che non avrebbe dovuto ordinare il ritorno al lavoro, il capo negoziatore della compagnia, Dave Murray, ha detto: "Non siamo d'accordo, ovviamente, e faremo ancora pressione sull'amministrazione per ulteriori ripensamenti". La direzione aziendale ha detto che il totale delle consegne dell'UPS rappresenta il 6% degli 8mila miliardi di dollari dell'economia USA. Per questa ragione, insistono, lo sciopero colpisce il paese per cui Clinton deve intervenire. Il capitale finanziario si sta muovendo velocemente per sostenere la linea dura anti sciopero dell'UPS. Il 6 agosto il presidente dell'AFL-CIO e altri leader hanno tenuto una conferenza per esprimere appoggio allo sciopero e si sono uniti ai lavoratori ai picchetti. Esponenti del governo si sono gia' incontrati con entrambe le parti, facendo pressioni per interrompere lo sciopero. Il rappresentante dei lavoratori laici e religiosi dell'universita' di New York ha detto che "la cosa principale che il movimento dei lavoratori oggi deve fare, oltre che unirsi ai picchetti e mostrare la nostra solidarieta' con lo sciopero, e' prendere una forte posizione per dire al governo 'Giu' le mani dal sindacato Teamsters'". LA SOLIDARIETA' DEI LAVORATORI E' CRUCIALE L'azienda sta cercando di creare un timore antisindacale prima dello sciopero. I dirigenti hanno chiamato migliaia di clienti, avvisandoli circa un possibile sciopero. Non sono riusciti ad intimidire i lavoratori. Anzi. L'Associazione dei Piloti Indipendenti rappresenta 2000 piloti dell'UPS: il 4 agosto l'Associazione ha detto che i suoi membri "non trasporteranno pacchi, passeggeri o svolgeranno altri compiti che non siano i loro, durante lo sciopero". Il sindacato non ha fondi di sciopero, ma i suoi membri sono pronti alla solidarieta'. Gli aerei sono a terra. Come lo sciopero e' entrato nel terzo giorno, i sostenitori sono arrivati per dare una mano. Sono una solida e unita roccia. In un Bollettino del Teamsters si dice: "La direzione ha provocato questo sciopero. Hanno fatto la loro cosiddetta offerta finale (160 pagine) e sono usciti dal negoziato. Vogliono darci una lezione e indebolire il sindacato. Uno dei negoziatori ha detto che essi pensano che noi siamo un pugno di insignificanti. Questi insignificanti vinceranno". Lo sciopero e' importante per tutti i lavoratori, e il 57% dei cittadini lo riconosce come valido, cosa che accade difficilmente negli USA. Questo, mentre qui da noi da una parte si prende ad esempio il modello di deregolamentazione USA e dall'altra si attivano leggi che favoriscono il lavoro interinale, deve essere di sprone anche per una lotta in Italia contro la riduzione delle garanzie contrattuali. |
La scorsa notte si e' conclusa una lotta che durava da 15 giorni, risvegliando la coscienza di classe negli Stati Uniti, riscuotendo la solidarieta' - cosa gia' di per se meravigliosa - della maggior parte dei cittadini statunitensi. Di fronte alla compattezza dei 185mila lavoratori in sciopero, l'UPS, la piu' grande compagnia privata di consegne del mondo (300mila dipendenti), ha ceduto. I sindacati definiscono storico l'accordo "una svolta per tutti i lavoratori americani". La vertenza ha provocato all'UPS danni per 650 milioni di dollari e l'intervento di Clinton per sbloccare la trattativa. I risultati: 10.000 addetti, attualmente impiegati part-time passeranno a full-time; sono stati concessi aumenti salariali dai 3,10 ai 4,10 dollari l'ora. Gli incrementi retributivi piu' alti sono stati ottenuti per i lavoratori a tempo parziale, che hanno normalmente una paga pie' bassa dei colleghi a tempo pieno (15 dollari l'ora contro 23). Unico neo e' la durata del contratto, che i sindacati avebbero voluto piu' breve degli attuali 5 anni. L'UPS fa pesare la minaccia di 15mila poati a rischio. Ma e' difficile che l'azienda si voglia lanciare in uno scontro frontale con un sindacato che ha mostrato tanta compattezza e capacita' di raccogliere solidarieta'.
Anche in Italia c'e' qualche riflessione in casa UPS. I lavoratori in sciopero negli USA hanno naturalmente contattato le filiali sparse nel mondo. In Italia, Forlano della CGIL dell'UPS si e' trovato un po' imbarazzato a spiegare che ad agosto non c'era quasi nessuno. Ma la vicenda dei lavoratori statunitensi segna positivamente (ci auguriamo) anche il futuro dei lavoratori italiani della UPS, che puntano ora a rispondere in modo globale ad una azienda che si muove in modo globale. In Italia l'UPS ha un atteggiamento repressivo e di controllo, tramite spie, informatori. In Italia ci dovrebbero essere circa 1800 dipendenti, tra lavoratori diretti e indiretti. Di questi 600 sono "padroncini" che guidano i furgoni (autonomi per modo di dire visto che lavorano esclusivamente per l'UPS e sono costretti a dipengere i loro mezzi con i colori aziendali). Il fatturato in Italia nel '95 e' stato di 285 miliardi. Anche in Italia viene massicciamente usato il part-time, oltre la soglia prevista dalla legge (a Vimodrome, sede centrale, su 200 addetti 150 sono part-time). Un ultima informazione: la fatturazione dei trasporti UPS in Europa viene fatta in Sri Lanka.
UNIONE LAVORATORI in MOBILITA'C O M U N I C A T O Il 23/7/'97 l'Unione Lavoratori in Mobilita' (ULM) dopo un blocco stradale ed una protesta in strada, e' riuscita ad ottenere un incontro in prefettura con il vice-prefetto Paterno'. Come previsto l'incontro non ha avuto alcun esito positivo se non confermare, ove mai ve ne fosse bisogno, l'atteggiamento arrogante con il quale le istituzioni credono di poter risolvere il problema dell'occupazione. L'Unione Lavoratori in Mobilita' si e' costituita come movimento unitario di tutti i lavoratori in mobilita', prescindendo dalle scadenze di indennita' e cercando di ricomporre le vertenze di disoccupati, lavoratori in mobilita', cassintegrati, Lavoratori Socialmente Utili e quindi dei lavoratori occupati, dato che anche questi ultimi subiscono il ricatto della precarizzazione (la cosiddetta "flessibilita'"). L'Unione Lavoratori in Mobilita', oltre a portare avanti la propria vertenza, lotta per la risoluzione del problema occupazionale a Napoli e si batte affinche' questo problema non venga "affrontato" attraverso l'attuazione del cosiddetto "Pacchetto Treu" che rappresenta solo precarizzazione e che mira, attraverso il ricatto della disoccupazione, al peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro. Siamo decisi ad andare fino in fondo senza tregua e compromessi. Unione Lavoratori in Mobilita' Via Sedile di Porto, 1 Napoli |
Mentre la Rai organizza uno spettacolo nelle cave, in "mondovisione", il "Fiore", nome della cava, continua a ferire i lavoratori. Fabrizio Caricato e' rimasto schiacciato da un blocco di marmo che stava spostando con una macchina: ha riportato varie fratture e un dissanguamento. Un altro operaio e' rimasto ferito ad un piede da una scheggia, in un laboratorio per la lavorazione del marmo a Nazzano. Dall'inizio dell'anno sono 6 i cavatori morti nelle cave delle Alpi Apuane. Lo spettacolo della Rai nascondera' questo dramma, tra un passo di danza e una canzone. L'aumento dei ritmi di lavoro sta tradendo anche i piu' esperti cavatori: la prudenza viene meno per aumentare la produzione. I lavoratori finiscono per essere additati come i "responsabili" per la disattenzione, mentre i padroni la fanno franca, nonostante disattendano le piu' elementari norme di sicurezza, e pretendono aumenti di produttivita' a scapito dell'attenzione. Dice Giovanni Pedrazzi, del Cobas del Marmo: "Lo spettacolo di questa sera si svolge sotto il patrocinio della Presidenza della Repubblica: Scalfaro ha visitato le cave di Carrara pochi mesi fa. Chi conosce il lavoro, la fatica immane dei nostri cavatori e le opere che nascono dal marmo che estraggono, famoso in tutto il mondo, sa che un modo per rendere onore a questo lavoro e' renderlo anche meno pericoloso. Per fare questo e' necessario riconoscere subito ai cavatori il diritto di andare in pensione prima, facendoli rientrare nella categoria di coloro che svolgono lvori usuranti".
Si segnalano una sequela di incidenti, fortunatamente senza conseguenze gravi per i lavoratori o per le aree circostanti, tutti frutto della mancata applicazione di norme di sicurezza, e della costante ricerca di maggiori profitto a scapito della manutenzione. A Potenza due esplosioni in tre giorni nell'area industriale di Tito Scalo. Prima e' saltata una tubatura del gas, poi una caldaia. A Terni incendio alla MOPLEFAN: la stessa ditta ammette che gli impianti sono obsoleti e vanno sostituiti. Ma i dirigenti hanno atteso l'incidente per dichiarare candidamente questa loro manchevolezza. Fortunatamente per quanto riguarda il rilascio di sostanze tossiche nell'aria a seguito dell'incendio, la USL ha rilasciato dichiarazione tranquillizzanti. Comunque 170 lavoratori del settore filatura non potranno riprendere il loro lavoro per molti mesi. La MOPLEFAN ha gia' richiesto di aprire un confronto con i sindacati per una procedura di cassaintegrazione.