NOTIZIARIO SU LAVORO E LOTTA DI CLASSE

Settembre 1996

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Il manifesto 03/09

SCIOPERO MECCANICO

Assieme alle fabbriche si sono riaperti i giochi per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici. Il 9 settembre FIM, FIOM, UILM proclameranno lo sciopero generale, mentre non e' stato convocato nessun tavolo di confronto dopo la rottura di luglio. La divisione e' sulle 97.000 lire di recupero salariale sull'inflazione che gli imprenditori non vogliono concedere. Ma le divergenze riguardano soprattutto la sorte dell'istituto contrattuale. Michele Figurati, dirigente Federmeccanica ha invitato i sindacati a non formalizzarsi sugli istituti, misurandosi sullo stato delle imprese e sulla realta' salariale di categoria. Che, tradotto, significa trasformare le scadenze contrattuali in una regalia delle aziende.

CRISI LOMBARDA

Negli ultimi mesi in Lombardia si e' avuta una frenata produttiva nelle aziende metalmeccaniche, con un aumento delle aziende in stato di crisi e dell'uso della cassa integrazione. Fra il primo gennaio e il 31 luglio sono entrate in stato di crisi 238 aziende - contro le 123 dei sette mesi precedenti - mentre piu' di 14.000 lavoratori fruiscono della cassa integrazione contro i 4 mila a fine '95.

DISOCCUPATI OVER 30

oltre 950 mila senza lavoro con piu' di 30 anni di cui 154 mila in cerca di prima occupazione: nel '94 gli over 30 rappresentavano quasi un terzo dei 2.561.000 disoccupati. Sono per la maggior parte donne (493.000), coniugati (670 mila) e con una bassa scolarita'. Poco meno della meta' dei senza lavoro e' in cerca di occupazione da oltre 24 mesi (415 mila) mentre 179mila da un anno.

 
Il manifesto 04/09

IL RITORNO DEI METALMECCANICI. SCIOPERO IL 26 SETTEMBRE

La prima mobilitazione generale dopo sei anni per il contratto. Nelle fabbriche e' gia' cominciata la lunga tornata delle assemblee. In Emilia e Lombardia deciso il blocco degli straordinari. [...] In gioco c'e' il potere d'acquisto perso dai lavoratori rispetto all'inflazione. [...]Dalle regioni del Nord, dove sono iniziate le assemblee di fabbrica i sindacati avvertono: "questa e' una battaglia su un principio fondamentale, non solo su una quantita' di soldi..."

ALLE PRESSE SI MUORE SENZA SOCCORSI

E' morto in ospedale, dopo aver atteso quaranta lunghissimi minuti l'arrivo dell'ambulanza, nella sala presse della Fiat Mirafiori, dove stava ultimando il proprio turno di lavoro. E' successo ad un operaio che e' stato colpito da malore e si e' accasciato al suolo. Una sola ambulanza, che lunedi' notte e' dovuta intervenire anche per un altro incidente. Per la Rsu di Mirafiori si e' trattato dell'ennesima dimostrazione della disorganizzazione dell'azienda in materia di salute e sicurezza nel luogo di lavoro".

[...] Gli operai denunciano anche la lenta procedura che impone, una volta effettuata la richiesta di soccorso all'infermeria, che questa chiami i vigili del fuoco che devono a loro volta mettere a disposizione un autista per l'ambulanza.

LAVORATORI IN ROSSO

Primo sciopero dopo anni, degli addetti alla lavorazione del pomodoro. A Salerno e' l'industria piu' importante. Precarieta' e bassi salari sono il "pane quotidiano" nelle tante piccole imprese del settore. I sindacati chiedono un piano di riqualificazione. Lo scorso 30 agosto a Scafati, 1500 lavoratrici hanno sfilato per le strade. La piattaforma alla base dello sciopero: "riqualificare il settore e garantire lavoro e sviluppo". [...] "Vogliamo rispetto, non e' giusto che si lavori come schiave, che ci rubino un sacco di ore, non ci pagano lo straordinario, l'indennita' di fine rapporto..." queste rivendicazioni, che pensavamo roba vecchia, sono diventate il tema dello sciopero.[...] Lo sciopero, il primo dopo 4 anni, nonostante le contraddizioni evidenti nella composizione del corteo e per il giorno in cui si e' tenuto (l'80% della produzione e' gia' acquisita) e' comunque un fatto nuovo e importante perche' riporta al centro del dibattito politico il paradosso di un settore che in Campania e' uno dei piu' importanti; che in questo momento e' l'unico che non e' in "crisi strutturale", che produce merci senza vera concorrenza nel mondo, che ha in se le condizioni economiche per ridare dignita' e salari ai lavoratori.

 

Il manifesto 05/09

LE OMBRE DELL'INGEGNERE

Tra gli operai di Ivrea nessuna sorpresa per l'uscita di scena di De Benedetti. Restano le incognite sul futuro degl gruppo e le preoccupazioni sull'occupazione. Lo stabilimento Olivetti di Scarmagno si e' fermato ieri pomeriggio per due ore. Per tutta la mattinata ieri alla Ico, sede centrale dell'Olivetti, ci sono state assemblee volanti tra ingegneri e tecnici. I segretari nazionali di CGIL-CISL-UIL... stanno pensando ad uno sciopero nazionale contro lo smantellamento delle produzioni di personal computer e per la difesa dei livelli occupazionale... (smantellamento) che tradotto in cifre significa il rischio di rimanere a casa per piu' di 2000 lavoratori. [...] Nell'ordine del giorno approvato ieri pomeriggio i lavoratori di Scarmagno scrivono di "ritenere inaccettabile... che il nuovo consiglio di amministrazione pensi di investire 200 miliardi non per rilanciare il gruppo ma per effettuare ulteriori tagli di personale e magari per accelerare la chiusura di settori importanti dell'azienda".

CESENA E I PREMI DI NON-PRODUZIONE

La chiamano "sperimentazione del budget in medicina generale". A idearla e' stato il direttore generale della Usl di Cesena Zuccatelli... ma il progetto e' destinato ad andare avanti. Si tratta di un "premio di produzione" al contrario promesso ai medici di base che accettano di ridurre le spese per farmaci, analisi cliniche, specialistica e ricoveri ai loro assistiti. In pratica, oltre all'attuale stipendio, i medici di famiglia otterrebbero un compenso mensile di alcuni milioni, 2 per chi ha mille mutuati, piu' altri 2 per le spese (3 + 3 con 1500 mutuati). In cambio i pazienti di quei medici che aderiranno alla sperimentazione avranno una corsia preferenziale per l'accesso alle prestazioni specialistiche. La protesta del gruppo consiliare di Rif. Com. sostiene che :" i cittadini che si troveranno un medico impegnato a speculare sulla loro salute otterranno celermente appuntamenti per esami e specialisti, mentre chi ha un medico piu' preoccupato della loro salute che dei propri guadagni dovra' subire le lunghe attese che gia' conosciamo".

ALCATEL, 895 LETTERE D'ADDIO

[...] Cosi' i lavoratori dell'Alcatel hanno letto nero su bianco cio' che era nell'aria da tempo: il ridimensionamento dell'Alcatel Face - multinazionale francese con oltre 10 mila lavoratori in Italia - non significa altro che perdita di posti di lavoro per piu' di mille persone. Oltre agli 895 provvedimenti di cassa integrazione a zero ore per due anni, l'Alcatel ha chiesto anche la mobilita' lunga per altri 230 lavoratori. La Rsu di Milano - che staziona da ben 9 mesi all'Alcatel di viale Bodio, con piu' di 100 ore di sciopero all'attivo - ha immediatamente proclamato uno sciopero di 8 ore per la giornata di ieri. e gia' da martedi' i lavoratori, a turno, rifiutano il cibo nella mensa, mentre per due delegati Rsu lo sciopero della fame e' ad oltranza.

MUORE SUL LAVORO

Un ragazzo marocchino di 27 anni abitante da parecchi anni in Italia e' morto in un incidente sul lavoro avvenuto presso la "Marmi Orobici" a Telgate (Bergano) L'uomo era addetto allo spostamento di lastre di marmo: alcuni compagni di lavoro hanno sentito delle urla e hanno trovato il giovane sotto tre lastre di marmo.

 
Il manifesto 06/09

PROTESTA A FIUMICINO

Quattordici operai cassaintegrati della Sir ex Italcatering, la societa' che gestisce i servizi di ristorazione dell'aeroporto di Fiumicino, sono saliti nuovamente su un traliccio in segno di protesta. Gia' in precedenza gli ex-dipendenti della societa' di Ciarrapico avevano occupato un traliccio per un'intera giornata, ottenendo che venissero riaperte le trattative sulle modalita' di assorbimento della manodopera licenziata all'interno della societa' Autogrill. Motivo della nuova protesta e' l'estromissione dal tavolo delle trattative del sindacato di base SULTA, e la insufficiente modifica dell'accordo contestato. Gli operai hanno dichiarato che non scenderanno dal traliccio finche' non saranno accolte tutte le loro richieste.

L'ALENIA SI RIACCENDE

Ieri i lavoratori dell'Alenia di Torino hanno scioperato per 2 ore. Un anno e mezzo a la fabbrica torinese fu al centro di una lunga vertenza in seguito alla richiesta di forti riduzioni di organico da parte dell'azienda. il braccio di ferro si concluse il 15 dicembre con un accordo che, secondo i sindacati, l'Alenia sta ora disattendendo. I lavoratori chiedono "maggiore impegno nella selezione delle aziende in cui dovrebbero essere ricollocati e l'incentivazione salariale alle dimissioni, come accade negli stabilimenti Alenia del Sud". Inoltre, di fronte alla richiesta aziendale di turni di notte e trasferte, i sindacati vogliono avere "garanzie precise di conservazione del posto di lavoro". Fiom, Fim e Uilm hanno dichiarato per sabato il blocco degli straordinari.

EDILIZIA: PIU' DISOCCUPATI NEL LAZIO

Il 43% delle forze edili laziali e' a rischio di disoccupazione e negli ultimi 4 anni nel settore e' stata registrata una riduzione media della forza lavoro che si aggira attorno al 35%. Questi alcuni dei dati contenuti in una ricerca della societa' Solco per conto della CGIL. La ricerca denuncia che i veri proprietari di molte imprese laziali sono diventati gli istituti di credito. Tutti gli imprenditori intervistati lamentano forti ritardi nei pagamenti da parte dei committenti e alcune aziende (Torno, Icori, Edilter) rischiano di chiudere a causa del forte indebitamento nei confronti delle banche.

 
Il manifesto 07/09

IN SORDINA TUTTO SI PUO' FARE

A Palazzo Chigi sindacati e Confindustria concordano uno statuto "speciale" che sancisce le differenze di salario per il Sud. L'intervento nelle "aree di crisi", con al centro il Sud, prevede flessibilita' di salario e lavoro per "attirare investimenti". [...] Si tratta nientedimeno che di un accordo che reintroduce le gabbie salariali per il sud... l'istituzionalizzazione, decisa centralmente, di aree a salario piu' basso, che riguardano soprattutto il mezzogiorno, per i giovani disoccupati, cassaintegrati o lavoratori in mobilita', donne e uomini che per lavorare devono accettare salari piu' bassi del 25-30% rispetto agli stessi contratti nazionali. [...] Deve essere istituita una specie di autorita' amministrativa "off shore", che senllisca le procedure burocratiche, sia alivello centrale che locale (deroga ai piani regolatori, per esempio). [...] Intanto il governo anticipa al 25 settembre la Conferenza per l'occupazione.

LICENZIAMENTI SIEMENS

La Multunazionale tedesca Siemens (2.200 dipendenti in Italia) ha avviato la procedura di mobilita' per 137 dipendenti, di cui 55 nello stabilimento di Cavenogo Brianza. Le Rsu denunciano l'attuale gestione del gruppo caratterizzata dalla verticalizzazione dei settori che "porta a continue riduzioni del personale" e hanno indetto, contro la decisione dell'azienda, alcuni presidi della portineria della sede centrale di Milano.

ALCATEL VERSO LO SCIOPERO

I sindacati metalmeccanici hanno proclamato otto ore di sciopero nel gruppo Alcatel per protestare contro la decisione della multinazionale francese di mettere in cassa integrazione e nelle liste di mobilita' 1200 lavoratori. [...] Il 16 settembre si terra' una manifestazione a Roma, davanti all'ambasciata francese.

 
Il manifesto 10/09

"A RISCHIO 5000 POSTI DI LAVORO"

Potrebbero essere 5 mila i licenziamenti che la Olivetti si appresterebbe ad effettuare. Un dissanguamento che comporterebbe la sostanziale fine di uno dei piu' grandi gruppi industriali italiani. L'allarme l'ha lanciato il segretario della FIOM Cremaschi. Nel canavese ieri i lavoratori hanno sciopertao per un'ora e si sono riuniti in assemblea. [...] Nei prossimi giorni e' prevista una riunione nazionale delle RSU del gruppo Olivetti che dovra' stabilire la data dello sciopero nazionale.

SCIOPERO DI FINE MESE

I metalmeccanici proclamano 8 ore di astensione dal lavoro per il prossimo 27 settembre. Da lunedi' blocco degli straordinari. 8 ore dopo sei anni di pace sociale - parentesi delle pensioni a parte - la piu' numerosa categoria dell'industria incrocera' le braccia... contro l'atteggiamento della Federmeccanica che non vuole concedere il recupero completo di quanto i salari hanno perso per il divario tra inflazione programmata e inflazione reale (262.000 lire comprensive di recupero del biennio passato e a copertura del prossimo).

"AREE DI CRISI", I MECCANICI ATTACCANO CGIL-CISL-UIL

... Di fronte ai consigli generali unitari dei delegati metalmeccanici che decidevano data e modalita' dello sciopero, i segretari di FIM, FIOM, UIL (Italia, Sabattini, Angeletti) non hanno lesinato le critiche [al progetto del governo sulle arre di crisi]: "il rischio e' che venga messo in discussione il contratto nazionale, e poi riducendo i salari si aumentano i profitti ma non si crea nuova occupazione". [...] E' peggio delle "gabbie salariali", notano i metalmeccanici, "il rischio e' quello della giungla retributiva con una grave perdita di rappresentanza da parte dei sindacati". [...] La Cisl prosegue per la sua strada diramando di nuovo i dati che riguardano la flessibilita' salariale che gia' colpisce i lavoratori del sud col consenso dei sindacati: lo fa a scopo promozionale del proprio pragmatismo - se gia' sono in 40 mila quelli sottoposti all'ingiustizia sociale, qual'e' lo scandalo ad allergarne l'area?

 
Il manifesto 11/09

LAVORO, PROVE TECNICHE DI DEREGULATION

Flessibilita' del salario e dei diritti in ogni forma, aggravate per il Sud e le donne: CGIL-CISL-UIL e Ulivo decidono per tutti noi. Basta dire "tecnico" e tutto si puo' fare... aggirando le fatiche della democrazia. [...]Non si spiega altrimenti che continuino gli incontri centralizzati per "l'occupazione" fra sindacati e governo che stanno trattando per pezzi tutto l'impianto della contrattazione, dei rapporti fra capitale e lavoro, dei diritti sociali, sulla flessibilita' del salario e della prestazione lavorativa... senza domandare mandati a nessuno. [...] Le proposte del governo: apprendistato di circa 5 anni con un pacchetto che va dalle 400 alle 800 ore di formazione (non a carico dell'impresa) prima che cominci il vero rapporto di lavoro con "apprendimento"... pretendendo di estendere questa forma di "lavoro" a tutti i settori... altro punto i contratti di formazione lavoro: i due anni per i giovani fra 18 e 32 anni per il sud e per le donne si allargherebbero ai 35enni, per il sud si propone di allungare a 3 anni con incentivi ulteriori per aziende, che i sindacati rifiutano.

SI FERMA LA PIAGGIO

Oggi i lavoratori della Piaggio di Pontedera si fermano per un'ora - con assemble all'interno dello stabilimento - in difesa dei 900 giovani assunti con contratto a termine che l'azienda non intende trasformare a tempo indeterminato in quanto le previsioni di vendita delle 2 ruote sono sovrastimate [e' di ieri la notizia di una aumento delle 2 ruote, N. CDL].

L'OLIVETTI DIMEZZATA

I sindacati chiedono un incontro urgente con il ministro Bersani: "Serve una politica per l'informatica, non i tagli alla produzione". Le azioni scendono a quota 560. De Benedetti convocato da Prodi. Parigi scommette sulla vendita di Cerus e Valeo (titoli De Benedetti).

AUTO, FERIE D'AGOSTO

Il mercato scende ancora: -7,5% rispetto all'anno prima. i concessionari Fiat chiedono aiuto al governo. Chiedono interventi che favoriscano la rottamazione della parte piu' anziana del parco circolante, una sorta di incentivazione alla francese. L'Ucif chiede poi di dar corso senza indugi alle nuove regole per la revisione obbligatoria del parco circolante.

 
Il manifesto 12/09

LE AREE DELLA CONTESA

Gabriele Polo

Nel sindacato si apre il confronto sulle "aree di crisi". Il segretario della Cgil di Milano ne chiede l'estensione anche a "casa sua". Cofferati rassicura: "Niente deroga ai minimi contrattuali". Tra critiche e preoccupazioni, la richiesta di una revisione del testo governativo. Il segretario generale rassicura... [...] che questo protocollo non ha come filosofia - almeno per la Cgil - il "dumping salariale", ne' che il sistema produttivo italiano deve fare la corsa sui paesi del terzo mondo offrendo costo del lavoro concorrenziale per produzioni a basso valore aggiunto. [...] Cremaschi (Fiom Piemonte) denuncia l'assenza di una politica economica coraggiosa da parte del governo ("che - afferma - si comporta come Giolitti agli esordi del secolo"), l'assenza di interventi concreti sulle aree di crisi industriali, la latitanza di un progetto alternativo alla deregulation ... e chiede alla Cgil un documento interpretativo e vincolante dell'intesa sulle aree di crisi.

ALCATEL, SIEMENS: TAGLI A DISTANZA

1200 esuberi "francesi", 137 "tedeschi". L'industria elettronica si ristruttura e a Milano si sciopera. I lavoratori chiedono la riduzione dell'orario di lavoro e i contratti di solidarieta'. A Milano circa 1300 persone alle dipendenze dei due colossi dell'elettronica mondiale stanno perdendo lavoro. E questa mattina per i lavoratori Siemens e Alcatel e' ancora giorno di sciopero e faticose iniziative politiche e sindacali. Im Germania la Siemens ha programmato una cura dimagrante che portera' nei prossimi 2 anni ad abbattere i costi e a licenziare il tutto il mondo 16 mila impiegati. ... Per l'Alcatel - francese - si parla di 40 mila posti in meno in tutto il mondo

SENZA TUTELA CHI LAVORA "IN FAMIGLIA"

"Dare una mano" nell'impresa di famiglia non significa "essere inserito in un'organizzazione aziendale" e, quindi, in caso di incidente, non e' prevista la tutela assicurativa. Lo ha stabilito la sezione Lavoro della Corte di Cassazione che ha respinto il ricorso presentato contro l'Inail da un giovane di 16 anni che, mentre lavorava nel frantoio oleario dei genitori ha avuto un incidente.

 
Il manifesto 13/09

CONTRATTI CANCELLATI

Gabriele Polo

Per le imprese l'accordo del 23 luglio '93 e' solo un "metodo". L'obiettivo e' liquidare ogni regola in nome della flessibilita'. Rotte le trattative dei metalmeccanici, il 27 sciopero nazionale. Ripensamento critico della CGIL sull'intesa per le aree di crisi. [...] Era ampiamente prevista la rottura tra sindacati e aziende, ma i toni usati dagli imprenditori sono sembrati quasi irreali, come usciti da un manuale sul conflitto di classe. Figurati e soci hanno detto che le richieste sindacali di recupero completo dell'inflazione (come recita l'accordo del 23/7/93) non sono accettabili perche' comporterebbero un aumento del costo del lavoro (calcolato attorno al 20%) non sopportabile dalle imprese in un momento di stagnazione economica. Gli industriali lamentano la pesantezza degli oneri sociali, ma precisano che le richieste sindacali non potrebbero essere accettate anche se il governo intervenisse sulla struttura salariale per ridurre il costo complessivo del lavoro.

IN MARCIA PER IL LAVORO

E' cominciata in Sardegna, con la prima tappa a Porto Torres, la Marcia per il lavoro che si snodera' per tutta l'Italia del sud fino al 9 novembre. Promotore dell'iniziativa e' il Comitato per il lavoro di S. Antioco, cui aderiscono Rif. Com. (nazionale), il PDS (regionale), le Acli, i cristiano sociali, molti sindacalisti Cgil. La marcia si concludera' a Napoli con una manifestazione nazionale.

ALCATEL, SCIOPERO DEL CARRELLO

Uno "sciopero collettivo della fame" verra' attuato da circa 500 dipendenti (tra cui una decina di dirigenti) dell'Alcatel per protesta contro i 1200 tagli. L'equivalente del pasto mensa non consumato verra' devoluto ad un ente di assistenza dei poveri di Milano. Intanto, dopo 10 giorni, si e' concluso ieri il digiuno di Gino Perri, delegato sindacale della multinazionale francese. la protesta continuera' a "staffetta".

ENICHEM-SINDACATI: SCONTRO SUI CONTRATTI DI SOLIDARIETA'

Giulio Di Luzio

Ancora incertezza sul futuro occupazionale dei 450 lavoratori Enichem di Manfredonia, i cui contratti di solidarieta' sono scaduti il 15 agosto. Gli operai hanno proclamato lo stato di agitazione da una settimana dopo l'ennesimo mancato accordo sulla proroga dei contratti. [...] I chimici denunciano inoltre il pesante clima di ricatto dell'azienda ai loro danni: accettare il rinnovo dei contratti di solidarieta' senza alcuna prospettiva di reindustrializzazione dell'area, come propone l'Enichem, oppure subire la decadenza automatica dei contratti il prossimo 25 settembre. [...] Anche sul nodo della salute e della nocivita'... il sindacato accusa di latitanza la direzione aziendale: "Abbiamo proposto - spiegano i sindacalisti - l'istituzione di una commissione tecnica di inchiesta per la tutela della salute e dell'ambiente di lavoro. l'Enichem fa orecchie da mercante". Ma la realta' dei 19 casi di morte per tumore tra gli operai, le discariche abusive, la nocivita' di interi reparti a rischio, i 27 casi accertati di neoplasia, rappresentano un argomento su cui l'azienda, prima o poi dovra' misurarsi.

 
Il manifesto 14/09

MECCANICI: FOSSA SMORZA, A TORINO SI SCIOPERA

Il presidente della Confindustria Fossa smorza le tensioni seguite alla rottura e tende a ridurre la valenza dello sciopero del 27 settembre. "Non e' uno sciopero politico", precisa, ... "spero che dopo lo sciopero si possa tornare nuovamente al tavolo della trattativa". Fossa si augura che i sindacati facciano "qualche passo indietro. A quel punto anche da parte di Federmeccanica si potranno rivedere alcune posizioni". Intanto ieri a Torino si sono gia' fermate per alcune ore alcune fabbriche (tra cui l'Iveco e la Borgonova) mentre in altre (Comau e Graziano) e' stata anticipata ad oggi l'iniziativa dello sciopero degli straordinari.

EQUIVOCI IRREGOLARI

Enrico Pugliese

Per eludere i nodi della disoccupazione si colpevolizzano i giovani del sud, accusati di lavorare in nero e di non voler emigrare.

... Si tende a sminuire la portata (del problema) spiegando di volta in volta che coloro che risultano disoccupati nel Mezzogiorno non sono effettivamente tali. A dimostrazione di questa tesi si portano vari argomenti, il primo, anzi quello a cui piu' spesso si fa ricorso, riguarda la mobilita'. Opinionisti e studiosi portano a dimostrazione del carattere volontario della disoccupazione il fatto che i giovani meridionali non intenderebbero spostarsi nelle zone dove c'e' domanda di lavoro. Una volta - si dice - i giovani meridionali andavano a Torino o a Milano, alla Fiata o all'Alfa: ora non piu'. A parte il fatto che l'Alfa non c'e' piu' e la Fiat licenzia...

[...] All'epoca (fine anni '70) si parlava dell'"imprenditore emergente", dello sviluppo a macchia di leopardo e di una estensione dei processi di industrializzazione diffusa nel Mezzogiorno. All'epoca, come adesso, si faceva l'apologia di queste microimprese e delle virtu' del lavoro sommerso. Alla denuncia del lavoro nero e delle condizioni delle lavoratrici del settore calzaturiero del Rione Sanita' a Napoli o a Grumo Nevano si sostitui' alla fine degli anni '70 la celebrazione del sommerso e dell'economia informale. Sono passati 20 anni: certamente molte cose sono cambiate nel mezzogiorno e non e' da escludere che ci sia una certa ripresa della piccola impresa al margine dell'irregolarita'. E' anche giusto prestare attenzione a questi processi, purche' non vengano presi a modello del futuro sviluppo del sud.

 
Il manifesto 17/09

OPERAI IN CAMMINO

Carla Casalini

Per Veltroni e Treu lo sciopero non serve, anzi "è evitabile" e "inutile". Ma da oggi si comincia con il blocco degli straordinari e le assemblee. [...] Valter Veltroni dichiara che "uno scontro sociale in questo momento non sarebbe nè utile nè produttivo"... confermando così la vocazione di questo governo a farsi mediatore equanime e neutro dei conflitti sociali che sono già in atto. Equanime fra le pretese degli imprenditori a ricavarsi margini a spese delle condizioni di vita dei lavoratori e i metalmeccanici che oggi contro queste pretese si battono. Neutro rispetto agli evasori fiscali, un esercito che distingue l'Italia rispetto agli altri paesi europei?

ITALTEL, ACCORDO SUGLI ESUBERI

2370 esuberi al posto di 3.500 Questi in sintesi i numeri dell'accordo raggiunto ieri tra l'azienda delle telecomunicazioni (fresca della fusione con la tedesca Siemens) e i sindacati metalmeccanici. La riduzione degli esuberi - in un gruppo che conta 16.000 dipendenti - è stata resa possibile con una riduzione d'orario annuo di 48 ore, 24 nel '98 e 24 nel '99 Per i sindacati l'accordo segna il principio che gli aumenti di produttività si usano per ridurre l'orario e salvaguardare l'occupazione. Per gestire il taglio occupazionale si farà ricorso alla cassa integrazione, al part-time al "job-sharing".

 

L'ALLARME DEGLI EDILI

La segretaria generale della FIllea-Cgil Carla Cantone si dice "preoccupata e allarmata" per la richiesta di depenalizzazione in materia di sicurezza del lavoro avanzata da Antonio Di Pietro. "Non è possibile vanificare l'efficacia di una normativa prima che venga applicata, assicurando l'impunità a chi non la rispetta. Questo significa che continueremo a contare i morti". Da parte sua l'Associazione Ambiente e Lavoro ha lanciato un appello a Prodi, ricordando le cifre dello stillicidio (un milione di incidenti e oltre mille morti l'anno) e i costi della mancata prevenzione (40.000 miliardi l'anno secondo l'INAIL).

 
Il manifesto 18/09

"VOGLIAMO LA SICUREZZA"

Dopo la presa di posizione di Di Pietro a favore della depenalizzazione dei reati connessi agli infortuni sul lavoro, si allarga il dissenso all'interno del governo. I sottosegretari ai Lav. Pubb., al Lavoro e all'ambiente hanno dichiarato di essere fermamente contrari alla proposta. Nel frattempo il ministro aggiusta il tiro: la depenalizzazione, spiega l'ex-magistrato, non dovrebbe riguardare le "omissioni piu' macroscopiche di coloro che devono tutelare la sicurezza dei lavoratori", ma soltanto "gli inadempimenti formali senza diretta attinenza con la sicurezza".

UNA FABBRICA SVUOTATA

Il proprietario di una fabbrica tessile di Trevi (Perugia) ha risolto i problemi economici della sua azienda smantellando l'attivita' mentre le dipendenti erano in ferie. Le 26 operaie, rientrate dalle vacanze hanno trovato la fabbrica vuota, senza piu' tavoli, macchinari, mobili e lampadine. Il titolare non pagava gli stipendi da maggio. Ieri le lavoratrici si sono riunite in assemblea di fronte al capannone. L'imprenditore ha detto di non essere piu' im grado di mantenere in produzione lo stabilimento a causa dei cattivi risultati economici.

 
Il manifesto 19/09

MILANO DA' IL VIA

Manuela Cartosio

Teatro Nuovo a Milano gremito. L'assemblea delle RSU Lombarde apre la settimana dello sciopero. C'erano quasi il doppio dei mille delegati attesi per l'assemblea regionale. Molti avvertono che questo non deve essere inteso come un segnale automatico di riuscita dello sciopero o di riavvicinamento al sindacato. Si ricorda come fino a giugno si pensasse che il rinnovo del contratto fosse quasi una passeggiata, o come oggi si sostenga il contratto dei metalmeccanici e "intanto si firmi i contratti d'area". "Dobbiamo fermarli quelli che voglio fare quelle robe li' e che non hanno neppure il coraggio di chiamarle gabbie salariali", dice un delegato della OM Iveco di Brescia. [...]Tito Magni, segretario della FIOM lombarda non nasconde "qualche difficolta'" ad attuare il blocco degli straordinari: "la gente ormai si e' abituata al fai da te". [...] La manifestazione regionale si terra' a Milano e l'onere di riempire la piazza ricadra' in gran parte sulle aziende piccole e medie (di grandi non essendocene quasi piu').

ELIZABETH ARDEN OCCUPA L'UNILEVER

Ci hanno provato prima in tanti modi fantasiosi... ma ora che i tempi stringono, i cento lavoratori dell'ex Elizabeth Arden passano ai metodi classici. Ieri hanno occupato l'ingresso e il centralino del centro direzionale dell'Unilever, la multinazionale a cui fa capo l'azienda. L'Unilever ha deciso di liquidare la consociata e di licenziare tutti i dipendenti che, dalla fine del mese, saranno messi in mobilita'. I lavoratori hanno avanzato da tempo la loro proposta: rilevare l'azienda in societa' con un imprenditore. Come quota societaria ci metterebbero le loro indennita' di mobilita'. Una pratica prevista dalla legge. L'Unilever non si e' degnata nemmeno di rispondere, il che rafforza il sospetto che il vero obiettivo della chiusura sia la solita speculazione immobiliare. I lavoratori fanno sapere che se "L'Unilever ci mettera' in mobilita' sappia che avremo tanto tempo libero e lo riempiremo con una campagna di boicottaggio dei prodotti della multinazionale. In un supermarket il 50% delle merci sono dell'Unilever".

ALCUNI DATI ECONOMICI

L'Istat ha reso noto che l'indice del fatturato dell'industria questo giugno e' stato pari a 145,4% (rispetto al parametro base del '90) segnando quindi una diminuzione tendenziale del 7,5% rispetto al giugno del '95. Gli ordinativi registrano un calo del 16% sul mercato interno e del 14,5% su quello estero. Comunque, nel primo semestre del '96, rispetto al '95 il fatturato dell'industria e' aumentato dello 0,7% di media e gli ordinativi scendono del 4,4%.

 
Il manifesto 20/09

UN TAVOLO A RISCHIO

Carla Casalini

Governo, sindacati e confindustris si rivedono oggi per l'elaborazione del "patto per il lavoro". D'Antoni ottimista sulla firma, ma nascono problemi anche in casa Cisl. La Cgil: " Continuiamo a trattare", ma i suoi emendamenti su apprendistato, formazione lavoro e contratti d'affitto non trovano ascolto. Il "patto per il lavoro" ... e' una pura e semplice deregolamentazione del mercato del lavoro, una liberalizzazione dell'uso di donne e uomini secondo le necessita' delle imprese: il che significa eliminazione di garanzie su salario e sui diritti sociali. Un modello ... (che) prevede una deregolamentazione che deve essere "concordata". Niente di piu' perverso e pericoloso. A testimoniarlo c'e' la posizione di Confindustria - prima vedo e poi entro in pista -, una posizione di privilegio concessale ampiamente non solo dalla debolezza del governo sulla vertenza metalmeccanici, ma anche dall'impianto stesso che il governo sembra dare alla partita occupazione: nessun grande piano o centralita', ma un insieme di "strumenti operativi" accomunati semplicemente dalla logica di concedere agevolazioni di ogni genere alle imprese.

 

SEMESTRALE CONTRO GLI OPERAI

Paolo Griseri

I conti della Fiat non vanno bene: scendono i consumi e i margini di profitto. Romiti chiede incentivi al governo e tagli salariali. Per i vertici di Corso Marconi la crisi di bilancio si risolve non firmando il contratto nazionale dei metalmeccanici. La Fiat aumenta il fatturato ma riduce gli utili nei primi sei mesi del '96. Tradotto in cifre significa che gli utili previsti alla fine del '96 saranno significativamente al di sotto dei 2.100 miliardi dello scorso anno.

 
Il manifesto 21/09

SCIOPERO ALL'ILVA DI TARANTO

4 ore di sciopero ogni settimana fino alla conclusione della vertenza, stato di agitazione e blocco dello straordinario extracontrattuale rappresentano la risposta degli operai dell'Ilva di Taranto alla direzione aziendale. Ieri la produzione si e' fermata e hanno incrociato le braccia quasi tutti i lavoratori del impianto siderurgico e dell'indotto. [...]Al centro della vertenza con padron Riva, oltre al rinnovo del contratto integrativo, c'e' soprattutto il futuro un po' traballante dell'area industriale ionica, ma anche i temi ambientali, il nodo della sicurezza e la riorganizzazione del sistema degli appalti.

MARGHERA A RISCHIO DI DUMPING SOCIALE

Gabriele Polo

Un'isola di crisi industriale nel cuore del ricchissimo Nord-est: l'area di Marghera e' il simbolo delle contraddizioni venete, in "rappresentanza" della provincia di Venezia; quella che ha il tasso d'inflazione piu' alto d'Italia (oltre il 4 %), la disoccupazione piu' consistente del nord (12,5%); il tasso di sviluppo piu' basso del Veneto (1,5%). Proprio Marghera e' in predicato per diventare una delle "zone sperimentali", in cui avviare l'esperienza delle "aree di crisi", con relative facilitazioni salariali e normative, come previsto dal recente accordo tra governo, sindacati e imprese. A Marghera non mancano i disoccupati disposti ad accettare paghe basse per difficili condizioni di lavoro. Per di piu' l'ex capitale della chimica italiana confina con un'area economica molto dinamica ma affetta da due "piccoli problemini": carenze infrastrutturali e spazi limitati. Al ai bordi della laguna veneziana lo spazio per nuovi insediamenti non manca (oltre 300 ettari "vuoti") e le infrastrutture viarie (soprattutto il porto) sono piu' che consistenti. [...] il problema principale e' capire quali imprese occuperanno quelle aree e a quali condizioni. Infatti se a Marghera si riprodurra' il modello veneto caratterizzato da produzioni ad alta intensita' di lavoro e a basso valore aggiunto, sara' molto probabile che si concretizzi il paventato dumping sociale insito nell'intesa sulle aree di crisi (bassi salari, grande flessibilita' e violazione dei diritti dei lavoratori).

TRE PROVINCE IN GUERRA PER LA TEXAS

Antonio Peduzzi

Chissa' se l'Ulivo si e' accorto che alla sua ombra, le tradizionali guerre tra poveri tendono a trasformarsi in conflitti tra miserabili. Chissa' se il sindacato confederale italiano, nel disegnare o nel subire aree forti e aree deboli, contratti d'area, incentivi addizionali per le aree deindustrializzate e contratti d'accesso scoprira' - alla fine - di aver collaborato alla logica dei conflitti tra aree. Comunque, ora e' nato un conflitto plurimo attorno alla questione del secondo investimento di Texas Instruments. II nuovo contratto di programma firmato nel 1995 dispone che la multinazionale inizi a costruire nel 1997 un nuovo stabilimento a ridosso di quello gia' operante ad Avezzano. Alla produzione di semiconduttori si affianchera' quella della microelettronica. Atri 1.000 posti lavoro ad alta qualificazione tecnologica.

 
Il manifesto 24/09

LA SALUTE FUORI MERCATO

Al. B.

Con la manovra si riparla di riduzione della sanita' pubblica. Ma la privatizzazione del settore e' davvero auspicabile? Dove il privato e' piu' diffuso, i servizi non sono migliori. E spesso i costi sono piu' elevati. [...] Per migliorare la qualita' non c'e' altro da fare, dicono i fautori della privatizzazione, che stimolare il mercato, inteso come introduzione di criteri di competitivita' all'interno del sistema pubblico, e di maggiore concorrenza tra pubblico e privato. Lasciamo da parte il problema, non da poco, se la salute possa essere trattata come una grandezza economica, e diamo un'occhiata a quello che avviene in Italia. Se il privato e' sinonimo di recupero d'efficienza, e secondariamente di recupero di qualita', da Roma in giu' la salute degli italiani dovrebbe andare meglio. In Piemonte infatti nelle strutture sanitarie private si concentra solo il 13% dei posti letto, il 16% in Lombardia. In Campania si sale al 26%, nel Lazio tocca il 34%. Eppure non solo il senso comune ma anche le statistiche dicono che le cose funzionano meglio nel Nord Italia. [...] Un'altra tesi a favore della privatizzazione del sistema e' che cio' permetterebbe una riduzione dei costi, almeno di quelli burocratici. Il paese dove la privatizzazione e' piu' avanzata, gli Stati Uniti, dimostra il contrario. Il grandissimo numero di Agenzie, assicurazioni, strutture sanitarie e organismi di controllo fa lievitare i costi in modo abnorme. Nel complesso negli USA si spende per la salute il 40% in piu' che in Canada, con una attesa media di vita nettamente inferiore.

PENSIONI E SALUTE, MICCE IN FABBRICA

Carla Casalini

"Si ricomincia sempre da noi, e' ora di finirla. I lavoratori hanno gia' dato, anche per l'Europa". A Mirafiori da oggi un nuovo sciopero: dell'acqua minerale. C'e' un urlo nelle fabbriche sulle pensioni. Le notizie da ieri dalla Lombardia, dal Piemonte, dall'Emilia, avvertono che nelle assemblee metalmeccaniche in preparazione dello sciopero del 27 i lavoratori si alzano e dicono "e' ora di finirla, adesso tornano in ballo sanita' e pensioni, cioe' si ricomincia sempre da noi?". [...] In Lombardia il clima dello sciopero sta crescendo, l'impegno si concentra sulle piccole e medie fabbriche, il numero delle assemblee si aggira tra le 2.500 e le 3.000. Si conferma l'umore furibondo verso i padroni ma anche verso i dirigenti sindacali - soprattutto quelli che avevano garantito che con l'accordo del 23 luglio il recupero dei salari rispetto all'inflazione era quasi automatico me la scala mobile.

"SERRATA" ANTISCIOPERO

Ieri i dirigenti della Magona di Piombino (gruppo Lucchini) si sono autosospesi dal lavoro chiedendo ai lavoratori di lasciare la fabbrica con l'obiettivo di impedire le assemblee programmate in preparazione dello sciopero del 27.

DIRITTI IN SCAMBIO

Rinuncia ad alcuni diritti acquisiti in cambio del posto di lavoro. E' la proposta del gruppo Tognana di Treviso (porcellane per uso domestico) per 130 lavoratori degli stabilimenti pugliesi di Monopoli. L'azienda propone di abolire l'indennita' di mensa, di ridurre la tredicesima, di rinunciare a 80 ore di festivita' soppresse e di ridurre il premio aziendale, altrimenti si tagliano 130 posti. I sindacati hanno respinto tali proposte dichiarando il blocco dello straordinario e lo stato d'agitazione.

 
Il manifesto 25/09

IL DECLINO

Augusto Graziani

Il dilagare della disoccupazione in Europa solleva ancora una volta l'antico problema se la mancanza cronica di lavoro, oltre che essere un accidente congiuturale ricorrente, sia anche un destino di fondo delle economie di mercato. [...] al giorno d'oggi le fasi di recessione portano ad una caduta degli occupati mentre nella ripresa l'aumento dell'occupazione e' soltanto modesto: al netto il numero egli occupati tende inesorabilmente al declino. [...] Nel nostro paese ... le regioni esportatrici della piccola e media impresa beneficate dal triennio di svalutazione della lira, hanno ridotto la disoccupazione a livelli piu' tollerabili; in quelle zone i problemi del lavoro sono quelli del precariato e della mancanza di adeguata tutela, ma non dell'autentica disoccupazione permanente.

Diverso il caso delle regioni del nord di vecchia industrializzazione, dove il declino dei vecchi complessi ha prodotto gravi guasti al mercato del lavoro. Ancora diverso il caso del Mezzogiorno dove la disoccupazione assume in misura crescente la connotazione di un problema strutturale. (Qui) diversi fattori negativi si sono accumulati...: il declino dei grandi impianti, l'arresto della politica delle opere pubbliche la fine dell'intervento straordinario, la riduzione dei sussidi personali che - negli anni '80 - avevano largamente sostituito il lavoro produttivo. In compenso c'e' stata l'espansione del lavoro irregolare e sommerso, collegato in buona parte ad ordinativi provenienti da imprese del Centro Nord. (Articolo lungo ma interessante)

 

SEGNA IL PASSO LA PRODUZIONE INDUSTRIALE

Secondo i dati Istat a luglio l'indice della produzione media giornaliera destagionalizzata si e' contratto del 2,8% rispetto a giugno, ed un calo dello 0,2% nel periodo gennaio-luglio rispetto al '95

L'UNILEVER LIQUIDA 100 OPERAI

Livio Quagliata

"Quali e quanti terzisti hanno pagato e a chi per ottenere la nostra chiusura?", chiedono i lavoratori dell'Arden, accusando l'Unilever, multinazionale che dirige l'azienda, che da lunedi' prossimo mettera' in mobilita' i suoi 100 dipendenti. I lavoratori avevavo proposti di rilevare loro l'azienda in societa' con un imprenditore. La risposta e' stata "no". Nel frattempo la fabbrica in via Bonnet a Milano resta occupata, con i lavoratori ancora incatenati all'ingresso del centro direzionale.

 
Il manifesto 26/09

CHI LI HA VISTI?

Pietro Ingrao

[...] C'e' anche uno strano, singolare silenzio che colpisce. Domani scendono in sciopero un milione e settecentomila metalmeccanici: un pezzo forte (potente, dicevamo) delle masse lavoratrici, squassato dalla dura ristrutturazione capitalistica dell'ultimo quarto di secolo, e tuttavia ancora il fiore della classe operaia italiana: un soggetto protagonista delle lotte europee di mezzo secolo.

Nessuno li puo' accusare di massimalismo. Chiedono solo il rispetto dei famosi accordi del luglio'93, che non erano certo un regalo al movimento operaio italiano. [...] Rincorrono faticosamente la tutela del potere d'acquisto delle loro remunerazioni. Paradossalmente si potrebbe dire che essi non chiedono tanto di star meglio quanto di non star peggio. In breve: si difendono.

[...] L'Italia, e non solo l'Italia, sta vivendo una fase drammatica e in accelerato aumento, di frantumazione sociale. La precarizzazione del lavoro ne e' l'immagine piu' clamorosa, ma non e' la sola. Tutta la prestazione lavorativa e' venuta mutando nel suo rapporto con lo spazio e con il tempo, nel suo nesso con il territorio e con i ritmi lavorativi, con le tecnologie e i processi di formazione.

[...] Cari patrioti italiani e neocittadini di Europa state attenti a fregarvene dell'identita' e della forza aggregante dei metalmeccanici italiani. Coi tempi che corrono oltre che iniquo e' una stupidaggine politica.

CONCIA E VETRO FERMI

Oggi scioperano gli addetti alla concia impegnati nella vertenza per il rinnovo del contratto di lavoro. All'iniziativa dei 22.000 addetti, seguira' il 4 ottobre lo sciopero dei 35mila lavoratori del vetro, mentre incontrano difficolta' i negoziati per i 45 mila lavoratori della ceramica e per i 7.000 del settore lampade.

 
Il manifesto 27/09

SEI ANNI DI FATICHE IN UN GIORNO SOLO

Gabriele Polo

Oggi scioperano i metalmeccanici. Non accadeva dal '90. Chiedono aumenti salariali che i padroni considerano inaccettabili. Per il presidente delle Federmeccanica lo sciopero "e' ininfluente". Per la Fiat e' il diavolo: minacce a Melfi. Oggi la risposta. Gabriele Albertini, presidente Federmeccanica, titolare di una azienda che occupa 60 addetti, ha scarsa confidenza con i grandi numeri: li gonfia quando gli servono a calcolare l'impatto sulle aziende delle richieste salariali dei sindacati (facendo lievitare fino a due milioni il numero di addetti del settore); li ignora quando si tratta di considerare cio' che le aziende hanno incassato negli ultimi anni di boom. La conclusione e' sempre quella: il contratto non si puo' firmare se non sotto le 200.000 lire d'aumento (i sindacati ne chiedono 262.000). [...] Nel biennio contrattuale sul quale e' in corso lo scontro ... il margine lordo delle aziende metalmeccaniche e' cresciuto del 21,4% nel '94 e del 10,6% nel '95. Lo scorso anno il saldo attivo delle imprese metalm. nel commercio con l'estero e' stato di 39.260 miliardi. Nei primi 5 mesi del '96 i miliardi guadagnati nell'interscambio del settore sono stati 18.507. Luglio evidenzia un ulteriore incremento: 5.199 miliardi. ... Competiamo con il terzo mondo grazie allo sforzo dei muscoli e alla fatica operaia, dato che il nostro livello tecnologico e' basso.

PAROLA DI GOVERNATORE

"La redistribuzione dei redditi a vantaggio dei profitti e' stata favorita dal deprezzamento del cambio e dall'aumento della domanda. Nel '94 il reddito lordo delle famiglie era cresciuto del 3,6%, quello delle imprese oltre il 30%. La modifica ... e' continuata nel '95: rispettivamente del 6 e del 20%. I margini di profitto sono vicini ai massimi storici degli anni '50... L'ampliamento dei margini e' il riflesso di un innalzamento dei prezzi che eccede di molto quello dei costi unitari" (Antonio Fazio, 31 maggio 1996).

OPERAIO: QUANTO COSTI?

Fiom metalmeccanici - Brescia

Abbiamo chiesto 262.000 lire al mese: sono i soldi che ci sono dovuti dal contratto nazionale del '94 e dall'accordo di luglio '93. I padroni metlmeccanici rispondono di no: perche' il costo del lavoro in Italia e' troppo alto e poi perche' avrebbero gia' dato nella contrattazione aziendale. E' FALSO L'UNO E L'ALTRO ARGOMENTO La contrattazione aziendale produce aumenti quando in azienda aumenta la produttivita', mentre la richiesta di 262.000 lire serve solo a mantenere il potere d'acquisto dei salari. Giunge voce che il presidente di federmeccanica vuole rendere trasparente la busta paga pubblicando anche i contributi versati dall'impresa, bene! Lo invitiamo all'operazione "trasparenza totale" completando i dati con la propria dichiarazione dei redditi e l'elenco dei beni posseduti, conti correnti e titoli di stato compresi. Secondo "Businness International" nel 1995 un lavoratore italiano costa quasi la meta' di uno tedesco. Il valore del marco nel gennaio 1995 era quasi ai valori attuali.

 
Il manifesto 28/09

NUOVA GENERAZIONE

Gabriele Polo

Facce allegre quelle dei 300.000 metalmeccanici che ieri hanno riempito le piazze italiane. Allegre per la riuscita di uno sciopero che non veniva proclamato da 6 anni. [...] per i metalmeccanici, ieri, era importante mostrarsi, lanciare un segnale di esistenza a chi li aveva dati per finiti mille volte, rimossi dalla societa' perche' resi obsoleti dal postfordismo e dalla mondializzazione. [...] Anche per questo - anche per la loro condizione sociale, non solo per il salario - i metalmeccanici hanno detto ieri che, resistendo, esistono. Hanno affermato che il lavoro operaio continua a scambiare grandi porzioni di fatica per bassi livelli salariali, che l'intera loro vita e' riempita dai tempi della produzione a cui devono subordinare tutto (interessi, riposo, salute amore) in nome della flssibilita', che il decentramento produttivo lo pagano loro, perche' non fa scomparire il lavoro ma lo rende piu' precario, meno pagato, piu' pericoloso. [...] Nei cortei di ieri si sono mescolate generazioni diverse (cinquantenni e ventenni), generi distinti (uomini e donne), si sono incrociate le latitudini (Nord e Sud), "elettori opposti" (comunisti e leghisti).

IL CUORE BLU DELLA VAL PADANA

Ieri si sono fermate le fabbriche metalmeccaniche. da Nord a Sud 300.000 operai riempiono le piazze delle principali citta' italiane. Moltissimi i giovani. A Torino con gli operai della Fiat, a Milano dalle piccole e medie fabbriche post-fordiste. Nel Veneto leghista i meccanici non "secedono". [...] Lo sciopero e' andato bene dovunque. Anche negli stabilimenti Fiat - i piu' difficili da sempre - con un'adesione dell'80% a Torino e Cassino e il blocco totale a Termini Imerese. Unica nota stonata e' stato lo stabilimento di Termoli che soffre ancora un recente e brutto accordo sindacale sul lavoro nel fine settimana.