



Carta Bianca
è l'opera prima di Lucarelli. Unitamente a
L'estate torbida e
Via delle Oche,
fa parte di una trilogia in cui si narrano le vicende del commissario De
Luca nel periodo compreso tra gli ultimi giorni della Repubblica di Salò
e l'attentato di Togliatti.
In un clima in cui si
respira tangibile l'imminente crollo del fascismo, il commissario De
Luca, da poco trasferito alla questura dalla famigerata polizia politica
fascista, si trova ad indagare sull'omicidio di un personaggio di primo
piano del regime. L'inchiesta apre degli squarci sul mondo dei gerarchi,
sui traffici finanziari e spionistici tra il regime e i nazisti, sulla
corruzione di una classe dirigente dai giorni contati.
Il commissario De Luca
scopre il colpevole, a conclusione di un tormentato percorso che sposta
gradatamente il campo di indagine dal complotto politico al delitto
passionale. Per far questo deve però resistere alle pressanti pressioni
del potere, il Questore, che intende sfruttare l'omicidio per favorire
la propia fazione a discapito dell'altra.
Il romanzo termina con la
descrizione della convulsa fuga dei personaggi maggiormente coinvolti
con il regime dall'ormai prossimo arrivo delle forze alleate.