



La guerra è finita, De
Luca è in fuga da Milano e cerca di raggiungere Roma. Nelle campagne di
Bologna viene fermato per un controllo da un commissario di polizia di
provenienza partigiana. Leonardi, il commissario, riconosce De Luca per
averlo precedentemente incontrato durante un corso di scuola di polizia
da lui tenuto a Genova. Il fatto che Leonardi gli trattenga i documenti
e lo inviti a seguirlo in un casolare vicino ove era avvenuto il delitto
di un'intera famiglia preoccupa notevolmente De Luca che non riesce a
comprendere le reali intenzioni di Leonardi nei suoi confronti, se
questi intenda trattenerlo in ostaggio per aiutarlo nelle indagini ed
apprendere il mestiere, o se, invece, intenda consegnarlo alle autorità
o, peggio ancora, ai partigiani locali guidati dal temibile gappista
Carnera.
Le prime indagini
relative all'omicidio fanno subito intuire a De Luca che il delitto è
stato maturato e presumibilmente compiuto da partigiani e che Leonardi
ne è stato indirettamente coinvolto con Carnera. Alla fine delle
indagini, dopo una serie innumerevole di rapidi capovolgimenti di scena,
De Luca troverà il colpevole, ma in luogo dei meritati riconoscimenti la
sorte gli riserva una spiacevole sorpresa di cui, ovvimente, non voglio
privare i possibili lettori.